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Cicloturismo e viaggi in bici in Puglia

Salento Trail è un percorso ideato per abbracciare il paesaggio, dall'entroterra aspro e selvaggio al mare cristallino. Un viaggio in bici, un percorso misto, sterrato-asfalto che permetterà di conoscere il Salento sotto il profilo rurale, naturalistico, storico-culturale e culinario.

La ciclovia Adriatica è un progetto risalente a qualche anno fa che dovrebbe collegare Trieste, in Friuli Venezia Giulia, a Leuca in Puglia, raccordando tra loro ciclovie e piste ciclabili esistenti e strade secondarie che si snodano lungo la costa adriatica per circa 1500 km. Dico dovrebbe perché ancora non è stato completato. Ogni anno si aggiungono nuovi chilometri di piste ciclabili incrementando il percorso su sede propria e diminuendo le deviazioni sulla fastidiosa e trafficata SS16, ma rimane ancora molto, molto lavoro da fare, anche per quanto riguarda la segnaletica, quasi del tutto inesistente.

Prologo

Il "placet" da Anversa arrivò tramite Poste a Casterno - zona parco del Ticino - nel giorno del solstizio d'estate. Il capitano, quella mattina, era immerso nella gloriosa composizione di un Kyrie, quando il suono perentorio del citofono lo fece sobbalzare. Sasha e Babuska corsero a nascondersi con un salto felino dietro il divano, ma poco dopo il rientro giubilante del loro padrone dissolse ogni paura. Andrea si sedette in soggiorno, esaminò il pacchetto, rilesse il mittente, e procedette infine a svolgerne il contenuto dopo aver tagliato lo spago: all'interno di una scatola di legno, una pergamena avvolta da un nastro rosso.

Ci aspettavamo di giungere in Calabria e trovarla già ingiallita, secca. Invece la campagna tra Brindisi e Otranto è ancora verde e lussureggiante quando la attraversiamo a inizio Giugno… in questo sconvolgimento meteorologico che porta pioggia al sud e siccità al nord, persino i nomi delle regioni si confondono. Sì, perché la via Traiana Calabra in bici attraversa il Salento e unisce le due cittadine portuali passando per Lecce...

Il Cammino materano in bici è un itinerario impegnativo che segue l'antica Via Peuceta lungo strade secondarie, sterrati e sentieri, ma facciamo un passo indietro... Corre l'Anno del Signore 2019: 276 stagioni dopo essere stata dichiarata Vergogna d'Italia, Matera diventa Capitale della cultura europea. Questa città lucana, unica al mondo e tra le più affascinanti visitate dalla sottoscritta, è la protagonista di decine di progetti tra i quali spicca la realizzazione di alcuni cammini che la colleghino ad altre località importanti dell'area. Il primo a nascere è il Cammino Materano lungo la Via Peuceta che collega la città portuale di Bari a Matera e che noi abbiamo affrontato in tre giorni di viaggio.
La Puglia è una regione piena di sorprese. Oltre alle splendide cale balneabili e ai borghi bianchi, nel suo dedalo di strade rurali, tra gli ulivi ultracentenari custodi del tempo, si nascondono luoghi meravigliosi da scoprire a due ruote. In questo itinerario ad anello in bicicletta tra masserie e un antico villaggio rupestre con chiesa, abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da alcuni amici pugliesi amanti del territorio quanto della buona cucina tradizionale... e se ne sono viste delle belle.
“Dai, venite a Milano e poi torniamo insieme a Mola in bicicletta, ve lo organizzo io il percorso!”.
È la frase che puntualmente, ogni estate, Alessio, “emigrato” al nord, ripeteva sempre ai suoi amici del Sud, per convincerli a partecipare a quest’avventura o forse (come hanno spesso pensato i suoi amici) per evitare di pagare il biglietto aereo per il ritorno a casa durante le vacanze estive.
Il progetto, puntualmente, naufragava nel nulla, finché, ad inizio 2017, qualcosa sembra finalmente iniziare a muoversi.
“Ok, facciamo un viaggio in bicicletta ma il percorso lo decido io!” è la condizione che Giuseppe detta ad Alessio.
Ed è così, che giorno dopo giorno, trattativa su trattativa, ha preso forma il nostro primo viaggio in bicicletta.
Dove?
Rocco Papaleo cantava “Tu che ne sai, l'hai vista mai Basilicata is on my mind”, in effetti se se ci vai per la prima volta è la fine. Ti rimane non solo nella mente ma soprattutto nel cuore, l’atmosfera che si respira è unica, la senti, la riconosci. Colline verdi, gravine e chiese rupestri, pedalata dopo pedalata ti senti coccolare dai sali e scendi della Murgia materana che ti fanno compagnia.
Partiamo da Matera direzione Taranto, l’antico percorso della via Appia, svolta a destra e su verso la murgia in contrada Murgia Timone.

Che le ricchezze di Taranto siano inestimabili ormai è chiaro a tutti, scoprirne sempre di nuove non è più una sorpresa. Tempo fa ho letto in rete, ma già ne avevo sentito parlare, del “fiume dei miracoli” ai piedi dell’Ilva. Mi sono incuriosito soprattutto dopo aver visto lo splendido lavoro fotografico fatto dal Collettivo DAV e Doll's Eye Reflex Laboratory, così come al solito ho subito visto un possibile itinerario. Il filo conduttore è l’acqua, quella sorgiva e quella che scorreva lungo la murgia solcando i bellissimi canyon al confine tra Puglia e Basilicata.

Il progetto Tu non conosci il sud nasce per mostrare angoli della nostra bella Italia anche a chi non ha avuto ancora la possibilità di conoscerla, il tutto attraverso trekking ed uscite in bicicletta. Nelle date del 28 e 29 novembre si potrà percorrere un itinerario ciclabile sulle vie di Adriano Olivetti accompagnati dai ragazzi di Bicilona, un'associazione impegnata nella promozione e diffusione della bicicletta in tutte le sue forme...
Dall'Adriatico al Tirreno, più di 600 km in bici con assetto da viaggio, su strade secondarie, attraversando meravigliosi ambienti naturali e città ricche di storia, catturando microbi in ogni possibile specchio d'acqua, inseguendo la rotta di migrazione delle gru, seguendo il corso dei fiumi Ofanto e Sele. Ecco in breve cos'è stato e cos'è Mesothalassia, ciclo-staffetta di divulgazione scientifica organizzata dalla Rete Italiana di Ricerche Ecologiche a Lungo Termine.

Al giro di chiave sulla porta di casa, il gatto seduto sul tavolo in giardino scatta miagolando e il cane arriva sparato dalla strada a ribadire la sua supposta supremazia. Il gatto gioca un secondo poi chiarisce con una soffiata che deve smetterla. Il siparietto mi diverte per il tempo che basta per realizzare che sono le sette, che devo fare una doccia e iniziare a preparare il veicolo uomo/bici. Il gatto si rivela anche troppo intraprendente infilandosi nella busta della spesa avanzata rovistando. Soffia, lo allontano con una sberla e il cane esulta.

Il giro estivo di quest'anno lo dedico al mio paese, un po' per par condicio e un po' per la comodità della lingua, come anche per i collegamenti telefonici che sono molto meno complicati e costosi. L’estero attira, ma alla lunga distoglie dalle bellezze nostrane e sono curioso di vedere se l’erba dei nostri prati è verde tanto quanto quella oltreconfine. Non è meno impegnativo preparare la partenza per un viaggio in bici in Italia, considerando che ho un volo in aereo da fare e che il tragitto si dipanerà su una lunghezza di circa 1700 km, con la ricerca di mappe da stampare e itinerari da inventare. Con molta calma, produco allenamento, imballi, carte e percorso di massima. La data di partenza sembra lontanissima, ma quando manca una settimana tutto accelera e mi ritrovo al mattino del 28 maggio emozionato, carico e scattante...

Mi è capitato di visitare la Puglia diverse volte ma prima di qualche mese fa non ero mai stata in Valle d'Itria. In bicicletta si ha la possibilità di ammirare i luoghi con lentezza, non solo attraversarli ma viverli, carpirne l'essenza e quando è capitata l'occasione di scoprire cosa vedere in Valle d'Itria in bicicletta non me la sono lasciata scappare...

L’asse Taranto-Grecia a Carosino: importante centro che risale all’epoca magno-greca. La nostra è stata un’escursione in bicicletta ricca di sensazioni che, col passare dei chilometri, si rafforzava in uno scenario da “libro di storia dell’arte”...

Scoprire la valle d'Itria in bici è un'esperienza particolare: nei suoi confini include tre località situate in tre province differenti: Bari, Brindisi e Taranto, strano vero? Il territorio è lambito dalla ciclovia dell'acquedotto, un itinerario di cicloturismo adatto anche alle famiglie che permette di angoli inaspettati e di interesse culturale e naturalistico come i Giardini di Pomona...

Quanti trulli! Questa è la prima affermazione di un cicloviaggiatore che si appresta a varcare le porte della Valle d'Itria in bicicletta, l'area geografica compresa tra Martina Franca, Cisternino e Locorotondo. Questa zona della Puglia, come un orto fertile in piena estate, è punteggiata da decine di masserie, storiche e più recenti, dove si promuovono i prodotti della terra, la qualità della vita e il territorio unico della Valle d'Itria.
L'anno scorso ho fatto la mia prima esperienza di cicloturismo: ho avuto questa idea di cercare di percorrere l'Appia Antica in bicicletta come facevano gli antichi romani, in particolare seguendo le orme di Orazio e Virgilio nella loro discesa in Puglia che venne in seguito narrata anche in un famoso libro. Durante questa mia avventura, giusto o sbagliato, ho deciso di non portare con me gps e cartine per rendere quanto più reale la cosa. Ho intrapreso il viaggio da solo, un po' perché non avevo nessuno che conoscessi disposto a seguirmi, un po' perché essendo la mia prima esperienza ho reputato giusto farla in solitudine per capire a pieno se stessi, i propri limiti, le proprie risorse, senza contare sull'aiuto di nessuno.
Avendo solo 5 giorni a disposizione, ho deciso di fare la variante Traiana dell'Appia antica in bici che, non appena arrivata a Canosa in Puglia, scende piu o meno sul lungomare, a differenza dell'altro itinerario che superata la Campania resta nell'entroterra.
Il Cornacchia è il monte più alto della Puglia, sono 1152 metri sul livello del mare. Chissà perché si chiama “Monte Cornacchia”? Perché ha la forma di una Cornacchia? Perché ci sono molte Cornacchie? Non lo so, riconosco la mia ignoranza.
Ci sono montagne sulle quali si può salire tutto l’anno, ma ci sono montagne che danno il meglio di sé in giorni particolari. Questa è una montagna dalla quale si può vedere molto lontano, bisogna però saper cogliere il giorno giusto. Bisogna guardare il cielo, controllare il meteo e cercare la giornata limpida per meglio assaporare tutto l’orizzonte, magari si può aspettare che passi il temporale e spazzi via nuvole e foschia...
All‘ingresso dell’agriturismo c’è un bel carro in legno, un buon carro. Un carro di una certa dimensione, con tanto di sponde piuttosto alte.
Scatto un sacco di foto perché è un buon modello da tenere in considerazione, da tenere come esempio. Prima o poi vorrei provare a costruirne uno, so che non ce la farò mai, ma mi piacerebbe provarci. Fino ad ora ho costruito solo carrelli di alluminio e acciaio, da trainare a spalla o da attaccare alle bici, un carrello di legno mi manca proprio. Magari invece di cominciare con un carro di queste dimensioni, potrei cominciare con una carriola.
Giusto per muovermi gradualmente e non partire subito con qualcosa di troppo ambizioso...

               

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