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Castel San Pietro
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Un viaggio avventuroso dalla valle di Kathmandu fino alla jungla del Chitwan N.P.

 
La mia prima escursione nella bassa Val di Non mi ha dato non poche soddisfazioni: raggiungere i ruderi di Castel San Pietro dal paese di Vigo di Ton non è un'impresa faticosa ma, in certe stagioni come potrebbe essere quella invernale, l'ultima parte del trekking potrebbe presentarsi come scivolosa ed un pochino esposta. Inserito nel contesto selvaggio della Val dei pilastri, i ruderi di Castel San Pietro sono situati ad un'altitudine di 861 metri, in posizione estremamente panoramica sulla val di Non e sulle Dolomiti di Brenta.

 

 
Poco sopra il paese di Vigo di Ton (o Vigo d'Anaunia), porta d'accesso al rinomato Castel Thun, inizia il sentiero per raggiungere i ruderi di Castel San Pietro, unico segno evidente della mano dell'uomo nella corta e selvaggia Val dei Pilastri. Una volta giunti in paese è possibile lasciare il proprio mezzo nella piazza principale dove i parcheggi sono liberi... almeno la domenica. Seguendo la strada in direzione del campo sportivo, si attraversa, una delle parti più antiche del paese di Vigo di Ton mentre si avanza in direzione delle montagne. Il sentiero che raggiunge Castel San Pietro fa parte dei 12 percorsi d'Anaunia, una serie di itinerari che portano a scoprire luoghi meno conosciuti della Val di Non e che, solitamente, sono piuttosto brevi ed adatti a chiunque abbia un minimo di allenamento. In 10 minuti dal centro di Vigo di Ton si giunge al campo sportivo a sinistra del quale sono piuttosto chiare le indicazioni per Castel San Pietro (itinerario n° 2). neve ai ruderiDurante tutto l'anno si può scegliere di parcheggiare in paese (come ho fatto io) o direttamente in prossimità del campo sportivo (in inverno però la strada non viene battuta!) per iniziare l'escursione leggermente più in alto. Costaggiando il perimetro sinistro del campo date un'occhiata al cielo perchè in queste zone vivono diverse poiane. Lasciato alle spalle l'ultimo segno di civiltà moderna, si prosegue nel bosco (con la neve si riescono a notare davvero numerose impronte differenti: caprioli, volpi, volatili... è un bosco vivo!) senza quasi accorgersi della leggera salita. segnaleticaSi attraversa il torrente Rinassico ma, mi raccomando, se non siete sicuri di seguire la traccia giusta, cercate sugli alberi i segni rossi e blu che indicano la percorrenza. Si continua a camminare fra la vegetazione ed è facile distinguere un buon numero di pini cresciuti intorno al canyon del rio. Con un po' di fortuna potreste imbattervi in qualche esemplare di avifauna come un rampichino o un picchio muratore. In circa 30/40 minuti, dopo aver attraversato per la seconda volta il torrente, si arriva ad un piccolo bivio che permette, svoltando di pochi passi a sinistra, di vedere i resti di una vecchia calchera. restiTornando sul sentiero principale, si continua a camminare faticosamente seguendo la pendenza più accentuata. Il bosco intorno ai visitatori è rumoroso e non è difficile scorgere movimenti fulminei fra un albero ed un altro, un buon cannocchiale o un teleobiettivo vi aiuteranno ad impratichirvi nel birdwatching. L'ampio sentiero costeggia la montagna che in questo punto è appare completamente rocciosa: poco più in alto si trovano i ruderi di Castel San Pietro che però, da quaggiù, non sono ancora visibili. Improvvisamente il tracciato si fa erto e scivoloso a causa della presenza di foglie (e neve in inverno): si sale rapidamente recuperando tutto il dislivello non ancora percorso. Le ultime centinaia di metri sono confortevoli ma leggermente esposte oltre che ripide, fate attenzione a non scivolare.panorama sulla Val di Non e Dolomiti Finalmente, in circa un'oretta ed un quarto di trekking totale si raggiunge Castel San Pietro o, meglio, ciò che resta del vecchio forte: una torre cilindrica e qualche pezzo di parete ormai ridotto ad un cumulo di sassi. L'accesso ai ruderi sarebbe vietato e lo sconsigliamo a persone non pratiche e bambini, però se per qualche minuto volete godere del bel panorama sulla bassa Val di Non, su Vigo d'Anaunia, su Castel Thun e sulle Dolomiti di Brenta... fate uno strappo alla regola. I ruderi non sono soggetti a manutenzione e potrebbero verificarsi dei crolli improvvisi quindi prestate il massimo dell'attenzione.
Per tornare a Vigo d'Anaunia si percorre il sentiero dell'andata sempre con un occhio di riguardo ai tratti esposti dove la neve (in inverno) potrebbe farvi scivolare.avvistamenti
Il Castel San Pietro fu voluto dalla famiglia Thun nel XII secolo ma probabilmente, già in epoca romana, in questa area era presente qualcosa. Infatti Castel San Pietro si trova sull'antica via Romana che collegava la Val di Non (Anaunia) con la Valle dell'Adige attraverso il passo di Roccapiana. Probabilmente in collegamento visivo con Castel Corona, i cui resti sorgono sopra Cunevo, e castel Belasi, Castel San Pietro fu abbandonato già nel XVII secolo probabilmente a causa della "tassa sul coperto" che indirettamente causò molti incendi dolosi a discapito di edifici nobiliari poco usati.lungo l'itinerario
 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Vero

Correva l'anno 1983: anch'io vidi per la prima volta la luce del sole estivo e sorrisi.  Nel 2007 ho provato per la prima volta l'esperienza di un'avventura a due ruote e, da quel momento, non ne ho potuto più fare a meno... nel 2010 sono partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la nostra prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, Il Sudafrica e Lesotho... e il #noplansjourney...

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