Le
bancarelle sulla strada sono identiche alle centinaia di altre presenti in qualsiasi città o villaggio: un carretto da trasportare a mano o con lo scooter, un ampio ripiano su cui sono adagiate varie vaschette con il cibo appena cotto, dolce o salato, una bombola per alimentare i fornelli ed alcune padelle in cui versare gli ingredienti richiesti. Al fianco di
piatti tradizionali thailandesi come il
pad thai ed il
kha phrao moo ce ne sono altri un pò particolari. Siamo a
Phitsanulok, la città degli
insetti fritti e sui vassoi fanno bella mostra di sè
cavallette, blatte, vermicelli, larve e
scarafaggi: sembrano croccanti!
Non troviamo però il coraggio di assaggiarli e così, dopo aver ispezionato la merce per un pò ed esserci convinti ad acquistare qualche insetto, troviamo la scusa del prezzo, valutando troppo elevata la spesa minima richiesta di 20 baht (0,50€).
Phitsanulok è una cittadina di provincia delle pianure centrali thailandesi ed oltre ad essere piuttosto trafficata è la sede del tempio Wat Se Phra Mahathat in cui è presente una statua del Buddha coronata da un ornamento in legno dorato particolarmente pregiato. La nostra visita capita il sabato e quindi troviamo tutti i fedeli thailandesi riuniti in preghiera. Il tempio merita una sosta così come il Wat Ratburana dove è possibile ammirare la barca di re Rama V, ma siamo in questa zona per poter visitare il parco storico di Sukhothai, una sessantina di chilometri più ad ovest.
Inforcate le biciclette ci perdiamo per le vie di Phitsanulok e oltre l'ennesimo svincolo veniamo catturati dalla voce cantilenante di una preghiera invocata attraverso un altoparlante fissato ad un'auto. Poco distante assistiamo ad una processione arancione che avanza porta a porta a piedi nudi: sono monaci che passano per ritirare le offerte porgendo i loro vasi di ottone o ferro battuto alla gente in attesa sul ciglio di casa o del negozio. La particolarità di questa processione un pò disordinata sta nell'età dei suoi componenti: tutti i monaci vestiti con il loro tipico sarong sgargiante sono piccoli bambini tra cui il più anziano avrà al massimo 10 anni.
A differenza della quieta ed assonnata città moderna, l'
antica città di Sukhothai deve essere stata vivace e movimentata. A testimonianza dell'antico splendore nel parco premiato anche dall'inserimento nella
lista UNESCO quale patrimonio culturale, resta la vastità del complesso sacro. Vari templi con grandi stupa ed immagini del Buddha ricoprono un'area di qualche ettaro ed ancora una volta la bici si rivela il mezzo ideale per visitare la zona. Tra un tempio ed il successivo abbiamo l'opportunità di mangiare le
banane fritte acquistate lungo la strada, addolcendo così la nostra esplorazione che si conclude con due chiacchiere fatte con
Eva e Mike, due tedeschi cicloviaggiatori che stanno percorrendo le strade del sud-est asiatico in sella ad una MTB e ad una recumbent (
questo il loro sito). Ci diamo appuntamento in
Laos per Natale e con questa promessa salutiamo loro e le pianure thailandesi.
Questo articolo fa parte del diario di viaggio tenuto in diretta del progetto Downwind. Se volete leggere le altre puntate, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
Ultimi commenti
Community
Doveva essere tutto perfetto e invece è andato tutto storto. 🤷♂️
Abbiamo pedalato nella nebbia lungo la Strada degli Eroi tra passo Pian delle Fugazze e il rifugio Papa.🙆♂️
Passati il dente Italiano e il dente Austriaco abbiamo iniziato a spingere nei nevai ancora presenti in quota e a un certo punto abbiamo rinunciato tornando sui nostri passi. 🫣
Nonostante tutto sia andato storto, tutto è andato alla grande. 🤟
La compagnia, sempre superlativa, di Luca, la quiete delle alte vette, la pedalata in luoghi unici, una giornata all'aria aperta. Anche quando tutto va storto, la bici regala giornate superlative! 😍