Due giorni trascorsi sul lago d'Iseo mi hanno permesso di esplorare la zona orientale del bacino lacustre sia con la gravel/bici da viaggio che con la e-MTB. Il secondo giorno è dedicato ai sentieri che conducono alle pendici del monte Guglielmo e nella conca di Zone: un itinerario tosto e divertente con salite ripide e discese a tratti tecniche.
In MTB al lago d'Iseo
Anche questo percorso in MTB sul lago d'Iseo comincia dal Family Bike Residence di Marone, sul lato orientale del lago. La struttura è dotata di 16 appartamenti e pensata per accogliere ciclisti e cicloturisti con tanti servizi dedicati: una bike room con telecamera di sicurezza, una ciclofficina con gli attrezzi di base, l'idropulitrice per lavare le MTB e tanti consigli utili per iniziare le tue esplorazioni in sella.
La location inoltre è strategica, perché Marone sorge proprio ai piedi del monte Guglielmo, la vetta simbolo del lago con i suoi 1957 m e la statua del Cristo Redentore che domina il panorama. Sulle pendici occidentali del Gölem (il nome del monte in dialetto bresciano), quelle che si affacciano sul Sebino, è presente un dedalo di strade sterrate e sentieri che sono un paradiso per i mountain bikers di tutte le abilità e capacità.
Proprio su quella rete intricata che si intreccia nei boschi ho trascorso la seconda giornata di pedalate, dopo essere stato al lago Moro il giorno precedente.
Santuario di San Pietro e Via Valeriana
Lasciato il Family Bike Residence si sale subito sulle colline alle spalle di Marone, fino al santuario di S. Pietro con una scalinata da fare a spinta per raggiungere l'eremo. Il panorama dal Santuario però già merita e si può tirare il fiato sulla panchina nel prato antistante la chiesetta, ammirando la Presolana in lontananza.
Tornati a Pregasso si affronta una scalinata in discesa per restare in quota e raggiungere la frazione di Vesto. Proprio dalle ultime case della frazione si imbocca un tratto di via Valeriana, cammino che unisce Brescia alla Valtellina.
L'antica strada Valeriana costituì per secoli il passaggio obbligato per raggiungere la Valle Camonica dalla pianura e si mantiene a mezzacosta sul lago. Il breve tragitto che percorro io in lieve salita si insinua tra gli ulivi con un bel balcone su Montisola. Al termine del sentiero selciato si dovranno superare una decina di scalini per ritrovare l'asfalto.
Portole, forcella di Sale e Croce di Marone
Tenendo la sinistra sulla strada si pedala per poche centinaia di metri su asfalto prima di imboccare una mulattiera inizialmente dal fondo sconnesso e poi cementata che sale con pendenze molto impegnative.
La salita sterrata guadagna quota molto velocemente nel bosco e continua ad alternare tratti sterrati a alcuni cementati. Dopo tre chilometri circa si spunta in località Nandovere oltre una stanga. Qui si dovrà seguire il sentiero che percorre il limitare della proprietà privata per ritrovare la strada sterrata che scende velocemente a Portole, ultimo punto dove è possibile ristorarsi al bar/ristorante presente nella piccola piazzetta.
Si prosegue quindi verso Locasso, ai piedi di punta Almana. Per superare un intenso dislivello si affronta un sentiero breve ma molto pendente che con la e-MTB si riesce a fare in sella ma che molto probabilmente sarà necessario affrontare a spinta con una bici muscolare. Ritrovata la strada nei pressi di Costa di Locasso, ci si può riposare un attimo godendosi di maestosi panorami sulla parte meridionale del lago d'Iseo, con lo sguardo che raggiunge Iseo ma anche Paratico e Sarnico.
Preparati perché le fatiche non saranno finite, anzi. Il breve tratto (circa 1,5 km) che seguirà, è durissimo. Il cemento non basta a dare sollievo alle pendenze che arrivano a superare il 30%!
In breve si raggiunge la forcella di Sale da dove la strada si addolcisce e i paesaggi sulla conca ai piedi di punta Almana si aprono. Mancano ancora un paio di strappetti per guadagnarsi il punto più alto dell'intero itinerario odierno: la Croce di Marone, dove si trova un rifugio aperto nel periodo estivo. Questo è anche il punto di accesso al monte Guglielmo, raggiungibile con una sterrata lunga e panoramica.
Croce di Zone e le piramidi per finire l'anello
In questo caso lascio alle mie spalle la salita verso il Cristo Redentore e il rifugio Almici, proseguendo in discesa verso Zone, prima sulla strada sterrata e poi imboccando un sentiero sassoso ma ampio.
A Zone una breve sosta mi consente di dissetarmi e pianificare l'ultimo tratto di itinerario. Decido di risalire brevemente fino alla croce di Zone, ritrovando così la via Valeriana che scenderebbe verso Pisogne.
Io invece allo scollinamento imbocco un sentiero in salita (da fare a spinta in muscolare per circa 200 m) che mi concede di scollinare presto e ritornare verso Curato, nella conca di Zone, con panorami stratosferici sul lago e su Montisola.
L'ultima discesa mi riconduce prima verso Cislano e poi, con l'ennesima breve risalita da fare a spinta, tra le piramidi di Zone. Lo spettacolo di questi pinnacoli di roccia sovrastati da un masso gigantesco che le protegge fa da sfondo a un bel sentiero con tornanti da affrontare con cautela.
Un guado nei pressi di una piccola ma selvaggia cascatella chiude i momenti fuori sella e da qui in poi la discesa tratti tecnico verso monte Marone si fa più docile.
Non si può che chiudere questo anello MTB con una bella birra fresca sulle sponde del lago.

Dormire a Marone, Brescia
Il punto di partenza di questo itinerario è il Family Bike Residence, nuova struttura pensata per ciclisti e famiglie, con 16 appartamenti che possono ospitare fino a 68 persone. Sono presenti tutti i comfort per noi ciclisti, dalla bike room alla ciclofficina fino a mappe e informazioni sui percorsi in zona.
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