Un'altra giornata torrida! Sveglia all'alba per dare un'ultimo sguardo alle cascate di Kravice e quindi prima fatica estrema spingendo la bici su una salita in cemento molto pendente che mi conduce fuori dall'anfiteatro creato dalle cascate. Già alle 7.30 la temperatura è insostenibile, non oso nemmeno pensare a come sarà la giornata. Raggiungo e supero la cittadina di Ljubuski e già sugli strappi dopo il confine croato sudo copiosamente. Ad un certo punto una deviazione per lavori in corso mi conduce su un tratto di autostrada in fase di realizzazione. Accelero il più possibile per concludere presto questo percorso tra gallerie e viadotti anche se il traffico fortunatamente è quasi inesistente. Dieci chilometri all'incirca più tardi mi infilo sulla strada verso sud e vengo affiancato da un costante flusso di automobili, camper, camion e mezzi vari rendendomi subito conto di essere giunto sulla costa!
9° Tappa | Cascate di Kravice-Dubrovnik |
Distanza | 136 km |
Dislivello | 1287 m |
Dopo aver lasciato le cascate di Kravice, seguo per un pò il corso della Neretva e oltrepasso decine di venditori ambulanti di frutta sistemati in piccole piazzole al lato della strada. Mi chiedo se e come riescano a sopravvivere tutti dato che sotto ogni albero che conceda un pò di refrigerio con la sua ombra è presente un tavolino ricco di pesche, pomodori, albicocche, angurie, meloni...c'è anche chi si è attrezzato con un pò di bibite in lattina ed alcuni hanno una piccola pompa che sistemano nel fiume vicino producendo con un breve tubo in plastica una fontanella sotto cui rinfrescare frutta e vivande.
La strada ed il paesaggio sono gradevoli ma caldo e traffico mi attanagliano, così non faccio che pensare al ristoro successivo. Rientro in Bosnia per qualche decina di chilometri nei pressi di Neum, unica lingua di terra di questo paese affacciata sul mare. Appena rientrato in Croazia mi metto alla ricerca di un piccolo spazio dove fermarmi per il pranzo. Trovo una spiaggia isolata in una baia piena di allevamenti di cozze e mi getto tra di esse per un rapido bagno rinfrescante. Non abbastanza rapido però da evitarmi una miriade di spine (credo di riccio di mare) nella pianta del piede...speriamo solo non si infettino nei prossimi giorni!
Risalgo in sella dopo aver ripreso la strada principale e riprendo a pedalare di buona lena. Dopo oltre 130km, con la meta ormai visibile di fronte a me, la salita che conduce sopra al centro di Dubrovnik è la mazzata che uccide anche i tori... fortunatamente trovo il camping (più caro di un appartamento!) e mi getto sotto la doccia fresca per mezz'ora.
Più tardi qualche piazzola più in là rispetto alla mia incontro Ales, sloveno che ha concluso il suo tour di Serbia, Montenegro, Bosnia e Croazia in sella ad una bicicletta reclinata (recumbent) e domani rientrerà a Fiume in nave per poi pedalare un'ultima volta verso casa. Chiacchieriamo e mi dà molti consigli utili per le mie tappe successive in Montenegro dove mi verrà concessa molta salita e panorami a suo dire magnifici. Lo saluto e stanchissimo rinuncio ad andare a dare un'occhiata al tramonto sulla spiaggia poco distante, rientrando in tenda per riposare.
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