Talvolta non serve andare dall'altra parte del mondo per trovare itinerari MTB meravigliosi... basta semplicemente girare l'angolo dietro casa. Il tour della Concarena è un percorso MTB impegnativo ma di grande bellezza. Questa dorsale montuosa in calcare e dolomia delle Prealpi bergamasche separa la Valle Camonica dalla Val di Scalve, la provincia di Bergamo da quella di Brescia.
La forma seghettata inconfondibile del massiccio domina da ovest la media Valle Camonica, dove corre la strada che collega il lago di Iseo al Passo del Tonale, e sembra sfidare con la sua sagoma imponente quella del Pizzo Badile che svetta sul versante opposto della vallata e nei dintorni del quale si trova il Rifugio Colombè, luogo già visitato a due ruote. Il punto di partenza del nostro tracciato MTB è la località di Cemmo, una frazione di Capo di Ponte...
Dati tecnici
Valle Camonica e Val di Scalve in MTB
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Cemmo |
Tempo |
2 giorni
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Dislivello |
2210 m
1150 m
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Lunghezza |
32 km
39 km
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Tipologia di fondo: |
Asfalto 15%
Sterrato 65%
Single Trail 20%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
Giro della Concarena in MTB
Inizio sulla ciclovia dell'Oglio
Oltre il Fiume Oglio, che con il suo corso cristallino lambisce le case di Capo di Ponte, si trova la località di Cemmo, punto di partenza delll'itinerario MTB intorno alla Concarena. Nei pressi dell'area camper Concarena è presente un comodo parcheggio dove lasciare l'auto e iniziare l'avventura sulle Prealpi Bergamasche. In poche pedalate ci si immette sulla
ciclovia della Valle Camonica, un percorso cicloturistico recentemente terminato che collega Ponte di Legno al lago di Iseo. Il tracciato è in gran parte esclusivo per le biciclette e i pedoni e in tutta calma ne approfittiamo per goderci il riscaldamento prima della vera e propria ascesa. I dolci saliscendi della ciclovia ci permettono di superare diversi torrenti e borghi conducendoci in pochi chilometri a
Losine. In paese è possibile fare rifornimento di acqua fresca prima di imboccare la strada asfaltata in direzione di Cerveno.
Cerveno ed i suoi "Monti"
Cerveno sorge ad una quota leggermente superiore a quella di Losine e raggiungerla è questione di pochi minuti. Il paese appare immobile, come se non avesse subito i cambiamenti del tempo che passa inesorabile. Attraversando il centro storico di Cerveno in MTB si notano subito la ben conservata
ruota del mulino e, salendo verso il bosco, il popolare
santuario della Via Crucis dove, ad ogni stazione, si trovano statue a grandezza originale. All'uscita del paese inizia una facile sterrata che regala scorci panoramici sulla media valle e sulle Alpi Retiche meridionali tra le quali spicca il Pizzo Badile camuno, la montagna sacra per l'antico popolo della Valle Camonica.
La salita, inizialmente agile e scorrevole, procedendo verso la località dei
Monti di Cerveno, diviene più impegnativa alternando tratti sterrati a rampe in cemento. A Monti di Cerveno si riprende fiato mentre la vista può spaziare fino ad individuare la posizione della
selvaggia Val di Baione sotto la quale passerà il nostro itinerario MTB. Dai "Monti", dove è presente il ristoro Concarena per rifocillarsi, si prosegue in leggera salita verso il Monte Arsio. La sterrata si immerge tra i pascoli diventando presto pianeggiante: alcune baite punteggiano i pratoni e, con un po' di attenzione, si riesce a scorgere anche un angolo del
lago d'Iseo. Al bivio per Gaggio si procede dritti per affrontare la discesa nervosa e sassosa che conduce all'ingresso del paese di
Sommaprada. Se non sei abituato a trail tecnici sarai costretto a spingere la bici per qualche centinaio di metri per un tempo di circa 10 minuti, niente di eccessivo.
Verso Villa sotto la Val di Baione
Da Sommaprada l'itinerario perde ancora quota passando ai piedi della ripida e suggestiva
Val di Baione. La chiesetta di Santa Cristina è un ottimo punto sosta per ammirare i picchi della stretta vallata che ricorda una gola da film western. Si scende ancora, si scende fino all'inizio della
strada della Sella, un tunnel naturale pianeggiante inserito in un incantevole contesto boschivo. Alla fine della forestale si approda a
Villa, frazione del comune sparso di Lozio. La località, piuttosto animata e popolata in estate, è un altro interessante punto sosta per riempire le borracce di acqua o acquistare qualcosa da mettere sotto i denti in vista della lunga e faticosa salita al rifugio San Fermo.
Salita al Colle del Mignone e Rifugio San Fermo
A Villa comincia la rumba di tratti a spinta, impennate e rampe folli che anche i più allenati troveranno piuttosto ostiche. Non mi dilungo nel raccontarti la fatica di questa lunga ascesa al Colle del Mignone, mi limito a dirti che verso la fine, da Malga Onder, potrai ritornare in sella con soddisfazione. Il Colle del Mignone, a quota 1542 m, è un balcone panoramico sulle montagne dei dintorni tra le quali spicca il mitico Cimone della Bagozza.
Dal valico si scende per qualche decina di metri verso il lago di Lova per poi risalire fino ai 1560 m del roccolo di Tabachi. Dal roccolo si perde nuovamente quota fino ai 1480 m del bivio per il Rifugio San Fermo, ai piedi del Monte Arano.
L'ascesa al rifugio è piuttosto faticosa ma tutta pedalabile. Dalla sterrata si scorgono il lago di Lova, il fondovalle con Borno e alcune delle vette delle
Orobie bergamasche. Il tratto che ti metterà più alla prova sarà quello dopo
Malga Moren, ma con l'acqua fresca di montagna e l'adrenalina in corpo di fine tappa raggiungerai il rifugio senza troppi problemi.
Il San Fermo, a quota 1876 m, è un rifugio in fase di ampliamento e, ad inizio agosto 2017, non era ancora dotato di docce. Il personale è molto gentile e si mangia bene. Il costo in mezza pensione è di 35€ però voglio darti un consiglio: se ami la natura e il silenzio, prima di organizzare questo itinerario assicurati di non capitare in quota in concomitanza con la fiaccolata di San Fermo come abbiamo fatto noi. L'evento è molto suggestivo ma durante la notte, tra festeggiamenti e bevute, non si riesce a dormire molto bene.
Pedalando in quota
Svegliarsi in quota è sempre magico soprattutto se ci trova in mezzo ad un
anfiteatro roccioso come quello della Concarena. Dal Rifugio San Fermo iniziamo subito a salire spingendo la bici per qualche decina di metro lungo un ripido single trail.
Si sale in sella e il divertimento è assicurato lungo lo stretto sentiero che in costa aggira la vetta della Corna di San Fermo. Come sulle montagne russe guadagniamo metri importanti lungo continui saliscendi giungendo presto al
Passo del Costone.
La vista spazia a 360° e una foto è d'obbligo prima di cimentarsi nella discesa, lungo il pendio prima, e nel bosco poi, fino ad una pozza di acqua usata per abbeverare le mucche. Dal laghetto si svolta bruscamente a destra aggirando le rocce del gruppo della Concarena sul versante occidentale.
In MTB si superano svariate vallette tagliate da rivoli: spesso il passaggio si rivela essere più impegnativo del previsto a causa della presenza di sassi o per via delle erte salite che lasciano il corso d'acqua.
Discesa a Schilpario
Dal Passo del Costone, nonostante i continui saliscendi, si perde lentamente quota e l'ambiente circostante appare sempre più antropizzato con la presenza di baite, antichi fienili e una chiesetta alpina. I pertugi nella vegetazione rivelano le sagome più o meno conosciute delle Orobie: l'inconfondibile Presolana, il Colle della Guaita, la Cima di Cornalta...
Dal luogo sacro si continua l'itinerario lungo una forestale che scende nel bosco fino a morire sull'asfalto della Sp60 che collega Azzone a Schilpario e alle sue frazioni.
Su asfalto si oltrepassano Pradella e Serta prima di entrare a Schilpario, il centro principale della Val di Scalve. In paese si possono acquistare viveri e riempire la borraccia prima di riprendere il giro della Concarena.
Il Passo dei Campelli
In estate Schilpario è animata e attraversarla in MTB è davvero piacevole. Dal centro del paese si supera il ponte sul fiume Dezzo per portarsi sulla
pista da sci di fondo che, nella stagione calda, è una perfetta
ciclabile sterrata. Pedalando paralleli al corso del fiume si guadagna quota senza troppa fatica, immersi nei profumi del bosco e nei colori vividi della vegetazione. Respirando un po' di Natura la fatica si sente meno e il ricordo dei 2200 metri di dislivello superati nella prima tappa è sempre più fievole. In 3 km si riemerge sull'asfalto della Spbg 294, la strada del
Passo del Vivione che avevamo già affrontato a fine giugno in occasione di Passi'n'bici.
Si sale, non posso negarlo, ma le pendenze non sono mai impossibili. Superiamo la chiesetta di Santa Barbara, patrona anche dei minatori che da queste parti hanno lavorato per molti anni all'estrazione del ferro, e proseguiamo fino alla Baracca Rossa, un ristoro color porpora.
Dalla Baracca la strada del passo del Vivione prosegue a tornanti sulla sinistra mentre la cementata del Passo dei Campelli, la nostra via, si stacca a destra.
Scaliamo i rapporti per affrontare l'ultima salita del
tour della Concarena in MTB, quella che si rivelerà essere forse la più bella e suggestiva. L'ambiente è quello d'alta montagna e l'austerità delle vette del gruppo dei Campelli tra le quali primeggia il Cimone della Bagozza non ha eguali. Pedaliamo in Val di Scalve ma sembra di essere in Val Venegia, una delle vallate più conosciute del Trentino percorsa durante il
Dolomiti Lagorai Bike.
La dolomia e il calcare conferiscono ai picchi dei Campelli la colorazione biancastra tipica delle montagne patrimonio UNESCO. La differenza è che a pedalare sotto il Cimone della Bagozza siamo soli, nell'assoluta bellezza delle montagne.
La salita alterna tratti cementati a tratti sterrati ma il valico è vicino, pronto per essere conquistato. In cima al
passo dei Campelli, forse complici le nuvole nere da temporale estivo, ci si sente un po' come nel Signore degli Anelli quando Frodo e la compagnia muovono insieme i primi passi incerti tra le montagne, una sensazione strana e intensa.
Pioggia e baite
Dopo lunghi attimi contemplativi in cima al passo, le prime gocce ci invitano ad accelerare la discesa sulla ciottolata che ci riporterà in Valle Camonica. Una foratura ci rallenta, fulmini e saette illuminano il cielo buio, ma alcune baite dopo Vericolo vengono in nostro soccorso.
L'ultima parte dell'itinerario si sviluppa interamente su cemento e asfalto molto pendenti che, in una manciata di chilometri, ci permettono di raggiungere Ono San Pietro, paese della media Valle Camonica. Il ritorno alla macchina è questione di minuti e l'adrenalina in corpo data da questo favoloso itinerario MTB intorno alla Concarena non si è ancora esaurita quando riprendiamo, esausti, la via di casa.
Il tour della Concarena in MTB è un itinerario impegnativo con tratti in single trail, a spinta o su salite davvero toste ma la meraviglia dei luoghi attraversati, poco conosciuti e ancora poco pedalati, lascia davvero senza fiato!
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