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L'isola di Giava in bici... un impatto duro, un pugno da ko tecnico alla prima ripresa! Il traffico mostruoso di Surabaya ci ha investito non appena scesi dal traghetto che ci ha catapultato, come profughi in fuga, nel cuore pulsante dell'Indonesia: cento milioni di abitanti su un'isola più piccola della nostra Italia, l'isola di Giava è terra vulcanica così come i suoi simpatici abitanti. Il cambio di rotta (inizialmente pensavamo di fermarci su Sulawesi) ci ha concesso l'opportunità di scoprire la regione orientale in bicicletta e le sue meraviglie naturali prima di raggiungere le affollate Bali e Lombok.

Nei nostri sogni di bambino, il Borneo malese era sinonimo di terre inesplorate e selvagge, patria di pirati ed animali spaventosi, come quelli narrati nei racconti di Salgari. Era una chimera lontana che esisteva solo nella fantasia creata dalla mano di Morfeo. Ora che il sogno si è avverato, come spesso accade, la visione è mutata evolvendo in un disegno più concreto e meno romantico, ma non per questo meno affascinante e coinvolgente. Questo è ciò che è divenuto dopo il nostro percorso in bicicletta nello stato di Sabah, uno dei due del Borneo malese.
Percorrere l'isola di Flores in bicicletta, uno degli atolli più orientali dell'immenso territorio del sud est asiatico, è davvero un'avventura... Una strada impervia arranca lungo gli scoscesi pendii dei vulcani più furiosi d'Indonesia attraversando la totalità della verdeggiante terra dove vivono ancora i discendenti portoghesi dei navigatori europei.
I coni vulcanici dell'Inerie, delll'Ebulobo, del vulcano Wawo Muda, per citarne solo alcuni, vigilano su quest'isola ai limiti di uno stato ai confini del mondo, tesoro naturalistico dove prosperano uccelli endemici e dove sono celate spiagge nere e incontaminate... viaggiatori: benvenuti sulla splendida e scoppiettante Flores!!!

Mappa e diario Se vuoi vedere il percorso completo del nostro viaggio in bici in Thailandia consulta la mappa mentre per avere maggiori dettagli puoi leggere il diario di viaggio dei nostri dieci mesi in bici nel sud est asiatico.

Visitare la Thailandia in bicicletta è una esperienza meravigliosa e variegata, diversa ad ogni angolo: dai parchi nazionali abitati da migliaia di animali, si pedala nella pianura centrale per poi lambire il confine con la Birmania e il Laos tra le montagne. I suoni della foresta o quelli del mare più a sud accompagnano il cicloviaggiatore alla scoperta dei contrasti e delle numerose richezze di questa nazione così suggestiva. 
Durante il nostro viaggio in Laos in bicicletta abbiamo percorso questo piacevole itinerario che ci ha portato a scoprire il Bolaven Plateau, l'altopiano di Bolaven dove le piantagioni di caffè sono la principale risorsa. Poco traffico, un minimo dislivello da spalmare su tre giorni, paesaggi piacevoli e gente amichevole rendono questo angolo di mondo assolutamente ideale per il cicloturismo in mountain bike o con una bici adeguata ad affrontare anche i tratti di sterrato dell'itinerario!
La Cambogia è uno dei paesi del Sud est asiatico che più ci ha affascinato e percorrere il Lago Tonle Sap in bicicletta lungo gli sterrati nella giungla e la statale che costeggia il bacino è stata un'esperienza cicloturistica senza eguali. Dichiarato riserva della biosfera dall'UNESCO, è il bacino di acqua dolce più grande dell'intero Sud Est Asiatico. Durante la stagione delle piogge l'area occupata dal lago, dal Mekong e dai numerosi affluenti aumenta di almeno sei volte rispetto alla stagione secca. La profondità media del Tonle Sap da un metro arriva a superare i 14 metri.
Salire, scendere e poi risalire... è un arduo compito lasciato a temerari di tempi lontani, tempi in cui l'ardito era elogiato, rispettato, temuto. Ormai l'ardito, nel nostro mondo tecnologico e sviluppato, è un diverso, un eccentrico senza futuro, un soggetto da isolare e da cui prender le distanze. Noi, che del mondo moderno ci facciam beffa sfruttandolo di tanto in tanto per ricaricare le batterie e prender fiato, stimiamo molto chi d'ardore non teme ma freme. Noi, che di salire, scendere e poi risalire godiamo e gioiamo, ancora una volta ci siam catapultati nel mondo dei vinti a veder un po' come si stà.
Viaggiando in bicicletta non si ha la stessa concezione di strada che spostandosi su una macchina o in sella ad una moto soprattutto in certi luoghi come il sud est asiatico. Le strade più belle da percorrere in bici non sono obbligatoriamente quelle con tante curve o asfaltate, quelle in discesa o quelle brevi, le strade più belle da fare sulle due ruote sono quelle che ti fanno emozionare, divertire, ridere, annaspare, bestemmiare, urlare... Il viaggio, ed ancor di più il viaggiare in bici, è uno stile di vita che deve essere affrontato con lo spirito libero da ogni sorta di obbligo, senza mete prefissate da raggiungere per forza, senza velocità, senza fretta: se non arrivo oggi dopotutto, arriverò domani!
La Thailandia, destinazione molto gettonata dell'Asia per le bellezze storico culturali e per le spiagge bianchissime, è durante l'alta stagione presa d'assalto da migliaia di turisti che cercano mete da sogno dove rilssarsi e prendere il sole: Phi Phi Island, Koh Tao, Koh Samui... o un altro paradisio tropicale fra i molti della nazione, tutti però eccessivamente affollati, e quindi dove andare !?! L'isola di Koh Phayam è una meta fuori dai soliti circuiti turistici anche se, a mio avviso, non ha niente da invidiare alla altre isole thailandesi, è piacevole da scoprire in bicicletta e poi, su Koh Phayam vivono ancora...
Ad un anno circa dal nostro rientro in Italia, ci siamo decisi finalmente a pubblicare online il video del nostro viaggio in bicicletta nel Sud est asiatico. Abbiamo trascorso circa dieci mesi tra Thailandia, Laos, Cambogia, Malesia ed Indonesia, vivendo un'esperienza indimenticabile sotto tutti gli aspetti. Incontri davvero unici con persone locali ma anche viaggiatori divenuti poi amici; paesaggi magici e panorami indimenticabili hanno fatto da contorno a questa avventura lunga dodicimila chilometri che non dimenticheremo mai!
Sono tanti, silenziosi ma sempre attenti a quello che capita intorno. Sono alti, alcuni raggiungono quasi i 4000 metri. Sono i vulcani in Indonesia, gli splendidi giganti di lava e roccia che dominano le isole del sud est asiatico. Molti vulcani hanno sentieri che vengono battuti costantemente da turisti e appassionati di montagna, altri sono isolati, lontani dalla civiltà e dallo sviluppo.
Se stai viaggiando nel Sud est asiatico e la curiosità ti spinge verso la turistica Angkor, meta quasi d'obbligo durante i vagabondaggi in queste zone, non potrai fare a meno di sostare qualche giorno anche fra i khmer più metropolitani nella maestosa Phnom Pehn, la capitale. Cambogia non è certamente sinonimo del suo principale centro urbano, ma Phnom Penh è diversa dalle altre capitali, qui si respira davvero un'aria autentica e già questo vale lo sforzo di una visita!
Situata sulle rive del Mekong, la capitale della Cambogia ospita 2 dei 14 milioni di abitanti dell'intera nazione. Elegante, raffinata, ma anche dura, crudele e meschina, Phnom Penh è un luogo da scoprire sia di giorno che di notte, in ogni suo angolo, in ogni sua buia strada, Phnom Penh è da capire, ma non è così semplice farlo!
 
Dal nostro rientro in Italia dopo dieci mesi nel sudest asiatico in bicicletta siamo riusciti a far sedimentare un po' i ricordi, facendo loro assumere contorni più specifici: ripensando al percorso seguito, abbiamo deciso di fissare in questo articolo la grande bellezza di questo paese culturalmente distante da noi, ma affascinante e da esplorare tutto d'un fiato durante un viaggio. Da nord a sud, da est ad ovest ti consigliamo cosa vedere in Thailandia assolutamente.
 
Dieci mesi di viaggio hanno lasciato alle nostre spalle una miriade di ricordi che resteranno indelebili nelle nostre menti e luoghi, avvenimenti, persone e incontri si sono succeduti e sovrapposti ad un ritmo vertiginoso. Fare classifiche è sempre difficile ed ogni volta che ci si cimenta in un elenco di questo tipo ci si dimentica qualcosa o qualcuno. Di seguito quindi vi proponiamo soltanto una selezione, in ordine sparso, delle nostre mete principali e dei migliori avvenimenti che ci hanno travolto. Come detto, essa non è completa ne esaustiva ma può essere presa come spunto per evenutali approfondimenti... sperando di fare cosa gradita a tutti.

Prosegue il nostro viaggio a Sumbawa in bici, un percorso a singhiozzo lungo la cintura di isole indonesiane che ritrova un po' di ritmo una volta giunti sull'isola. Questo lembo di terra semisconosciuta giace nel limbo tra le turistiche Bali e Lombok (ad ovest) ed il parco nazionale di Komodo (ad est). Strade disastrose, panorami incantevoli e chilometri faticosi ci hanno accompagnato da ovest ad est, dal porto di Poto Tano a quello di Sape.

"Ma quale paradiso, questo è l'inferno!"

Queste sono le nostre parole quando (finalmente) lasciamo l'isola di Lombok verso Sumbawa. Abbiamo trascorso una decina di giorni tra le due isole più note e turistiche d'Indonesia, Bali e Lombok, rimpiangendo spesso la simpatia dei giavanensi e la meraviglia dei paesaggi dell'isola più abitata dell'intera nazione.

Gli ultimi giorni in bicicletta sono stati davvero brevi... volati via come le foglie dagli alberi in autunno! I paesaggi corrono veloci (dopotutto neanche così tanto!) intorno a noi e ci troviamo nuovamente a salire verso il villaggio di Moni, ad est dell'isola di Flores in Indonesia. La strada non è particolarmente scoscesa ma arranco lungo i 50 km che conducono allo scollinamento prima della discesa al paese... mi servono più pause per non decidermi a rinunciare eppure in questi mesi abbiamo ben appreso cosa significhi sudare e faticare come dei matti!
Parole di scherno, risate diaboliche, urla in una lingua a noi sconosciuta... risaliamo a fatica una ripida passerella di legno spingendo davanti a noi le bici cariche. Dopo sette ore di attesa siamo stanchi, veramente stanchi e basta una scintilla a far divampare il nervosismo. La maggior parte dei chiassosi passeggeri ha già conquistato il proprio cantuccio dove trascorrere la notte mentre noi, saliti in ritardo dopo l'orda barbara di indonesiani, non troviamo due posti vicini liberi. Le bici sono ingombranti e veniamo rimbalzati da un angolo all'altro finchè finalmente riusciamo a rifugiarci nei pressi della cucina, in due metri quadri liberi dove stendiamo i nostri materassini già sudici dai mesi scorsi, sul freddo pavimento della nave in partenza: il traghetto Pelni che da Tarakan nel Borneo indonesiano ci condurrà su Sulawesi e quindi su Giava.
Visitare la Cambogia  in bicicletta significa percorrere chilometri e chilometri seguendo il fiume Mekong,  zigzagando nella giungla o attraversando il  lago Tonle SapTonle Sap. L'unica catena montuosa degna di nota è quella dei Cardamomi situata nel sud ovest del paese. La Cambogia è la terra dei khmer, un popolo generoso e allegro, sempre disponibile e curioso nei confronti dello straniero. La cosa più impressionante per un viaggiatore è rendersi conto di come il genocidio perpetrato da Pol Pot abbia abbassato l'età media della popolazione sotto i 28 anni...
Una delle avventure più insolite capitate in questo lungo peregrinare in bici nel sud est asiatico è avvenuto in terra malese. Abituati ai costi ed agli standard qualitativi degli alloggi nei vicini paesi del sud est asiatico (a parte qualche rara disavventura!), abbiamo dato per scontato di poterci fidare degli hotel economici in Malesia... ed abbiamo fatto un gravissimo errore!!! Per evitare di trovarsi in spiacevoli situazioni, come si può scegliere un hotel lowcost in Malesia?
 

               

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