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Pirenei Francesi
Partenza/Arrivo
Bagnères de Luchon/Arcachon
Luogo
Francia
Stagione
Estate
Durata
Cicloviaggiatore (8-15 giorni)
Lunghezza
478 km
Percorso
Lineare
Dislivello
2001 - 5000 m
Difficoltà
Grande avventura
Tipo di fondo
100% Asfalto
Valutazione
Difficoltà
4/5
Panorama
5/5
Bici consigliata
Bici da ViaggioGravel
 
 

A gennaio avevo preso due biglietti aerei per Parigi, con ritorno “à velo”, ma poi abbiamo cambiato idea per via di qualche perplessità della mia mogliettina, soprattutto sulle salite. E così eccoci qui, con un itinerario cambiato cento volte e che, al solito, cambierà di giorno in giorno tra Pirenei e Francia sud-occidentale

02 pirenei francesi

Verso occidente

Dopo un lungo, lungo, lungo viaggio in autostrada (900 km. da Genova) arriviamo finalmente a Bagnères de Luchon. Mi piace osservare che in 650 km in terra francese, con autostrade quasi sempre a tre corsie, tutti, ma proprio tutti, rispettano i limiti di velocità.

Il Castel de la Pique ci ospita per la notte. È una vecchia villa che sembra trasportarci nel passato, ma Alain è veramente gentile, tanto da ospitare (gratis!) la nostra “voiture” per tutto il tempo del nostro viaggio.

Pirenei - day #1 - Col de Peyresourde

Sabato iniziamo la salita verso il Col de Peyresourde. Fino alla stazione sciistica di Peyragudes sono circa 15 km per 1.050 d+.

Queste salite HC uniscono lunghezza e pendenze anche in doppia cifra, e nonostante il nuovo pacco pignoni da salita (40-51T) il peso della gravel e dei bagagli si fa sentire, per non parlare dei miei 102 kg sul sellino.

In circa 2 ore e 40 arriviamo in cima al colle per poi salire fino a Peyragudes e scendere dalla Val Louron fimo ad Arreau.

Il panorama merita veramente la fatica soprattutto dalla cima dove addirittura troviamo un piccolo aeroporto. Scopriamo solo scendendo che la “pista” di atterraggio è costituita da una salita che arriva in cima. Siamo stanchi, la salita ci ha provato. Nonostante la settimana prima avessimo fatto 1.350 d+ su Centocroci e Bocco, il peso delle borse e le pendenze fanno la differenza: 10 km all’8% non sono 20 km al 4%.

01 pirenei francesi

Pirenei - day #2 - Col d'Aspin

Dopo una colazione al bar in stile italiano, da Arreau si imbocca subito la salita per il Col d'Aspin. I primi km sono facili quindi va da sé che gli ultimi 7 saranno veramente impegnativi con pendenze che superano il 12%. L'impressione è che lo sforzo fatto il sabato non sia granché utile oggi, anzi. E poi bici e bagagli più il mio peso sono 120 kg da portare su. Comunque in due ore e un po' arriviamo in cima.

Il panorama sulla valle che abbiamo risalito vale lo sforzo fatto ma arrivo "pensoso" .

Avevo studiato una tattica sopraffina per suddividere equamente i tre passi pirenaici di cui il Tourmalet è il più impegnativo: prevedeva il Col d'Aspin, la discesa e una parziale risalita verso il Tourmalet, per 350 metri. Il giorno dopo avremmo fatto i 1.100 metri restanti, magari prendendo la funivia per il Pic du Midi e poi scendendo a Lourdes.

col d'aspin

Bella eh? Ma come dicono gli alpinisti "ci vuole più coraggio a rinunciare ad una vetta che a conquistarla" e quindi quando arriviamo al bivio e mia moglie mi chiede "cosa faccio?" io le rispondo "tira dritto verso Tarbes".

Non posso negare che mi sarebbe piaciuto ma perché ammazzarsi solo per dire l'ho fatto? In fondo stiamo facendo cicloturismo, e quindi scendiamo verso Tarbes dove alloggiamo al Nex Hotel, buono. Un buon mezzo litrozzo di Kwak a 9,8° con hamburger e cado subito nelle braccia di Morfeo... sognando il Tourmalet.

Pirenei - day #3 - Lourdes e Pau

Lasciati i passi pirenaici partiamo da Tarbes dopo la solita colazione in una boulangerie-patisserie, vero patrimonio dell'umanità in quel di Francia. Direzione Pau ma con una deviazione verso Lourdes.

Pedaliamo in gran parte sulla Velosud, la veloroute 81 che collega Biarritz a Perpignan costeggiando le vette pirenaiche.

La Francia, e l'abbiamo girata tutta, ha una quantità di strade impressionante, forse penso, per la sua grande vocazione agricola. Si pedala quindi su strade a basso traffico, con un fondo eccellente e con automobilisti veramente rispettosi (tanto che a volte ti viene un: "e passa c...o!!").

Lourdes dovrebbe essere anche carina, se non fosse per la parte commerciale del credo cristiano. Visitiamo la basilica e noto con stupore che non viene richiesto nemmeno un ticket d'ingresso per nessuna zona, finiamo un po' di avanzi, pane e frutta secca, e scendiamo verso Pau. Cittadina che ci sorprende. Molto carina e con un sacco di locali che, ovviamente, il lunedi sono praticamente chiusi al 98%

03 lourdes

La domenica chiudono tutti i negozi, il lunedì tutti i ristoranti, e poi quelli che non lavorano siamo noi italiani. La signora ha voglia di carne quindi ci infiliamo da Le Canard Royal dove mangiamo una brochette (spiedino) di anatra con formaggio e mirtilli e una Cassoulet (piatto tipico dei pirenei con fagioli, salsiccia, anatra e pollo) da applausi. Il tutto innaffiato da un buon vinello.

Domani ci si sveglia prima...

Pirenei - day #4-5-6 - Biarritz e dintorni

L'idea di partenza era comunque di non spendere troppo tempo a pedalare e concentrarsi sui posti più interessanti. Anche perché è sempre valida la regola cicloturistica per cui mantenere medie elevate sulle ciclovie è cosa ardua. Gira di qua, controlla la mappa, persa la via... non è certo come andare su strade conosciute.

Perciò decidiamo di arrivare a Biarritz facendo una prima parte in treno, fino a Puyoô. Anticipiamo i tempi, perché non si sa mai, e riusciamo a prendere il treno delle 8,24. Prenotiamo una bellissima stanza in un apart-hotel, Les Tourelles, a 200 metri dalla grand plage. Resteremo lì tre notti anche per riposarci un po.

Biarritz è una città molto bella e curata, una sorta di Cannes sull'atlantico con surfisti in muta e tavola che escono di casa come a prendere il pane. La baguette sotto il braccio è ovviamente più ingombrante. Finché non viene buio si surfa!

Le spiagge sono enormi, di quella sabbia che si incolla dappertutto, le onde non invitano molto a fare il bagno e i bagnini la paga se la guadagnano tutta!

Palazzi maestosi che ricordano la belle epoque, una passeggiata affacciata sulle onde maestose dell'Atlantico, chilometri di vie da shopping, Biarritz non delude la sua fama. Il secondo giorno decidiamo di andare a San Sebastian per ritornare in treno. Le strade e soprattutto il traffico ci fanno tuttavia desistere.

05 costa atlantica

Ci fermiamo quindi a Saint Jean de Luz, comunque una tappa da fare. La baia è molto protetta nonostante al suo largo uno sperone sottomarino produca le big waves di Belharra, onde di 10-15 metri surfate solo da professionisti.

Noi, dal canto nostro ci accontentiamo di tuffarci con onde da 30 cm. Fa un pochino impressione la temperatura dell'acqua, vero che siamo abbastanza a sud ma l'oceano così caldo non ce lo aspettavamo proprio. Ritorno sempre in bici.

L'indomani riposo dalla bici ma tra visita all'acquario e alla Cité de l'Ocean quasi ci stanchiamo di più. Stasera cena "bene" all'O2 restaurant. Domani si parte, costa atlantica fino ad Arcachon: la Velòdysseé

Francia sud-ovest day #7-8-9 - Vélodyssée Biarriz - Arcachon

Partiamo dalla bella Biarritz in direzione nord, Arcachon dista circa 180 km ma abbiamo deciso di farla in tre tappe anche con qualche deviazione (qualcuna non voluta).

L'itinerario è anche in base a dove troviamo da dormire, si avvicina il week end e questa è la riviera degli abitanti di Bordeaux. Tra l'altro il bacino di Arcachon è l'unica zona protetta totalmente dalle onde dell'Atlantico.

06 costa atlantica

La Vélodyssée, la ciclovia di 1.300 km che costeggia tutta la Francia atlantica è un vero spettacolo!

Tutti i chilometri da Biarritz ad Arcachon su pista ciclabile!!

Vale la regola: "se ti trovi per strada assieme alle auto hai sbagliato qualcosa". Il grosso del percorso è inoltre immerso in quell'infinita pineta che costeggia le dune di sabbia e le spiagge.

Passiamo Bayonne e ci fermiamo a Capbreton per un fugace spuntino. Mai visti tanti surf in acqua, qui si impara la materia, onde più piccole e tavole più grandi. Per Biarritz ci sarà tempo!

Dormiamo in una cittadina fantasma che per fortuna ha un Leclerc davanti, i 95 km per arrivare a Linxe si sentono ahimè tutti.

Lungo questo tratto di costa si incontrano solo due o tre cittadine "grandi".

L'obiettivo del sabato è Gastes sulle rive di uno dei due laghi delle Landes. Prima però un bagno rinfrescante a Mimizan Plage, anche perché è una giornata caldissima, ben oltre i 30°, e gli 80 km per arrivare a Gastes ce li "sudiamo" tutti. Ma la sera è di tutto rispetto, grazie all'accogliente L'Estanquette e al ristorante (unico) La Paillote dove una dose magnum di Moules Frites ci mette in pace col mondo. Il dado è tratto!

Decidiamo che l'indomani andremo ad Arcachon, dove prenotiamo un appartamento in pieno centro, e ci rimarremo fino a giovedì quando due treni ci riporteranno a Tolosa e, il giorno dopo a riprendere la macchina lasciata a Bagnères de Luchon.

Prima di arrivare ad Arcachon una visita alla famosa Dune du Pilat che si estende per oltre tre chilometri ad un'altezza di 100 m.

Arcachon day #10-13

Dopo tanto pedalare decidiamo di fermarci 4 notti ad Arcachon, una bella cittadina turistica sull'atlantico.

A dire il vero non proprio, perché Arcachon sorge al limite sud di un bacino molto esteso e chiuso all'oceano dalla penisola di Cap Ferret. Facile capire che per le sue acque relativamente calme siano meta turistica ambita. E ricca, lo si vede da tutte le ville che si affacciano sul bacino.

07 costa atlantica

È anche un posto famosissimo per la coltivazione delle ostriche con una serie infinita di casette dei pescatori trasformate in siti di degustazione e vendita. Più o meno 1 € al pezzo, con vino bianco e terrazza vista mare. Soprattutto Cap Ferret, dove andiamo il secondo giorno via battello è frequentata dai cultori delle ostriche. Noi, un po' per paura di star male come in Bretagna, un po' perché come si dice in genovese "nu ghe tiû", passiamo la mano.

Zanzare come se piovesse. Per il resto facciamo i turisti beccando anche l'unico giorno di pioggia, ma in due settimane possiamo leccarci le dita delle mani e dei piedi.

Come al solito, appena smetto di pedalare escono tutti i dolori alle ginocchia cui aggiungo una caduta da fermo con planata a peso morto sulla chiappa destra.

Giovedì prendiamo il treno per Tolosa, breve visita e il giorno dopo recupero auto a Luchon (speriamo sia ancora lì) e casa.

Una gran bella vacanza, superiore alle aspettative, abbiamo persino mangiato bene.

 costa atlantica

Riepilogo della spedizione

  • Clima 10: solo una giornata di pioggia e non di pedalata
  • Cibo 8: nonostante tutto abbiamo mangiato e bevuto bene.
  • Ciclovie 10 e lode: non si può spiegare la differenza tra un paese civile e il nostro, fidatevi del voto.
  • Alloggi 7: rapporto qualità prezzo non granché
  • Ciclismo 8: non tanti km ma Peyresourde e Aspin con le borse non sono uno scherzo
  • Posti 9: la media tra i verdi colli pirenaici e Biarritz🔝e Arcachon (troppo turistica)
  • Viaggio: 900 km da Genova a Luchon non sono pochi. I radar francesi fanno rispettare i limiti a tutti (ho superato una Ferrari in autostrada)
  • Altro: le Boulangerie-Patisserie dovrebbero essere nominate siti Unesco. Le onde dell'Atlantico hanno un "suo" perché
 
 
Ultima modifica: 23 Settembre 2025
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Paolo Serra

Ciclista "tardivo", dopo i 46 anni, e sovrappeso. Cicloturista da quando sono riuscito a convincere mia moglie a seguirmi. Primi anni con giri a margherita e poi itineranti. Un'esperienza di coppia entusiasmante che consiglio a tutti.

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