La Via del Sale in MTB: da Limone Piemonte a Ventimiglia
Ingredienti: gruppo di amici affiatati, percorso storico e condizioni climatiche perfette ed ecco servito un trail che gli amanti della mountain bike devo fare almeno una volta nella vita.
In totale 2 giorni sulla Via del Sale in MTB in autosufficienza per 120 km e quasi 3.000 m di dislivello.
La Via del Sale in MTB
Partiamo dall’inizio. Era da alcuni mesi che avevo in mente di fare in mountain bike l’antica Via del Sale. Si tratta di un percorso che ha inizio dalla stazione ferroviaria di Limone Piemonte, attraversa suggestive strade militari e sentieri lungo il crinale italo-francese, conduce in territorio ligure ed infine, dopo un’interminabile discesa prevalentemente sterrata, porta al mare.
Si svolge seguendo in parte l’Alta Via dei Monti Liguri e in parte sentieri e strade sterrate, per lo più ben segnalati, che spesso ricalcano le antiche vie di comunicazione che univano la costa con la pianura padana: erano, le “vie del sale” che dalla preistoria hanno svolto la funzione di strade di collegamento e di commercio, per chi portava oltre al sale anche l’olio e le merci d’oltremare dai porti della costa ai mercati della ricca pianura.

L’idea c’era e parlando con due compagni di squadra del Gruppo Ciclistico GS Poiani, siamo riusciti in brevissimo tempo ad organizzare il tutto. Il Team era formato da Lucio Branca, Roberto Comasni e dal sottoscritto Aldo Saetta.
La “zingarata” (come l’abbiamo definita noi) era quasi pronta, bisognava solo organizzare il pernotto al termine del primo giorno in Rifugio e gli orari dei treni per il ritorno (si perché da Limone Piemonte si doveva arrivare in bicicletta fino a Ventimiglia per poi tornare in treno fino al punto di inizio).
In sella tra mare e monti
Sia parte venerdì 18 agosto alle 6 di mattina per dirigersi a Limone ed alle 10 siamo già in sella alle nostre fedelissime perfettamente attrezzate con un bagaglio ridotto al minimo, solo l’indispensabile in puro stile randonnee (o come si dice in gergo “randagio”) e con i nostri GPS accesi pronti a seguire la traccia di questo percorso avventuroso. Il primo pezzo di 13 km ci porta subito in quota per poi iniziare un continuo saliscendi tra i fortini militari usati in passato per difendere il territorio italiano dalle invasioni: ripercorriamo un pezzo di storia e questo ci emoziona non poco anche perché lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è qualche cosa di indescrivibile (ecco perché allego alcune foto che rendono meglio di mille parole).

Il primo giorno è impegnativo : 73 km con quasi 2.300 metri di dislivello positivo e 90% di sterrato con sassi che non perdonano. Infatti a 20 km dal rifugio posto al termine dei 72 km , il sottoscritto taglia il copertone anteriore con la punta di uno di quei sassi. Cerchiamo di sistemare la cosa nel migliore dei modi e continuiamo la strada (anche se questo evento pregiudicherà leggermente il giorno successivo). Gli ultimi 15 km li pedaliamo senza più acqua nelle borracce a causa nella forte siccità del periodo nella zona e con la luce del giorno che pian piano va spegnendosi insieme alle nostre energie (è in questi momenti che ogni micro problema può generare attriti ma per fortuna siamo bravi a spegnere qualsiasi focolaio sul nascere).

Arriviamo al Rifugio Colle Melosa e ad aspettarci, oltre al proprietario, c’è prima di tutto una doccia bollente e poi una succulenta cena in puro stile sardo-ligure (si perché la moglie del proprietario è sarda e quindi hanno proposto una cena sardo-ligure con tanto di maialino e birra Ichnusa).
Dopo una notte con il maialino irrequieto nello stomaco, ci aspetta una buona colazione e siamo pronti per il secondo giorno: 50 km e 600 metri di dislivello positivo con subito 4 km di salita tra le pietraie del giorno prima. Dopo aver guadagnato quota ci manteniamo alti su sentieri stretti dove si passa al pelo con la bicicletta (in un paio di punti si trova una ferrata quindi bisogna tenersi con una mano allacorda fissa e con l’altra tenere la bicicletta per non cadere nel burrone).
Dopo un’interminabile discesa da far bollire i freni, approdiamo a Ventimiglia dove ci aspetta un meritato riposo in attesa del treno di ritorno a Limone. Alla fine, dopo 120 km, possiamo dire di aver vissuto una splendida avventura che rimarrà per sempre nei nostri cuori e che ci lascia la voglia per …… la prossima ZINGARATA del Poiani!
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Aldo
Ho iniziato ad andare in bicicletta circa 4 anni fa quando ho interrotto la pratica di immersioni subacquee tecniche in profondità (circa 80 metri) ed in grotta. All'inizio era solo uso di MTB ma poi mi sono appassionato anche alla BDC. Piano piano mi sono appassionato a lunghe percorrenze partecipando anche a randonnee (Max 200km). Proprio durante alcune Rando ho apprezzato la possibilità di visitare luoghi sconosciuti ed in autosufficienza ed ora mi piacerebbe partecipare a breve ad alcuni Trail quali per esempio il Tuscany Trail. Trovo lo stare per molte ore in sella alla bici un modo per riflettere con i propri pensieri ed anche la possibilità di conoscere un sacco di nuovi amici accomunati dalla stessa passione (é bellissimo darsi tutti del “tu” anche se ci si incontra per la prima volta).