E' un progetto avviato già qualche anno fa e che lentamente ma costantemente sta portando alla nascita di uno degli assi portanti del cicloturismo in Italia: la ciclovia adriatica, il percorso ciclabile che dovrebbe unire il tacco della nostra penisola in Puglia (Santa Maria di Leuca) al confine nord-orientale in Friuli-Venezia Giulia (Trieste). Oltre 1700km costieri, con lo sguardo verso oriente, attraverso piste ciclabili, strade secondarie e arterie poco trafficate lungo il mar Adriatico. L'itinerario cicloturistico si innesta anche sulla rete Bicitalia di Fiab ed è uno dei grandi percorsi che tagliano da nord a sud la nostra penisola.
Da Trieste a Santa Maria di Leuca lontani dal traffico
Il principale vantaggio che una qualsiasi ciclovia porta, e nello specifico quindi anche la
ciclovia adriatica, è la possibilità per i cicloturisti di viaggiare in bici lungo strade poco trafficate o piste ciclabili esenti dal passaggio di auto e moto. Secondo quanto rilevato attualmente dalla F.I.A.B. (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), la ciclovia Adriatica che coincide con il
ramo numero 6 del progetto BiciItalia e collega Trieste (in realtà Muggia) a Santa Maria di Leuca, copre una distanza di 1730 km di cui gran parte si svolge su sentieri, piste ciclabili, aree urbane e strade poco trafficate mentre i tratti trafficati si riducono a brevi chilometraggi.
Si deve sottolineare il fatto che la ciclovia Adriatica, per sua definizione
è un percorso in gran parte promiscuo e che quindi non si pedala in sede propria se non in alcuni tratti. Personalmente abbiamo avuto la fortuna di pedalare alcuni tratti di costa, sia nel nord a
Rimini e dintorni, sia nel centro a Pescara, gustandoci alcuni scorci suggestivi ed alcune chicche culturali che solo il nostro Belpaese ci sa regalare. Ecco quello che ti aspetta se deciderai di seguire questo itinerario...
Il percorso della Ciclovia Adriatica
Veniamo finalmente a quello che forse più ci interessa: qual è il percorso della ciclovia adriatica che unisce Muggia a Santa Maria di Leuca?
Da Muggia al Po lungo l'Eurovelo 8
Proprio su quest'ultimo itinerario si innesta anche la ciclovia Adriatica che coincide con l'Eurovelo 8 tra Trieste e il delta del Po.
Lasciata Muggia si segue per un breve tratto a ritroso la
ciclabile Parenzana, una vecchia ferrovia che sconfina in Slovenia e Croazia. Da Trieste si segue il mar Adriatico fino a Monfalcone per attraversare l'Isonzo e giungere a Grado. Dalla cittadina lagunare si può risalire per un po' la ciclovia Alpe Adria fino a Cervignano del Friuli passando per la splendida Aquileia.
Da Marano Lagunare a Lignano Sabbiadoro personalmente vi consiglio di trasferirvi in barca come abbiamo fatto noi, oppure seguire il percorso verso Bibione. Il
nuovo passaggio barca sul Tagliamento però è imperdibile.
Passata la laguna di Marano ci si dirige verso Caorle e quindi
Jesolo, pedalando verso Cavallino e punta Sabbioni per trasferirsi nuovamente in battello a Venezia. Il centro della città non è accessibile per le bici ma vale ovviamente la pena fermarsi un giorno per visitare una delle più rare perle architettoniche del nostro paese: potrai riprendere la bici l'indomani per dirigerti verso sud passando da Pellestrina e abbandonando la laguna a Chioggia.
Le
alternative nel delta del Po sono numerose... ricorda solo di fermarti almeno per una breve sosta a Comacchio prima di proseguire verso Ravenna!
Da Ravenna a Pescara lungo la riviera
Ravenna è una cittadina densa di storia e cultura, non per nulla inserita nella lista dei
patrimoni dell'umanità dall'UNESCO. Dopo una meritata sosta potrai proseguire verso la
riviera romagnola passando per Cervia, Cesenatico, Rimini e Riccione. Oltrepassata l'Emilia Romagna si entra nelle Marche passando per Pesaro, Ancona, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto. Grazie anche allo spazio che l'orografia concede a questi territori, qui si possono trovare numerosi tratti di piste ciclabili che è vivamente consigliabile non percorrere in alta stagione: il piacere di pedalare fuori dal traffico sarebbe castrato dallo stress di andare in bici nella ressa di vacanzieri e pedoni. In ogni caso da qui fino alla Puglia le spiagge saranno una costante che ti accompagnerà senza soluzione di continuità.
Fortunatamente con il passare degli anni anche i chilometri di ciclabili stanno aumentando e continueranno a farlo in futuro. Si dovrà seguire la SS16 solo per brevi tratti, per lo più per attraversare i fiumi. A Pescara è presente un bel ponte ciclopedonale che permette di evitare anche l'attraversamento e molti altri stanno nascendo.
Dalla costa dei Trabocchi al tacco d'Italia
In Abruzzo si prosegue oltre Pescara e per il momento si è costretti a pedalare sulla statale, in attesa che la vecchia ferrovia venga trasformata in percorso ciclabile lungo la costa dei Trabocchi. Dopo un piccolo tratto costiero nel Molise tra Salvo Marina, Termoli e Campomarino, si entra in Puglia sulle colline di Chieuti. Qui le alternative sono due: tagliare per l'entroterra oppure restare sulla costa e
percorrere tutta la penisola del Gargano. La
ciclovia Adriatica sceglie la seconda delle due ipotesi, forse la più suggestiva. Oltrepassato lo sperone garganico, si dovranno passare ancora numerose città e pedalare tanti chilometri di costa per concludere il percorso. Barletta, Bari, Monopoli, Brindisi ed infine Lecce e Otranto sono le località principali prima di raggiungere Santa Maria di Leuca dopo oltre 1700km di percorso, tutto con il sol levante in fronte.
Non ti resta che saltare in sella e pedalare, nell'attesa che la Ciclovia Adriatica diventi realtà in tutta la sua estensione...
Ciclovia Adriatica, un'opportunità di sviluppo
Oltre ad essere una bellissima opportunità di scoperta del nostro Belpaese in un viaggio in bici, la
Ciclovia Adriatica potrebbe diventare (quando sarà completata) un volano per l'economia locale dato che
il cicloturismo negli ultimi anni è in forte espansione e tutta la riviera potrebbe giovare dell'esistenza di un percorso ciclabile su quest'asse. In particolare la riviera romagnola già terra di grandi amanti del ciclismo e da tempo culla del divertimento e della vita notturna, potrebbe trovare un altro grande bacino d'utenza tra cui attingere possibili vacanzieri e clienti.
Cesenatico, patria di Marco Pantani e città di partenza della Granfondo Nove Colli, ad esempio, potrebbero sfruttare questa opportunità senza dover investire troppo nella realizzazione di strutture dedicate al cicloturista (già presenti). Ma questo discorso vale per tutte le regioni, dal Veneto alla Puglia, passando per Emila Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. Insomma, un investimento minimo che può in parte essere generato anche da finanziamenti europei, avrebbe ripercussioni sicuramente positive sul territorio e sul settore turistico della riviera adriatica, da tempo alla ricerca di una nuova giovinezza.
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