L'anno passato avevo pedalato il Cammino francese verso Santiago de Compostela e poi, più in là, fino alla Fine del Mondo, a Cabo de Fisterra.
Dal momento però che il Mondo non finisce in un posto preciso, questa volta, tocca affrontare il Cammino del Nord in bicicletta; la meta non cambia, Santiago de Compostela, in Galizia.
Il viaggio in bici questa volta parte già in territorio spagnolo, precisamente da Irun nei Paesi Baschi.
Ho letto spesso, documentandomi, che il viaggio per Santiago inizia nel momento in cui si decide di farlo; o ancora che è lui a scegliere chi lo dovrà affrontare. Tesi affascinanti che ognuno è libero di condividere o meno. Una cosa va però detta: le 300mila persone del 2017, ennesima crescita rispetto all’anno precedente, la maggior parte di esse a piedi, fanno di Santiago forse qualche cosa di più che una semplice destinazione “alla moda” per un trekking o una meta cicloturistica...
Secondo i più saggi fra i pellegrini, il Cammino di Santiago de Compostela a piedi comincia nel momento in cui l'idea di partire, zaino in spalla, viene concepita dalla mente ignara del pellegrino. Per me quell'idea nacque quando ero poco più di una bambina, quando, sui banchi di scuola, la maestra raccontò di quel fiume di gente che nel Medioevo raggiungeva a piedi i santuari di Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela, all'estremità occidentale della Spagna. Quel fiume, secondo la mia maestra ancora non si era prosciugato e a Santiago de Compostela ancora ai nostri tempi arrivavano persone da ogni parte del mondo per visitare la tomba di San Giacomo. Da bambina abituata ad andare per rifugi e alpeggi con genitori e parenti l'idea mi affascinò moltissimo e probabilmente il mio Cammino iniziò quel giorno.