Bellaria Igea Marina è una località marittima romagnola affacciata sul placido Adriatico, meta di numerosi turisti che amano trascorrere una piacevole vacanza tra nuotate, abbronzatura dorata e assaggi di enogastronomia. Oltre alla vita da mare a Beallaria Igea Marina è possibile tonificare il proprio corpo avventurandosi nella Valmarecchia in bici, alla scoperta di borghi storici, luoghi inaspettati, dolci colline e salite epiche.
Da Santarcangelo di Romagna a Mutonia
Dopo esserci sgranchiti le gambe lungo la ciclovia dell’Uso in bici, in questa seconda giornata di permanenza a Bellaria Igea Marina andremo alla scoperta di luoghi molto interessanti, non solo dal punto di vista panoramico, ma anche storico – culturale.
Partiamo da Santarcangelo di Romagna, paese addossato alla riviera romagnola nei pressi di Bellaria Igea Marina a una quota di 42 m sul livello del mare. Una volta lasciata questa località il cui fulcro è rappresentato da piazza Ganganelli, ci dirigiamo verso sud sino a intercettare la ciclabile della Valmarecchia, una pista sterrata dedicata alla mobilità dolce che si snoda da Rimini a Novafeltria per una distanza di circa 35 chilometri.
Giunti alla fine dell’asfalto ci troviamo davanti a un luogo impensabile e del tutto particolare: Mutonia, villaggio realizzato in una ex cava abbandonata a partire dagli anni novanta del secolo scorso, che si ispira al gruppo di artisti Mutoid Waste Company. Entrando ci si trova davanti a qualcosa di inedito e anche molto fantasioso: una serie di sculture creative realizzate con materiali di scarto per sensibilizzare la società moderna alla cultura del riutilizzo dei materiali, ridando loro vitalità ed espressione artistica.
La ciclabile della Valmarecchia in bici
Siamo sulla sponda sinistra del Marecchia, corso d’acqua della lunghezza di 70 chilometri. Il fiume nasce in Toscana sui monti dell’Alpe della Luna a quote prossime ai 1300 m e che si getta nel mare Adriatico in corrispondenza di Rimini.
Ci immettiamo nella ciclabile, pianeggiante e sterrata, che segue l’andamento del fiume superando un’enorme cava e l’aviosuperficie di Santarcangelo. Proseguendo tra il piacevole percorso gravel all’ombra della vegetazione fluviale giungiamo al giacimento fossilifero del parco della Cava, nei cui pressi un sentierino conduce su una parete rocciosa a picco sul fiume, di fronte al golf club Rimini-Verucchio.
Proseguiamo lungo la scorrevole traccia sterrata per diversi chilometri ammirando il borgo medievale di Verucchio che si erge su uno sperone roccioso, sede della Rocca Malatestiana. Inoltrandoci in Valmarecchia in bici si scorge il Santuario della Madonna di Saiano nonché il castello di Montebello, che dall’alto dei suoi 436 m cela il mistero velato di leggenda legato alla scomparsa, nel giorno del solstizio d’estate del 1375, – figlia del feudatario Uguccione – mai più ritrovata.
La calura si fa sentire e quale miglior modo per rinfrescarsi se non con un bel bagno nelle limpide pozze formate dal corso d'acqua che scende inesorabile verso il mare! Un vero toccasana e un risveglio muscolare per il prosieguo dell’escursione lungo la Valmarecchia in bici.
La cresta dei Tausani e il borgo di San Leo
Dopo una sosta per un pranzo a base di piadina e cassone, riprendiamo il cammino salendo le ripide rampe asfaltate che si inerpicano sulla sponda orografica destra del Marecchia. L’ascesa è appesantita dall’ottimo pranzo appena consumato e dal sole che sta dando il meglio di sé in questa parte centrale della giornata. Lasciamo l’asfalto per affrontare un altrettanto duro sterrato che ci porterà verso il piccolo borgo di Tausano con l’Oratorio di San Biagio e una provvidenziale fontanella. Nuovamente su asfalto, ci portamo verso l’Oasi di protezione “Monti di Tausano”, un’area di oltre 300 ettari destinata a sosta, riproduzione e rifugio delle specie faunistiche, ma anche un luogo che tutela l’anfiteatro roccioso con le piccole Dolomiti della Valmarecchia. Poco distante dal punto panoramico sulle inconfondibili formazioni di roccia, sorge una casa di campagna dove vivono Maurizio e Maurizia, due simpatici bolognesi che producono ghiaccioli e succhi di frutta naturali. Una sosta nel loro fresco giardino per degustare le loro deliziose produzioni è assolutamente consigliata!
Proseguendo all’interno del bosco di conifere e latifoglie autoctone (acero montano, robinia, frassino) si raggiunge l’ex convento francescano di Sant’Igne prima di inerpicarsi fino al vicino paese di San Leo. Questo borgo, posto a quota 589 m, è posizionato su una rupe rocciosa con pareti a strapiombo, sul cui culmine una fortezza dalla pregevole architettura domina l’intera vallata. Giuseppe Balsamo, noto come Alessandro conte di Cagliostro, fu alchimista e guaritore nelle corti più importanti d’Europa, ma dopo aver diffuso la dottrina della massoneria egiziana fu arrestato e condannato a morte. Papa Pio VI gli commutò la condanna in carcere a vita, da scontare nella fortezza di San Leo. Morì il 26 agosto 1795 a seguito di una grave malattia.
Attulamente il paese si anima in occasione dell’anniversario della morte di Cagliostro con il festival AlchimiAlchimie: spettacoli, concerti, mostre e un mercatino alchemico all’interno del borgo richiamano sempre tanti curiosi italiani e stranieri.
Discesa mozzafiato verso la rocca di Maioletto
Dopo aver attraversato i vicoli del borgo di San Leo tra angoli suggestivi e panorami sulla sottostante Valmarecchia, ci dirigiamo verso ovest tenendo alla nostra sinistra i versanti boschivi del monte Carpegna – nota meta ciclistica legata a Pantani – e proseguendo tra ambienti agresti e sterrati divertenti.
La parte più entusiasmante del percorso si configura proprio ora: in un ambiente argilloso ricco di calanchi, si affronta un veloce sterrato di cresta, prevalentemente in discesa, che permette di raggiungere la chiesetta di San Rocco e il suo bivacco, posto alla base della cuspide della montagna su cui sono ben visibili i ruderi della Rocca di Maioletto.
Tale rocca, raggiungibile attraverso un sentiero impervio e da alcune vie di arrampicata, attualmente si presenta solo con alcuni tratti delle mura di cortina, due torrioni poligonali e i ruderi del sottostante borgo. La leggenda vuole che rocca e borgo siano stati distrutti da una frana come punizione divina.
Lasciato questo luogo magico posto all’interno della regione Montefeltro ci fiondiamo in una discesa ripida e sconnessa (da affrontare con attenzione!) fino al vicino e sottostante paese di Novafeltria (275 m).
Il rientro dalla pista ciclabile
A Novafeltria ci innestiamo sulla pista ciclabile chiudendo il piccolo anello fino a Ponte Santa Maria Maddalena, luogo dove ci eravamo fermati a pranzare. Per concludere questa giornata sui pedali percorriamo nuovamente la ciclabile della Valmarecchia in bici tuffandoci ancora una volta nelle acque del fiume per un ultimo bagno. Le morbide luci del tramonto ci accompagnano lungo tutto il tragitto di rientro fino a Santarcangelo di Romagna, impreziosendo con i suoi colori borghi e colline, al cospetto del monte Titano e il borgo di San Marino.
Per trovare altri itinerari o spunti di viaggio a Bellaria Igea Marina e in Romagna, dai un'occhiata al sito del Consorzio Romagna Experience
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