Cicloturismo e viaggi in bici racconti da tutto il mondo
Per tre giorni siamo andati alla scoperta di Bergamo in bici e dei percorsi che sono nati e stanno nascendo per collegare l'aeroporto di Orio al Serio, il centro città, i colli e le valli che si insinuano verso le Orobie. Gli itinerari ciclabili sono tanti e variegati: ecco qualche idea per esplorare città alta e i dintorni in bicicletta.
Attualmente i percorsi gravel spopolano come non mai! In questi ultimi tempi, con la proliferazione dei trail, si è capito che, con diversi accorgimenti alla propria bicicletta gravel – come la sezione dei copertoni o la loro tassellatura – si possono fare delle cose che prima erano impensabili. In questo contesto non vogliamo parlare di trail veri e propri, ma di alcuni percorsi in bici adatti alle bici gravel, che possono fungere come spunti per le tue prossime avventure. Di seguito quindi abbiamo selezionato i 10 percorsi gravel da fare almeno una volta nella vita.
In questo periodo dell'anno, col primo sole che scalda e la voglia di partire, siamo alla ricerca di itinerari, tracce, percorsi e idee per viaggiare in bici. Ho pensato di raccoglierne qui 10, in un articolo dedicato a Cicloviaggiatori ed Esploratori della LiT Family.
Troverai dieci domande, le cui risposte serviranno a suggerirti 10 idee per viaggiare in bici nel 2023. Buona lettura!
Fine estate 2013. Seduti al tavolino di un caffè del centro, Roberto e io iniziamo a pianificare il prossimo viaggio; le nostre intenzioni sono molto ambiziose, il viaggio coinciderà con l’arrivo del nostro mezzo secolo, non possiamo certo accontentarci di una spedizione in tono minore, anche perché, visto le esperienze pregresse, ci sentiamo pronti ad affrontare qualcosa di impegnativo. Quasi subito, però, scartiamo la nostra “balena Bianca”: Istanbul resterà ancora il nostro sogno, per ora.
Maggio 2021. Sette anni...tanti, troppi! L’ultimo cicloviaggio che dall’Albania ci ha riportato a Gorizia è ormai datato 2014. Vicissitudini varie hanno coinvolto me, Maurizio e Francesco ed hanno fatto in modo che gli anni trascorressero inesorabili, senza organizzare nuove avventure. Ma lo spirito del cicloviaggiatore non si è mai spento. Ognuno di noi ha navigato con la mente verso mete più o meno improbabili, nella consapevolezza che, prima o poi, sarebbe tornato il momento di rimetterci in strada.
Viaggi in MTB? Se è un sì, allora siamo in due! Io ho cominciato a fare viaggi in bici proprio con la mia fidata mountain bike, semplicemente perché era la mia unica bicicletta. Al giorno d’oggi si è portati a pensare che per fare cicloturismo si debba necessariamente utilizzare una bici gravel, un’adventure bike o una bici da cicloturismo. Io invece la penso diversamente ed è per questo motivo che, per tutti i nostri abbonati alla Lit Family cercherò di fare un minimo di chiarezza e capire se una mountain bike sia adatta per viaggiare.
Di seguito quindi ho risposto a dieci domande, elencando 10 cose da sapere per viaggiare in MTB.
Percorrere la Via Francigena in bici, sia nella sua interezza che per un tratto soltanto, è un'esperienza incredibile. Questo dedalo di strade che attraversa diversi Paesi europei e regioni d'Italia va percorso almeno una volta nella vita, per scoprire territori accoglienti e uno stile di viaggio unico. Per chi vuole affrontare questo itinerario e per tutti i curiosi, grazie al sostegno degli abbonati alla Lit Family abbiamo raggruppato le domande più frequenti che ci vengono poste sulla Via Francigena in bici.
Di seguito quindi abbiamo risposto a dieci quesiti, elencando 10 curiosità sulla Via Francigena in bici.
Questo è il racconto del giro in bikepacking sulla Food Valley Bike percorso da Mattia e Giacomo Munegato dal 9 al 13 agosto 2021. La traccia di questo itinerario per gravel medio-facile, parte dalla città di Bologna, si sviluppa sulla via Emilia e si conclude a Ferrara raggiunta tramite le ciclabili lungo il Po che costituiscono la rete ciclabile Ven.To.
Ven.To., progetto del Politecnico di Milano, è un’infrastruttura ciclabile che corre lungo gli argini del fiume Po da Venezia a Torino e mira a generare occupazione ed economie a partire da una nuova idea di turismo lento.
Quest'anno voglio fare un viaggetto in bici di qualche giorno. Sì, lo voglio fare. C'è stata la pandemia... o meglio, c'è la pandemia e molto probabilmente ci sarà. Fino a quando? Boh, nel frattempo non ci si può fermare, le ruote devono scorrere, le catene devono trasmettere la forza sugli ingranaggi, insomma bisogna andare. Ma dove andare? Beh, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta: andare in Campania come nel 2004, oppure tornare sul percorso a me più caro, cioè la rotta da me più battuta: l'Umbria!
Tutto comincia a Roma in via Trionfale nella zona di Monte Mario intorno al 1965. Tommaso da Bellegra non è un filosofo, ma il portiere dello stabile dove risiedo negli anni della mia infanzia. È lui che mi guida nel domare la biciclettina alla quale ormai sono state tolte le "rotelle" stabilizzatrici. Ed è lì che inizia il mio rapporto privilegiato col mezzo al quale sono da sempre più affezionato.
Nuova formula di viaggio: pedalare al mattino, riposare al pomeriggio. Come riposare? Semplice, sdraiato in riva al mare e di tanto in tanto, quando il sole comincia a scottare, un tuffo, un'immersione nella fresca acqua per offrire refrigerio al corpo che torna a rilassarsi al sole. La brezza marina all'inizio mi fa rabbrividire, ma pian piano la reazione provoca un sublime piacere e induce alla sonnolenza che accolgo ad occhi chiusi.
Era ormai diventata una fissazione, erano anni che parlavo del giro della Corsica in bici con gli amici, cercando un compagno di viaggio, ma c’era sempre qualcosa che ostacolava il progetto. Allora quest’anno ho rotto gli indugi, Corsica in solitaria, e così è stato. Ho attrezzato la mia montain bike con gomme da strada, portapacchi posteriore in alluminio portata 25 kg, doppia borsa 2x15 litri dove tenere una divisa di ricambio, un abito civile e i viveri, la tenda singola da 1,6 kg, il sacco a pelo leggero da 0,305 kg, il materassino e il cuscino gonfiabili.
Dopo qualche anno di avvicinamento al fantastico mondo del cicloturismo, l’estate 2020 è stata il momento perfetto per lanciarci in una delle “grandi classiche” in un viaggio no-plans: ecco la nostra versione della Romantische Straße in bici, il magnifico tracciato che taglia la Baviera da Nord a Sud e che abbiamo arricchito con una deviazione “alpina”.
Il giorno in cui ho deciso di compiere il mio viaggio in bici #fromlegnanotopalermo è stato quello del mio compleanno, il 26 giugno. Perché? Bella domanda; dovevo andare in Perù e fare un bel giro a piedi di tutta la nazione ma, a causa del Covid, sono stato costretto ad annullare la partenza. Dato che ho sempre amato i viaggi in bici, ho deciso di utilizzare l’app Komoot per creare un itinerario insolito, ovvero pedalare da Legnano, luogo in cui vivo, a Palermo. Perché Palermo? Non c’è un vero e proprio perché... penso perché sia il posto più lontano da casa mia.
“Pedalando per l’Italia” è un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Si tratta di un mio progetto, un'iniziativa benefica che ha avuto un duplice obiettivo: il primo, più fisico, è stato quello di pedalare per tutto il territorio italiano scoprendone le bellezze ineguagliabili. Il secondo, più patriottico, è stato quello di pedalare per Lei, per l’Italia. Ho voluto far conoscere a più persone possibili questo paese tramite foto e video giornalieri, ho voluto far capire che non è necessario andare all’estero per ritrovarsi in luoghi unici che ti entrano nel cuore. Nel viaggio ho cercato anche di valorizzare e sostenere economicamente il Belpaese dormendo e mangiando nelle strutture che man mano ho incontrato sulla strada.