La critical mass digitale #salvaiciclisti è ormai da qualche settimana uscita dalle rete riversandosi sulle strade e nella vita cittadina di molte realtà urbane italiane. Dopo aver incamerato il supporto dei sindaci delle maggiori città italiane, i promotori dell'iniziativa hanno deciso di organizzare una manifestazione per chiedere a gran voce l'attuazione delle promesse fatte dopo l'appello lanciato ai sindaci.
Devo ammettere che dopo il supporto e l'entusiasmo iniziale anch'io ho allentato le briglie e lasciato che la campagna #salvaiciclisti si espandesse sul territorio nazionale seguendola da osservatore esterno. I motivi, più di uno: per prima cosa un nuovo lavoro che mi ha impegnato per un po' e poi, un atteggiamento non sempre da me condiviso nel portare avanti la campagna. Non ho comunicato il mio dissenso fino ad oggi perché per carattere preferisco evitare polemiche inutili e strumentali e perché tutt'ora supporto e sostengo le idee di fondo e gli obiettivi di #salvaiciclisti. Non condivido però la difesa strenua e imprescindibile della categoria dei ciclisti, la strumentalizzazione di episodi tragici o spiacevoli, così come l'aggressività mostrata nei confronti di dissidenti e persone con opinioni divergenti: è vero, in Italia chi non alza la voce non viene ascoltato... bene, preferisco parlare e discutere sottovoce, essere snobbato e riceverla spesso in quel posto ma continuare ad essere ciò che sono, continuare ad ascoltare gli altri e a confrontarmi con rispetto cercando la mediazione... i conflitti non mi piacciono, a nessun livello: preferisco essere un perdente gentiluomo che uno stronzo vincitore.
Detto questo, continuerò a sostenere la causa dei ciclisti urbani, quelli che rispettano le regole, che si fermano al semaforo rosso, che non ascoltano l'ipod mentre pedalano, che lottano ogni giorno nello smog e nel traffico cittadino... quelli che dovrebbero essere ascoltati e per cui si dovrebbero applicare molte più misure incentivanti. La possibilità di pedalare nei due sensi di marcia anche nelle strade a senso unico è un primo passo di recente approvazione, ma anche in questo caso il rispetto del codice stradale da parte dei ciclisti e degli automobilisti sarà la condizione per evitare più vittime e agevolare gli spostamenti a pedali: in caso contrario, i conflitti tra le due categorie (ciclisti e automobilisti) aumenteranno e come sempre ad avere la peggio saranno i primi.
Veniamo ora al dunque, al motivo per cui ho iniziato a scrivere questo articolo: come dicevo all'inizio, i promotori dell'iniziativa hanno organizzato una manifestazione che si terrà a Roma il 28 Aprile prossimo ai Fori Imperiali quindi se siete della zona o se vi trovate in città in quella data, tutti in sella per una scampagnata con gli amici a divertirsi e a far sentire la propria voce... con fermezza e rispetto!
Ultima modifica:
03 Giugno 2024
Leo
Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!
Ciao Rotafixa, purtroppo a Roma non ci sarò: quel giorno lavoro al mattino ed il pomeriggio sarò a Forlì per un impegno preso già qualche mese fa... per quanto riguarda i miei amici, io ne parlo ma non credo siano molti quelli disposti a scendere fino a Roma da qui... per prima cosa perché non è una spesa indifferente, per seconda cosa perché qui il problema del ciclismo urbano non è così sentito poiché anche se c'è ancora molto da fare, qui a trento si è fatto molto per incentivare l'uso della bici in città... il bike sharing comunale, per fare un esempio, credo esista da 10 anni. Vi auguro di avere un grandissimo successo e continuerò, per quanto possibile, a sostenervi e supportarvi!
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