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Monte Civetta in gravel
lifeintravel.it
Partenza/Arrivo
Alleghe
Luogo
Veneto
Stagione
Estate
Durata
Weekender (2-3 giorni)
Lunghezza
74 km
Percorso
Ad anello
Dislivello
2001 - 5000 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
Gravel (fondo misto)
Asfalto
25%
Sterrato
75%
Single Trail
0%
Valutazione
Difficoltà
4/5
Panorama
5/5
Bici consigliata
Adventure bikeGravelMTB
 
 

El Zuíta è l'assoluto protagonista di questo anello gravel di 2 giorni. Si tratta di un percorso su strade bianche e forestali che aggirano il monte Civetta, nelle Dolomiti di Zoldo in Veneto. Un percorso che regala panorami impagabili sulle più alte vette dolomitiche, a partire dalla "Muraglia di roccia più bella delle Alpi", come la definì Dino Buzzati.

12 civetta giro monte civetta in gravel

Da Alleghe alla "sua" forcella

Caricata la bici con tutto il necessario per i due giorni e bevuto un caffè per riprenderci dal viaggio di avvicinamento, siamo pronti sui pedali. Con me c'è Ale, amico di lunghissima data con cui ho inziato a viaggiare in bici nel lontano 1998, prima con un viaggio in Toscana da Firenze ad Assisi e poi con la Patagonia nel 2000. Ritornare a fare un paio di giorni con lui è un po' come tornare a quei tempi!

Lasciamo il centro cittadino iniziando subito a salire verso Piani di Pezzé. La strada si inerpica nella vallata e sale a tornanti proprio sopra al lago. Sulla nostra destra le pareti a strapiombo del Civetta incombono su di noi. L'asfalto allevia un po' la nostra fatica e quando il cartello "Frena" si materializza davanti ai nostri occhi a indicare una piccola frazione di montagna, ci viene giusto un po' da sorridere: più lenti di così sarebbe difficile!

giro monte civetta in gravel marmolada alle spalle

Raggiunto l'ampio parcheggio del primo troncone di funivia, l'asfalto lascia spazio alla ghiaia e dopo un primo breve tratto nel bosco la strada forestale serpeggia tra gli ampi prati delle piste da sci invernali. Quando lo sterrato lascia spazio al cemento capiamo che il gioco inizia a farsi duro. Siamo costretti a scendere e spingere la bici per brevi tratti, dove le rampe più dure ci fanno barcollare sotto il peso dei nostri bagagli. Punta Penia e la Marmolada alle nostre spalle sono una compagnia più che apprezzata e mi concedono un'ottima scusante per le numerose soste fotografiche.

Il muro Civetta con il suo 24% di pendenza per circa 400 m è il pegno da pagare prima di raggiungere i 1827 m di forcella Alleghe, primo spartiacque di questo percorso.

forcella alleghe giro monte civetta in gravel

Val di Zoldo e Coi

Alla forcella teniamo la destra per raggiungere presto malga Pioda dove una fontanella d'acqua ci permette di riempire le borracce. Qui in estate c'è parecchio traffico di escursionisti che arrivano in quota con gli impianti e si dirigono verso i pendii del Civetta, il rifugio Coldai o altre mete adatte al trekking.

val di zoldo giro monte civetta in gravel

Noi ci infiliamo una giacchettina antivento e ci tuffiamo in discesa verso Palafavera. Con le gravel seguiamo la strada ma se sei in MTB e ami i sentieri poco più avanti potrai divertirti con alcuni percorsi segnalati che scendono verso Pecol. 

La strada è pendente e il brecciolino ci fa essere prudenti date le coperture, soprattutto del mio compagno d'avventura, non troppo generose. Giunti al parcheggio del rifugio Palafavera, imbocchiamo la strada provinciale della val di Zoldo verso la forcella Staulanza, toccando di nuovo l'asfalto. Avevo percorso questo passo anche in un viaggio in bici nel nord-est di qualche anno fa.

monte pelmo giro monte civetta in gravel

Giunti al quarto tornante sulla destra si stacca una strada forestale ai piedi del monte Pelmo che all'inizio sale dolce per poi regalare una rampa impegnativa fino ad incrociare il sentiero che condurrebbe al rifugio Venezia. La seconda salita di giornata si conclude qui e noi ci concediamo una pausa per mangiare un paio di panini a bordo strada nel bosco.

forestale pelmo giro monte civetta in gravel

giro monte civetta in gravel

Il tracciato prosegue in falsopiano immerso tra gli abeti, spostandosi a sud fino a raggiungere un paio di baite che segnano il culmine della strada. All'inizio della discesa va posta un po' di attenzione se si è in gravel bike perché il fondo è davvero smosso e scavato dalle piogge ma presto si arriva ai margini del meraviglioso abitato di Coi, con un panorama maestoso sul Civetta di fronte a noi. Le case in legno di questa frazione sono qualcosa di magnifico.

Incontriamo Giorgio, endurista settantenne che ci consiglia di venire in zona con la bici adatta perché c'è da divertirsi: chissà che la prossima volta...

... per oggi ci divertiamo ugualmente e proseguiamo il nostro percorso scendendo fino a Mareson.

 forestale pelmo giro monte civetta in gravel

Il col de la Grava e passo Duran

Un caffè e una pausa ci volevano, prima di riprendere la marcia con un'altra salita impegnativa. Ritroviamo la strada per spostarci a Pecol e dalla stazione di partenza dell'impianto Pian del Crep, iniziare la salita che ci condurrà proprio dove arriva la funivia. 

Aggiriamo il camping Civetta e ci infiliamo nel bosco. I primi chilometri di strada forestale sono gradevoli e pedalabili fino a raggiungere la vallata del Torrente Maé che forma anche delle gradevoli cascatelle. La strada ora sale parallela al torrente e le pendenze si inaspriscono. 

 col grava giro monte civetta in gravel

Per prima si oltrepassa la Baita Civetta al Casot per poi attraversare i prati verdi delle piste da sci con un paio di tornanti, uniti da rette molto pendenti che si concludono al rifugio pian del Crep. I prati alle sue spalle ci invitano a una pausa, non prima di aver ammirato il panorama sul lato opposto, con le Dolomiti Venete a far bella mostra di sé tra le nubi sparse.

col grava giro monte civetta in gravel

panorama giro monte civetta in gravel

La fatica non è conclusa ma dopo la pausa sembrerà meno impegnativa l'ultima durissima rampa su cui noi siamo costretti a spingere la bici per qualche metro prima di raggiungere il rifugio Su'n Paradis a 1850 m. Poco più avanti scolliniamo sul col de la Grava. Il sentiero 557 verso la forcella dei Tolp è piuttosto sconnesso ma breve mentre per scendere poi alla Casera della Grava si dovrà affrontare una stradina ciottolata piuttosto massacrata ma fattibile.

casera grava giro monte civetta in gravel

casera grava giro monte civetta in gravel

Oltre la Casera, tenendo la sinistra, si imboccherà una strada che per poche centinaia di metri è sterrata e poi diverrà asfaltata. Si scende poco sopra località Chiesa, trovando la strada che unisce val di Zoldo e Agordino a sud del massiccio del Civetta.

Il valico che divide le vallate è la nostra meta, dove si trova anche il rifugio Passo Duran che ci ospiterà per la notte. Ma prima di raggiungerlo dovremo superare quattro chilometri abbastanza impegnativi anche se la presenza dell'asfalto ci aiuta a sopportare la stanchezza dopo quasi 2000 m di dislivello.

Siamo gli unici italiani tra gli ospiti del rifugio e spazzoliamo i nostri piatti per infilarci presto nel sacco a pelo, stanchi ma soddisfatti della prima giornata.

passo duran giro monte civetta in gravel

Verso il rifugio Carestiato

L'indomani le nuvole basse ci precludono l'orizzonte e quindi ce la prendiamo comoda alla partenza. Inizialmente dovremo salire per qualche chilometro su una strada sterrata e piuttosto sconnessa verso il rifugio Carestiato. Ci sono tanti escursionisti ma siamo gli unici biker che si avventurano sui pietrai che qui scendono a valle. 

carestiato giro monte civetta in gravel

Poco prima di raggiungere il rifugio il nostro percorso raggiunge il punto più alto di oggi e tenendo la sinistra inizia la discesa più temuta. Le mappe la indicano come sentiero ma il primo tratto non è così malvagio. Raggiunta la Casera dei Pass, abbandonata, ci si infila in un sentiero che dopo un ampio tornante diventa più scosceso e presenta radici esposte.

Noi con le bici rigide e cariche, scendiamo di sella e spingiamo ma il sentiero non è così impossibile e ben presto possiamo risalire in sella per l'ultima picchiata finale verso una serie di baite in legno spendide.

La strada cementata ha pendenze da 4x4 e di fronte a noi il monte Agner e il gruppo delle Pale di San Martino regalano altri scorci da cartolina. Prima di raggiungere l'asfalto teniamo la sinistra con una ripida risalita che ci conduce ai margini dell'ennesima radura popolata da baite e panorami da urlo.

discesa carestiato giro monte civetta in gravel

monte agner giro monte civetta in gravel

All'altra estremità del prato si imbocca un sentiero in costa nel bosco molto divertente e facile fino a raggiungere pra de Val dove si attraversa il torrente Rova e si ritrova una strada forestale che pare essere stata ripristinata da poco, dopo un'alluvione.

Ritorno nell'Agordino

La sterrata ampia e battuta è piacevole e scende dolcemente fin sopra l'abitato di Cugnago dove un'indicazione errata della mappa ci fa imboccare quella che credevamo essere una strada e invece dopo qualche centinaia di metri traditrici si rivela un sentiero ostico su cui noi siamo costretti a spingere. Se hai una MTB potrebbe essere un bel trail divertente ma con gravel o bici similari ti consiglio di non seguire la traccia e proseguire sulla strada principale verso Cugnago per raggiungere Agordo dalla strada.

Ritornati nella vallata di partenza, siamo indecisi sul dà farsi dato che ci riteniamo già appagati e il traffico intenso ci fa temere un rientro troppo tardivo verso casa. Decidiamo di rimandare la decisione a più tardi, perché il bivio per l'ultima salita che corre parallela alla strada per il passo San Pellegrino si dovrà imboccare, eventualmente, a Cencenighe

ciclabile giro monte civetta in gravel

Nel frattempo troviamo l'itinerario in parte ciclabile e in parte su strade secondarie che solca il fondovalle tra Agordo e Alleghe facendoci evitare le arterie principali davvero molto trafficate.

Siamo nel distretto degli occhiali e non c'è solo Luxottica a occupare spazio con i suoi capannoni, ma l'itinerario lungo il torrente Cordevole resta isolato e immerso nel verde. In alcuni tratti si segue la vecchia strada dismessa dopo la realizzazione di alcune gallerie e lasciata alla mercé della Natura che piano piano si riprende i propri spazi.

Passato Taibon Agordino e oltrepassata una frana sulla vecchia strada, raggiungiamo Cencenighe e basta uno sguardo per farci decidere di tirare dritto. Canale d'Agordo e l'anello attorno al piz Croce possono attendere un nostro futuro ritorno in zona!

Anche se abbiamo deciso di rinunciare a  un tratto di itinerario e ridurre di circa 400 m il dislivello totale, prima di raggiungere Alleghe c'è ancora un po' di salita finale da affrontare. 

agordino ciclabile giro monte civetta in gravel

Per fortuna raggiungere Masaré e l'estremità meridionale del lago di Alleghe si rivela sicuro e veloce. Per il finale di percorso decidiamo di tenerci sulla destra orografica del lago, la sponda meno popolata e trafficata.

Ci resta da affrontare un ultimo strappo, goderci un ultimo scorcio del Civetta che si specchia nelle acque torbide del lago di Alleghe e possiamo rilassarci bevendo una birra e mangiando un panino al ristoro sulla ciclabile di Alleghe, con una leggera brezza che ci fa godere la meritata sosta finale.

Questo giro del monte Civetta in gravel è un percorso che i più allenati possono pensare di fare anche in giornata ma può anche essere allungato per restare a zonzo tre giorni o modificato per affrontare in discesa sentieri più divertenti con la mountain bike.

18 giro monte civetta in gravel lago di alleghe

Restano panorami davvero molto suggestivi e tanta salita da dover affrontare.

 
 
  • Panorami:: il punto forte di questo itineario. Si aggira il monte Civetta e si hanno scorci su tutte le cime più alte delle Dolomiti, dalla Marmolada al Sorapiss, dall'Antelao alle Tofane
  • Coi e altre frazioni: le frazioni in quota sia nell'Agordino che nella val di Zoldo hanno delle meravigliose abitazioni in legno con panorami imperdibili;
  • Notte in tenda o rifugio: noi non abbiamo avuto la fortuna di godere di un bel tramonto e ancor meno dell'alba, ma se ti capitano due giornate terse sono imperdibili un po' ovunque sull'itinerario
  • Come raggiungo il punto di partenza? Si può raggiungere Alleghe dalla pianura veneta, da Belluno seguendo la statale Agordina oppure da ovest attraverso il passo San Pellegrino che arriva nell'agordino dalla val di Fassa. Da est puoi arrivare qui attraverso il passo Duran o la forcella Staulanza mentre a nord dovrai affrontare passi Dolomitici come il Falzarego per raggiungere questa vallata
  • L'itinerario è segnalato? Non è segnalato l'intero anello anche se lungo il tracciato è presente molta cartellonistica per mountain bike. Se vuoi seguire questo itinerario specifico però ti consiglio di scaricare il file GPS che trovi qui in alto
  • Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario si trovano numerose fonti d'acqua oltre ad alcuni negozi e ristori dove fare rifornimento a Pecol e Agordo.
  • Com'è la qualità della strada e del percorso? Il percorso è adatto a bici gravel con qualche breve tratto di sentiero che noi abbiamo fatto a spinta in discesa. Anche in salita le forti pendenze impongono a volte qualche tratto a piedi. In MTB è un percorso facile e tutto percorribile in sella
  • Quanto costa dormire lungo questo percorso in bici? Ci troviamo nelle Dolomiti quindi i costi dei pernotti non sono così economici anche se molto più bassi dei vicini Alto Adige e Trentino. Con la mezza pensione in rifugio si spende dai 65 agli 80€ pp (dati 2025)
  • Dove posso dormire? Sul tracciato ci sono tanti rifugi e punti ristoro oltre a qualche campeggio e AirBnB in val di Zoldo a Palafavera, Pecol e Coi. Noi abbiamo dormito al rifugio Passo Duran per avere un certo equilibrio tra le due tappe. Se vorrai pernottare prima, a Palafavera, ti suggerisco di organizzare l'anello con partenza da Agordo o Cencenighe. In alta stagione (Luglio e Agosto) è difficile trovare posto nei rifugi in quota anche perché in zona passa l'Alta Via n°1 e spesso gli escursionisti stranieri prenotano i rifugi con largo anticipo.

Non serve sottolineare il fatto che, essendo un percorso circolare, si possa partire da dove si preferisce. Agordo è il punto più basso dell'itinerario se si volesse avere un finale in discesa.

  • Lungo l'itinerario si trovano numerosi locali nei fondovalle dell'agordino e della val di Zoldo ma anche in quota, a parte sulla forcella Alleghe, ci sono punti di ristoro e rifugi dove poter mangiare essendo una zona di impianti di risalita
Ultima modifica: 23 Luglio 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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    · 1 mesi fa
    molto bello, lo segno tra le cose da fare, dal Carestiato verso l'agordino anni fa su quella traccia ho sofferto molto per tanti alberi abbattuti (schianti) dalla Tempesta Vaia. Hai trovato questa situazione?
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 1 mesi fa
      ti dirò che non mi sono accorto di molti schianti dopo il Carestiato. Prima c'è una grossa frana ma ormai sistemata, dopo non ho notato più di tanta devastazione, spero solo che non stia diventando una mia assuefazione dato che un po' in tutti i giri che faccio ultimamente tra Trentino, Alto Adige e Veneto ci sono ancora segni del passaggio di Vaia!
 
 
 
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