Quando si viaggia in bici attraverso l’Europa, ci sono momenti in cui il ritmo lento della salita, il profumo dei boschi e il silenzio delle valli diventano parte di una piccola magia. E proprio in questi momenti, dopo una lunga giornata in sella, trovare un rifugio accogliente tra le montagne è uno dei piaceri più grandi del cicloturismo.
Non c’è niente di meglio di una doccia calda, un piatto fumante e una vista sulle vette per ricaricare corpo e mente. In questo articolo ti porto a scoprire cinque rifugi di montagna tra Alpi e Pirenei, perfetti per una sosta rilassante durante un viaggio in bici.
In questo articolo
- 1. Rifugio Fanes – Dolomiti (Italia)
- 2. Chalet-Hotel Le Marmotte – Les Gets, Alta Savoia (Francia)
- 3. Rifugio Pralongià – Alta Badia (Italia)
- 4. Refuge des Cortalets – Massiccio del Canigó, Pirenei Francesi
- 5. Refugio de Bujaruelo – Valle de Bujaruelo, Pirenei Spagnoli
- Trovare il rifugio giusto
- Un viaggio tra silenzi, salite e panorami infiniti
Tutti sono accessibili pedalando e offrono servizi pensati anche per chi viaggia su due ruote: deposito sicuro per le biciclette, piccole officine, colazioni energetiche e spesso una compagnia di viaggiatori che condividono la stessa passione per la montagna e la libertà.
1. Rifugio Fanes – Dolomiti (Italia)
Tra le cime più belle delle Dolomiti, nel Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies, si trova il Rifugio Fanes, una delle mete più amate dai biker e cicloturisti.
È situato a 2.060 metri di altitudine, nel cuore di un altopiano di straordinaria bellezza, circondato da prati d’alta quota, laghi e pareti dolomitiche. Ci arrivi in bici da San Vigilio di Marebbe, dove parte una strada forestale sterrata ma ben tenuta che sale verso l’altopiano di Fanes. È perfetta per bici gravel, MTB o e-bike, e regala panorami spettacolari a ogni tornante.
L’arrivo al rifugio è una piccola festa: silenzio, aria pulita e la sensazione di essere davvero lontano da tutto. Il Rifugio Fanes è gestito con grande attenzione ai cicloturisti e troverai piatti energetici cucinati con prodotti locali.
Le camere sono comode e l’atmosfera è quella tipica dei rifugi altoatesini, con legno caldo, profumo di pino e accoglienza sincera. Da qui puoi anche pianificare splendidi giri in giornata, come il giro dei 5 Rifugi che collega Fanes al Rifugio Sennes e altri o la discesa verso Cortina passando per il Lago di Fanes.
2. Chalet-Hotel Le Marmotte – Les Gets, Alta Savoia (Francia)
Nel cuore delle Alpi francesi, tra le valli verdi della Haute-Savoie e i percorsi leggendari del Portes du Soleil, lo Chalet-Hotel Le Marmotte è una tappa perfetta per i cicloturisti che cercano comfort e ospitalità autentica.
Si trova a Les Gets, una località raggiungibile in bici su strade panoramiche e circondata da decine di itinerari MTB e gravel, tutti ben segnalati. Lo chalet è una vera oasi per chi viaggia su due ruote: dispone di bike room attrezzata, zona lavaggio, ricarica per e-bike e centro benessere con sauna, piscina e hammam — un sogno dopo una giornata in sella.
Le camere sono arredate in stile alpino, con tanto legno e tessuti caldi, e la cucina del ristorante propone piatti savoiardi e menù pensati anche per chi vuole reintegrare le energie. Da Les Gets puoi partire in bici verso Morzine, Samoëns o Taninges, oppure imboccare i percorsi che attraversano i pascoli dell’altopiano fino al confine svizzero.
È una zona perfetta per chi ama unire sport e relax, senza rinunciare a un tocco di comfort.
3. Rifugio Pralongià – Alta Badia (Italia)
Nel cuore dell’Alta Badia, su un altopiano che sembra disegnato per i cicloturisti, il Rifugio Pralongià è una tappa ideale per chi vuole unire sport e relax.
La strada per arrivarci è una piacevole salita da Corvara o San Cassiano, completamente pedalabile anche con bici da trekking o gravel. Una volta arrivato, ti accoglie un panorama che abbraccia le Dolomiti da ovest a est, con un prato infinito e un’atmosfera rilassata.
Il rifugio offre camere spaziose, ottima cucina ladina e una terrazza dove gustare un caffè mentre il sole tramonta dietro le cime del Sella.
Per i cicloturisti, il rifugio dispone di un garage coperto, attrezzi per piccole riparazioni e un servizio lavanderia per i vestiti tecnici — dettagli che fanno la differenza in viaggio.
Inoltre, la zona è un crocevia di percorsi MTB e strade panoramiche, perfette per chi ama esplorare nuovi itinerari ogni giorno.

4. Refuge des Cortalets – Massiccio del Canigó, Pirenei Francesi
Situato a 2.150 metri di quota, nel cuore del Massiccio del Canigó (Pirenei orientali), il Refuge des Cortalets è una delle mete più spettacolari e, soprattutto, raggiungibili in bicicletta. Si parte solitamente da Taurinya o da Vernet-les-Bains, seguendo la pista del Llech, una strada sterrata che si arrampica tra pinete e panorami mozzafiato.
Il percorso è impegnativo ma completamente pedalabile per chi ha una MTB o una gravel robusta. È consigliabile affrontarlo con buona autonomia d’acqua e batterie (per chi usa una e-bike), perché il dislivello supera i 1.200 metri. L’ultima parte è più tecnica e sassosa, ma regala viste spettacolari sulla pianura del Roussillon e sul Mediterraneo lontano
. Il rifugio, gestito dalla Fédération Française des Clubs Alpins et de Montagne (FFCAM), accoglie anche biker.
Offre camere semplici ma confortevoli, una cucina genuina a base di prodotti locali e un’atmosfera autentica da rifugio di montagna. Dalla terrazza si ammira una vista a 360° sul massiccio del Canigó, simbolo dei Pirenei.
È un luogo perfetto per una sosta rilassante dopo una salita impegnativa, lontano dal turismo di massa ma in piena armonia con la natura. Chi vuole può anche pernottare e affrontare il giorno seguente il breve trekking al Pic du Canigó, uno dei più panoramici dei Pirenei.

5. Refugio de Bujaruelo – Valle de Bujaruelo, Pirenei Spagnoli
Nel suggestivo contesto della Valle de Bujaruelo (Comune di Torla‑Ordesa, Huesca), si trova il Refugio de Bujaruelo, a circa 1.338 metri di quota.
Il rifugio si colloca in un ambiente alpino molto bello, ideale come tappa per chi viaggia in bici e cerca una sosta immersa nella natura. Dispone di camere, sala bar-ristorante e zona campeggio adiacente.
Accesso in bici: è percorribile su pista sterrata fino al rifugio, partendo dal ponte dei Navarros; il percorso combina tratti asfaltati e sterrati, con dislivello medio. È adatto a MTB e gravel robusti.

Trovare il rifugio giusto
Quando pianifichi un viaggio in bici tra le montagne, la parte più difficile non è tanto scegliere la rotta, ma trovare l’alloggio perfetto: quello che combini comfort, accessibilità in bici e atmosfera autentica.
In questo può esserti davvero utile Cozycozy, una piattaforma che ti permette di confrontare in un colpo solo tutti i tipi di alloggi disponibili nella zona che ti interessa — dai rifugi alpini agli chalet, dagli agriturismi alle guesthouse di montagna.
La cosa comoda è che cozycozy raccoglie risultati da siti diversi (come Booking, Airbnb, Hostelworld, ecc.) e li mostra su una sola mappa, così puoi filtrare facilmente per posizione, prezzo, tipo di alloggio, recensioni e servizi per ciclisti.
È uno strumento perfetto per chi organizza un tour in autonomia, magari giorno per giorno, senza perdere tempo a cercare su decine di siti diversi. E soprattutto, ti permette di scoprire rifugi meno conosciuti ma pieni di fascino, quelli che spesso non si trovano nei circuiti turistici più battuti.
Un viaggio tra silenzi, salite e panorami infiniti
Scegliere di dormire in un rifugio di montagna durante un viaggio in bici non è solo una questione di comodità.
È un modo per vivere la montagna più da vicino, per svegliarsi tra le nuvole, respirare l’aria fresca all’alba e condividere la serata con altri viaggiatori davanti a un piatto caldo. Che tu preferisca le Dolomiti o i Pirenei, ogni rifugio ha un carattere diverso, un’accoglienza familiare e una storia da raccontare.
Sono luoghi che ti ricordano perché ami pedalare: per la sensazione di libertà, per la lentezza dei gesti, per il piacere di arrivare con le tue gambe dove le auto non possono salire.
Alla fine, i rifugi di montagna non sono solo un punto di sosta: sono parte del viaggio. E quando la mattina riparti, con la bici pronta e le gambe ancora un po’ pesanti, porti con te il silenzio dei boschi, il profumo del legno e la promessa di nuove salite da scoprire.
















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