Mai piu' condividere ma monetizzare. Bravi questo è lo spirito del viaggiatore.
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Questo commento non è pubblicato.Pippo credo che se tu scrivi questo commento non conosci realmente Life in Travel e quello che c'è dietro... sul sito ci sono circa 5000 articoli e per la LiT Family ne vengono creati, da 3 anni, 1 al mese. In totale quindi circa 35-40 articoli finora, meno dell'1% di quelli presenti sul sito sono a pagamento, tutti gli altri sono liberamente accessibili. Chi ci sostiene lo sa e non lo fa (solo) per poter avere qualche articolo in più da leggere, gli ebook e i libri, ma soprattutto perché capisce quanto della nostra esperienza noi cerchiamo di condividere qui e su tutti i nostri canali quotidianamente e capisce quanta passione e impegno ci siano dietro.Creare contenuti di qualità e utili è un grosso lavoro che noi portiamo avanti da 16 anni con passione e costanza e ti assicuro che non siamo diventati ricchi nel frattempo, anzi. Per continuare a condividere il nostro amore per il cicloturismo e i viaggi in bici abbiamo fatto scelte e sacrifici che ci appagano ma che non sono semplici. Proprio per questo motivo commenti come questi sono dolorosi, anche se rispetto la visione di ognuno.Spero tu possa sfruttare tutte le altre informazioni libere e gratuite che troverai sul sito, buona strada.
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Questo commento non è pubblicato.Leo sta di fatto che il vostro sito è costellato di pubblicità...non siete gli unici ad aver fatto scelte e sacrifici. Rimanere coerenti è veramente difficile. A me fa male vedere scomparire un mondo una volta costituito da gente che si incontrava, parlava, discuteva e scambiava informazioni ed indirizzi scritti su pezzi di carta in angoli remoti del pianeta, La stessa gente che viveva il viaggio come una soluzione costruttiva, la bicicletta come una macchina del tempo. Ricerca rispetto e distanza... Cosa centra tutto ciò con marchi, nomi, modelli ? Cosa centra l'amore della bicicletta con chi è più interessato a mostrare la propria bicicletta? Cosa centra il confondere condivisione con la ricerca di consenso per ciò che si fa ? Ho conosciuto gente che ha fatto migliaia di km e non ha mai lasciato il divano di casa e gente che dal divano di casa ha fatto incredibili viaggi. Mi spiace te la sia presa male addio e grazie per la comprensione.
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Questo commento non è pubblicato.Pippo, sono convinto che tutti facciano scelte e sacrifici, l'importante è che ognuno li faccia in un'ottica di soddisfazione personale e di ricerca del proprio benessere psicofisico.Ciò che a me fa male in commenti come il tuo (che per fortuna devo dire sono merce rara) è vedere come tutti gli sforzi fatti per condividere migliaia di informazioni vengano vanificati da un giudizio superficiale.Non sono d'accordo con te sul fatto che quel mondo che tu descrivi stia scomparendo... te lo dice uno che ha conosciuto sua moglie portandole una mappa della Nuova Zelanda per darle informazioni su un futuro possibile viaggio! Certo, la società cambia e la comunicazione si è rapidamente evoluta negli ultimi anni. Anche i viaggi e i viaggiatori sono cambiati, è indiscutibile, ma personalmente non sono un nostalgico e credo che ogni epoca viva i propri profondi cambiamenti. Nel nostro ambito c'è stata un'esplosione di interesse che non sempre è positiva, ma ha aiutato anche a migliorare materiali e a diffondere informazioni.Sono invece d'accordo sul fatto che la ricerca del consenso e l'apparenza più che la sostanza siano un grande male della società moderna ma, in tutta sincerità, non me ne sento toccato più di tanto. Sì, condivido tutto ciò che riguarda l'ambito cicloviaggio e cicloturismo e cerco di dare informazioni (utili o meno, questo non sta a me giudicarlo) anche su prodotti e materiali oltre che su itinerari e percorsi ma lungi da me cercare consenso o inseguire approvazione.Grazie a te per aver dato il tuo punto di vista e animato questa discussione che, te lo assicuro, aiuta più di silenzi o parole dette alle spalle.Ti auguro buona strada e buona vita.
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Questo commento non è pubblicato.Ti ripeto che mi spiace te la sia presa male. Mi lascio prendere dalla mia superficialità ed individuo nella condivisione di massa un elemento di spinta alla globalizzazione che la mia piccola persona non riesce ad accettare. Scusami se no riesco a tacere l'associazione del termine "commento" all'aggettivo "merce" che mi ricorda una forma commerciale delle idee e dei pensieri.Poi se proprio vuoi si potrebbe discutere del "...te lo dice uno che.."Potremmo anche lasciare cadere tutto e chissà magari ...
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