La primavera è nel pieno del suo splendore: i prati in montagna sono punteggiati da mille fiori colorati, la neve sui picchi alpini cominciano a lasciare spazio al verde acceso della vegetazione d'alta quota, i torrenti scorrono rigogliosi verso i fiumi più grandi... a Milano tutto tace, l'arrivo della primavera si nota poco in città! Il sole è un infido tentatore e a noi non resta che organizzare una fuga dalla città, un viaggio in bicicletta da Milano verso le campagne di Lodi, verso sud...
Dati tecnici
Lombardia - Milano | Lodi
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Milano/Lodi
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Tempo |
5-6 h
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Dislivello |
Trascurabile |
Lunghezza |
52 km |
Terreno |
Asfalto: 70%
Sterrato: 30%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Cosa vedere
- Centro di Milano
- Il corso del fiume Adda
- Casa dell'acqua a Paullo, dove trovare informazioni sul cicloturismo nel lodigiano
- La Muzza nel Parco Adda Sud
- Birdwatching fra acqua e bosco
- Lodi
Dove dormire e mangiare
Appena fuori Lodi abbiamo soggiornato all'Agriturismo Cavrigo, una vecchia cascina ristrutturata da poco, un luogo silenzioso dove svegliarsi con il nitrire dei cavalli e il cinquettare dei nidiacei. All'agriturismo si può dormire ma anche mangiare prodotti tipici del territorio come la raspadura.
Attraversare Milano in bicicletta
Ogni volta che si guida per Milano si rischia di finire tra le braccia (aperte!) dei vigili urbani pronti a multare chi, confuso dalla segnaletica e dai tanti divieti, svolta nella via sbagliata. In bicicletta questo rischio non c'è, i pericoli del pedalare in una grande città come Milano sono altri e non meno fastidiosi: finire tra le rotaie del tram (caduta assicurata al 99%), essere sfiorato da un'automobile, respirare i gas di scarico dei mezzi a motore...
Girare per Milano in bicicletta è comunque un'esperienza da provare e seguendo determinati percorsi o tratti di pista ciclabile anche questa grande città del nord Italia non è poi così male a pedali...
Dalla stazione centrale, il nostro punto di riferimento prima della partenza anche durante il
viaggio in bici sulla ciclovia dei tre fiumi, si è deciso di seguire la breve pista ciclabile in direzione dei Bastioni di Porta Venezia dove, nell'ormai lontano 2005, seguii il corso in panificazione e pasticceria della Regione Lombardia (l'avreste mai detto?).
Il centro storico di Milano con i suoi palazzi costruiti in diversi stili architettonici affacciati su Corso Venezia ci fanno velocemente dimenticare l'architettura fascista della stazione centrale... il nostro viaggio è davvero cominciato!!!
Pedaliamo verso est immergendoci nel cuore di Milano. A parte alcuni brevi tratti, incontriamo marciapiedi sicuri, piste ciclabili e strade secondarie: il traffico lo intravediamo ma tuttavia mi sento al sicuro. L'aeroporto di Linate non è distante e, mentre i nostri pensieri corrono veloci sull'itinerario ciclabile che affronteremo, l'attenzione viene rapita da una visione piuttosto curiosa che mette freno alla nostra serena pedalata.
Dei parcheggi per biciclette fatti da due ruote metalliche fissate al marciapiede una vicino all'altra sono l'originale trovata di questo parco di Milano. Viaggiando a due ruote non possiamo fare a meno di una breve sosta in questo polmone verde per studiare il resto del percorso in compagnia di questo tocco di ciclabilità cittadina!
Paullo e la casa dell'acqua
Appena
oltre il fiume Lambro mi sento già lontana anni luce dalla frenetica Milano. In
bicicletta possiamo finalmente abbassare un pochino la guardia, respirare!
I paesaggi non sono ancora quelli delle campagne del lodigiano ma nell'aria aleggia un profumo di erba tagliata che riesce a sovrastare quello dello smog. Pedaliamo veloci in direzione di
Paullo dove incontreremo il
canale Muzza. Ero già passata da queste parti lo scorso anno quando decisi di percorrere la
ciclabile dell'Adda fino a Cassano e poi seguire la Muzza verso Lodi per andare a trovare Girumin. Ovviamente, presa dai paesaggi e dai mille incontri, avevo raggiunto la parte nord della provincia di Lodi con le ultime luci del giorno. Il buon Girumin, vedendomi dispersa nei paesini della zona, aveva deciso di venirmi a recuperare...
A Paullo, a fianco della Muzza è stata ristrutturato un vecchio edificio trasformato poi nella Casa dell'acqua dove reperire informazioni interessanti sui percorsi di cicloturismo o pedonali dell'area. Proprio davanti al basso edificio passano alcuni itinerari ciclabili per pedalare in libertà in questa zona della pianura lombarda.
A Paullo un certo languorino ci dice che è meglio assecondarlo per non trovarci poi dispersi su qualche sentiero a stomaco vuoto...
Acqua e single track
Il rumore dell'acqua che inesorabile corre verso sud è inconfondibile: dopo qualche chilometro su asfalto deviamo su una strada sterrata che in breve inizia a
costeggiare l'Adda. Appoggio la bici alla nuda terra e scendo verso l'acqua ma un movimento fugace mi paralizza. Un rettile lungo e nero ha incrociato la strada con la mia lasciandomi attonita. La
povera biscia, disturbata nel bel mezzo della tintarella decide di darsela a gambe levate (se così posso dire!) in pochi istanti. Lo sterrato prosegue nella
natura della pianura lombarda stringendosi sempre di più, trasformandosi in poche centinaia di metri in un single track delimitato da rovi ed erba alta. Per questioni di sopravvivenza dimostriamo tutti un
grande equilibrio. Il fiume scende placido, le acque cangianti sembrano immobili. Alcuni fotografi sono mimetizzati nell'erba: dalle loro tende verdognole spuntano dei cannoni da 5 o 6 chili: 400mm, 600mm, f2.8, f4... tutti pezzi molto pregiati ed apprezzati da chi ama la
fotografia naturalistica e il birdwatching... ma la domanda sorge subito spontanea: cosa stanno fotografando? In effetti qualcosa vola a bassa quota appena sopra il fiume ma è difficile capire di cosa si tratti. Sono veloci e numerosi, sono colorati e familiari, sono... ma certo,
gruccioni!!! Ne avevamo visti molti durante il nostro
viaggio in bici nel sud est asiatico ma in Italia è la prima volta che mi capita di osservarli, che fortuna!!! Restiamo qualche secondo ad osservarli ma, dopo qualche velato rimprovero da parte dei professionisti, decidiamo di riprendere la nostra
avventura di cicloturismo e lasciare i volatili ai predatori digitali.
Rapiti dalla poesia della Natura ci ritroviamo più volte a improvvisare pause per ammirare una libellula o un aratro che disegna la terra ocra, anche questa è la magia del viaggio in bicicletta...
Avventura oltre l'acqua
Chi l'avrebbe mai detto di trovare dei single tracks, brevi (brevissimi!) saliscendi (simili a dossi), curve strette e ostacoli naturali nella
pianura tra Milano e Lodi?
Indossare i pantaloncini corti forse non è stata una buona idea, i rovi graffiano e senza alcun rimorso...
Ho preso un buon ritmo, pedalo senza pensare a quello che ci sarà dopo, godendomi istante dopo istante il divertente tracciato, incastrandomi di tanto in tanto con le borse, ma dietro una curva gli altri compagni avventura si sono fermati... l'acqua ha in parte distrutto un ponticello indispensabile (ora risistemato e presente!) per passare e proseguire nel percorso, ora come facciamo?
Con un po' di furbizia costruiamo una catena umana e, dopo aver smontato borse e bagagli dalle nostre biciclette cariche, iniziamo il trasporto over the water.
Missione compiuta! Il sentiero continua attraversando un
pianoro innevato, un
paesaggio incantato dove sembra di galleggiare sopra il manto candido... dei pioppi! Non è così scontato che durante l'inverno nevichi in pianura, figuratevi in maggio, ma la sensazione, per qualche centinaio di metri, è proprio quella di trovarsi tra i fiocchi appena caduti... poi il tracciato torna ad essere in
terra battuta rossastra.
Il canale della Muzza non è lontano e la segnaletica cicloturistica indica diversi itinerari interessanti che procedono proprio lungo l'acqua inoltrandosi nei boschi e fra i campi arati.
Avanziamo verso Lodi che dista solo 4 km. Lungo il sentiero sono state piantate diverse tipologie di alberi come il nocciolo che pian piano inizia a riprendersi i suoi spazi. Nascoste tra la vegetazione Girumin ci mostra certi tratti del fiume Adda quasi paludosi dove alcuni ragazzi stanno pescando, sono le morte!
Il fiume Adda non è solo il semplice corso d'acqua che scorgiamo lungo la ciclabile o dalle strade che lo attraversano, l'ecosistema fluviale è complesso e molto interessante da conoscere.
Lodi ci accoglie con il suono delle campane e un gregge di pecore che si specchia nell'acqua sulla riva opposta del fiume. Nella piazza principale c'è movimento: è l'orario di uscita dagli uffici e la luce calda del crepuscolo accarezza gli angoli più gettonati dai vecchietti per una chiacchierata in compagnia. Ancora pochi chilometri su ciclabili e un ultimo tratto sulla strada verso Piacenza ci conducono a destinazione, affamati e ansiosi di fare una bella doccia rigenerante dopo la giornata di bicicletta tra Milano e Lodi.
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