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Cambogia in bici: 5 itinerari, informazioni e visto
La Cambogia è un paese perfetto per gli amanti del cicloturismo: paesaggi esotici, distanze mai eccessive, strade poco trafficate e punti d’interesse straordinari. Scopriamo insieme 5 itinerari perfetti per esplorare il paese del Sud-est asiatico in bicicletta, non prima di conoscere informazioni utili per visitare il paese e per ottenere il visto.
In questo articolo
Cambogia in bici: visto e informazioni
Prima di dedicarci agli itinerari da fare in bici in Cambogia parliamo di alcune informazioni pratiche per raggiungere il paese asiatico.
Al momento in cui scriviamo non ci sono voli diretti che colleghino l’Italia alla Cambogia e si dovrà fare scalo in uno dei grandi hub asiatici per raggiungere sia la capitale Phnom Penh che la turistica Siem Reap, nei pressi di Angkor Wat. Il volo dura in media tra le 15 e le 20 ore scali inclusi.
Per accedere al paese è necessario richiedere il visto per la Cambogia: è possibile effettuare la richiesta direttamente online e in genere le tempistiche di rilascio sono di una settimana ma se puoi cerca di anticipare la domanda per non correre rischi. Il costo è di circa 70€, ha una validità di 30 giorni e viene rilasciato ai cittadini italiani che hanno il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.
Per avere maggiori informazioni su cosa vedere, dove alloggiare e il costo medio dei servizi, ti suggerisco di accedere al sito ufficiale del turismo in Cambogia.
Ma bando alle ciance e vediamo i 5 itinerari più belli per esplorare la Cambogia in bici.
Angkor Wat in bici
In questo elenco non possiamo non partire dalla perla più preziosa di tutte. Nonostante sia anche uno dei siti turistici più visitati al mondo, Angkor Wat resta un luogo dalla profonda spiritualità e la vastità del sito archeologico lo rende perfetto per essere esplorato in sella a una bicicletta.
Per visitare Angkor Wat in una sola giornata bisogna studiare con attenzione un itinerario da seguire se non si vuole rischiare di saltare i templi più interessanti. Partendo dalla vicina Siem Reap in bicicletta non ci vorrà molto per raggiungere la porta d’ingresso del complesso archeologico. Ti suggerisco però di raggiungerlo all’alba, momento meno affollato e più spettacolare per visitare la città principale di Angkor Tom e il tempio centrale di Bayon. Ci sono poi numerosi altri complessi che meritano una visita, dal tempio di Banteay Kdey al tempio di Ta Phrom, dove la Natura è la vera padrona del luogo. Concediti una giornata intera per esplorare i templi, spostandoti tra i vari edifici in bicicletta e lasciandola poi all’ingresso di ognuno per passeggiare.
Il percorso della giungla
Una strada secondaria tra Stung Treng e Siem Reap, passando da Tbeng Menchey lungo la NR64. La strada nella foresta attraversa le pianure settentrionali cambogiane, in un itinerario mai complicato.
Lungo questo percorso la giungla non è quell’intricata selva inespugnabile che si potrebbe pensare, bensì una foresta più rada e luminosa.
Il punto di partenza di questo percorso è Stung Treng, cittadina sulle sponde del Mekong e punto di partenza di numerose escursioni sul grande fiume alla ricerca di uno degli animali più elusivi e a rischio dell’area, il delfino dell’Irrawaddy.
Passato il ponte sul grande fiume si entrerà nel mondo più selvaggio e remoto della provincia di Preah Vihar, oltre Tbeng Menchey, sulla strada verso Siem Reap si potrà visitare il complesso di Koh Ker con il tempio a gradoni. Si potrà poi proseguire fino a toccare il parco nazionale di Phnom Kulen con alcune piacevoli cascate dove sarà possibile trovare refrigerio e godere dei un po’ di tranquillità prima di raggiungere la congestionata Siem Reap.
Il lago Tonle Sap da Siem Reap a Phnom Penh
Dichiarato riserva della biosfera dall'UNESCO, è il bacino di acqua dolce più grande dell'intero Sud Est Asiatico. Durante la stagione delle piogge l'area occupata dal lago, dal Mekong e dai numerosi affluenti aumenta di almeno sei volte rispetto alla stagione secca.
Questo itinerario aggira il Tonle Sap a nord-ovest, unendo le due città simbolo della Cambogia, Siem Reap e la capitale Phnom Penh che distano circa 500 km.
Un percorso che mescola lunghi tratti sulla highway 6, che unisce le due città e che presenta un’abbondante corsia d’emergenza ottima per le biciclette, a percorsi su strade secondarie e spesso sterrate, soprattutto verso la riserva di Ang Trapeang Thmor.
Paesaggi palustri dove fare birdwatching e visite a immensi villaggi galleggianti che vivono in simbiosi con le acque del lago scandiranno l’avanzata. Prima di partire sarà imperdibile la visita ad Agkor Wat e all’arrivo ci attenderà Phnom Penh con il palazzo reale, il museo del genocidio di Tuol Sleng, i mercati e i tanti altri luoghi d’interesse da esplorare sulle sponde del Mekong.
I monti Cardamomi
I monti Cardamomi in un tempo non troppo lontano erano lande di conquista per boscaioli illegali e bracconieri spietati; le strade di Krong Koh Kong, porta d'accesso della regione situata al confine thailandese, erano bazzicate da spacciatori, giocatori d'azzardo e delinquenti in cerca di una notte di divertimento e sballo.
Le cose per fortuna sono cambiate negli ultimi anni: il verde polmone che ricopre i pendii delle montagne attira sempre più amanti della natura e dell'avventura, il parco nazionale Botum Sakor ed il corridoio per la conservazione che si sviluppa lungo la strada nazionale n° 48 custodiscono solo alcune delle meraviglie naturali della regione ed anche se il turismo è per ora un bambino ancora in fasce, molto debole e vulnerabile, la via verso uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile sembra imboccata.
Il panorama è struggente: distese verdi infinite si stendono dinnanzi ai nostri occhi ed il traffico irrisorio ci permette di godere la Natura nel reverente silenzio che essa merita. I paesini si susseguono e le bancarelle di frutta tropicale sono un invito a nozze per noi ciclisti affaticati dal sole in canicola.
La via del Pepe
Il profondo sud del paese, nella regione di Kampot, è conosciuto in tutto il mondo per essere la culla di una spezia tanto prelibata quanto diffusa: il pepe.
Le colline dell’entroterra rurale sono ricoperte dalle coltivazioni di questo prezioso dono della Natura ma custodiscono anche un reticolo di strade e percorsi secondari perfetti per fare cicloturismo in Cambogia, in un angolo meno noto ma non meno affascinante di questo paese asiatico.
Dopo aver affrontato l’entroterra si raggiunge il mare e le spiagge tropicali di Kep, dove alternare pedalate tranquille a tuffi rinfrescanti e relax in riva al golfo del Siam. Un finale degno per un viaggio in bici in Cambogia, su uno dei percorsi più suggestivi da scoprire.
Non ti resta che preparare la valigia, acquistare il visto online, scegliere la tua destinazione e partire all’esplorazione della Cambogia, un paese meraviglioso spesso associato solo alla magnificenza di Angkor Wat ma che ha molto altro da offrire.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico