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Via Micaelica: 470 km in 16 giorni di Cammino
Scritto da Riccardo Capitelli
Perché partire per un pellegrinaggio? Perché mettersi in cammino? Beh, le risposte potrebbero essere molteplici, ovviamente individuali o, forse, non esistono risposte adeguate a interrogativi così profondi; vorrei provare lo stesso, però, a dare una risposta, la mia. Le mie.
Questo breve resoconto ne rappresenta buona parte. Anticipo solo che per me, da sempre, fin da quando ho fatto tutto il “Camino de Santiago de Compostela” (da solo, a piedi, nell’estate del 2009), e poi la “Via Francigena” seguendo le Fonti Francescane sulle orme di San Francesco d’Assisi, fino a Roma (insieme a un frate cappuccino, mio carissimo amico e fratello, frate Angelo Gatto, tutto a piedi, nell’estate del 2010), il pellegrinaggio, quindi il Cammino, rappresenta un’occasione unica e irripetibile per poter approfondire la propria Fede, il proprio abbandonarsi alla Divina Provvidenza e alla Sua Volontà, un momento importante per potersi scoprire e capire, capirsi nell’intimo, per (ri)trovare la propria, vera, essenza.
Diciamo anche per riconciliarsi con se stessi, col mondo, con l’umanità, attraverso l’incontro di luoghi e persone, sperimentandone la grande Carità e solidarietà.
Prima di partire
Prima di passare a delineare meglio nel dettaglio il percorso, le varie tappe, gli itinerari possibili e le varie informazioni al riguardo, desidero innanzitutto ringraziare di cuore l’Associazione Iubilantes di Como, preziosissima per tutte le utili info fornitemi e che già da diversi anni ha “aperto” la “Via” ed è in prima linea per farla vivere e conoscere a tutti, i pellegrini Anacleto, Mario e Rinaldo che nel 2007 hanno fatto la “Micaelica – Sipontina” (sulla cui guida ho basato buona parte del mio percorso e questo mio scritto, andando qui semplicemente ad aggiornare e integrare taluni toponimi, numeri telefonici, itinerari o tappe che durante il mio pellegrinaggio ho man mano programmato ed effettuato), TUTTI e dico TUTTI quelli che durante il Cammino mi hanno aiutato (sono tantissimi, ringraziando Dio, ma qui sarebbe troppo lungo l’elenco), ospitandomi, accogliendomi sotto tutti gli aspetti, tutte le persone incontrate, alle quali ho chiesto informazioni, con le quali ho pregato, che mi hanno affidato intenzioni di preghiera (tantissime, le ho via via trascritte ed occupano quasi quattro facciate di foglio A4… e quando sono giunto a Monte Sant’Angelo, dopo la S. Messa nella Grotta Santuario, mi sono raccolto in preghiera di ringraziamento e meditazione davanti all’altare di San Michele Arcangelo e mi ci sono voluti quasi 40 minuti per affidare al Santo tutte quelle persone ed intenzioni, le ho tutte portate con me, come un “postino dell’anima” e le ho affidate a Lui); ma desidero anche ringraziare e menzionare, di cuore, tutti quelli che, per varie ragioni, non hanno in quel momento potuto far nulla per me, va bene così. Questo è il Cammino!
Il mio primo desiderio era di poter riprendere il pellegrinaggio verso Sud là dove avevo concluso la mia “Francigena” (o “Via Francisci”) nel 2010, ossia da Roma, più precisamente dalla Basilica di San Giovanni in Laterano (dove San Francesco si recò nel 1209 per essere accolto in udienza da papa Innocenzo III e farsi approvare la “Regola”), e poi da quella di San Pietro, laddove avevo fatto timbrare la credenziale con l’ultimo sigillo, quello della finis peregrinationis, la conclusione del pellegrinaggio. Da qui, dopo tre anni, dal cuore della Chiesa Cattolica nella Città del Vaticano, il 30 luglio di quest’anno, 2013 (seguendo le utili indicazioni dei tre pellegrini del 2007, e del mio amico fraterno Frate Angelo che nel settembre del 2011, anch’egli da solo e in povertà, ha fatto questo splendido Cammino), ho ripreso il pellegrinaggio e sono giunto a Monte Sant’Angelo il 14 agosto, in 15 giorni, tutto da solo, tutto a piedi, chilometro dopo chilometro, esperienza dopo esperienza. Il giorno successivo, 15 agosto, Solennità dell’Assunzione della B. V. Maria, ho percorso l’ultimo tratto, circa 22 km, che da Monte Sant’Angelo, attraverso la magnifica Abbazia di Santa Maria di Pulsano, e lungo la ripidissima gola che scende giù fino a Manfredonia, sulla costa, conduce a Siponto, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, la cui antichissima icona mariana, detta la “Sipontina”, è profondamente legata al Santuario dell’Arcangelo Michele.
Questa Basilica, dallo stile non a caso mediorientale, sorge in mezzo ad un’area archeologica imperdibile, poco fuori l’abitato di Manfredonia, e tale luogo una volta era attiguo al porto (oggi non più esistente perché interrato a causa dell’arretramento naturale della linea costiera nei secoli), e qui gli antichi pellegrini ricevevano una speciale benedizione (simile ad una sorta di “estrema unzione”, visto l’incerto futuro e destino cui si andava incontro, dovuto al lungo e pericoloso viaggio), e da qui appunto ci si imbarcava per la Terra Santa (soprattutto i Crociati ma anche uomini illustri, tra i quali a quanto pare proprio San Francesco). In totale, quindi, ho impiegato 16 giorni, percorrendo circa 470 km (448 km da Roma a Monte Sant’Angelo, in 15 giorni, e 22 km da qui fino a Siponto), densi di momenti indelebili, di umanità, di talune difficoltà e “tribolazioni”, ma quanta gioia, quanta soddisfazione e gratitudine!
Debbo, tuttavia, purtroppo segnalare l’assoluta mancanza di guide strutturate (stile quelle su “Santiago” e su altri importanti vie), la mancanza di ostelli per pellegrini (l’UNICO ostello comunale, inaugurato quest’anno a marzo, si trova a Jelsi, CB, e a tal proposito, desidero ancora una volta ringraziare tutta la cittadinanza di questo splendido Comune, per come mi hanno ospitato e ben voluto, e in particolare Michele Fratino, responsabile e referente assoluto), e la mancanza della mentalità dell’accoglienza, nei confronti del pellegrino, talvolta guardato con diffidenza.
Ed è allora proprio questo lo scopo, il voler divulgare questa mia esperienza, fantastica e unica “avventura dell’anima”, il volerla condividere, per farla conoscere al maggior numero di persone possibile, a quanti desiderano viverla e vogliono saperne di più, o per quelli che, non conoscendola affatto, magari io possa contribuire ad accendere quella piccola grande scintilla di curiosità.
Questo racconto non pretende essere una guida, ma riporta il percorso da me seguito tra il 30 luglio ed il 15 agosto 2013 per raggiungere Siponto partendo da Roma, ed è una semplice integrazione, o modifica, dell’ottimo e ben organizzato resoconto di Anacleto & c. fatto nel 2007, che ringrazio ancora una volta e con i quali mi scuso in anticipo se ho “sfruttato” il loro esaustivo lavoro, alla cui prefazione vi rimando, in quanto essi là hanno già fornito tutte le dettagliate ed utili informazioni e descrizioni in merito. Per il mio percorso mi sono rifatto principalmente alle già succitate Fonti Francescane, che vi consiglio caldamente di leggere e studiare; lì si trovano tutti i momenti salienti, i passaggi e i luoghi, di San Francesco d’Assisi, laddove passò ed operò numerosi prodigi, durante i suoi tantissimi spostamenti a piedi, sempre lui con l’intento di evangelizzare tutti gli angoli della Terra, insieme ai suoi compagni e fratelli. Infatti, basandomi su tali importanti documenti (raccolti ad esempio in una pratica, agevole e tascabile edizione delle “Editrici Francescane”, facilmente reperibile in qualsiasi libreria oppure on line), segnatamente sul “Trattato dei Miracoli di San Francesco”, scritto da Tommaso da Celano (uno dei più importanti biografi del Santo, insieme a San Bonaventura da Bagnoregio), nel 1252-53, sono riuscito a ricostruire abbastanza fedelmente tutto l’itinerario che, talvolta sensibilmente, si è man mano distaccato da quello suggeritomi sia dall’Ass.ne Iubilantes, sia dalla più volte citata “guida” di Anacleto, Mario e Rinaldo.
La mia, ripeto, vuole essere semplicemente una proposta, sommessamente e in punta di piedi. Ovvio che, e qui cito puntualmente (come spesso accadrà nel seguito di tutto questo mio resoconto scritto) l’ottimo lavoro dei Tre Pellegrini del 2007, l’approssimazione è stata grande, per cui durante il cammino mi sono trovato spesso in situazioni in cui strade secondarie, sterrati e tratturi sono diventati superstrade oppure impercorribili per la folta vegetazione che ne ha cancellato ogni traccia, per l’assenza di segnali, della pur minima indicazione (il primo, vero, “segnale” l’ho incontrato nella località “Ponte Rotto”, a 2 km fuori dall’abitato di Mirabello Sannitico (CB), al decimo giorno di cammino! Altroché “Camino de Santiago”, diciamo Disneyland al confronto, laddove c’è una freccia gialla ad ogni metro di percorso!). Giorno per giorno ho dovuto pertanto servirmi molto della… lingua (tantissime volte, e più volte nella stessa tappa), per chiedere informazioni (ottima occasione per chiacchierare con la gente del luogo), per avere rassicuranti conferme di non aver sbagliato strada, e del... naso, per fiutare il tracciato migliore, cercando di evitare il più possibile strade asfaltate e, dove ciò non è stato possibile, evitare almeno quelle più trafficate. Nello scorrere le righe di questo mio “diario”, incontrerete delle parole in grassetto rosso, esse sono semplicemente per segnalare l’aggiornamento, integrazione e/o modifica eventuale dei dati forniti a suo tempo da Anacleto & c., mentre tutto il resto del testo è a loro debitore. Sono riuscito nell’intento? Non lo so. Lo spero. Vivamente.
Spero soprattutto traspaia il sincero spirito di condivisione e la disponibilità, assoluta e totale, a ricevere ed accogliere ogni vostro suggerimento e contributo critico. Grazie fin da ora a tutti e… Buon Cammino!
Info per acquisto guida e versamento su Poste Pay: Susanna Bernoldi (referente A.I.FO. Imperia e Liguria, nonché mia collega e carissima e affidabilissima amica): per chi vuole comprarla, mandare mail al mio indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (indicare tutti i propri dati, il numero di copie che si vuole ricevere e, soprattutto, l'indirizzo postale di recapito). Verrà fatta subito la spedizione. Costo della guida 8 euro più spese spedizione (da 1 a 30 copie, aggiungere 2 euro in più, quindi totale per ogni copia è 10 euro) Dopo che si è ricevuto a casa il tutto, si prega effettuate il versamento sulla Poste Pay della Referente AIFO il cui Numero Carta è: 4023600651903470, intestata a Susanna Bernoldi A.I.FO. Imperia. Da qui, TUTTO il ricavato verrà girato direttamente nel conto bancario nazionale dell'A.I.FO. destinato al progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria per disabili in Liberia.
Il percorso della Via Micaelica narrata da Riccardo è anche percorribile in mountain bike durante un vostro viaggio in bici!!!
Prossimi appuntamenti: il 28 gennaio: Diano Marina (IM) ore 16:00 presso Biblioteca Civica "A. S. Novaro"... non mancate!!!
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Riccardo Capitelli
Riccardo Capitelli, 41 anni, partenopeo di origine ma ciociaro di adozione.
Laureato in Lettere presso l'Università di Roma "Tor Vergata", abilitato all'insegnamento della Storia dell'Arte nella Scuola Secondaria di II grado e Specializzato per l'insegnamento di Sostegno ai disabili, entrambi titoli post-laurea conseguiti presso l'Università di Pisa. È insegnante in ambito del Sostegno Area Umanistica presso il Polo Tecnologico Imperiese - Istituto Professionale Statale per i Servizi Commerciali "U. Calvi" di Imperia. Cattolico, credente e praticante, da sempre appassionato di pellegrinaggi a piedi e di esperienze di Fede, nel 2009 compie tutto il "Camino de Santiago de Compostela" (da Saint Jean Pied de Port, lungo il Camino francés, fino a Santiago, 815 km in 29 giorni, e poi da Santiago a Finis Terrae, altri 86 km in due giorni), nel 2010 compie la "Via Francigena" sulle orme di San Francesco di Assisi, da La Verna fino a Roma, insieme ad un frate cappuccino, Frate Angelo Gatto (che adesso è nel Convento di Assisi), più di 500 km in due settimane, in assoluta povertà. Cosa che, da solo, ripete quest'anno, dal 30 luglio al 15 agosto 2013, nel compiere tutta la "Via Micaelica", da Roma a Monte Sant'Angelo, e poi da qui (atto finale) fino a Siponto.
Ha scritto una guida per la "Via Micaelica" in cui, oltre a tutte le informazioni pratiche e logistiche, le tappe ecc., racconta questa indimenticabile e affascinante esperienza.
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