La terra del prosecco, di colline ricoperte di vigne, di calici e bollicine, l'area di Valdobbiadene in bicicletta è un continuo saliscendi tra cantine e paesi dove rifiutare un bicchiere di buon vino è da maleducati. Il fiume Piave, poco distante, racconta storie infelici dove l'odio tra fratelli non ha risparmiato nessuno, nemmeno l'isola verde conosciuta oggi come Isola dei Morti. Un mulino, un castello abbarbicato, una villa e una tradizione tessile secolare, questo non è semplicemente un itinerario ciclabile, è un viaggio in bici nel cuore vivo della Valdobbiadene e dintorni.
Le colline di Valdobbiadene in bici
Il percorso sulle colline dell'area di
Valdobbiadene in bici inizia dall'
hotel Canova, nel comune di Cavaso del Tomba, a poche pedalate da Pederobba e dal Piave. Dalla struttura ci si immerge nel verde dei campi da golf per poi raggiungere piuttosto velocemente il paese di
Pederobba attraverso stradine di campagna e vie di comunicazione secondarie. Il
Sacrario militare francese, il primo approdo sulla SR348
, ricorda a chiunque che queste terre furono bagnate dal sangue di migliaia di giovani durante la Grande Guerra. Si pedala sulla Feltrina (SR348), trafficata ma fortunatamente abbastanza larga per permettere di procedere in sicurezza fino al ponte sul Piave.

Questo corso d'acqua conosciuto come "fiume caro alla patria" è uno dei simboli della I Guerra Mondiale e nel suo alveo chissà quanti ricordi, parole spezzate, pensieri custodisce...
Dal Piave il tracciato comincia a salire dolce ma costante verso Valdobbiadene. Il paesaggio muta, il punto di vista si sposta, le distese di vigneti sostituiscono l'acqua del Piave e le piane coltivate a frumento o ortaggi. La patria del prosecco è un susseguirsi di ondulati panettoni dove spiccano i paesi, ma soprattutto le innumerevoli cantine. Evitare una degustazione è praticamente impossibile.
Villa dei Cedri a Valdobbiadene, ex opificio della famiglia Piva ci sorprende per maestosità,
San Pietro di Barbozza ci regala gli scorci più emozionanti prima di vederci riprendere la
strada del Prosecco con le sue mille sfumature, la stessa strada che anche i ragazzi del Giro d'Italia pedaleranno nel 2015.

Giunti al bivio
A
Guia l'itinerario si biforca: i più temerari possono optare per la parte alta dell'area di Valdobbiadene deviando verso Combai e
Follina dove un'imponente
abbazia cistercense si staglia verso il cielo attirando l'attenzione dei ciclisti; chi predilige percorsi meno impegnativi può imboccare la discesa verso
Col di San Martino.

Dal paese è possibile zigzagare per le stradine secondarie fino a
Farra di Soligo oppure imboccare la SP32 che alterna tratti promiscui a brevi ciclabili e che permette di avere alcuni bei panorami sulle colline a nord della strada. Il punto di incontro delle due tracce si trova a
Solighetto dove la segnaletica marrone per il
molinetto della Croda indica la giusta direzione.
Sospesi nel tempo
I paesaggi agresti appaiono come sospesi in un'altra dimensione, ma la vera sorpresa deve ancora arrivare. Si costeggia il torrente Lierza, nell'omonima valle. La strada si stringe, le automobili scompaiono, i ciclisti sono sempre più numerosi mentre si avanza serpeggiando tra vecchie case e il corso d'acqua. Un breve sterrato è il benvenuto dato ai visitatori dal molinetto della Croda, oltre 400 anni portati benissimo.

L'acqua del Lierza scivola indomita sulla parete rocciosa a fianco della grande pala che gira a velocità costante, senza fermarsi mai. Questo angolo idilliaco di Veneto merita una sosta picnic o semplicemente per scattare qualche bella immagine. Nei weekend estivi il molinetto è affollato di gente, quindi sei hai la possibilità visitalo in bassa stagione turistica o durante la settimana. (2€ adulti - gratuito fino ai 14 anni, altre informazioni sugli orari di visita sul sito ufficiale
www.molinettodellacroda.it)
Meraviglia e pace interiore sono due delle sensazioni che si provano seduti ad un tavolo di legno dove si può restare immobili ore ad osservarlo. Prima di lasciare questo luogo magico dove, nell'estate del 2014 una piena improvvisa travolse i tendoni di una festa paesana uccidendo quattro persone, ti consigliamo di pedalare per altri 100 m lungo la strada, affacciarti e godere della bellezza del luogo anche da un altro punto di vista.
Profumo di Piave
Dal mulino l'itinerario ciclabile torna indietro fino al bivio per Solighetto e prosegue verso
Refrontolo per poi deviare nuovamente verso ovest e il paese di
Sernaglia della Battaglia. Questa area un tempo conosciuta per gli opifici che lavoravano grazie alla forza del Piave e degli altri corsi d'acqua oggi conserva solo i ricordi (e qualche edificio) di quella che fu una fiorente economia. Nella frazione di
Fontigo, a due pedalate dal centro cittadino, si trova l'oasi
Fontane Bianche, un'area naturale visitabile ricca di risorgive dove l'acqua sgorga ad una temperatura costante di 10°.

Il fiume Piave, nel corso degli anni, ha influenzato la vita degli abitanti dei paesi che erano sorti in prossimità ma, oltre a questo, fu teatro di una sanguinosa battaglia che precedette quella finale di Vittorio Veneto. A poche pedalate da
Moriago, a fianco di Sernaglia, chi viaggia in mountain bike potrà visitare il
cippo commemorativo dell'Isola dei Morti. Un tempo chiamata Isola Verde, questa zona a ridosso del Piave venne ribattezzata Isola dei Morti dopo il sacrificio di migliaia di giovani Arditi che qui persero la vita sfondando le linee austriache. Tra le tante storie giunte a noi dal passato, una testimonianza racconta come nei giorni successivi alla battaglia non si potesse camminare sull'Isola Verde senza calpestare cadaveri...
Le colline asolane e del Montello
Uscendo dagli sterrati dell'Isola dei Morti si approda nei dintorni di
Vidor poco oltre il quale si attraversa il Piave per tornare verso il punto di partenza del tracciato. Prima di tagliare la pianura e raggiungere Cavaso, l'itinerario risale
le colline asolane, quei dolci pendii (a dire la verità alcuni strappi non si possono proprio definire dolci) punteggiati da cascinali, campi arati e boschi fioriti, racchiusi tra l'anello ciclabile del Grappa e la ciclovia pedemontana alpina.

Un ultimo sforzo, un'ultima rampa prima della discesa finale nella piana al cospetto del
Monte Grappa, l'
itinerario della Valdobbiadene in bicicletta termina nello stesso punto di partenza tra emozioni e un
viaggio in bici nel passato senza eguali.
Se stai affrontando l'itinerario della Valdobbiadene in bici da corsa all'altezza di Moriano della Battaglia prosegui verso Mosnigo e poi Vidor. I sentieri dell'Isola dei morti sono sterrati.
Hotel Canova
Dormire a Cavaso del Tomba
Il punto di partenza di questo itinerario è l'
Hotel Canova di Cavaso del Tomba che, per la sua posizione ai piedi del monte Grappa e non distante dalla Valdobbiadene, per i suoi spazi e i molti servizi dedicati ai ciclisti, è un comodo bike hotel dal quale iniziare ad esplorare la zona.
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