La sveglia in quel di
Roppolo, ancora sul
percorso morenico canavesano della via Francigena Piemonte, è dolce e piacevole: il sole filtra dalle tende e questo ci rincuora dopo una giornata di pioggia.

In men che non si dica, dopo un saluto al castello del paese, percorriamo l'ultimo tratto previsto fino a
Santhià dove saltiamo sul treno per spostarci a
Chivasso... purtroppo il tempo è tiranno questa volta e quindi dobbiamo sfruttare anche i mezzi pubblici per poter
scoprire tutti quattro i tratti di via Francigena Piemonte segnalati. Un giretto per le vie del centro e, lasciandoci alle spalle il
duomo gotico di Santa Maria Assunta, riprendiamo subito a pedalare verso ovest spostandoci dalla strada provinciale nell'
alveo del Po per restare fuori dal traffico. In questo tratto si esaltano le doti di bikers su un bel
single track tra i pioppi. Più avanti una bella strada sterrata ci fa attraversare la riserva naturale della confluenza dell'Orco e del Malone per raggiungere Piana San Raffaele e Gassino Torinese, un bel centro in cui spicca la
Chiesa della Confraternita dello Spirito Santo.

Il percorso della via Francigena Piemonte qui prosegue fuori da strade trafficate per raggiungere
San Mauro e proseguire verso Torino ma noi vorremmo raggiungere la
basilica di Superga salendo da Rivodora. Un errore di percorso però ci fa proseguire fino a
Sassi da dove imbocchiamo quattro chilometri tremendi di ascesa che ci conducono in un'ora circa alla
basilica di Superga. Metro per metro, guadagnamo quota e l'aria si fa più fresca. La giornata è soleggiata e noi, stanchi ma soddisfatti, raggiungiamo l'ampio parcheggio sul culmine della collina. Aprofittiamo della presenza del
Ristoro del Priore, un incantevole ristorantino piccolo piccolo nelle sale settecentesche del primo piano della Basilica, per una pausa che ci permette di ammirare il
panorama sulla città di Torino. Da qui si scorge la Mole e la reggia di Venaria, oltre a vedere il Po scorrere placido sotto i nostri occhi.

La deviazione fatta rispetto al tracciato originario, ci permette di congiungere due itinerari differenti che venivano seguiti in epoca medievale: la
via Francigena da Torino a Vercelli che abbiamo percorso a ritroso e la
via Francigena verso il Monferrato, Asti e il mare che abbiamo percorso da qui in avanti.
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