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Via Francigena in bici: da Canterbury a Roma sulle tracce di Sigerico

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1600 chilometri di viaggio lungo la Via Francigena in bicicletta, dai territori anglosassoni alla capitale d'Italia seguendo l'itinerario che il vescovo Sigerico percorse nel 990 per giungere a Roma dopo essere partito da Canterbury 79 giorni prima. Sigerico descrisse dettagliatamente il suo lungo pellegrinaggio lungo l'attuale via Francigena nel diario personale e grazie alla sua preziosa testimonianza ancora oggi è possibile seguire, almeno in parte, l'antica Via Francigena in bici, insieme a migliaia di pellegrini, cicloviaggiatori e viandanti ogni anno.
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Perché Via Francigena?

Via Francigena in bici

La denominazione Via Francigena nasce grazie al popolo dei Franchi, coloro che vivevano oltre le Alpi e iniziarono a compiere pellegrinaggi verso Roma e la Terrasanta valicando il colle del Moncenisio e attraversando l'Italia in età post carolingia. Questa strada sempre più seguita dai viaggiatori, nel corso degli anni, entrò a far parte delle numerose vie che univano i luoghi di spiritualità europei fra loro e la Terrasanta. In realtà per Via Francigena non si intende mai una sola via di comunicazione, ma una rete di sentieri, strade sterrate, percorsi secondari che, in base alla stagione, alle guerre, alla facilità di percorrenza, potevano essere seguite dai pellegrini fino alla capitale italiana e oltre. I 1600 chilometri che uniscono Canterbury a Roma passano da Dover, attraversano il canale della Manica fino a Calais e proseguono verso sud per Reims e Losanna. Dal Gran San Bernardo si entra in Valle d'Aosta e poi in Piemonte per scendere fino a Vercelli. In Lombardia si passa nei dintorni di Pavia appena prima di valicare gli Appennini in Emilia ed entrare in Toscana a Pontremoli. Il cammino continua nella provincia di Firenze e poi in quella di Siena per San Gimignano, Siena, San Quirico d'Orcia e la valle fino a Radicofani. La Tuscia e poi Roma terminano l'itinerario di Sigerico.Mappa della Via Francigena

Via Francigena in bicicletta

La via Francigena in bicicletta è un itinerario emozionante ma anche impegnativo: che si parta per percorrerne solo qualche tappa o per pedalare da Canterbury a Roma è bene equipaggiarsi adeguatamente per affrontare le avversità stagionali e i tratti sterrati che si incontrano. Dalla cittadina che vide l'omicidio di Thomas Beckett alla città Eterna attraversando mezza Europa e le Alpi con il Passo del Gran San Bernardo primo tra tutti. Nell'articolo puoi scaricare la traccia gps di quella che ECF e Fiab considerano la Via Francigena per le biciclette: il tracciato Eurovelo 5, articolo al quale ti rimando per una descrizione dei luoghi da percorrere.Via Francigena in Italia

Via Francigena come un pellegrino del Medioevo

Quando si parte per affrontare l'antica via Francigena in bici si provano sensazioni insolite: non è un'esperienza di tutti i giorni quella di percorrere sentieri battuti da più di 1000 anni da monaci, vescovi, viaggiatori, scrittori, vagabondi.
Ma come si riconoscevano fra di loro i pellegrini? Una pratica ancora diffusa oggi fra chi affronta il Cammino di Santiago de Compostela, ma anche la Via Francigena è quella di salutarsi al suono di "Ultreya" (sempre più avanti) e di rispondersi "Suseya" (sempre più in alto) cioè un augurio di buon cammino ma non solo nel senso fisico... anche in quello spirituale. Con l'ingombrante petaso in testa, il cappello tipico dei viandanti dal tempo dei macedoni (oggi lo abbiamo sostituito con il casco!), i pellegrini avanzano sotto la pioggia battente e sotto il sole cocente senza mai guardarsi indietro. La Via Francigena per Roma è ancora lunga e i pericoli tanti, bisogna fare attenzione!
 
Quando la tramontana inizia a soffiare più forte, l'intrepido pellegrino si rintana nel pesante mantello (la pellegrina) sorreggendosi al bastone, utile arma di difesa anche contro gli animali selvatici. La piccola bisaccia legata alla vita custodisce i pochi spiccioli per il viaggio, la strada è lunga e il pellegrino sà che non gli basteranno per sostentarsi fino a Roma, ma confida nella carità di chi incontrerà lungo il cammino.
I pellegrini moderni sono molto diversi dagli antichi viaggiatori del Medioevo ma spesso sono animati dallo stesso fuoco di scoperta e misticismo di un tempo. Con comodi scarponcini, borse al seguito, maglietta tecnica, felpa, giacca a vento e k-way tutto è molto più facile, ma 2500 chilometri attraverso luoghi che non si conoscono, con il peso sulle gambe, il sole a picco, la pioggia, il vento, le piaghe al sottosella e pochi ricoveri lungo la via dove trascorrere la notte, sono una vera avventura anche nel ventunesimo secolo.Segnaletica Francigena

La Via Francigena e le sue impronte

A piedi, in bicicletta, a cavallo, accompagnati da un asino da soma... le impronte che si distinguono lungo i sentieri della Via Francigena sono molte e diverse, a ognuno il suo mezzo, a ognuno il suo cammino. Se a piedi bisogna avere quasi tre mesi di tempo per percorrere circa 20 km al giorno, in bicicletta ci si impiegherà un terzo del tempo. Con la diffusione del cicloturismo e dei viaggi in bicicletta anche in Italia, sono sempre di più i viaggiatori che scelgono questo mezzo, secondo me uno dei più all'avanguardia, come fedele compagno di avventure. Un robusto portapacchi può trasportare chili su chili, due gomme adeguate possono sfrecciare anche sui sassi o nel fango, due buone gambe allenate completano il quadro perfetto del cicloviaggiatore. L'esperienza della Via Francigena a piedi è completamente diversa da quella sulle due ruote: si procede lentamente, si incontra gente con cui si possono percorrere tratti di strada camminando con lo stesso passo, si pensa al tragitto più breve perchè non ci si potrà far sorprendere dall'oscurità ancora in viaggio... Impronte diverse e ognuna di queste ci racconta una storia differente, una storia di un viaggio e di un'avventura sulla strada verso le città sante.via francigena bici

Ricoveri lungo la Via Francigena: ostelli e spedaletti nel XXI secolo

Negli ultimi anni molte regioni italiane si stanno mobilitando per riportare alla luce l'antico splendore della Via Francigena migliorando la segnaletica, investendo nella sistemazione di tratti sconnessi e aprendo degli ostelli per i pellegrini. In realtà di spedaletti non ce ne sono ancora molti come lungo il cammino fino a Santiago de Compostela, ma bisogna avere pazienza! Nel tratto senese della Via Francigena per esempio, gli spedaletti per i pellegrini sono sempre di più: a Radicofani ne verrà aperto uno l'anno prossimo (oltre a quello già presente in paese dove ognuno può ripagare l'ospitalità con un'offerta libera), mentre nel piccolo borgo di Strove e a Badia a isola ne sono già presenti due. Alcuni sono completamente gratuiti, alcuni costano qualche euro, altri invece hanno prezzi da locanda, ma dopo una giornata faticosa sulla via non importa molto... dopo 20 km o più si sognano solamente una doccia calda e un letto morbido per la notte. Per trovare un alloggio durante la vostra Via Francigena in Italia, dai un'occhiata qui!segnaletica francigena val di susa

La credenziale del pellegrino

La credenziale è quel documento di viaggio che distingue un vero pellegrino da un comune viaggiatore. La credenziale identifica chi è il pellegrino, dove è stato e in che direzione stà andando. Viene rilasciata da un'autorità religiosa, in Italia è la Confraternita di San Jacopo di Compostella, è gratuita ma chi decide di richiederla deve accettarne anche il senso spirituale. In bicicletta, a piedi, a cavallo, la credenziale viene rilasciata a qualunque pellegrino previa richiesta e poi, lungo il cammino, dovrà essere mostrata alle varie locande e alloggi dove sosterete per ricevere il timbro che attesterà, alla fine del viaggio, il vostro percorso.via francigena ivrea
La credenziale potrà essere richiesta al referente della tua regione
Questo articolo vuole essere un riepilogo di tutto quello che gira intorno alla Via Francigena.
Per avere altre informazioni leggi l'esperienza del viaggio in bici lungo la Via Francigena da Londra alla Toscana di Lorenzo e Jane.
  • Oltre alle scontatissime (ma comunque affascinanti, se si visitano in questa veste o per la prima volta) grandi città come Pavia, Piacenza, Lucca, Siena, Viterbo o Roma, la grande ricchezza della Via Francigena risiede nei piccoli borghi come Berceto, Pontremoli, San Miniato, San Gimignano, Monteriggioni, San Quirico, Buonconvento, Bolsena, Sutri...
  • Le due salite che ti metteranno alla prova - ma che saranno anche grande motivo di orgoglio - sono il Passo della Cisa e la mitica scalata a Radicofani: toste ma veramente appaganti.
  • Possedere la credenziale del Pellegrino ti permette di accedere alla corsa - oltre il raggiungimento della tappa quotidiana - all'ottenimento ogni timbro di chiese, abbazie, conventi e altri luoghi di culto o culturali. Ogni timbro è diverso, alcuni sono veramente pregiati e collezionarli tutti diventa una missione parallela al viaggio stesso.
  • Come raggiungo la Via Francigena? Dipende da dove vuoi cominciarla. In treno puoi raggiungere comodamente quasi tutte le località che ne sono attraversate.
  • Qual è il periodo migliore per affrontare la Via Frangigena in bici? I mesi migliori per non soffrire il caldo sono aprile - ottobre evitando i mesi centrali di luglio e agosto.
  • Se viaggi con attrezzatura tecnologica porta con te anche un pannello solare per le ricariche anche se potrai ricaricare nelle strutture lungo l'itinerario.
  • È presente segnaletica specifica dell'itinerario: riconoscerai facilmente il pellegrino giallo con freccia e la sigla VF.
  • Lungo l'itinerario si trovano fonti d'acqua. Ti consiglio di studiare bene il percorso, in modo che passi almeno una volta al giorno in un villaggio con un alimentari, dove rifornirti di cibo e acqua.
  • Goditi l'ospitalità: ai pellegrini in pochi negano un aiuto!
  • Come sono le strade sulla Via Francigena? Essendo un sentiero molto frequentato, è difficile trovare zone poco mantenute. Se affronterai il cammino attinendoti al percorso a piedi, dovrai mettere in conto strade secondarie di campagna piuttosto wild: viaggia con un portapacchi robusto o in bikepacking!
  • Goditi il percorso, i panorami e le persone. Conosci i compagni di viaggio, ma non disdegnare momenti di solitudine e riflessione: il cammino insegna un sacco di cose!
  • La credenziale del pellegrino dà accesso a tutte le strutture - secondo disponibilità - per i viaggiatori che affrontano questo cammino: le strutture sono molte e ben distribuite. Solitamente sono oratori, parrocchie, dormitori, o addirittura conventi (ad esempio a Berceto o San Gimignano). La particolarità di molte di queste strutture ricettive molto spartane ma complete di ogni comfort è il pagamento "a donativo", utile per il funzionamento e mantenimento delle stesse.
  • Oltre alle numerose strutture, dove è preferibile soggiornare anche per incontrare altri viaggiatori che come te affrontano questo cammino, troverai senza problemi appartamenti o stanze private su Airbnb o Booking.
  • È preferibile informarsi per tempo sull'effettiva disponibilità di una struttura, specialmente perchè si tende a dare la precedenza ai viaggiatori più lenti, quelli a piedi. Quindi quando hai ben presente la tua destinazione del giorno, non esitare e chiama il numero fornito sul sito o sulle guide alla Via Francigena per domandare la disponibilità.
  • Un aspetto molto interessante della Via Francigena è il menù del pellegrino: mostrando la credenziale, alcuni locali posti sul cammino offrono un abbondante pasto completo al pellegrino in bici o a piedi che sta affrontando questa traversata a un costo fisso e solitamente molto conveniente.
  • Ricordati che la varietà di culture regionali che incrocerai sulla Via Francigena è invidiabile: prediligi le osterie ai luoghi turistici e non te ne pentirai. Dai risotti piemontesi e pavesi, passando per i testaroli della Lunigiana e ancora le zuppe toscane o i primi laziali... la Via Francigena è un cammino anche nei sapori della bella Italia.
 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!