Attraversare la Sardegna in bicicletta è un viaggio nel tempo e nell'intimo di un popolo ospitale, è un viaggio in un territorio che ti accoglie come se fossi a casa, è un viaggio nel cuore di una terra racchiusa tra mare, cielo e le vette del massiccio del Gennargentu, aride in estate e innevate d'inverno. In questa avventura in bici invernale, tra sterrati poco conosciuti, vecchie ferrovie e nuraghi antichi, abbiamo percorso più di 1200 km di Sardegna, dall'estremo nord al cuore della Barbagia più vera, in tappe di lunghezza media - breve, viste anche le giornate corte date dalla stagionalità. Per questioni personali siamo stati costretti ad interrompere il nostro viaggio sardo ad Orgosolo ma per completare il giro ti suggeriamo anche le ultime due/tre tappe che avremmo dovuto pedalare per raggiungere Olbia.
In questo articolo trovi il nostro tappa per tappa in Sardegna che, come anticipato, ha previsto giornate con poco chilometraggio (abbiamo viaggiato in pieno inverno con giorni molto corti) e diverse visite culturali e naturalistiche. In più abbiamo inserito le ultime due/tre tappe fino ad Olbia, tappe che avremmo voluto affrontare, ma che non siamo purtroppo riusciti a pedalare per problemi familiari.
Santa Teresa di Gallura - Caprera
Tappa 1 | 53 km | 820 m dislivello | Tenda
Prima giornata di Sardegna in bici tra mare e colline. Dopo 10 giorni di viaggio in Corsica, iniziamo a scoprire la Sardegna dal porto di attracco del traghetto proveniente da Bonifacio. Da Santa Teresa di Gallura ci spingiamo fino alla penisola di Capo Testa caratterizzata dal faro bianco del 1845 e dalla splendida Valle della Luna. Da Capo Testa rientriamo verso Santa Teresa facendo una prima sosta archeologica al sito di Lu Brandali (ingresso 2€ con la possibilità di portare i cani) con la tomba dei giganti e il villaggio risalente a 3500 anni fa. Ripassiamo da Santa Teresa e poi proseguiamo su una strada secondaria di campagna in continuo saliscendi verso est e Caresi, passando da diversi stazzu e davanti ad alcune suggestive rocce granitiche. Riemergiamo sulla SS133bis in località Porto Pozzo ma, all'altezza del bivio per Costa Serena, lasciamo nuovamente la strada principale per giungere a Palau senza pedalare nel traffico. La zona di costa Serena è punteggiata da residence e si hanno dei piacevoli scorci sulle isole de la Maddalena. Da Palau ci imbarchiamo per il Parco nazionale della Maddalena e il suo attracco principale sull'omonima isola. In 15 minuti sbarchiamo pronti a raggiungere Caprera, un piccolo paradiso terrestre dove anche Garibaldi scelse di vivere.
Tappa di difficoltà media su strade secondarie asfaltate.
3 luoghi da non perdere
Capo Testa, il faro e la valle della luna
Sito nuragico di Lu Brandali
Spiaggia Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura
Caprera - La Maddalena
Tappa 2 | 34 km | 450 m dislivello | Tenda
Dopo una tranquilla notte dell'ultimo dell'anno sull'isola di Caprera, in bici decidiamo di spingerci sullo sterrato che raggiunge la Batteria di Punta Rossa, davanti all'isola del Porco. Pedalando la strada verso il faro superiamo diverse cale molto invitanti: Cala degli inglesi, Cala dei due Mari, Cala Andreani... Dall'estrema punta meridionale di Caprera rientriamo, in parte sulla stessa e unica sterrata e in parte attraversando una pineta, fino al ponte Moneta per la Maddalena. Decidiamo ddi percorrere il giro dell'isola in senso antiorario con una piccola sosta a Cala dello Spalmatore per un tuffo. Spiaggia del Costone, Cala Lunga, l'Isolotto dei Cardellini si susseguono fino ad accompagnarci ancora verso il cuore dell'isola. Alla Chiesa della S.S. Trinità, dove è possibile far rifornimento d'acqua, proseguiamo verso la Guardia Vecchia e il faro. Si sale dolcemente verso la fortezza dei Colmi e i panorami sulla costa nord - occidentale de la Maddalena. In bici finalmente inizia la discesa su ampi tornanti in direzione di Cala Francese raggiungibile su una divertente sterrata.
Tappa facile con brevi tratti su sterrato sconnesso e tante soste.
3 luoghi da non perdere
Batteria di Punta Rossa e le spiagge di Caprera
Cala Spalmatore e le altre spiagge intorno all'isola de la Maddalena
Un tuffo nel Parco nazionale della Maddalena
La Maddalena - Sito de La Prisgiona
Tappa 3 | 35 km | 450 m dislivello | Tenda
Dopo una notte nella tenda sferzata dal vento, ripartiamo verso il centro principale dell'isola per fare colazione. I traghetti per rientrare a Palau sono numerosi e non impieghiamo molto tempo a riprendere il nostro viaggio in bici verso Capo d'Orso, ad est. La strada provinciale 121 non è trafficata e una raccoglitrice di mirto munita di apposito pettine attira la nostra attenzione. Le preziose bacche crescono su tutto il litorale sardo, ma la Gallura sembra una zona piuttosto ricca di mirto... Senza raggiungere Capo d'Orso, ma comunque scorgendo la caratteristica roccia che attribuisce il nome alla località, seguiamo la fascia costiera sostando alla spiaggia Li Piscini, deserta in questa epoca dell'anno, e poi continuando fino a Cannigione e poco oltre, per deviare infine verso Arzachena. Tralasciando la cittadina e pedalando strade secondarie poco battute dalle automobili, riusciamo a raggiungere il complesso nuragico de La Prisgiona, in località Capichera, per metà pomeriggio. Dedichiamo 45 minuti alla visita del villaggio (ingresso 4€ con possibilità di portare il cane) sbizzarrendoci tra fotografie e video.
Tappa facile su strade secondarie con diversi punti di interesse.
3 luoghi da non perdere
Roccia di Capo d'Orso
Spiaggia di Li Piscini
Sito nuragico de la Prisgiona
Sito de La Prisgiona - Telti
Tappa 4 | 46 km | 1240 m dislivello | Tenda
Dal sito archeologico de la Prisgiona, su strade secondarie poco battute, raggiungiamo il trail sterrato consigliato dagli amici Nico e Anto che ci permetterà l'avvicinamento a Monti per imboccare la vecchia ferrovia. L'affascinante entroterra gallurese, in parte selvaggio e disabitato, ci accoglie con continui saliscendi tra vallate, rocce, scorci mozzafiato sulla costa orientale sarda ma anche sulla ormai lontana Corsica. Rimboschimenti di conifere catapultano il cicloviaggiatore in un angolo di Norvegia. Fortunatamente presto ci si ritrova nuovamente immersi tra le querce da sughero e le distese di erba dove numerose pecore pascolano tranquille. All'altezza di Priatu è possibile fare rifornimento di viveri chiedendo al barista (gestisce anche l'annesso market!). La strada, divenuta asfaltata, risulta mediamente trafficata, ci troviamo infatti sull'arteria che collega Olbia a Tempio Pausania. E' questione di un paio di chilometri e deviamo nuovamente su una strada secondaria, presto sterrata, in direzione di Telti. Tra qualche sporadico incontro con trattori, artistici muretti a secco e boschi recintati giungiamo alle porte di Telti dove ci fermeremo per la notte.
Tappa impegnativa, ma di estrema bellezza in gran parte su sterrato.
3 luoghi da non perdere
Tomba dei giganti di Coddu Vecchju
Panorami sulla Tavolara e sulla Corsica
Bosco di querce da sughero
Telti - Calangianus
Tappa 5 | 34 km | 490 m dislivello | Affittacamere Gallurà
Da Telti pedaliamo in direzione di Monti dove dovrebbe iniziare il tracciato della vecchia ferrovia verso Calangianus, la cittadina del sughero. Il centro di Telti, dove è possibile far colazione e rifornimento viveri e acqua, vanta qualche colorato murales. Pochi chilometri dopo il paese, si raggiunge Monti da dove cercheremo di seguire la vecchia ferrovia Monti - Calangianus in bici.
Tappa divertente e panoramica quasi tutta su sterrato.
3 luoghi da non perdere
Le tracce della vecchia ferrovia
Mostri e fate in granito
Conca Fraicata a Calangianus
Calangianus - Aggius
Tappa 6 | 49 km | 900 m dislivello | B&B La Tasgia
Da Calangianus seguiamo l'ultimo tratto della vecchia ferrovia per poi salire verso il pittoresco Monte Pulchiana. In questa tappa raggiungeremo Aggius lungo un percorso alternativo tra sterrati e vie secondarie che abbiamo descritto nell'articolo Aggius e la Valle della Luna in due giorni.
Tappa piacevole, su asfalto e sterrato, con un tratto molto pendente prima del Monte Pulchiana.
3 luoghi da non perdere
Il museo del sughero di Calangianus
I dolmen di Luras
Il Monte Pulchiana
Aggius - Castelsardo
Tappa 7 | 58 km | 900 m dislivello | B&B Il Palloncino
Il B&B Tasgia di Dolores sorge in frazione Bonaita da dove si può seguire una strada secondaria verso un parco eolico. Si parte quindi in salita, spingendo sui pedali per superare i diversi tornanti che guadagnano quota. Allo scollinamento, sotto un cielo minaccioso, ci tuffiamo in discesa verso Bortigiadas e oltre, fino a raggiungere la parallela, meno trafficata, alla Olbia - Sassari. Qualche chilometro tra i boschi della zona ci conducono a Pertugas, una cittadina dove poter fare rifornimento o bere un caffè. Dal paese, su una panoramica strada secondaria, iniziamo ancora a salire verso Bulzi prima e Sedini poi. L'area è punteggiata da antiche chiese che si possono visitare con brevi deviazioni dall'itinerario. A Sedini una sosta è obbligatoria per visitare la pittoresca domus de Janas: un edificio costruito in una grande roccia sul luogo dove sorgeva un'antichissima necropoli. La domus de Janas è stata negli anni utilizzata come: prigione, sede di un partito, ricovero per animali, abitazione fino a divenire museo. Da Sedini si scende verso il mare raggiungendo la SP90, strada piuttosto trafficata. Fortunatamente, a lato dell'arteria principale, zigzaga anche uno sterrato che permette di pedalare in assoluta tranquillità. Dopo qualche chilometro si lascia la strada per svoltare a destra, costeggiare un nuraghe e raggiungere velocemente la famosa roccia dell'elefante. Siamo entrati nella regione dell'Anglona dopo qualche giorno di Gallura incontaminata. Dalla roccia dell'elefante la strada per Castelsardo, uno dei borghi più belli d'Italia è breve e asfaltata.
Tappa variegata con saliscendi e qualche tratto di sterrato.
3 luoghi da non perdere
La valle della Luna
Il museo etnografico e il museo del banditismo di Aggius
la Domus de Janas di Sedini
Castelsardo - Porto Torres
Tappa 8 | 37 km | 360 m dislivello | B&B Il Melo Residence
Durante la bassa stagione turistica Castelsardo è un paese tranquillo e sarebbe un peccato non visitare il centro storico raggiungibile in bici lungo la strada cittadina che sale al castello. Dall'alto si hanno begli scorci sul litorale fino a individuare la sagoma dell'Asinara, parco nazionale. Da Castelsardo seguiamo la strada costiera che muove a sud - ovest in direzione di Lu Bagnu e Punta Tramontana. La percorrenza è piuttosto noiosa ma per fortuna, ogni tanto, si riesce a scorgere qualche panorama interessante che spezza la monotonia. Man mano che ci avviciniamo a Porto Torres le distese sabbiose appaiono più ampie e dorate. Consiglio una sosta birdwatching allo stagno di Platamona prima di proseguire. Pochi chilometri prima della nostra destinazione odierna imbocchiamo un tratto di pista ciclabile. Replicheremo all'ingresso di Porto Torres, uno dei principali porti della Sardegna. A Porto Torres e dintorni potrai visitare la basilica romanica di San Gavino, la più grande dell'isola, la Domus di Orfeo, il ponte romano, una necropoli, la torre aragonese e diversi nuraghe.
Tappa breve e facile tutta lungomare.
3 luoghi da non perdere
La roccia elefante
il centro storico di Castelsardo
Birdwatching allo stagno di Platamona
Porto Torres - Baratz
Tappa 9 | 58 km | 640 m dislivello | B&B Casa degli avventurieri
Da Porto Torres pedaliamo verso ovest e la zona industriale cittadina che sembra piuttosto fatiscente. Tra i vecchi capannoni non lontani dal mare appare anche il primo branco di cani randagi del nostro viaggio,rumoroso ma innocuo. La strada secondaria asfaltata che seguiamo, la SP34, è deserta e ci conduce verso Stintino. All'altezza di Pozzo San Nicola svoltiamo a sinistra lasciandoci l'Asinara e la famosa Stintino alle spalle. E' questione di una manciata di chilometri e finalmente deviamo su un trail sterrato davvero divertente in direzione del lago Baratz. I saliscendi si alternano lenti, Nala corre libera e noi cerchiamo di schivare le grandi pozzanghere provocate dal maltempo dei giorni precedenti insieme ad Enrico che ci ha raggiunto da Alghero in bici da corsa. Una grossa pozza fangosa si aggrappa al mio pneumatico trascinandomi nell'acqua: ci sono 10° ma l'adrenalina per fortuna mi protegge dal freddo. Pedaliamo sereni imboccando l'asfalto poco prima di raggiungere Palmadula. Il lago Baratz, l'unico naturale di Sardegna, è vicino e noi, dopo aver attraversato la Nurra, non vediamo l'ora di arrivare a destinazione. La casa degli avventurieri di Piero è un luogo tranquillo a poca distanza dal mare e dal suggestivo promontorio di Capo Caccia... e in questa zona è possibile anche fare kayak!
Tappa su strade secondarie e sterrati isolati, a tratti impegnativi.
3 luoghi da non perdere
La domus di Orfeo e il ponte romano di Porto Torres
Gli sterrati della Nurra tutti d'un fiato
Il lago Baratz e il lungomare in Kayak
Baratz - Alghero
Tappa 10 | 43 km | 420 m dislivello | Ospiti da Enrico
Dalla casa degli avventurieri, dopo un lungo rettilineo, raggiungiamo la SP55bis per svoltare a sinistra in direzione di Capo Caccia (a destra in poche centinaia di metri si può invece fare sosta in un bar!). La strada pur essendo l'unica per raggiungere Capo Caccia e la grotta del Nettuno via terra, in bassa stagione non è assolutamente trafficata e permette ai cicloviggiatori di godersi appieno questo meraviglioso angolo di Sardegna in bicicletta. Superata Pischina Salida, con la torre del Tramariglio e i meravigliosi scorci su Punta Giglio, deviamo sull'alternativa asfaltata verso il belvedere sull'isola di Foradora, poche centinaia di metri che permettono di avere un altro spettacolare punto di vista. Capo Caccia è vicino ma l'acceso alla grotta del Nettuno in gennaio non è aperto. Rientriamo sulla stessa strada dell'andata attraversando il Parco regionale di Porto Conte ma, invece che continuare dritti verso il lago Baratz, svoltiamo a destra in direzione di Fertilia e Alghero. Affrontiamo l'ultima parte della tappa sulla suggestiva pista ciclabile cittadina che attraversa l'abitato senza mai perdere il mare di vista.
Tappa facile ma estremamente panoramica.
3 luoghi da non perdere
Panorama su Punta Giglio e l'isola Foradora
Capo Caccia e la grotta di Nettuno
La ciclabile di Alghero
Alghero - Bosa
Tappa 11 | 55 km | 900 m dislivello | Tenda
La tappa Alghero - Bosa è una classica dei viaggi in Sardegna in bicicletta. Lungo la strada panoramica, fuori stagione non si trova nessun rifornimento fino all'arrivo, si collegano le due destinazioni, tra le più belle dell'isola. Il dislivello da affrontare non è poco ma con calma si riuscirà a superare senza problemi. Lungo la strada, con un po' di attenzione, si potrà anche scorgere una delle colonie di grifoni che popolano le vette a ridosso del mare: il volo e le dimensioni di questi avvoltoi sono uniche e non potrai sbagliarti. Bosa con il suo castello, le vecchie concerie, il colorato centro storico e le spiagge merita di essere visitata con calma quindi, se hai la possibilità, fermati un giorno in zona.
Tappa mediamente impegnativa per il dislivello ma tutta su asfalto.
3 luoghi da non perdere
Il cuore catalano di Alghero
Osservazione dei grifoni sulla strada per Bosa
Bosa, uno dei borghi più belli d'Italia
Bosa - Paulilatino
Tappa 12 | 49 km | 1120 m dislivello | Tenda
Tappa faticosa che ci allontana dal mare per farci avventurare nell'entroterra sardo. Da Bosa Marina una salita pendente ci fa guadagnare da subito quota conducendoci a Magomadas e Tresnuraghes. Continuando a pedalare raggiungiamo presto Sennariolo, minuscolo borgo arricchito da suggestivi murales. Sennariolo, sito sotto il Montiferru non distante da Cuglieri, è uno dei comuni più piccoli della Sardegna. Siamo entrati nella provincia di Oristano e la strada continua a salire verso Cuglieri, a quasi 500 metri. Contro ogni tendenza decidiamo di non tornare sul mare ma di proseguire nell'entroterra salendo ancora lungo la Sp19 dove ci troviamo completamente soli. La bellissima strada supera Casteddu Etzu e continua a guadagnare quota tra boschi verdeggianti, passando ai piedi di Punta Arancola. Dopo aver oltrepassato un valico a 880 m iniziamo la discesa verso Santu Lussurgiu, 300 m circa più in basso. Dal bel borgo, costruito in verticale, continuiamo ancora un po' a pedalare sulla via secondaria, la SP65, verso Paulilatino terminando la tappa su uno sterrato secondario.
Tappa impegnativa dal mare ai monti dell'entroterra.
3 luoghi da non perdere
Il piccolo borgo di Sennariolo con i murales
La strada tra Cuglieri e Santu Lussurgiu
Un giro per le viuzze di Santu Lussurgiu
Paulilatino - Fordongianus
Tappa 13 | 36 km | 380 m dislivello | Tenda
Si parte dalla periferia del paese per poi entrare nel centro abitato dove è possibile far colazione o rifornimento. Siamo fortunati e incontriamo Mario, il pastore poeta, un uomo sapiente ed erudito. Da Paulilatino seguiamo la direzione del Riu Pitziu per ritrovarci su una strada secondaria che ci porterà fino al sito di Santa Cristina. Se ti troverai a passare da questo pozzo sacro dovrai assolutamente fermarti per una visita. In un paio di ore potrai vedere il sito archeologico con assoluta calma. Dal santuario nuragico seguiamo uno sterrato che ci porterà ad affrontare due guadi: sul Rio Trogos avremo la fortuna (senza inizialmente saperlo!) di poter ammirare uno tra i ponti più antichi al mondo, il ponte nuragico. Il nostro tracciato prosegue su un buon fondo sterrato attraverso il Cantiere Forestale di Paulilatino, campi coltivati e greggi di pecore al pascolo. Poco prima di Villanova riemergiamo su asfalto per attraversare il fiume Tirso e percorrere la SS388 fino a Fordongianus. La cittadina di Fordongianus vanta un complesso termale di epoca romana ben conservato, la casa aragonese, nuraghi e un paio di domus di janas. Dopo aver raggiunto le terme è possibile seguire il breve ma piacevole sterrato lungo il Tirso fino ad uscire dalla località. Oltre Fordongianus la strada asfaltata inizia a salire verso Allai.
Breve tappa, ma intensa in parte su sterrato.
3 luoghi da non perdere
Il pozzo sacro di Santa Cristina
Il ponte (nuragico) più antico del mondo
Le terme romane di Fordongianus
Fordongianus - Genoni
Tappa 14 | 49 km | 950 m dislivello | Tenda
La tappa di avvicinamento alla Giara di Gesturi ci ha portato a risalire la strada che collega Fordongianus ad Allai per poi deviare su una strada a tornanti, asfaltata ma con pochissimo passaggio di autoveicoli, verso Ruinas. Limpressione è quella di scalare un profondo canyon, quello del fiume Massari, che conduce nel piccolo paese soprastante. Dall'abitato la strada prosegue pianeggiante aggirando la piana sottostante, ricca di nuraghe e altre testimonianze del passato di questa terra, con scorci piacevoli sulle vette innevate del Gennargentu. Da Villa Sant'Antonio si scende dolcemente per imboccare la SS42 verso Senis. Per vie secondarie, in parte anche sterrate e con un ultimo muro da aggirare o, con carrellino, da scavalcare, si entra in paese. Poche pedalate cittadine e si è di nuovo sulla strada che lasceremo per deviare sulla Sp16 in salita verso Genoni, uno dei paesi che contornano la famosa giara di Gesturi.
Tappa mediamente impegnativa, variegata e divertente.
3 luoghi da non perdere
Il canyon di Allai in bici
Gli scorci sulle montagne della Barbagia e i siti nuragici dell'altopiano
La giara di Gesturi con i cavallini
Genoni - Mogoro
Tappa 15 | 48 km | 480 m dislivello | B&B Nonna Pina
Tappa bagnata, tappa fortunata... forse! Con la pioggia battente abbandoniamo l'idea di visitare la Giara in bicicletta perchè, trattandosi di un altopiano basaltico, ci ritroveremmo a nuotare, non a pedalare! Aggiriamo parte della Giara in direzione di Nuragus e poi Gesturi intercettando la vecchia ferrovia che un tempo collegava le località intorno all'altopiano. Piove e il fondo presto diviene fangoso e faticoso da pedalare. Arranchiamo sporchi, bagnati e infreddoliti fino al nuraghe più famoso di Sardegna: il Su Nuraxi. Intorno a noi si estende la subregione della Marmilla con verdeggianti colline tondeggianti simili a piccoli vulcani. Continuiamo a pedalare su una strada secondaria di campagna, sporca e infangata, fino a Tulli dove una fontana ci permette di pulire almeno il cambio. Da Tulli raggiungiamo veloci gli ulivi secolari di Turri e poi Baressa, Simala e, infine al calar delle tenebre, Mogoro.
Tappa faticosa per il maltempo e gli sterrati fangosi.
3 luoghi da non perdere
Su Nuraxi a Barumini
Le "mammelle" della Marmilla
Abbracciare il tronco di un ulivo secolare a Turri
Mogoro - Buggerru
Tappa 16 | 70 km | 890 m dislivello | Appartamento
Tappa lunga per la stagione, lunga ma molto divertente, condivisa in parte con Gionata ed Enrico, due amici sardi che organizzano tour avventurosi con Wild Trails. Da Mogoro scendiamo in picchiata nella piana di Pabillonis: asfalto e poi sterrati si alternano divertendoci mentre la sagoma inconfondibile del Monte Arcuentu non ci perde mai di vista. Giungiamo a Guspini con la consapevolezza che dovremo scavalcare una montagna: l'ascesa non è particolarmente impegnativa e ci conduce, sotto diversi scrosci di pioggia, fino al passo Genna e Frongia, a quota 384 m. Il valico anticipa l'ingresso nella città di Arbus, conosciuta per una tipologia di coltelli prodotta nell'abitato da abili artigiani. Dal passo la strada scende fino alla parte opposta di Arbus che si sviluppa in verticale. Gionata ed Enrico ci attendono in un bar sulla strada... hanno preso una grandinata ma non vedono l'ora di pedalare e fare due chiacchiere. Riprendiamo la strada asfaltata verso il mare. Cullati dalle lievi pendenze e dalla condivisione della pedalata rapidamente raggiungiamo il passo Bidderdi, a quota 492 metri. Il valico è uno spartiacque naturale tra la costa occidentale del Sulcis e l'area mineraria di Montevecchio, Guspini e Arbus. Dopo lo scollinamento iniziamo una lunga e panoramica discesa verso il fiume Mannu. Enrico e Gionata proseguiranno verso Fluminimaggiore, mentre io, Leo e Nala continueremo a seguire il corso del fiume verso il mare. La strada corre pianeggiante parallela al corso d'acqua. E' sempre emozionante scorgere la distesa marina dopo qualche giorno di entroterra. Capo Pecora e Portixeddu sorgono al di la del fiume ma noi proseguiremo verso Buggerru tra la grande spiaggia e la macchia mediterranea.
3 luoghi da non perdere
Mogoro e l'arte della tessitura
Il Monte Arcuentu dalla piana di Pabillonis
La discesa verso il mare dal passo Bidderdi
Buggerru - Portoscuso
Tappa 17 | 40 km | 850 m dislivello | Tenda
Da Buggerru, dove avvenne uno dei primi violenti scioperi di minatori, si inizia a salire per costeggiare il litorale occidentale fino alla splendida Cala Domestica. Dalla spiaggetta si riprende a salire verso la miniera di Acquaresi per affrontare un tratto di ripida salita che conduce allo scollinamento. Dopo lo sforzo la fatica viene ripagata con una discesa altrettanto scoscesa fino al villaggio di Masua con l'imbarco di Porto Flavia e lo scoglio di Pan di Zucchero. Con la vista inebriata dalla bellezza dei luoghi si raggiunge presto Nebida dove è consigliata una visita alla Laveria La Marmora lungo la passeggiata panoramica. Da Nebida si scende ancora una volta su asfalto fino a Fontanamare dove si devia verso il Riu Sa Masa e l'omonima palude. Superata Gonnesa svoltiamo verso le cave di sabbia Pontixedda seguendo una sterrata, a tratti sconnessa, ma silenziosa e isolata. Dopo un lungo tratto riemergiamo sulla Sp108 dove troveremo un buon posto per campeggiare.
Bellissima tappa nel passato minerario del Sulcis con scorci sul litorale magnifici.
3 luoghi da non perdere
L'area mineraria di Buggerru, la galleria Henry e Cala Domestica
Masua, il Pan di Zucchero e Porto Flavia
Nebida e la laveria LaMarmora
Portoscuso - Calasetta
Tappa 18 | 49 km | 150 m dislivello | Appartamento
Dalla Sp108 arriviamo velocemente a Portoscuso con l'antica tonnara e il porticciolo dove ci si può imbarcare per Carloforte e l'isola di San Pietro. Da Portoscuso sceglieremo di pedalare attraverso la zona industriale dove il traffico è irrisorio. La piana permette di avanzare velocemente anche se Nala non è particolarmente felice di restare nel carrellino. Giunti in prossimità di San Giovanni Suergiu devieremo finalmente verso l'isola di Sant'Antioco e Calasetta seguendo le vecchia ferrovia del Sulcis su pista ciclabile e sterrato.
Tappa veloce, con poco dislivello e pochi sterrati facili.
3 luoghi da non perdere
L'antica tonnara di Portoscuso
La vecchia ferrovia del Sulcis
Birdwatching nell'istmo di Sant'Antioco
Calasetta - Terrazzu
Tappa 19 | 54 km | 360 m dislivello | Tenda
Da Calasetta ripercorriamo le tracce della vecchia ferrovia del Sulcis fino a Terrazzu alternando sterrati, a brevi tratti di pista ciclabile a strade secondarie. Per saperne su questo itinerario di puoi leggere il nostro articolo sul vecchio tracciato della ferrovia del Sulcis.
Tappa variegata molto divertente.
3 luoghi da non perdere
Il paese bianco di Calasetta
Il borgo medievale di Tratalias
La vecchia ferrovia del Sulcis
Terrazzu - Castello Acquafredda
Tappa 20 | 42 km | 550 m dislivello | Tenda
Anche questa tappa nel cuore della regione del Sulcis Iglesiente si snoda nella sua totalità su sterrati e strade secondarie (e anche un guado!) lungo le tracce della vecchia ferrovia del Sulcis.
Un'altra tappa di quelle che lasciano il segno per varietà e divertimento.
3 luoghi da non perdere
I viadotti della vecchia ferrovia fuoristrada
La necropoli di Montessu a Villaperuccio
Il castello di Acquafredda
Castello Acquafredda - Chiesa Santa Rosa a Sestu
Tappa 21 | 47 km | 380 m dislivello | Tenda
Dal bel castello di Acquafredda lungo la strada principale si raggiunge presto Siliqua. Dalla cittadina, dove è possibile far rifornimento di viveri, saliamo la collinetta alle spalle della cittadina seguendo un itinerario sterrato incantevole. Siamo a due passi dalla pianura del Campidano, ma sembra di essere in montagna. Tra greggi in grandi recinti e fattorie solitarie torniamo alla realtà immergendoci nella piana. In pochi chilometri raggiungiamo Decimoputzu dove decidiamo di fare una breve sosta pranzo. Dopo il paese ci rituffiamo su sterrato, schivando pozzanghere e buche e, dopo aver costeggiato l'aeroporto militare Farina di Decimomannu, giungiamo a San Sperate, paese dei murales e di Pinuccio Sciola. Nella cittadina si potrebbe girare per ore, magari visitando anche il giardino delle pietre sonore... Da San Sperate lungo un altro itinerario sterrato tra agrumeti e piccole aziende pedaliamo verso Sestu alla ricerca di un materassino nuovo. Dopo mesi di viaggio in bici nella Natura avvicinarsi ad un centro commerciale è come mettere un piede all'inferno. Il polo commerciale di Sestu non provvede al mio bisogno primario: niente materassino. Non ci resta che fuggire nuovamente sulle colline per cercare un posto tranquillo dove trascorrere la notte.
Tappa con tanto sterrato, facile e piacevole, e diversi punti di interesse.
3 luoghi da non perdere
La collina di Siliqua fuoristrada
San Sperate, paese dei murales e di Pinuccio Sciola
Panorami dalle colline sopra Cagliari
Chiesa Santa Rosa a Sestu - San Priamo
Tappa 22 | 61 km | 810 m dislivello | Tenda
Dopo una notte limpida al risveglio ci attende un cielo nuvoloso, ma non importa: oggi rivedremo il mare... quello della costa orientale. Ci rimettiamo in sella puntando a Settimo prima, piacevole e raccolta, e Sinnai dopo, più caotica e abitata. All'uscita dalla seconda cittadina ritorniamo su sterrato scalando una collinetta impegnativa. Alternando fuoristrada a strade secondarie raggiungiamo la ex SS125, la vecchia orientale sarda che ci scorterà fino al mare attraverso paesaggi montani meravigliosi, un lungo canyon e natura incontaminata. La strada attraversa luoghi deserti ma è possibile fare scorte alimentari in un bar-trattoria-emporio poco prima di inoltrarsi tra le montagne. A pochi chilometri dal litorale riprendiamo lo sterrato e decidiamo di fermarci per la notte a sud di Muravera, sulla costa orientale.
Tappa in maggioranza sull'asfalto della vecchia orientale sarda, una strada panoramica e molto suggestiva.
3 luoghi da non perdere
Sterrati e natura alle spalle di Sinnai
Il silenzio dell'ex SS125 in bici
La costa orientale della Sardegna in bici
San Priamo - Torre San Giovanni
Tappa 23 | 49 km | 660 m dislivello | Tenda
Tappa piuttosto impegnativa lungo gli sterrati costieri del Cammino delle 100 torri. Per fare colazione raggiungiamo presto Muravera e poi, su strade secondarie, la vicina Villaputzu, paese delle launeddas. Da Villaputzu seguiamo il fiume Flumendosa su ciclabile, a tratti sterrata. In località Santa Maria rientriamo sulla ex SS125, la vecchia orientale sarda ormai poco battuta. La strada ci accompagna fino a Quirra dove decidiamo di seguire il cammino delle 100 torri lungo la costa. Il primo tratto ci avvicina alla zona militare del poligono di Quirra dove numerosi cartelli ci dicono che non si può proseguire. Ci guardiamo intorno: l'area sembra completamente abbandonata e la presenza di diversi pastori ci conferma quello che già immaginavamo. Proseguiamo più sereni, scopriremo dopo tutta la storia controversa di questo luogo... Nella solitudine più assoluta saliamo su una rampa fino alla torre di Murtas da dove inizia la vera avventura. Questo tratto del Cammino delle 100 torri è davvero impegnativo da affrontare con bici carica, ma i paesaggi sono così meravigliosi da farci sopportare la fatica. Pedaliamo per lunghi chilometri a picco sul mare, lontano da tutto e da tutti. Senza rendercene conto entriamo in provincia di Nuoro e più precisamente nell'Ogliastra. A Barisoni torniamo nella civiltà e, dopo l'ultimo cappuccino della giornata, raggiungiamo la Torre di San Giovanni per goderci il meritato riposo.
Tappa molto impegnativa con tanto sterrato sconnesso a picco sul mare. Da restare a bocca aperta per la meraviglia!
3 luoghi da non perdere
La ciclabile tra i canneti di Villaputzu
L'area probita di Quirra fuoristrada
Un tratto del Cammino delle 100 torri in bici
Torre San Giovanni - Tortolì
Tappa 24 | 62 km | 780 m dislivello | B&B S'Imbragu
Siamo nell'Ogliastra, una delle regioni geografiche sarde più selvagge e incontaminate. Dalla Torre di San Giovanni risaliamo la strada verso Tertenia passando sotto all'Arcu de Sarrala de Susu e poi seguendo il Rio Sibiri fino in città. Tertenia sorge a 129 m nella valle di Quirra. Dal centro urbano riprendiamo la ex ss125 verso nord fino a portarci in prossimità del fiume Pelau. Dall'altra parte della vallata sorgono fieri Jerzu, Ulassai, il paese di Maria Lai dominato dai Tacchi e Osini. Sempre seguendo la vecchia strada giungiamo a Cardedu e poi, qualche chilometro più avanti, Bari Sardo. Dalla cittadina, seppur asfaltata, la traccia lascia la ex SS125 per avvicinarsi al mare scavalcando il Riu Mannu. Si sale inaspettatamente per superare alcune suggestive formazioni rocciose rosse e per avere uno scorcio sul litorale di Torre di Bari alle nostre spalle. Dopo lo scollinamento si scende per qualche centinaio di metri verso Cea e la lunga spiaggia invitante. Tortolì è davvero vicina e con la strada costiera di Orri si arriva veloci. Il b&b sorge un paio di chilometri nell'entroterra, in campagna, deviando dalla strada che porta a Lanusei.
Tappa con diverse salite ma senza pendenze esagerate (a parte prima di Cea!)
3 luoghi da non perdere
Torre di San Giovanni e litorale
Scorci su Ulassai e i suoi suggestivi Tacchi
Spiaggia di Cea e rocce rosse
Tortolì - Area sosta dopo Genna Ramene
Tappa 25 | 45 km | 830 m dislivello | Tenda
Da Tortolì seguiamo la strada secondaria che attraversa l'area industriale di Arbatax per raggiungere e vedere le rocce rosse. Dal mare siamo costretti a tornare indietro aggirando lo stagno di Tortolì e passando per Girasole, Lotzorai e Santa Maria Navarrese. Quest'ultimo, frazione di Baunei, è un buon punto sosta per fare rifornimento di bombole di gas, attrezzatura sportiva e alimentari. Dopo un giro nel parco degli ulivi secolari (con un esemplare gigantesco che si dice abbia più di 1000 anni) inizia la salita verso Baunei. L'ascesa, molto panoramica, non supera mai pendenze esagerate ma comunque impegna fino alla fine. La cittadina di Baunei e i dintorni sono il punto di partenza degli escursionisti per visitare le famose cale, come cala Goloritzè e Cala Luna. A Baunei, dopo una sosta a casa di Michele e dei suoi genitori super ospitali, proseguiamo a mezzacosta in direzione di Urzulei. Con paesaggi mozzafiato la pedalata è più dolce e meno faticosa. Dopo una manciata di chilometri giungiamo in prossimità di una foresteria oltre la quale si trova un'ampia area picnic.
Tappa molto bella tra mare e monti.
3 luoghi da non perdere
Arbatax e le rocce rosse
L'ulivo millenario di Santa Maria Navarrese
La salita di Baunei
Area sosta dopo Genna Ramene - Strada Passo di Correboi
Tappa 26 | 49 km | 1100 m dislivello | Tenda
Dall'area picnic continuiamo a seguire la vecchia SS125 portandoci sotto al Monte Lopene, nella piana in cui si trova la deviazione per Cala Luna. Sulla strada si trova una fonte d'acqua fresca (sulla destra) dove anche gli abitanti di Baunei si riforniscono. Presto, a sorpresa, invece che continuare il nostro viaggio sulla ex SS125 svoltiamo a sinistra verso Urzulei e il successivo Passo di Talana. Da Urzulei la strada è meravigliosa e la vista può spaziare dalle montagne del Supramonte fino al mare di Arbatax. Giunti a Talana si può fare una sosta caffè o rigenerante prima dell'impegnativa salita fino al passo. I tornanti si susseguono in un ambiente piacevole ma la pedalata si fa lenta e faticosa. In cima appare il Gennargentu, la porta del vento in lingua sarda, con Punta La Marmora che raggiunge i 1834 m. Proseguiamo sulla SS38 aggirando montagne e pascoli, nel più assoluto silenzio. Sul cammino incontriamo altre due fonti di acqua fresca, una manna nelle giornate più afose. Perdendo quota spuntiamo sull'ex SS38 per proseguire verso il passo di Correboi dove la strada sarebbe chiusa al traffico...
Tappa di montagna impegnativa, soprattutto la scalata del Passo di Talana. Paesaggi meravigliosi!
3 luoghi da non perdere
Panorami sul Gennargentu
La sudata per il passo di Talana
Urzulei e i suoi vicoli
Strada Passo di Correboi - Orgosolo
Tappa 27 | 40 km | 640 m dislivello | Agriturismo Cara a Monte
Dai piedi del Passo di Correboi, il più alto transitabile dai veicoli di tutta la Sardegna (anche se ora, come anticipato risulterebbe chiuso) si inizia la dolce salita nella vallata, una salita che regala visuali sul massiccio del Gennargentu davvero piacevoli. In questo angolo remoto di Sardegna in bici si pedala fino ai 1246 m per scollinare nella valle di Pratobello, un luogo di controverse scelte di destinazione d'uso territoriale. Da Pratobello, dopo aver costeggiato la foresta di Montes su strade secondarie, si scende verso Orgosolo giungendo nella città dei murales direttamente dal Supramonte.
Per problemi familiari il nostro viaggio in Sardegna in bici si è concluso proprio nell'ex paese dei briganti ma, per portare a termine il giro dell'isola due ruote, avevamo pensato all'itinerario per raggiungere anche Olbia dove imbarcarsi per il "Continente".
Tappa media senza punti ristoro nè negozi fino all'arrivo.
3 luoghi da non perdere
La strada del passo di Correboi
La foresta di Montes
Orgosolo, il supramonte e i murales
Da Orgosolo ad Olbia in bicicletta
Le ultime tappe del nostro viaggio in bici attraverso la Sardegna ci avrebbero dovuto condurre da Orgosolo al mare, e più precisamente ad Olbia. Dalla cittadina dei murales pensavamo di seguire la SP22 fino a Oliena, un altro bel borgo da visitare. La strada poi ci avrebbe guidato verso Dorgali e Cala Gonone, uno di quei luoghi davvero affollati in estate ma paradisiaci fuori stagione. Seguendo strade secondarie avremmo raggiunto Orosei, Siniscola, l'area di Bidderosa, Posada, uno dei borghi più belli d'Italia, e le lunghe spiagge che anticipano Olbia, meta finale della nostra avventura.
La Gallura, i suoi sentieri, le spiagge e i paesi come Aggius e Calangianus
Castelsardo, uno dei borghi più belli d'Italia
Alghero e la selvaggia Nurra da scoprire in kayak
Il Sulcis Iglesiente con il Pan di Zucchero, le vecchie miniere e le spiagge nascoste
L'entroterra inaspettato di Cuglieri e dintorni
Sant'Antioco e la vecchia ferrovia del Sulcis
La splendida Ogliastra fatta di mare e monti
La dipinta Orgosolo
Come raggiungo Santa Teresa di Gallura? Da Bonifacio e dalla Corsica con il traghetto Moby. Da Olbia esiste un bus che opera tutti i giorni e in due ore raggiunge Santa Teresa di Gallura. Per il trasporto bici è necessario viaggiare su un bus con vano portabagagli.
L'itinerario è segnalato? No, il percorso proposto è stato studiato da noi e non è segnalato.
Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerariosi trovano fonti d'acqua e ristori in quasi ogni paese. La Nurra e la zona di Quirra hanno pochi punti ristori.
Com'è la qualità delle strade del percorso della Sardegna in bici ? La qualità delle strade affrontate dall'itinerario è buona fatta eccezione per diversi sterrati che possono risultare impegnativi (Nurra, poligono di Quirra, Gallura... vedi mappa).
Itinerari collegati: se non vuoi pedalare l'intero periplo della Sardegna di 1400 km puoi affrontare l'itinerario della Nurra in bici o il percorso da Alghero agli stagni di Cabras.
Quanto costa dormire in Sardegna? La Sardegna, come tutte le località balneari italiane, subisce delle variazioni di prezzo incredibili con aumenti notevoli in estate e prezzi più che accessibili negli altri periodi. Il consiglio è quindi, per ragioni economiche ma anche climatiche e soprattutto di traffico, quello di viaggiare in Sardegna fuori stagione, in primavera o autunno... certo, ferie permettendo!
Dove dormire in Sardegna?In base al tuo ritmo di pedalata, al tuo budget e alle tue tappe potrai scegliere dove sostare a fine giornata. Noi personalmente abbiamo alternato nottate sotto le stelle in tenda a pernottamenti in strutture, soprattutto private. Se preferisci avere più libertà puoi invece prenotare un appartamento su AirBnB.
Cosa mangiare in un viaggio in Sardegna in bicicletta? La Sardegna è terra di mare e monti e il periplo sconfina in entrambi gli ambienti. Durante un viaggio in bici in Sardegna bisogna assolutamente assaggiare is culurgionis importati dall'Ogliastra e is malloreddus oltre al casu marzu e dolci tipici come is pardulas e is pabassinas, ma elencare tutte le specialità isolane è davvero impossibile.
Dove mangiare in Sardegna? L'itinerario è pensato per essere percorso in diversi giorni e i principali punti di appoggio possono essere diversi... Ti consiglio di cercare ristoranti tipici o trattorie a conduzione familiare dove, solitamente, la qualità dei piatti proposti è alta. Un consiglio che posso darti è quello di fermarti all'Agriturismo Cara a Monte a Orgosolo, posto meraviglioso con cibo di ottima qualità.
Sardegna Turismo: il portale ufficiale della Sardegna dove trovi informazioni e suggerimenti sull'isola
Correva l'anno 1983: anch'io vidi per la prima volta la luce del sole estivo e sorrisi. Nel 2007 ho provato per la prima volta l'esperienza di un'avventura a due ruote e, da quel momento, non ne ho potuto più fare a meno... nel 2010 sono partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la nostra prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, Il Sudafrica e Lesotho... e il #noplansjourney...
Se non siamo in viaggio, viviamo sul lago d'Iseo!
Su lifeintravel.it trovi tutti i nostri grandi viaggi insieme (e non)!
Ciao, ho intenzione di fare prima esperienza bikepacking in pieno inverno...credo che la Sardegna come clima potrebbe essere perfetto come gradi guardando su vari siti, partirei prossima settimana...di fare tutto il giro dell'isola...voi avete trovato tanto freddo ?
Ciao a tutti! Anche io sto progettando di fare un cicloviaggio a ottobre in Sardegna. Stavo pensando di comprare una tenda e alternare le notti tra b&b e appunto tenda. Un dubbio, con la tenda avete sempre dormito in aree apposite o avete cercato/trovato luoghi appartati sicuri? Mi puoi dare consigli a riguardo? Per me sarebbe la prima volta con la tenda... Grazie :)
Ciao Yuri, sì anche noi in questo viaggio abbiamo alternato notti in tenda a notti in b&b. Ottobre è già un buon mese per fare campeggio libero anche in Sardegna perché il flusso turistico è minore e si possono trovare luoghi, soprattutto nell'entroterra, piuttosto isolati e dove non dai fastidio.
Per quanto riguarda i consigli, abbiamo scritto un intero articolo su come fare campeggio libero, con suggerimenti utili che ti consiglio di leggere.
Ciao, direi che la scelta della Sardegna è ottima in inverno, non è così freddo soprattutto se ti tieni sulla costa. L'unico problema potrebbe essere il vento di Maestrale che a volte picchia duro ma per il resto con un buon equipaggiamento direi che è una meta ottima! Se trovi sole potresti anche rischiare di pedalare in maglietta
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