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Mont Malamot in MTB, itinerario al lago del Moncenisio

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La caratteristica peculiare delle Alpi Occidentali è di possedere dei percorsi sterrati che raggiungono quote importanti, prossime ai 3000 m ed anche oltre, dove la vegetazione si riduce a qualche stelo d'erba e la respirazione si fa più affannosa. Tra gli itinerari di questo calibro ne esiste uno nell'area del Moncenisio che consente di pedalare fino ai 2913 m del Mont Malamot, sulla cui cima si ergono i ruderi di una caserma difensiva ottocentesca.
A seguito del Trattato di Parigi del 1947 i confini vennero spostati, per cui tutti i forti italiani giacenti nell'area del Moncenisio – Malamot compreso – passarono sotto la bandiera francese.
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Da Bar al Lago d'Arpon

Posteggiata l'auto in uno spiazzo sterrato situato nei pressi della località Bar Cenisio (1483 m), si percorre in MTB qualche centinaio di metri in discesa su strada principale asfaltata sino alla prima deviazione sulla destra, punto di inizio di una  ex strada militare che negli anni '30 del Novecento consentiva l'accesso all'area fortificata del Moncenisio. Lo sterrato ha un ottimo fondo ma le pendenze sono subito impegnative. Dopo circa tre chilometri nel bosco si raggiunge il laghetto ex artificiale d'Arpon (1824 m), sovrastato dall'imponente Cima di Bard, alta ben 3168 m.
LAGO D'ARPON

Le “battaglie” sul pietrame

Ora lo sterrato, che inizialmente costeggia il lago, diventa molto accidentato e la pedalata si fa inevitabilmente più faticosa. Raggiunto il confine tra Italia e Francia si entra in territorio transalpino affrontando quattro bellissimi tornanti prima di raggiungere altri due specchi d'acqua, il lago di San Giorgio e il lago di Roterel (1930 m). Si scollina e si scende nella Combe de Crèvecoeur, tra resti di trinceramenti settecenteschi e una sempre più disastrata sterrata percorribile con difficoltà. Superata la valle si risale verso il ben visibile altopiano del Moncenisio, caratterizzato da un immenso lago circondato da montagne alte più di tremila metri.
MONCENISIO

La salita al Malamot

Giunti ad un trivio (2052 m) si gira a sinistra e si comincia ad affrontare la vera salita al Mont Malamot in MTB,  salita caratterizzata da una sterrata tortuosa – lunga circa 8 chilometri – e ben pedalabile che si sviluppa su un bel crinale erboso costellato inizialmente da fioriture color lilla tipiche della zona. Costeggiando l'area delle Frasere si raggiungono le prime costruzioni, dove è consigliabile fermarsi per rifiatare ed ammirare il bellissimo panorama sulla Punta Lamet e la sottostante Corna Rossa.
PUNTA LAMET
Proseguendo in un ambiente di alta quota si giunge ben presto su un ripiano erboso che ospita i ricoveri militari ottocenteschi del Giaset (2634 m), realizzati tra il 1890 e il 1899, sottostanti la cima fortificata del Malamot.
GIASET MALAMOT
Mancano circa 300 m di dislivello per raggiungere l'agognata meta, e non sarà cosa facile! Infatti gli ultimi tornanti si presentano ripidi e in qualche punto più dissestati rispetto al resto della strada, per cui bisognerà stringere i denti e portare pazienza.
STRADA
Tra i resti di cippi chilometrici ottocenteschi e muretti a secco realizzati a regola d'arte e tuttora in buono stato, pali telefonici e opere in caverna d'epoca fascista facenti parte del sistema difensivo del Vallo Alpino, si supera il colletto del Malamot (2830 m) che dà accesso ad un piccolo altopiano incredibilmente panoramico sul Mont Froid e sui dirimpettai ghiacciai del massiccio montuoso della Vanoise.
VANOISE
Ora le fatiche sono quasi terminate in quanto solo qualche centinaio di metri ci separa dalla vetta, occupata interamente dai resti della fortificazione realizzata nel 1889. Dalla cima si può evincere quale valore strategico potesse avere una fortificazione di questo tipo – la più alta dell'intera piazza militare del Moncenisio –, un vero e proprio nido d'aquila avente il compito principale di impedire l'aggiramento delle difese da parte del nemico attraverso il retrostante Vallon de Savine.
CASERMA MALAMOT
La sua posizione dominante consente di godere di una vista a 360° che spazia dall'altopiano del Moncenisio all'Haute Maurienne passando per la cuspide del Rocciamelone e i pronunciati Dents d'Ambin. Spostandoci a piedi sulla vicinissima Pointe Droset (2917 m) si può perfino ammirare il sottostante Lac de Savine e il non lontanissimo ghiacciaio del Sommeiller.
Ma attenzione: il vasto altopiano del Moncenisio accoglie un lago di grande estensione – il lago del Moncenisio appunto – per cui non è escluso che anche durante una giornata limpida si innalzi la nebbia (prodotta dall'evaporazione delle goccioline d'acqua di questo specchio d'acqua) sino a 3000 m di quota impedendo di ammirare il panorama che giustamente il biker si meriterebbe dopo così tanta fatica!
DENTI DAMBIN

Una discesa infinita

Per impreziosire questo giro, una volta ridiscesi ai ricoveri del Giaset, si può effettuare una breve deviazione sterrata a destra che in pochi minuti consente di giungere al Lac Blanc in un ambiente solitario sotto le pareti del M. Giusalet (3313 m).
LAGO BIANCO
Ed ora non resta che scendere a valle seguendo lo stesso itinerario dell'andata lanciandoci in una bella e lunga discesa coprendo un dislivello negativo di ben 1500 m!
 
 
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Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.