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Il giro del Latemar in mtb in senso antiorario appartiene a quella lista di percorsi MTB da fare una volta nella vita.
Per quanto mi riguarda la prima volta risale all’estate 2017 e con gioia lo ripeto quest’oggi. Purtroppo le cose sono cambiate a seguito delle raffiche di vento che si sono abbattute lo scorso 29 ottobre 2018 in molte zone delle Dolomiti. Queste hanno fatto cadere come birilli molti alberi, per lo più abeti rossi. Anche per tale motivo eseguo questo giro: ne voglio valutare la sua attuale fattibilità.
La mia intenzione era quella di visitare la val Maggiore in MTB e quindi arrivare al lago di Cece. Purtroppo non ci sono arrivato, nonostante ciò ho vissuto una giornata meravigliosa grazie alla natura. Ero convinto di fare un giro con la mia bici in primavera, mi ritrovo invece in pieno inverno e “costretto” ad utilizzare una comoda e-bike. Ma andiamo con ordine.
Il secondo itinerario della due giorni in Val di Fiemme in MTB è stato pensato per quei ciclisti che non sono molto allenati ma vogliono comunque capire e toccare la natura e la storia di questa meravigliosa valle. Un itinerario che tocca la località cascata e si districa tra tratti ciclabili e parti su strada forestale, tra val di Fiemme e Val Cadino.
Di recente ho avuto la fortuna di trascorrere due giorni sui sentieri e sulle sterrate della Val di Fiemme in MTB, percorrendo un paio di itinerari di diversa difficoltà. Il primo percorso MTB in Val di Fiemme si svolge al confine delle province di Trento e Bolzano, lambendo il gruppo dolomitico del Latemar e scavalcando ben 4 passi: Pampeago, Lavazè, Oclini e Cugola. 
Ottima cucina, posizione centrale e deposito sicuro per le biciclette con piccola officina.
Un itinerario MTB di più giorni, sullo stile delle mitiche transalp ma concentrato nel territorio del Trentino Orientale: il Grand Tour del Dolomiti Lagorai Bike è un anello che attraversa territori vicini ma molto diversi tra loro unendo la selvaggia catena del Lagorai alle più frequentate ma sempre spettacolari Dolomiti trentine. Salite toste, discese divertenti, panorami da urlo e passaggi da brivido... questo e molto altro si racchiude nel percorso che si snoda tra Valsugana, Val di Fiemme, Val di Fassa e Primiero.
Attraversata dal torrente Avisio, protetta dal Lagorai, dalle Dolomiti del Latemar e dalle Pale di San Martino, allietata dai suoni del Parco Naturale di Paneveggio e dei suoi abeti rossi, da secoli usati per costruire violini, la Val di Fiemme è un'area del Trentino che ho già percorso in bicicletta, su asfalto e fuoristrada e che di certo percorrerò ancora. Qualche settimana fa ho avuto modo di intervistare il direttore dell'azienda di promozione turistica della valle e la product manager. Con Bruno Felicetti e Mara Orsetti abbiamo parlato dello sviluppo del cicloturismo in valle e le peculiarità territoriali da scoprire in bicicletta...
Il B&B Doro si trova in un edificio del centro storico di Tesero, Val di Fiemme - Dolomiti. E' stato recentemente ristrutturato secondo i principi della bio-architettura. Ci sono due camere con balcone, ampio bagno in comune, area colazioni in mansarda.
L'estate stà lentamente finendo, le giornate diventano più corte e le serate in montagna più fresche. Settembre è il mese durante il quale gli animali, dalle alte quote dove hanno trascorso la stagione calda, ritornano ai paesi in valle per passare l'inverno nelle stalle. Settembre è il mese della Desmontegada de le caore di Cavalese, in Val di Fiemme, un momento della tradizione locale ma anche un'occasione per tutti per avvicinarsi al mondo della montagna e delle malghe!
In uno dei gruppi dolomitici meno conosciuti e frequentati del Trentino, il Latemar, c'è una montagna che non ci aspetteremmo mai di trovare... MontagnAnimata è per l'inverno e per l'estate, è per bimbi e per adulti, montagnanimata è divertimento assicurato nel cuore delle Dolomiti meno affollate!
Ecco le immagini del percorso in mountain bike seguito durante il #Pampeagotour. Pura adrenalina lungo il Giro del Latemar in mtb.
Un percorso MTB classico per gli appassionati è il giro del Latemar in mountain bike in Trentino-Alto Adige. Il gruppo dolomitico che svetta tra la val di Fiemme e l'alta val d'Ega è un percorso adatto a tutti che risulta mediamente impegnativo se si utilizzano gli impianti di risalita mentre diviene un tracciato per esperti nel caso si vogliano utilizzare soltanto le proprie forze!
I punti di forza di questo itinerario sono i panorami dal passo Pampeago e dal passo Costalunga oltre al magnifico anfiteatro del lago di Carezza ai piedi del gruppo del Latemar.
Ci troviamo in Alto Adige, non così distanti da Bolzano e dalla Val di Fiemme. Il passo degli Oclini è sito infatti già in ALto Adige ma una delle due comode alternative stradali per raggiungerlo dalla città di Trento, è sicuramente quella di percorrere una parte della Val di Fiemme fino a Cavalese e poi risalire la strada verso Lavazè ed il passo degli Oclini.
La Val di Fiemme, dove inizia il nostro trekking, è una delle valli più affascinanti del Trentino. L'escursione da Malga Vallazza a Cima Juribrutto è un classico invernale, ma può essere percorsa anche durante le altre stagioni. Da Trento prendiamo l'A22 del Brennero in direzione di Bolzano. La seguiamo per circa 35km fino all'uscita di Egna-Neumarkt che imbocchiamo sulla destra. Da qui proseguiamo percorrendo la SS48 e attraversando vari paesi fino a raggiungere Castello -Molina di Fiemme, entrando così nell'omonima valle. La statale giunge fino a Predazzo e continua ad attraversare la valle in direzione del passo Rolle. Prima di inerpicarsi per i tornanti che accompagnano al valico, in località Paneveggio (poco dopo il centro visitatori del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino), la strada si dirama sulla sinistra in direzione del Passo Valles. (Prima di mettervi in viaggio in inverno lungo questa statale, assicuratevi di non imbattervi in qualche manifestazione sportiva di particolare interesse e rilievo, come per esempio la Marcialonga, onde evitare noiose e lunghe code lungo l'unica carreggiata percorribile) A circa tre tornanti dal Passo, troverete sulla destra un parcheggio e sulla sinistra tre edifici che identificano la Malga Vallazza, chiusa durante la stagione fredda.
Paesaggi vari e cangianti, colori che si inaspriscono al crescere dell'altitudine, rumori e suoni naturali, odori di fiori e frutti selvatici, animali poco abituati alla visione dell'uomo e per questo più confidenti. Tutto questo e molto altro è il Lagorai, la catena del Trentino orientale che divide Valsugana e val di Fiemme. Cinque giorni di cammino non sono bastati ai tre avventurosi per concluderne l'attraversata, la Translagorai, ma sono stati più che sufficienti per rimanerne catturati e conquistati oltrechè "sconfitti". Il tragitto percorso dal rifugio Panarotta alla fine ha condotto ciò che rimaneva della spedizione fino a Ziano di Fiemme, attraverso chilometri di cammino, piacevoli incontri e maestose visioni montane. Nessun rimpianto per non aver raggiunto il passo Rolle con le proprie gambe ma soltanto soddisfazione per ciò che è rimasto alle spalle, per i sentieri calpestati, per le vette domate, per le vallate attraversate, per i laghi ed i panorami ammirati. Un'esperienza unica, un'immersione completa ed assoluta nella natura e nella sua dimensione dura e faticosa ma al tempo stesso emozionante e meravigliosa.
Per festeggiare l'entrata delle Dolomiti nella lista dei beni naturali patrimonio dell'UNESCO ho deciso di percorrere in sella alla mountain bike un anello ai suoi piedi e più precisamente ai piedi del gruppo del Latemar. Una salita impegnativa e si raggiunge il cuore del gruppo al Passo Feudo con vista sulla torre di Pisa (non quella cittadina, quelle naturali!), sulla catena del Lagorai e sul gruppo dei Monzoni. Da qui un divertente saliscendi prima su forestale e quindi su sentiero conduce al Passo del Lavazè da dove è possibile scendere a Tesero tramite la strada provinciale oppure proseguire verso il passo degli Oclini e scendere in offroad a Cavalese.
Di ritorno da una giornata in chiaro-scuro in val di Fiemme. Con un ristretto gruppo di amici ho deciso di affrontare oggi le asperità di una tra le poche granfondo di bici da corsa organizzate in Trentino: la Marcialonga cycling. Siamo partiti all'alba da Trento per salire in auto fino a Predazzo, dove era prevista la partenza alle 7.30 del mattino nel parcheggio antistante gli inquietanti trampolini per il salto con gli sci. Non sono stati sufficienti 4 caffè per ridare vigore alle palpebre che non avevano alcuna intenzione di restare sollevate ed allora, dopo il rituale della vestizione abbiamo ritirato il pacco gara e fieri dei nostri pettorali ben oltre il 2000, ci siamo avvicinati alle griglie di partenza a circa 5 minuti dallo start ufficiale. La foto di rito ed eravamo già in gruppo a succhiar ruote.
In primavera i percorsi in MTB in Trentino vanno valutati attentamente cercando alternative stimolanti ma che allo stesso tempo non raggiungano altitudini eccessive, dove è possibile trovare l'ostacolo della neve. Quella descritta di seguito rientra sicuramente tra le opzioni più succulente: partendo da Ora si segue il tracciato della "Vecia Ferrovia" della val di Fiemme che sale fino al passo S. Lugano. Di lì si scende a Molina di Fiemme dove si imbocca statale che conduce in val di Fiemme. Poche centinaia di metri ed un sentiero si inerpica nel parco naturale del Monte Corno fino al paese di Anterivo. Di qui si ridiscende fino al passo di S. Lugano per rientrare a Ora dalla stessa strada percorsa in salita.

               

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