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Cicloturismo e viaggi in bici in Liguria

Prepara occhi, gambe e apparecchiatura fotografica perchè la Baia del Sole in bicicletta regala fortissime emozioni: partendo da Laigueglia percorreremo un breve tratto lungomare dove potremo scegliere di perderci per le vie dei due centri attraversati, Laigueglia e Alassio, per poi iniziare a scalare la collina fino a raggiungerne la cresta, da dove godremo una vista mozzafiato di tutta la baia. Dopo una pausa rigenerante si continuerà in direzione Colla Micheri, un borgo medievale sospeso nel tempo, per poi scendere ad Andora e rientrare al punto di partenza attraverso Capo Mele. Pronti? Via!

Dalla Pianura Padana al monte Penna, passando per l'ex-ferrovia Voghera-Varzi, la val Staffora, la val Trebbia e la val d'Aveto  Scollinare al passo del Tomarlo e ridiscendere verso Marsaglia e Bobbio, per scalare il Penice e rientrare nella torrida Pianura Padana. Questo è lo Staffora Trebbia Aveto Loop, il folle itinerario concepito dalle folli menti del sottoscritto e di Alessio, già storici compagni di viaggio in svariate occasioni, durante l'estate del 2021.

Sono più di 40 anni che frequento Deiva Marina, un bel po’ meno in bicicletta. Ma comunque, in quel “po’ meno” ho più volte fatto la litoranea delle 5 Terre in bici che ritengo una strada da fare almeno una volta nella vita di ogni ciclista.

Quest'anno voglio fare un viaggetto in bici di qualche giorno. Sì, lo voglio fare. C'è stata la pandemia... o meglio, c'è la pandemia e molto probabilmente ci sarà. Fino a quando? Boh, nel frattempo non ci si può fermare, le ruote devono scorrere, le catene devono trasmettere la forza sugli ingranaggi, insomma bisogna andare. Ma dove andare? Beh, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta: andare in Campania come nel 2004, oppure tornare sul percorso a me più caro, cioè la rotta da me più battuta: l'Umbria!

Una settimana di trail, 670 km e 17.000 metri di dislivello positivo. Indimenticabili giorni passati nella natura, in condizioni meteo non ottimali, ma con la fortuna sempre dalla mia parte. Vedevo i temporali girarmi intorno, le grandinate scansate per poco, ho sentito caldo, ho avuto freddo, ho amministrato le forze, ho razionato i viveri e, quando mi sono trovato in difficoltà, ho cercato aiuto in persone gentili, che mi hanno offerto da mangiare e dato un posto dove dormire. Ho capito da tempo che la mia indole è di viaggiare in solitaria. Non è un caso che a metà del percorso, quando ho capito che non saremmo riusciti a completare il giro, mi sia staccato dai miei iniziali compagni di viaggio.

Trovarsi da solo, per diverse ore, a pedalare nel bosco, senza incontrare nessuno se non un capriolo, un cinghiale o una lepre, con il sole che sta per tramontare e non sapere se troverai un rifugio aperto, trasmette quel brivido dell'imprevisto, ma anche un senso di libertà assoluta, ti fa sentire in simbiosi con l'ambiente naturale. È una sensazione difficile da descrivere che riesce a metterti in pace con te stesso e con il mondo intero.

Dopo tante montagne però, ho voluto concludere il viaggio sul velluto.... Mi sono concesso un'ultima giornata di mare, facendo su e giù, per le perle delle Cinque terre.

Il giro del Monte Penna in MTB è un itinerario di difficoltà media che permette di visitare un angolo di Appennino diviso tra la provincia emiliana di Parma e quella ligure di Genova. In questa pedalata tra i 700 e i 1500 metri di quota, si supereranno diversi passi, la sorgente del fiume Taro, due rifugi e piacevoli aree boscose dove scorgereil rapido passaggio di un capriolo o di una volpe.

Percorrere il Lunigiana Trail in bici permette di cimentarsi in alcuni dei fuoristrada più panoramici e suggestivi della storica regione geografica tra Toscana e Liguria. Da Pontremoli il tracciato attraversa un territorio resiliente, dove i piccoli borghi spopolati sono tenuti in vita dai pochi personaggi che, su queste montagne, vivono dei prodotti della terra, in perfetta sintonia con essa. In bicicletta si guadagna quota sfiorando le cime verdeggianti, ma severe, del parco nazionale dell'Appennino Tosco - Emiliano. Il nostro itinerario di sei giorni può essere percorso tutto di fila oppure spezzato in due parti come noi, tagliando dal centro parco della località Treschietto per seguire un tratto della Via Francigena. Da Barbarasco, dopo aver preso fiato, si riprende a salire verso il vicino confine con la Liguria e il percorso dell'alta via dei monti liguri, per immergersi ancora una volta negli incontaminati e aspri ambienti in quota della Lunigiana...

Le Alpi liguri in MTB hanno un fascino particolare. Dal confine con la Francia fino al fiume Magra questo arco aspro e sconosciuto non può mai chiamarsi completamente “montagne” se confrontato con i colossi alpini non troppo distanti, ma non sono nemmeno dolci colline addomesticate. L’orografia delle Alpi Liguri è molto complessa, fatta di profondi e selvaggi valloni incassati tra ripide creste erbose, sferzate dai venti in ogni direzione. Il profumo del mare si fonde e confonde con quello frizzante delle alte quote e i panorami a volte spaziano a 360 gradi e a volte sono imprigionati tra immense distese di boschi...

Ma è possibile fare le Cinque Terre in bici? La domanda è legittima perché dalle immagini che siamo abituati a vedere, con i borghi abbarbicati sulle rocce a strapiombo sul mare, sembrerebbe impossibile riuscire a pedalare tra Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Rio Maggiore. In realtà lo si può fare ed è un vero spettacolo... ecco come!

In questa calda e soleggiata giornata di luglio abbraccerò un vasto territorio, facendo cicloturismo dalle cave di Carrara al mare di Lerici, rimbalzando dalla Toscana alla Liguria ed ancora in Toscana. Farò tappa nel parco regionale delle alpi Apuane per poi gettarmi letteralmente a mare presso il castello di Lerici.
Questo ampio giro su strade asfaltate e poco trafficate permette di comprendere la complessità di un così ricco paesaggio (siamo pur sempre in Italia, dove ogni luogo è unico). Indubbiamente in zona esistono percorsi per la mountain bike ma ora come ora mancano le indicazioni sul territorio e neppure gli enti locali mi sanno aiutare con  mappe specifiche. Per il momento sono presenti indicazioni per escursioni a piedi sui sentieri grazie al CAI, ma sono convinto che in un futuro prossimo attori privati e pubblici si attiveranno nella promozione delle ruote grasse. 
Durante il nostro viaggio in bici #noplansjourney abbiamo deciso anche di visitare la Liguria. Per l'ennesima volta tra l'altro, dato che è una delle regioni che preferiamo, soprattutto fuori stagione. Questa volta ci siamo dedicati al Ponente mentre altre volte eravamo stati a Levante, senza trascurare Genova. Dopo tutti questi viaggi abbiamo deciso di stilare la nostra personale classifica sulle 10 cose da vedere in Liguria!
 

In ogni stagione dell’anno la Liguria, terra montuosa a picco sul mare, è la meta ideale per essere scoperta in bici. Un itinerario ciclabile che permette di scoprire un tratto della Liguria di Ponente e i suoi borghi è quello che collega Finale Ligure a Diano Marina in un anello in parte sul lungomare e a tratti nell’entroterra.

La pista ciclabile della Riviera dei fiori è uno degli itinerari per il cicloturismo più conosciuti della Liguria. L'itinerario segue il sedime della vecchia ferrovia collegando San Lorenzo al mare a Ospedaletti, in provincia di Imperia. La ciclabile è stata realizzata qualche anno fa e come le altre vecchie ferrovie riconvertite ha avuto fin da subito un grande successo: migliaia di cicloviaggiatori, ciclisti e pedalatori della domenica sono stati conquistati dallo splendido scenario, tra mare e monti, nella quale si sviluppa...
Mare e montagne, sabbia e rocce, pini marittimi e macchia mediterranea, ulivi e vigneti: la Liguria è una terra aspra e generosa che ha conosciuto marinai e mercanti di ogni dove, re e regine, partigiani e contadini e negli ultimi anni, migliaia di bikers!
La regione e in particolar modo l'area del finalese in bicicletta si prestano ad essere visitate lentamente, senza fretta, rivelando il lato più dolce e romantico a coloro che vorranno scoprirne le meraviglie a due ruote in ogni periodo dell'anno.
Un luogo immerso nella Natura, a picco sul mare, un lembo di terra ligure dove i bikers possono sentirsi a casa. Il Salto della Lepre in MTB si raggiunge dopo diverse fatiche tra le quali una ripida e insidiosa discesa, il tutto è però ripagato dalla bellezza del luogo, dal silenzio, dai colori. Questo itinerario MTB è consigliato a chi ha voglia di verde e di blu, a chi si diverte sui tracciati più ostici, a chi vuole terminare un'uscita fuoristrada con un tuffo nelle acque cristalline del Tirreno, a chi ha voglia di recuperare le energie spese nel trail con un pezzo di focaccia e una birra gelata.
Per il 2017 l'idea era quella di tornare sulle Alpi per continuare il percorso iniziato un anno prima quando, in sella alla mia bicicletta, ho passato una settimana intera alla scoperta delle Dolomiti. Quella fu un'esperienza tanto nuova quanto straordinaria, che mi ha segnato profondamente, ero rimasto letteralmente folgorato da tutti quei panorami mozzafiato, da tutte quelle salite leggendarie e dalla bellezza del viaggiare in bicicletta in solitudine.
Ingredienti: gruppo di amici affiatati, percorso storico e condizioni climatiche perfette ed ecco servito un trail che gli amanti della mountain bike devo fare almeno una volta nella vita.
In totale 2 giorni sulla Via del Sale in MTB in autosufficienza per 120 km e quasi 3.000 m di dislivello.
Se pensi alla Liguria pensi inevitabilmente alle 5 Terre e al lungomare di Levante dove l'acqua cristallina risveglia la voglia di tuffarsi ad ogni ora del giorno. Anche per la mountain bike e la bicicletta questi luoghi racchiusi tra mare e monti offrono tanti sentieri pedalabili, soprattutto da chi è mediamente esperto e ha già una certa esperienza in discese insidiose. L'Alta Via delle 5 Terre in MTB è un itinerario impegnativo che, tenendosi in quota sopra il mare, permette di attraversare fuoristrada la dorsale che sovrasta il litorale ligure, patrimonio UNESCO. Il nostro percorso inizia a Levanto, il paese di Barnaba Guano che fu doge di Genova nel XV secolo e, invece che scendere a Riomaggiore o LaSpezia, raggiungerà la rinomata Portovenere, una delle mete da non perdere durante un viaggio in Liguria.
Ho letto con piacere questo libro che celebra le innumerevoli attività e possibilità che offre La Pista Ciclo-Pedonale della Riviera dei Fiori da Ospedaletti a San Lorenzo a Mare. Il volume non rappresenta soltanto una guida al percorso che difficilmente darebbe materiale per realizzarne una pubblicazione, ma offre spunti nuovi e da punti di vista differenti per poter godere di un'opera tanto semplice quanto utile e celebrata!
Questo libro e la sua protagonista (la pista ciclabile dei Fiori), mettono nero su bianco tutte i benefici e le opportunità che sorgono attorno ad una pista ciclabile che non è e non deve essere a solo beneficio di chi pedala!
Avrebbe dovuto chiamarsi una cosa tipo “viaggio attraverso le tenebre", oppure “il record delle vacanze”. Invece sì chiama come i chilometri che ho percorso, sì perché alla fine, anche volendo, i 100 km non sono riuscito a superarli nemmeno in una tappa. E questo è giusto perché, alla fine, questa è stata la Pedalata sugli Appennini non la Traversata delle Alpi. Altra esperienza, altri ritmi.

               

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