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Giro della Concarena in bici da strada tra Valle Camonica e Val di Scalve

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Ricordo ancora con grande piacere il giro della Concarena in MTB effettuato in due giorni partendo dal paese di Cemmo e pernottando al rifugio San Fermo. Proprio in quell'occasione mi venne in mente un'idea: perché non realizzare il periplo di questo massiccio anche con la bici da strada sfruttando solamente l'asfalto? E dalla carta si passò ai fatti, creando un itinerario che dal punto di vista paesaggistico sarebbe stato interessante percorrere in senso antiorario (rispetto alla versione off-road oraria). Ne uscì un gran bell'anello con tre salite ed ora è giunto il momento di pedalarlo!

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Avvicinarsi alla preistoria

Da Cividate Camuno (275 m, punto di partenza e arrivo dell'itinerario) ci si immette sulla strada statale 42 del Tonale e della Mendola, che per fortuna in questi ultimi anni è diventata un'arteria secondaria e quindi relativamente poco trafficata rispetto alla superstrada che percorre la media Valle Camonica dal lago d'Iseo fino a Forno Allione, paese da cui ha inizio la salita al Passo del Vivione. In alternativa si potrà andare a imboccare un breve tratto di ciclovia dell'Oglio ma il fondo, al momento in cui scriviamo, è poco consigliabile per la bici da strada.

Dopo una breve ascesa si giunge a Breno, paese centrale della valle che conserva l'antico castello costruito tra il 1100 e il 1200 e trasformato in roccaforte militare tra il 1400 e il 1500. Si prosegue di paese in paese raggiungendo Cemmo e Capo di Ponte, quest'ultimo conosciuto in tutto il mondo come sito Unesco d'arte rupestre. Alla nostra destra svetta imponente la guglia del Pizzo Badile Camuno, montagna sacra alla popolazione preistorica dei Camuni, e alla sinistra abbiamo la piacevole sorpresa di ammirare le guglie calcaree del massiccio della Concarena. 1 CONCARENA in bici Pian piano si raggiunge Forno Allione (450 m) dopo circa 22 km di marcia, completando un buon riscaldamento muscolare.

La lunga salita del Vivione

Ebbene si, questa è una salita lunga20 km per la precisione – dove sarà fondamentale distribuire lo sforzo in modo ottimale, e perché no fermarsi ogni tanto con la scusa di ammirare il paesaggio circostante e ascoltare i suoni della natura che, diciamo la verità, sono il fine che ci si pone ogni qualvolta si vuole fare un giro in bici! E la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla limitata frequentazione di questo passo da parte di auto e moto, forse perché meno conosciuto dei più noti passi alpini. La salita si sviluppa inizialmente all'interno di un bel castagneto fino a oltre Paisco, paese che da il nome alla valle. Proseguendo, la sede stradale si restringe bruscamente e per diversi chilometri è un susseguirsi di brevi rampe alternate a tratti in leggera pendenza in un bosco di abeti. 2 CASCATA Affiancati dal tumultuoso torrente Allione e sorpresi dalla presenza di diverse aree picnic e totem lignei raffiguranti diverse specie faunistiche, si giunge al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo in corrispondenza del ponte sul torrente; questo è un caso particolare in cui non è il valico a determinare la separazione tra due province. Lasciando alle spalle la fragorosa cascata del Pizzolo che scende dalla Valle del Sellero, si pedalano gli ultimi e duri 5 km con diversi tratti scavati nella roccia e a picco sulla valle. Finalmente dopo 18 km totali di salita si esce allo scoperto, ma non riuscendo ancora a vedere il valico. 3 SALITA giro concarena Affiancando le torbiere su pendenze sostenute (10%) si giunge con fatica ma soddisfazione al punto più alto e spettacolare dell'intero itinerario, il passo del Vivione, posto a 1828 m e ricadente completamente nella provincia di Bergamo. 4 passo del VIVIONE in bici A nessuno si può negare il riposo e un panino da addentare, magari seduti a quasi due metri di altezza dando le spalle al M. Poiàt, toponimo dialettale che significa “carbonaia” e che lascia intuire un passato legato all'estrazione di minerale, perlopiù ferroso, sia in Val Paisco che in Val di Scalve. 5 DAVIDE passo vivione

Val di Scalve: dolomia e calcare

Se la salita appena terminata si è svolta in un ambiente fresco e boscoso ma poco panoramico se non negli ultimi due chilometri, d'ora in poi le cose cambieranno; infatti la strada, sempre stretta, inizialmente intagliata nella roccia e con un'esposizione da brivido, scenderà gradualmente con una vista spettacolare sui Campelli, gruppo montuoso di natura calcareo – dolomitica (ecco perché vengono chiamate Dolomiti Scalvine), e sul suo simbolo, il Cimone della Bagozza (2409 m). 6 CAMPELLI in biciGiunti a Schilpario (1124 m) si procederà in discesa verso Dezzo di Scalve (752 m), appagati dalla vista del Pizzo Camino e delle vette circostanti. 7 SCHILPARIO

Borno e l'altopiano del Sole

Piuttosto che scendere a Boario Terme attraverso la Via Mala, si gira a sinistra diretti all'altopiano di Borno (9 km di salita); i primi 3 km fino a Dosso sono veramente impegnativi con tratti oltre il 10% di pendenza, poi la strada spiana e aggira la rocciosa Corna Mozza rientrando in provincia di Brescia. Con la Presolana alle nostre spalle si sale dolcemente verso i pascoli della Croce di Salven (1108 m), valico posto a fianco del Parco naturalistico delle Doline. 8 CROCE DI SALVEN Dopo la classica sosta al passo ci si dirige a Borno (912 m), da cui si può decidere se effettuare la terza salita oppure se scendere direttamente a Cividate (discesa veloce e divertente).

L'appartata Valle di Lozio

Optando per la prima scelta, subito dopo l'abitato di Borno si stacca sulla sinistra una strada, tutta in salita e oggettivamente faticosa, che supera gli abitati di Ossimo Superiore e di Creelone, belvedere sulla media Valle Camonica e sul dirimpettaio Passo Crocedomini. Successivamente con percorso a saliscendi si entra gradualmente nella Valle di Lozio, con il privilegio di ammirare dal basso verso l'alto il versante meridionale del Cimone della Bagozza e a destra il massiccio della Concarena, separati dal profondo solco della Valle di Baione. 9 LOZIO Giunti a Villa (1004 m) dopo 10 km da Borno e dando un ultimo sguardo alle montagne – Pizzo Camino compreso –, ci si può finalmente rilassare in una discesa lunga, filante e senza soluzione di continuità fino all'abitato di Cividate Camuno, luogo di arrivo del nostro itinerario.

  • Capo di Ponte: sito Unesco d'arte rupestre
  • Schilpario e le Dolomiti Scalvine
  • Una passeggiata nella Riserva naturale Boschi del Giovetto di Paline
  • Croce di Salven: il parco naturalistico delle doline
  • Come raggiungo Cividate Camuno? In automobile da Brescia attraverso il lago d'Iseo o da vie secondarie
  • L'itinerario è segnalato? L'itinerario non è segnalato quindi consigliamo di scaricare la traccia GPS 
  • Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario si trovano diverse fonti d'acqua soprattutto nei paesi  
  • Com'è la qualità delle strade dell'itinerario? Il percorso è asfaltato e in buono stato

Lungo il percorso è possibile dormire in strutture nelle principali località attraversate come Breno, Schilpario e Borno.

  • Cosa mangiare lungo l'itinerario? La cucina locale propone lepre in salmì, polenta alle castagne oltre a diversi tipi di formaggi tipici
  • Dove mangiare lungo l'itinerario? Lungo l'itinerario puoi fermarti in trattorie tipiche e rifugi
 
 
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Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.