Sveglia presto ma non troppo, colazione abbondante, voglia di pedalare e scoprire altri luoghi reconditi di questa Pianura lombarda in bicicletta, ok gli ingredienti ci sono tutti!!! Da Brembate, in pochi giri di ruota, ci troviamo nuovamente a Crespi d'Adda che, ancora addormentata, appare silenziosa ed immobile! "Beviamo un caffè?!?" "Ma come? Siamo appena partiti!" Il bar chiuso decreta che è ancora presto per ingurgitare altro liquido nero... la giornata sarà molto lunga...
Un ultimo cenno di saluto al
villaggio operaio di Crespi d'Adda e torniamo indietro di qualche chilometro sulle
nostre pedalate di ieri oltre il punto in cui anche il Villoresi si getta nella Martesana per diventare, in poche centinaia di metri, acqua dell'Adda. Dal
parco del Pignone, due ponti ci permettono di attraversare il fiume originario delle Alpi Retiche e ritrovarci nel paese di Fara Gera d'Adda, un altro vecchio baluardo del settore tessile lombardo... ormai forse tramontato
Treviglio e Caravaggio, in bici nella provincia di Bergamo
Nella pianura lombarda ci è capitato spesso di ritrovarci in zone quasi esclusivamente dedite all'agricoltura dove la presenza umana non è poi così massiccia: in queste situazioni, tra cascinali e campi coltivati a perdita d'occhio, lunghe chiacchierate e pause fotografiche hanno animato la nostra pedalata. Da Fara Gera d'Adda seguiamo Via Treviglio fino alla cascina Tolgati/S. Andrea dove svoltiamo bruscamente a destra in direzione di Badalasco. A Treviglio decidiamo di non sostare ma tiriamo dritto fino a Caravaggio, il paese bergamasco dove il famoso pittore Michelangelo Merisi, in arte il Caravaggio, visse per diverso tempo (i genitori dell'artista erano nativi proprio del luogo!). Nel borgo è da poco terminata un'esposizione sulla bicicletta e su un muro del centro storico sono esposte diverse fotografie che ritraggono alcuni abitanti raccontandone le gesta sulle due ruote. L'immagine che più colpisce è quella di Pino che a più di 70 anni ha affrontato la strada da casa fino a Gerusalemme sulla sua bicicletta!
Chi di cantiere ferisce...
La pausa pranzo nel paese della bassa bergamasca non dura molto: il tempo passa in fretta e noi dobbiamo raggiungere il
castello Albani di Urgnano per un giro fra i suoi segreti. Dopo Caravaggio cii avviciniamo a grandi falcate al
Parco del fiume Serio ma nei piani del nostro
viaggio in bici non avevamo fatto i conti con il cantiere della BreBeMi. Enorme, innaturale, caotico... restiamo per qualche minuto
disorientati e smarriamo la retta via. Respiriamo polvere, non sappiamo da che parte fuggire! Finalmente la
ciclovia dei tre fiumi riappare davanti al nostro manubrio: barcollando, ripartiamo felici verso nuove avventure! Il fiume Serio si trova poco distante dal cantiere e, lungo la sua riva orografica sinistra è presente un percorso sterrato che costeggia per un bel tratto il corso d'acqua. Ci troviamo nel parco di questo fiume e pensiamo sia davvero strano che una
roulotte sosti da queste parti. Due cani alle nostre spalle abbaiano, noi non capiamo ma quello è il
segnale stabilito. Un uomo brizzolato con la pelle bruciata dal sole scende immediatamente dalla roulotte e si avvicina a noi sospettoso. Ci saluta, libera i cani ed inizia a passeggiare lungo il sentiero senza più curarsi della nostra presenza. Il suo nome è Luca ed è un pastore: da pochi giorni
ha iniziato la transumanza e, lentamente, sta conducendo i suoi 700 capi verso la Val Seriana e le sue montagne. Incuriositi lo tempestiamo di domande alle quali risponde con grande piacere. Luca riesce a vivere con le sue pecore ed i suoi agnelli. La maggior parte dei suoi clienti è musulmana e compra gli animali per negozi o uso privato...
Dal pastore ai castellani della Pianura Lombarda...
L'incontro con Luca mi ha davvero confortato: in un'Italia in crisi c'è ancora qualcuno che con un lavoro genuino, a contatto con la Natura, riesce a vivere bene. Certo, la vita del pastore non è mica uno scherzo: si cammina tanto, si sta lontani da casa, si dorme in roulotte... ma non si ha di certo lo stress della maggio parte delle professioni. Peccato non essersi potuti fermare più tempo con il nostro interlocutore: ne avremmo scoperte senza dubbio delle belle! Il nostro percorso ciclabile continua ad inoltrarsi nel verde-dorato dei campi: single track tecnici, un guado, la scoperta di due fontanili ed altri incontri in bicicletta... rendono indimenticabile la giornata! Giungiamo al castello Albani di Urgnano proprio quando il cielo comincia ad annuvolarsi minaccioso. Un giovane custode del monumento e la sua donzella ci accolgono, a dir la verità neanche troppo allegri di doverci mostrare la "loro dimora". Il maniero potrebbe essere un interessante monumento storico, ma lo stato di conservazione di certe stanze lascia un pochino a desiderare. D'altra parte, gli affreschi e la bella vista dalla torre su Urgnano sono assolutamente un must. Inizia a tuonare e, senza farcelo ripetere due volte, inforchiamo le nostre biciclette per correre al riparo lasciandoci il castello Albani alle spalle... stasera ci fermeremo qui in paese ma domani il nostro cammino in bicicletta sarà un'altra avventura!
Cosa vedere... in pillole: scoprire
in bici la pianura padana è una possibilità davvero unica. Lungo questa
2° tappa da Brembate a Urgnano siamo passati dal bel borgo di Fara Gera d'Adda affacciata sul fiume, dal parco del Serio, ideale per pedalare e camminare, ma anche per il birdwatching. Da vedere anche il castello Albani di Urgnano e i paesaggi rurali della pianura bergamasca.
Dove mangiare: lungo il percorso in bici ci si può fermare per uno spuntino in uno dei tanti barettini o trattorie nei paesi. Assaggiate i prodotti tipici bergamaschi, soprattutto i casoncelli del
Marcellino, pane e vino di Urgnano. Non dimenticate di sorseggiare un bicchiere di buon Val Calepio doc.
Dove dormire: noi abbiamo dormito presso il
Residence Dulcis in Fundo situato ad Urgnano. Appartamenti spaziosi, wifi gratuita e accoglienza gentile.
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