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Bondone enduro
Bondone enduro - lifeintravel.it
Partenza/Arrivo
Trento
Luogo
Trentino
Stagione
Estate
Durata
Fuggitivo (1 giorno)
Lunghezza
68 km
Percorso
Ad anello
Dislivello
2001 - 5000 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
MTB (fuori strada)
Asfalto
25%
Sterrato
45%
Single Trail
30%
Valutazione
Difficoltà
5/5
Panorama
5/5
Bici consigliata
MTB
 
 

Negli anni mi è capitato svariate volte di salire sulle pendici del monte Bondone in MTB ma non avevo mai fatto un anello così completo e lungo, anche e soprattutto grazie all'uso della e-MTB. Un percorso tosto sia in salita che in discesa, ma che accontenterà i palati fini e gli amanti dell'all mountain con discese vicine all'enduro.

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Monte Bondone in MTB da Trento

La giornata non prometteva nulla di buono e così, per evitare spostamenti eccessivi e per avere in ogni caso la conoscenza adeguata del territorio per inventare sul momento un rientro anticipato, l'amico Luca mi propone un giro sul Bondone. Mi affido alla sua esperienza di Luca e alla sua ampia conoscenza dei sentieri della zona e a fine giornata non potrò che essere davvero super soddisfatto. 

Negli anni avevo pedalato alcuni tratti di questo itinerario, come la salita da malga Brigolina alle Viote ma la gran parte dei sentieri e delle carrarecce fatte sono state nuove e piacevoli scoperte.

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Punto di ritrovo di questo giro quindi è il centro di Trento da dove imbocchiamo la ciclabile lungo l'Adige per oltrepassare il fiume sul ponte di San Lorenzo e attraversare il sobborgo di Piedicastello dietro al doss Trento.

Per evitare il traffico ci infiliamo tra le case di Ca' dei Gai e subito dopo imbocchiamo l'erta salita di via delle Mandolare. Si guadagna quota repentinamente per spuntare sulla strada del Monte Bondone su un tornante nei pressi della chiesetta di S. Antonio.

Le indicazioni del side trail Mountain&Garda bike, progetto del 2010 finito nel dimenticatoio e il cui sito ormai non risulta più raggiungibile ma di cui rimangono cartelli a caso sul territorio, ci portano in ogni caso a seguire il tracciato più tecnico lasciando la strada e raggiungendo Sardagna dopo qualche bella rampa sconnessa.

Alle Viote da malga Brigolina

Risaliamo ancora la strada del Bondone attraversando il centro del paese di Sardagna ma appena fuori dal borgo deviamo a sinistra su un sentiero che inizia con forte pendenza ma poi si addolcisce.

Ritroviamo per poche centinaia di metri la strada nei pressi dei tornanti panoramici deviando di nuovo su strada sterrata che di lì a poco diverrà sentiero e procederà parallela alla strada del Campozin per intersecare la risalita che conduce a Candriai da Sopramonte. 

11 bondone mtb

Ancora una volta seguiamo la strada per pochi metri deviando poi su prati per tagliare un tornante e trovarci di fronte alla carrareccia che conduce a malga Brigolina. Gli ultimi metri prima del parcheggio saranno da pedalare su sentiero.

Nei pressi della malga è presente anche una fontana se ci si volesse rifornire di acqua. Proseguendo sulla strada sterrata che conduce verso malga Mezavia e il punto d'arrivo dell'impianto delle Rocce Rosse, ancora una volta seguiamo in parte qualche sentiero di risalita per evitare il tracciato principale il più possibile.

Poco più in alto decidiamo di evitare il giro dei Colmi per proseguire dritti verso le Viote accorciando un po' il tragitto ma aumentandone la pendenza e la difficoltà. Il buon ritmo che ci permette di sostenere la pedalata assistita ci fa raggiungere la strada che porta alle Viote ben prima di mezzogiorno e così decidiamo di fare una breve sosta alla Capanna Viote per un caffè e un'ottima fetta di strudel.

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Tra le Viote e il lago di Cei

Se fino a qui più o meno conoscevo il tracciato seguito, da questo punto in avanti diventa quasi tutto nuovo a parte qualche tratto di salita. Proseguiamo sulla strada delle Caserme per pochi metri per deviare subito nel bosco sulla destra e dirigerci verso malga Cavedine ma presto lasciamo la strada per svoltare decisi verso sud su un fondo rinverdito, raggiungendo presto un'altra bellissima sterrata tra i pascoli sopra località La Villa. 

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La strada prosegue infilandosi di nuovo nel bosco e trasformandosi in un largo sentiero in costa che scende veloce e scorrevole fino a malga Albi. La struttura bruciata nel 2018 oggi è in fase di ricostruzione (in realtà più che una malga, a vedere i rendering, verrà costruito un vero e proprio hotel).

Seguendo la strada si raggiunge località Rocal dove sorge una nuova chiesa in posizione strepitosa. Ci troviamo sopra Garniga Terme ma ancora una volta deviamo decisi verso sud, ritrovandoci nelle ultime frazioni di Covelo, in località Costa.

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Poco più avanti, dopo aver seguito l'asfalto in discesa per qualche centinaio di metri, deviamo a destra su una carrareccia piuttosto pendente e scassata che ci riporta in quota, facendoci raggiungere una delle località più suggestive di questa zona, località Bellaria. Avevo già pedalato questa tosta salita fino al lago di Cei durante l'evento Nulla di Gravel organizzato da anni dall'amico Giovanni Toldo e me ne ricordavo le pendenze. Anche in questo caso la bici elettrica mi aiuta e in effetti la fatica fatta è decisamente inferiore.

Malga Cimana e il dos dei Canoni

Il lago di Cei resta un posto molto piacevole e ci concediamo l'anello a monte, su sterrato, per raggiungere il bivio verso malga Cimana. Anche in questo caso ero già stato a malga Cimana dal lago di Cei secoli fa, ma pedalando praticamente tutta la strada. In questo caso invece Luca mi fa esplorare sentieri e sterrate nella faggeta.

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Ti sconsiglio di seguire questo tratto di percorso se hai una bici muscolare e non vuoi spingere, perché ci sono certi passaggi piuttosto scassati in salita che solo grazie alla spinta del motore ho potuto superare in sella.

Giunti a malga Cimana decidiamo di non imboccare il sentiero che sarebbe possibile seguire, ma di concederci un po' di relax fino in località Vanezota seguendo la sterrata principale. Qui però torniamo a imboccare sentieri per restare sul lato che si affaccia sulla valle dell'Adige. Ben presto raggiungiamo il primo punto panoramico e devo dire che non mi aspettavo questo affaccio: si vede tutta la città di Trento e di fronte a noi la Marzola, la Vigolana e il Finonchio. La giornata non proprio tersa non permette di vedere oltre, ma il cielo si è comunque aperto e ci concede anche un po' di sole!

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Il sentiero in parte va fatto a spinta ma merita, perché si resta sul lato verso valle e si raggiunge presto il dos dei Canoni e poco dopo il dos Colonna, uno dei capisaldi della linea avanzata del fronte meridionale della fortezza di Trento durante il primo conflitto mondiale.

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Discese tecniche verso Nomi e rientro

Poco oltre, rientrando sulla sterrata di accesso al dos Colonna, inzia la discesa sulla sinistra. Il percorso è in parte tecnico e sassoso e in men che non si dica ci ritroviamo nei prati di malga Pulzom.

Qui le alternative sono due e noi teniamo la destra imboccando di nuovo un altro tratto di sentiero nel bosco. Le rocce non mancano e ci fanno divertire, fino a ritrovare una sterrata nei pressi di malga Valgranda. La breve risalita fa ululare le gambe ma il successivo sentiero ci fa tornare il sorriso sulla faccia.

In men che non si dica tocchiamo le prime abitazioni di Nomi ma ancora una volta Luca tira fuori il sadico che c'è in lui e ci fa risalire nei pressi del castello (ruderi) di Nomi per evitare un po' di asfalto.

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L'ultimo sentiero in costa è invaso dai rovi ma ormai siamo in modalità explorer e non ci fermano nemmeno quelli. Il gioco però si interrompe bruscamente facendoci rispuntare nella civiltà poco oltre la zona artigianale di Nomi, sulla Strada Provinciale destra Adige. Fortunatamente la dobbiamo pedalare solo per poche centinaia di metri prima di svoltare a destra e attraverso le campagne raggiungere la pista ciclabile dell'Adige. Per rientrare a Trento si può seguire il tracciato ciclabile o restare sulla destra orografica del fiume e fare ancora un po' di gravel.

Un giro davvero super partendo da casa. Divertimento e fatica sono assicurati, anche in ebike!

 
 
Ultima modifica: 02 Settembre 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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