Consonno in bicicletta: da Olginate "si sale, si sale"
La seconda parte della salita è sterrata ma più pedalabile. Se la giornata lo permette, fermatevi lungo la salita a scattare qualche fotografia, anche se questa mossa azzardata potrebbe farvi perdere il ritmo! La città fantasma di Consonno è davvero impressionante: trovandosi di fronte al vecchio paese dei balocchi, devastato da rave e dagli anni, ci si sente a disagio! Un'imponente moschea cattura subito l'attenzione insieme a un suggestivo ma trascurato tempio cinese mai terminato. Gli spazi sono ampi ma tristemente in rovina: vetrate rotte, porte sbarrate, macerie, rifiuti, cornacchie... l'atmosfera è quella di un film horror!
A Consonno è sempre festa: un sogno imprenditoriale clamorosamente fallito
Era il 1962 quando l'imprenditore milanese di origine vercellese Mario Bagno acquistò per poco più di 22 milioni di lire il piccolo borgo di Consonno, frazione di Olginate, in provincia di Lecco. Sulla strada che Bagno fece costruire iniziarono a transitare mezzi pesanti e ruspe che, senza alcun preavviso, cominciarono a distruggere le cascine e le abitazioni presenti del villaggio. Gli abitanti rimasti, dopo essere passati di casa in casa (occupando quelle ancora intatte), furono costretti a evacuare tutti gli edifici e a trasferirsi nella bassa Olginate.
Al posto delle case distrutte, Mario Bagno cominciò i lavori di edificazione di quella che venne definita la Las Vegas lombarda, una vera e propria "città dei balocchi" con un hotel di lusso, negozietti, una balera, numerosi bar e ristoranti, il celeberrimo simbolo di questo centro divertimenti, un minareto, ancora visibile oggi anche a distanza. Il progetto iniziale, che prevedeva l'introduzione di un campo da calcio, da pallacanestro, da tennis, da bocce, da golf, una pista da pattinaggio, un luna park e un giardino zoologico, non vide mai la luce. Nonostante ciò, la località riscosse un enorme successo per i primi 6-7 anni, con i cartelli recitanti "A Consonno è sempre festa" o "Consonno è il paese più bello del mondo" ad accogliere i visitatori o le cartoline personalizzate e dedicate alla città dei balocchi.
L'interesse scemò col tempo, fino alla tragica frana del 1976 che distrusse la strada che conduceva al luogo... Non servirono a nulla i tentativi di riportare in auge la Consonno dei primi anni. Ciò che oggi resta degli edifici costruiti da Bagno sono detriti, palazzi crollati, edifici pericolanti e deturpati da graffiti e numerosi rave party agli inizi degli anni 2000. La località è tuttavia rinomata a visitatori, fotografi o giovani del luogo, che vengono a esplorare una Consonno devastata dalle incurie del tempo e dell'uomo. Ricordiamo che visitare questo luogo è sconsigliato per motivi di sicurezza, oltre che per il fatto che il luogo è proprietà privata.
La discesa e il rientro a Olginate
Prima di raggiungere quest'ultima svoltiamo verso Galbiate, 371 metri sopra il livello del mare a ridosso del Parco del Monte Barro. Il nostro itinerario continua verso Prepaldo e Garlate zigzagando fra i boschi e la natura dell'Alta Brianza. Attraverso vie secondarie e strade poco trafficate giungiamo in breve al punto di partenza di Olginate. L'itinerario che attraversa questa parte dell'Alta Brianza è di piacevole percorrenza e l'unica vera difficoltà che mette alla prova gambe e perseveranza è proprio la salita a Consonno, primo e unico ostacolo del giro cicloturistico.
Verso Consonno in bici sulla ciclabile dell'Adda
Un'alternativa al percorso proposto, per chi ha voglia di fare qualche chilometro in più, è la partenza da Milano, dove per un primo tratto si può percorrere il Naviglio Martesana fino a Cassano d'Adda, per poi immettersi nella bellissima Ciclovia dell'Adda fino a Olginate, dove ci si può unire a questo percorso e attaccare la salita.

























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