Cicloturismo: percorsi, itinerari e consigli per viaggiare in bici
Viaggiare in bici è una modalità di scoperta dele territorio personale, che nel tempo può divenire anche mutevole. Ogni cicloviaggiatore infatti si evolve, uscita dopo uscita, in base alla tipologia di percorso preferita, al numero di giorni da trascorrere sulla strada e alla stagione in cui partire. Questi differenti parametri determinano l'organizzazione dell'equipaggiamento e il settaggio del mezzo. Viaggiare in bicicletta con setup ibrido può essere un buon compromesso tra il cicloturismo classico, confortevole ma spesso inadeguato a superare terreni tecnici e il bikepacking, scomodo e talvolta inadatto a trasportare tutto il nostro equipaggiamento. In questo articolo proverò ad analizzare i vantaggi del viaggiare con settaggio ibrido sulle strade del mondo.
Tempo fa avevo già analizzato due biciclette equipaggiate per viaggiare in bikepacking. Avevo però "giocato in casa", confrontando due Salsa Fargo, la mia e quella del mio compagno di viaggi Alessio. Questa volta sono andato un po' oltre, contattando amici e amiche bikepackers, per ottenere consigli e segreti del loro assetto per viaggiare in bikepacking. In questo articolo vedremo le loro biciclette, le loro attrezzature e la loro personalissima distribuzione delle stesse nelle borse bikepacking.
Sì, lo so, nell'era del bikepacking e delle borse che si attaccano un po' ovunque al telaio parlare di portapacchi per bici potrebbe sembrare un po' anacronistico. Eppure a mio parere, resta uno degli accessori più importanti da valutare quando si effettuano viaggi in bici con borse laterali (pannier). Sia esso posteriore o anteriore, quando si affronta un viaggio, è fondamentale scegliere quello giusto perché può risparmiarti parecchi grattacapi. Sceglierne uno troppo fragile potrebbe portarlo a rompersi dopo pochi chilometri, sceglierne uno troppo pesante ti farebbe inutilmente aggiungere peso a quello che già devi trasportare.
Di seguito cercherò di fare una carrellata sui portapacchi per bicicletta per affrontare un viaggio in bici, considerando la tipologia di viaggio scelto e quello che offre il mercato.
Continua la sezione B.E.E.R. (Botta e Esaustiva Risposta) dedicata agli abbonati alla Lit Family con una selezione delle domande più frequenti che ci sono state fatte in questi anni. Col tempo, man mano che riceveremo le domande, prima risponderemo direttamente in privato e poi, raccolto un numero sufficiente di argomenti, le pubblicheremo in questa sezione insieme alle nostre esaustive risposte.
Questa è la terza raccolta, in cui troverai le risposte a quesiti su tante questioni pratiche legate ai viaggi in bici, al bikepacking e al cicloturismo.
Ci ha portato in giro per il mondo, nei luoghi più belli della Terra ad ascoltare i racconti di grandi viaggiatori e di imprese incredibili con il suo Deejay on The road, ci ha fatto sognare le terre estreme, narrate anche da Jon Krakauer e mostrate in Into the Wild diretto da Sean Penn, con il suo libro Ritorno alle terre selvagge, ci ha accompagnato per mano agli antipodi, per scoprire l'Australia in bici, Francesco Frank Lotta sta per cimentarsi in un'altra splendida avventura a due ruote...
Prossima al via l’impresa sportiva per sostenere L’abilità Onlus ideata da Andrea Mezzani, guida ambientale-escursionistica e volontario dell’associazione. Dal 21 al 28 maggio, partendo da Finale Ligure, Mezzani raggiungerà la Capanna Margherita, a 4554 metri sul livello del mare. L’obiettivo è, oltre a raggiungere la meta, raccogliere i fondi necessari per giochi e allestimenti per la Stanza Incantata di L’abilità.
Sono passati quasi quattro anni dal passaggio di Leo, Vero e Nala sulla Via Silente, quel magnifico percorso cicloturistico lungo circa 600 chilometri che si sviluppa all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in Campania. Un territorio aspro, selvaggio, ricco di profumi e di gente sempre ospitale, che l'Associazione La Via Silente, con Simona Ridolfi in primis, è riuscita a valorizzare grazie alla sua grande tenacia e all’amore per la sua terra. Silente, così è chiamata, perché attraversa zone poco antropizzate dove il silenzio rappresenta un grande valore e un rifugio sicuro per tutti coloro che la pedaleranno.
Immagina di godere del sole che sorge sulla spiaggia al mattino e degustare un buon bicchiere di vino con panorama sconfinato alla sera. Il Romagna Bike Tour ti regala questo, ma anche tanto altro. Da Cervia, località della riviera romagnola, si pedala inizialmente tra le saline e sugli argini del Savio per poi inoltrarsi per tre giorni tra le armoniose colline dello Spungone, fino a raggiungere Faenza. Un percorso ciclabile che oggi definiremmo gravel, ma che è molto di più: un viaggio in bici di rocca in rocca, di mare e di terra.
Quest'anno voglio fare un viaggetto in bici di qualche giorno. Sì, lo voglio fare. C'è stata la pandemia... o meglio, c'è la pandemia e molto probabilmente ci sarà. Fino a quando? Boh, nel frattempo non ci si può fermare, le ruote devono scorrere, le catene devono trasmettere la forza sugli ingranaggi, insomma bisogna andare. Ma dove andare? Beh, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta: andare in Campania come nel 2004, oppure tornare sul percorso a me più caro, cioè la rotta da me più battuta: l'Umbria!
Dal Medioevo è nato il Rinascimento. Allo stesso modo, dopo il periodo buio dello scorso anno, dove termini come "restrizioni", "assembramenti" e "Covid-19" hanno steso un velo di nebbia alla nostra voglia di programmare, viaggiare e scoprire, si sta verificando un auspicato e piacevole boom delle varie attività outdoor - compresi i viaggi in bicicletta - con conseguenti investimenti per la realizzazione o il rilancio di percorsi ciclabili e culturali. È il caso della ciclabile Food Valley Bike, che presto unirà Parma e Busseto.
Quando la bicicletta sposa delle belle iniziative benefiche è un piacere parlarne! Perché la bicicletta, oltre a essere un mezzo ludico come tutti noi sappiamo, può anche rappresentare un vero e proprio veicolo per appoggiare e sostenere delle attività a favore della collettività e a maggior ragione di realtà più difficili e disagiate.
Attualmente le bici gravel sono le più richieste rispetto a ogni altra tipologia di mezzo a pedali presente sul mercato. Questa esplosione ha chiaramente fatto nascere un nuovo modo di interpretare la strada e più in generale il concetto di avventura. Per strada non intendo solamente l'asfalto, ma soprattutto la ghiaia – gravel appunto – e in questo articolo tratterò di un componente fondamentale di questa bicicletta, quello che ti permette di affrontare i terreni off-road in sicurezza: sto parlando dei copertoni gravel.
Tutto comincia a Roma in via Trionfale nella zona di Monte Mario intorno al 1965. Tommaso da Bellegra non è un filosofo, ma il portiere dello stabile dove risiedo negli anni della mia infanzia. È lui che mi guida nel domare la biciclettina alla quale ormai sono state tolte le "rotelle" stabilizzatrici. Ed è lì che inizia il mio rapporto privilegiato col mezzo al quale sono da sempre più affezionato.
In casa Life in Travel l'abbiamo sempre auspicato, anche se qualcuno è tuttora scettico o altri non sanno se definire l'Italia un Paese ciclabile o meno... probabilmente è meno evoluta se comparata con altre realtà europee. Tuttavia, in questo 2021 stiamo assistendo a un forte rilancio della mobilità sostenibile e del cicloturismo, nonché nuove importanti nascite nelle fila degli itinerari cicloturistici del bel Paese. Come nel caso della Ciclovia Appennino Bike Tour, dalla Liguria alla Sicilia.
È notizia recente che, tra le montagne a sud del Lazio tra Roma e Napoli, sia nato un nuovo percorso ciclistico che, affiancandosi a quello escursionistico già presente, possa conferire ulteriore interesse e valore a un territorio forse poco conosciuto del nostro Belpaese. Sto parlando del Cammino degli Aurunci in bici.
Per quasi mezzo secolo l'Europa è stata divisa con la forza in Est e Ovest. Il percorso Eurovelo 13 in bicicletta ripercorre la famosa Cortina di ferro, una linea che si estende dal mare di Barents al mar Nero. Seguire questo itinerario per quasi 10000 km è una lezione di storia vivente, ma fornisce anche un gradito promemoria della pace e della riconciliazione che hanno seguito la caduta della cortina. Essendo un tracciato molto lungo, il Sentiero della cortina di ferro ha qualcosa da offrire a ogni tipo di cicloturista, dai vigneti nella Repubblica Ceca meridionale e nel nord dell'Austria fino al confine montuoso tra Bulgaria e Grecia; dai vivaci porti degli Stati baltici alla bellezza sconfinata della Lapponia. Anche denominato Iron Curtain Trail, il percorso ciclabile ha ricevuto negli anni un sostegno significativo dalle istituzioni europee. Già nel 2005, il Parlamento Europeo ha riconosciuto il "Sentiero della cortina di ferro" come un progetto modello per il turismo sostenibile e ha invitato gli Stati membri a sostenerlo.
Un nuovo raggio sulla Ciclovia del Sole: il 13 aprile è stata inaugurato il tratto ciclabile della vecchia ferrovia Mirandola - Sala Bolognese. Questo segmento di 46 km dell'ex strada ferrata Verona-Bologna, riconvertito in percorso ciclabile, aggiunge un tassello al più lungo itinerario europeo Eurovelo 7, collegando di fatto Bologna a Bolzano.