Qualche settimana fa ci siamo concessi un week end in Austria durante il quale abbiamo pernottato a Jöchberg, un piccolo centro poco a monte della ben più rinomata località turistica di Kitzbühel. Quattro case, molti appartamenti in affitto e alcuni locali, tutto praticamente deserto dato il periodo fuori stagione. Il tempo atmosferico non ci è stato amico ma comunque abbiamo trascorso alcune ore piacevoli. Dopo aver passato il passo Thurn ed esserci sistemati, ci siamo spostati a Kitzbühel per visitare il noto centro sciistico e veder arrivare le auto d’epoca del Kitzbüheler Alpen rally impegnate nella prima tappa (l’indomani la partenza della seconda e ultima tappa era prevista esattamente sotto il balcone del nostro appartamento ma noi ne eravamo ignari).
A prescindere dallo spettacolo di questi cavalli di ferro a quattro ruote e dei loro destrieri agghindati con occhiali a fascia e cuffia stile Barone Rosso, il centro pedonale di Kitzbühel è davvero carino, in tipico stile tirolese (la regione infatti è il Tirolo orientale): case colorate con le facciate intrecciate con scure travature in legno, cinque o sei chiese nel giro di qualche decina di metri, accerchiate nei loro giardini, da cimiteri e tombe che rivelano come da queste parti si trascorra una vita sana e longeva! Sulle vie pedonali in porfido si affacciano negozi e boutique, unico indicatore della differenza tra questa località e le mille altre del tutto simili sparse sull’arco alpino in Tirolo; avvicinarsi e sbirciare le etichette dei prezzi su scarpe, vestiti ed oggetti inutili vari ha due effetti possibili: un principio di infarto per lo stupore o uno scatto d’ira incontrollato per la rabbia di vedere tanta opulenza ostentata in faccia alla crisi ed alle disuguaglianze di questo mondo sempre più deplorevole. La nostra esplorazione della zona prosegue al lago Nero (Schwarz see), pochi chilometri ad est del centro cittadino. Questo piccolo bacino lacustre ci riappacifica parzialmente col mondo regalandoci anche qualche squarcio d’azzurro tra le grige nubi che ci accompagnano costantemente dalla nostra partenza. Anche qui il lido è chiuso ed a pagamento, a dimostrare la volontà umana di controllo e sfruttamento della natura. Ci concediamo una breve passeggiata accompagnati dai rombi dei motori dalla voce arrochita dai decenni e quando decidiamo di rientrare a Jöchberg le nuvole si diradano anche sul Corno di Kitzbühel, il monte dirimpetto al paese su cui avevamo previsto di salire in funivia per una passeggiata nel giardino botanico alpino ed a cui però rinunceremo per dare priorità al parco nazionale degli Alti Tauri ed alla sua vetta più alta, il Groβglöckner.
Una cena a base di spaghetti non è esattamente un piatto tipico della zona ma per oggi decidiamo di restare in appartamento per il pasto e concederci invece un assaggio di pasticceria locale nel dolce dopocena, rifugiandoci ben presto sotto il piumone, riparati dal vento gelido che spira sulla valle e che ha spazzato via le nubi regalandoci un cielo stellato da ricordare nell’attesa di scoprire Salisburgo.
Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!
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