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Viaggi in bici e cicloturismo in Europa

Fare ciclismo ad Andorra per un amante delle due ruote è come tuffarsi nelle acque della Great Barrier Reef per un appassionato di snorkeling: difficilmente si potrà trovare un posto più variegato e poliedrico. Meravigliosamente incastonato tra i Pirenei, il principato rappresenta un paradiso dai mille volti, tutti da vivere.

Il percorso ciclabile della Via Claudia Augusta rappresenta un itinerario tra i più amati dai cicloturisti tedeschi e non solo. È uno dei tracciati transfrontalieri tra Germania e Italia più battuti visto che attraversa uno dei valichi alpini più semplici, adatto a (quasi) tutti. Scopriamo le meraviglie che si celano tra il Danubio e il Po lungo l'itinerario.

Se la bici da corsa è la compagna ideale delle vostre vacanze, allora non potrai non portarla con te in Corsica. Potrete portare con voi la vostra bici in auto, munita dei supporti per l'imbracatura sul veicolo, direttamente sul traghetto.

Per i motivi che ben conosciamo, o anche per loro, sono passati anni prima di riuscire a ripartire per un qualcosa che si possa chiamare un viaggio in bicicletta.

Da un ampio ventaglio di scelte maturato nel viaggiare virtuale che i tempi ci permettevano, abbiamo estratto il Belgio, o meglio la sua parte a nord, le Fiandre, dove vive la comunità fiamminga. Un mondo fatto solo di biciclette e birra, insomma tipo paese dei balocchi.

È stata un’estate un po’ particolare, dopo il viaggio in bici nel Cilento e Basilicata di fine maggio praticamente abbiamo appeso la bici al chiodo, per problemi di salute e anche per il gran caldo dell’estate 2022. Decidiamo di riprendere con la Romantischestrasse, un percorso poco impegnativo che, in teoria, potremmo percorrere anche con le muscolari (da corsa). Faremo invece bene a portarci le e-mtb, sia per minor problemi sul peso dei bagagli - il tempo a fine agosto potrebbe peggiorare - sia per i tanti sterrati che incontreremo. 

Sono proprio contento di essermi spinto a scrivere anche questa volta; perché davvero basta anche solo una giornata di viaggio per farmi attivare tantissimi pensieri sulla mia vita. Una verifica pedalata in solitaria che mi mette davvero alla prova. Pensieri molto disordinati e scoordinati che però appartengono solo e soltanto al me di ora. Così diverso dal me di un anno fa e da altri momenti. E sicuramente diverso dal me del futuro. Ho scelto Parigi, un po' forse per paura di fare qualcosa di troppo, come al solito. Ma ho scelto anche una città che da tanto tempo desidero conoscere. Guadagnarmela in questo modo è come conquistarla. Sarà come conquistarla, spero.

Le Alpi francesi in bici erano da tempo nel mirino delle nostre ruote e finalmente siamo riusciti a trovare la congiunzione astrale perfetta per affrontare un anello di due giorni che includesse la salita al mitico tunnel du Parpaillon e quella asfaltata al col de Vars. Un percorso entusiasmante in un ambiente aspro e selvaggio, tutto da esplorare, proprio come piace a noi.

Una scoperta continua. L'Albania in bici ci ha regalato davvero tante sorprese. In questo articolo ti presentiamo un percorso ad anello di circa 900 km, per esplorare il sud dell'Albania in bicicletta attraverso tutte le attrazioni da non perdere in questa meravigliosa nazione ospitale, economico e ancora poco toccato dal turismo di massa che con ignoranza e troppa velocità, spesso passa lasciando il segno, non entrando per davvero nella cultura del Paese visitato.

Un viaggio in Sassonia in bici non può prescindere dalla percorrenza di due direttrici fluviali note e suggestive: la ciclabile Elba e la Linea Oder-Neiße. Entrambe sono estremamente affascinanti, sia per la qualità dei servizi presenti che per la varietà di paesaggi attraversati. Scopriamo un po' di più su questi due percorsi.

Fine estate 2013. Seduti al tavolino di un caffè del centro, Roberto e io iniziamo a pianificare il prossimo viaggio; le nostre intenzioni sono molto ambiziose, il viaggio coinciderà con l’arrivo del nostro mezzo secolo, non possiamo certo accontentarci di una spedizione in tono minore, anche perché, visto le esperienze pregresse, ci sentiamo pronti ad affrontare qualcosa di impegnativo. Quasi subito, però, scartiamo la nostra “balena Bianca”: Istanbul resterà ancora il nostro sogno, per ora.

Guardando la cartina alla ricerca di un nuovo itinerario per l’estate, a un tratto - come la migliore tra i terrapiattisti - mi sono chiesta: “Ma il Liechtenstein esiste davvero?”. Domanda retorica, ma è stata giusto giusto la spinta che mi è servita per trovare una scusa e attraversare le Alpi per visitare la Svizzera in bici con un giro ad anello che avesse come base di partenza e arrivo Milano.

Il primo cicloviaggio non si scorda mai! Sfogliando le pagine del mio diario emergono ricordi incredibili di un giro delle Alpi in bici di 22 giorni scalando alcuni dei passi alpini tra Italia, Austria e Slovenia. Una vacanza nata così per caso, improvvisata dal primo all’ultimo giorno, a seguito di un'amarissima rinuncia che però ha scalfito solo minimamente il mio spirito, facendomi dimenticare giorno per giorno ciò che invece avrei potuto fare in terra asiatica!

 

Mare e montagne, un entroterra carsico e le dolci colline del Collio, i passi delle Dolomiti friulane e vecchie ferrovie abbandonate e poi riconvertite in percorsi ciclabili, sterrate e tracce di terra tra i sassi delle campagne. Questa grande traversata dell'est in bici oltrepassa due confini nazionali - quello tra Croazia e Slovenia quello tra Slovenia e Italia - e due confini regionali - quello tra Friuli Venezia Giulia e Veneto e quello tra Veneto e Alto Adige - attraversando territori resilienti e località già conosciute al turismo in una elegante serpentina tra linea costiera e picchi alpini, per poi virare definitivamente verso l'entroterra e le candide Dolomiti.

Praticare cicloturismo in Austria è una delle attività più diffuse in questo paese tanto vicino all'outdoor e immerso nella natura. Infrastrutture dedicate, segnaletica e servizi sempre presenti, una rete ciclabile invidiabile e accessibile sia ai più esperti che a chi abbia intenzione di muovere i primi passi nel mondo del cicloturismo... se a tutto questo aggiungiamo le interminabili valli, i dolci letti dei fiumi, le ciclabili lungolago e i panorami mozzafiato dai singletrack tirolesi per MTB, possiamo dire senza ombra di dubbio che l'Austria in bici sia un paradiso che difficilmente ti deluderà.

A circa 20 chilometri da Gorizia, in territorio sloveno, si erge un altopiano carsico fittamente ricoperto da boschi e foreste: la Selva di Tarnova o Trnovski Gozd in sloveno. La quota media si stabilizza circa sui 1000 metri e, nonostante la vicinanza al mare, l’ambiente è tipicamente montano, con cime che sfiorano i 1500 metri che si alternano a profonde doline, le tipiche depressioni carsiche. La quasi continua copertura boschiva lascia spazio a poche e limitate radure e punti panoramici ed è percorsa da molte strade sterrate, generalmente ben pedalabili, e tortuosi sentieri.

Lunghe distese infinite di foresta boreale, chilometri di piste ciclabili non sempre pianeggianti, quiete e interessanti fortezze lungo il periplo del lago Saimaa: questi sono stati gli ingredienti del mio viaggio in Finlandia in bici.

L'anno passato avevo pedalato il Cammino francese verso Santiago de Compostela e poi, più in là, fino alla Fine del Mondo, a Cabo de Fisterra.

Dal momento però che il Mondo non finisce in un posto preciso, questa volta, tocca affrontare il Cammino del Nord in bicicletta; la meta non cambia, Santiago de Compostela, in Galizia.

Il viaggio in bici questa volta parte già in territorio spagnolo, precisamente da Irun nei Paesi Baschi.

Era ormai diventata una fissazione, erano anni che parlavo del giro della Corsica in bici con gli amici, cercando un compagno di viaggio, ma c’era sempre qualcosa che ostacolava il progetto. Allora quest’anno ho rotto gli indugi, Corsica in solitaria, e così è stato. Ho attrezzato la mia montain bike con gomme da strada, portapacchi posteriore in alluminio portata 25 kg, doppia borsa 2x15 litri dove tenere una divisa di ricambio, un abito civile e i viveri, la tenda singola da 1,6 kg, il sacco a pelo leggero da 0,305 kg, il materassino e il cuscino gonfiabili.

Dopo qualche anno di avvicinamento al fantastico mondo del cicloturismo, l’estate 2020 è stata il momento perfetto per lanciarci in una delle “grandi classiche” in un viaggio no-plans: ecco la nostra versione della Romantische Straße in bici, il magnifico tracciato che taglia la Baviera da Nord a Sud e che abbiamo arricchito con una deviazione “alpina”.

Ho letto spesso, documentandomi, che il viaggio per Santiago inizia nel momento in cui si decide di farlo; o ancora che è lui a scegliere chi lo dovrà affrontare. Tesi affascinanti che ognuno è libero di condividere o meno. Una cosa va però detta: le 300mila persone del 2017, ennesima crescita rispetto all’anno precedente, la maggior parte di esse a piedi, fanno di Santiago forse qualche cosa di più che una semplice destinazione “alla moda” per un trekking o una meta cicloturistica...

Un classico del cicloturismo, sia per chi affronta il primo viaggio in bicicletta, sia per chi ha già esperienza e vuole godere delle splendide viste e dei paesaggi austriaci e sloveni di questo itinerario. Stiamo parlando, ovviamente, della ciclabile della Drava, da Dobbiaco a Maribor.

La parte meridionale della Croazia offre innumerevoli possibilità di esplorazione tra porti, isole e mare dall'acqua cristallina, mentre le vicine città storiche bosniache sono un'invitante attrattiva per chi desiderasse trovare nuovi stimoli per una vacanza in bicicletta. Tra Spalato e Dubrovnik esiste un dedalo di strade secondarie tutte da esplorare in sella.

La Croazia mi è rimasta dentro. È passato quasi un mese da quando sono tornata, ma a volte senza volerlo mentre pedalo sulle mie strade, la mente si perde e mi ritrovo lì, su quelle ruvide salite, inebriata dalla luce, dai colori e dai profumi di quella terra. Hvar è stata una grande sorpresa. Me l’avevano raccontata tante volte, ma sempre da una prospettiva costiera, perché quasi sempre chi decide di visitare la Croazia e le sue isole lo fa in “crociera”. Ma io non sono tipa da barca e l’idea di una settimana cullata dalle onde non mi aveva mai fatto impazzire...

Succede che dopo 4 mesi di "confinamiento" a Barcellona, città dove stai vivendo da quasi un anno, hai una gran voglia di tornare a casa per rivedere famiglia e amici. E allora prenoti una nave per Genova così puoi portarti dietro la bici senza stress. Ma a distanza di una settimana te la cancellano. Allora ne prendi un'altra la settimana dopo. E te la cancellano. Qualcuno inizia a suggerirti di tornare in bici. Ma tu prenoti la terza nave e ti cancellano anche questa. E allora sì, hai una gran voglia di indipendenza e libertà e sai che la tua amata bicicletta può offrirti entrambe le cose.

               

Salta in sella

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