La bresciana Valle Camonica è famosa per la presenza di importanti valichi alpini e prealpini, tra cui il Crocedomini, il Gavia, il Vivione e il Mortirolo. Ma a ridosso della sponda settentrionale del lago d'Iseo si nascondono due piccole valli laterali poco note al turismo di massa (compreso quello motoristico!) e molto interessanti da un punto di vista ciclistico e naturalistico: sto parlando delle salite al Passabocche e al Colle di San Zeno, in parte concatenabili con un giro ad anello a quote di poco inferiori ai 1500 m.
L'itinerario comincia a Zorzino (316), un piccolo paese adagiato sul versante bergamasco del Sebino, noto a tutti come lago d'Iseo. L'abitato è caratterizzato da un piccolo centro storico e dalla chiesa di San Bernardino, da cui si può ammirare tutta la bellezza del lago e dei monti circostanti. Superata la Casa del Cedro si scende velocemente, tornante dopo tornante, a Riva di Solto (186 m). Superato il paese ci si dirige verso Lovere, lungo la sponda bergamasca del lago; alternativamente al primo tunnel si può percorrere, con qualche tratto a piedi, la vecchia strada esterna, che permette di osservare da vicino il Bögn, un orrido caratterizzato da altissime pareti verticali di natura calcarea. Proseguendo si giunge nel punto in cui il lago presenta il suo massimo restringimento, in corrispondenza della Punta delle Croci Bergamasche, posta frontalmente alla Punta delle Croci Bresciane dove transita la pista ciclopedonale Vello – Toline. Salutando Monte Isola, la Corna Trentapassi e il lontano ma ben visibile Monte Adamello, si segue l'andamento della costa lungo un percorso intagliato nella viva roccia.Quindi si entra nel paese di Castro e poco più avanti nella caotica Lovere, impreziosita da un lungolago decisamente affascinante. Lungo un percorso pianeggiante si transita sul ponte del Fiume Oglio e senza particolari difficoltà si raggiunge la sponda bresciana del lago, in corrispondenza del paese di Pisogne (187 m).
La salita del Passabocche
Dal centro del paese si seguono le indicazioni per la Val Palot e in breve si raggiunge la chiesa di S. Maria della Neve, risalente al XV secolo e contenente affreschi del Romanino. La strada comincia ad essere insidiosa già dal primo chilometro per via delle pendenze impegnative. Dopo circa 4 km ci si trova ad un bivio: proseguendo dritti si entra in Val Palot mentre noi seguiremo la strada a destra recante le indicazioni per “Passabocche”. Per fortuna ora le pendenze si attenuano e tra un tornante e l'altro (alla fine della salita se ne conteranno una trentina!) la strada, molto panoramica, concederà una splendida visuale sul lago d'Iseo! Si sfioreranno diversi paesi, tra cui Pontasio, Siniga e Grignaghe, prima di affacciarsi sui pascoli della valle del Trobiolo, brulicanti di baite. Dopo una breve discesa ed un lungo mezzacosta in salita si raggiunge il punto di scollinamento presso la località Passabocche (1297 m), dopo 15 km totali di ascesa da Pisogne. Ignorando la deviazione sterrata per il rifugio Medelet, punto di partenza per le escursioni attorno al Monte Guglielmo, si procede per circa 1,5 km di saliscendi fino a raggiungere un'ampia sella servita da un'area attrezzata per i picnic (Croce Marino, 1283 m).
La Val Palot e il Colle di San Zeno
Da questo punto la strada si affaccia sulla sottostante Val Palot e con qualche chilometro di discesa nel bosco si raggiunge l'omonima località. Ma non è ancora finita! Infatti, piuttosto che scendere subito a Pisogne per completare il giro ad anello, si punta decisamente verso monte con l'intenzione di salire al Colle di San Zeno, distante solamente 5 km! La salita copre un buon dislivello – circa 400 m – con delle pendenze più decise rispetto al Passabocche. Respirando affannosamente (ricordo che abbiamo nelle gambe i 15 km della salita precedente) si sale finché il bosco lascia spazio ai prati, ed è proprio lì che si ha la fortuna di ammirare tutta la cresta del Gölem con il Monumento al Redentore edificato nei primissimi anni del Novecento sulla Cima di Castel Bertino (1948 m). Con un ultimo tornante si raggiunge il Colle di San Zeno (1420 m), sella di collegamento con la Val Trompia. A fianco del colle è presente un rifugio sulle cui pareti è raffigurato San Zeno e un paio di motivi floreali a corredo del nome della località. A questo punto, dopo un buon pranzo, si scende lungo tutta la Val Palot, valle molto più chiusa rispetto a quella del Passabocche, ma con un fascino particolare. Superato il paese di Fraine si giunge a Sonvico e alla chiesa di San Martino posta a balcone sul lago d'Iseo, sull'abitato di Pisogne, su Ceratello e sul Monte Clemo. Scendendo ulteriormente si raggiunge il bivio per il Passabocche incrociato durante la salita, ma è chiaro che a questo punto ci si può rilassare continuando la discesa fino a Pisogne e ripercorrendo la via dell'andata verso Zorzino, punto di conclusione dell'itinerario.
Zorzino: il centro storico
Gli orridi del Bögn sul lago d'Iseo
Lovere: uno dei borghi più belli d'Italia
Pisogne e il suo lungolago
La pista ciclopedonale Vello-Toline
Una visita a Monte Isola
Come raggiungo Zorzino? In automobile da Bergamo o da Brescia attraverso il lago d'Iseo o da vie secondarie
L'itinerario è segnalato? L'itinerario non è segnalato quindi consigliamo di scaricare la traccia GPS
Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario si trovano diverse fonti d'acqua soprattutto nei paesi
Com'è la qualità delle strade dell'itinerario? Il percorso è asfaltato e in buono stato
Lungo il percorso è possibile dormire in strutture nelle principali località attraversate come Lovere e Pisogne. Personalmente posso consigliarti la Casa del Cedro a Zorzino.
Cosa mangiare lungo l'itinerario? La cucina locale propone specialità di lago come la tinca al forno e le alborelle, specialità di montagna come la lepre in salmì e la polenta alle castagne, oltre a diversi tipi di formaggi tipici
Dove mangiare lungo l'itinerario? Lungo l'itinerario puoi fermarti in trattorie tipiche e rifugi
Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!
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