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Peloponneso in bicicletta: bikepacking sulle strade degli dei

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Il Peloponneso in bicicletta è un'esperienza incredibile: serpeggianti strade che si inerpicano tra i monti passando per mistici santuari e siti archeologici patrimonio UNESCO, piccoli borghi di pietra nell'entroterra, strade gravel per sudarsi e guadagnarsi un buon pita gyros, spiagge dalle acque cristalline e dall'aria fresca, cultura, natura, relax... Se poi ci aggiungi la visita a Delfi, Tebe, Sparta, Micene e Olimpia, non può che uscirne un'avventura indimenticabile!

 

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Peloponneso Bikepacking LA SERIE Cyclo Ergo Sum

Preparazione, setup e materiali per il Peloponneso in bicicletta

Per raggiungere il Peloponeso in bicicletta, e più precisamente Patrasso, città di partenza e arrivo del nostro tour ad anello della penisola greca, abbiamo viaggiato in nave da Ancona con la compagnia Anek Lines, che consente il trasporto gratuito della bici e in un tempo piuttosto ragionevole (e decisamente poetico) permette di raggiungere il porto greco in una giornata di navigazione. Ovviamente si potrebbe anche volare, ma ciò comporterebbe l'inscatolamento della bici, e a dirla tutta, per raggiungere la Grecia, abbiamo preferito optare per il traghetto.

 Peloponneso in bicicletta you cant stop

Facciamo una breve premessa su assetto e attrezzature: sia io che Alessio abbiamo viaggiato in bikepacking, rispettivamente io sulla mia "Purple Panther", una Salsa Fargo del 2018, e Alessio sulla sua "Valchiria Conquistatrice", anch'essa Salsa Fargo del 2016. Dopo anni di viaggi con il cicloturismo classico, siamo passati entrambi al bikepacking, che per questo percorso si è rivelato ottimale, per la stagione calda e la necessità di tenersi leggeri. Se vuoi avere maggiori informazioni su questi due metodi di viaggio, in questo articolo si confrontano il bikepacking e il viaggio in bici con borse laterali.

Vista l'ampia ed economica offerta turistica della Grecia e le tappe abbastanza brevi, abbiamo scelto di non caricarci del peso della tenda (e conseguentemente di materassino e sacco a pelo), e di sfruttare AirBnb e affittacamere per le nostre sistemazioni notturne. Inoltre, avrai sicuramente modo di vedere quanto ottimo cibo tipico abbiamo provato e quindi niente fornello!
 
Peloponneso in bicicletta attrezzatura

Nel dettaglio, la mia attrezzatura per affrontare il Peloponneso in bicicletta è la seguente:

  • Drone, telecomando e caricatore, 3 batterie e scheda SD
  • Macchina fotografica compatta, caricatore, batterie e scheda SD
  • GoPro, caricatore e scheda SD
  • 2 Power Bank, uno da 6000mA e uno da 10000mA
  • Treppiede
  • GPS Garmin Edge 30x
  • Cavi vari per caricare i dispositivi
  • Batterie ricaricabili e caricatore
  • Luce frontale
  • Luci bicicletta
  • Set da bagno (dentifricio, spazzolino, shampoo, deodorante, pettine, saponetta, elastici, crema solare, spray anti-zanzare)
  • Bici Salsa Fargo
  • Kit riparazioni (fascette, multitool, chiave 15, brugole)
  • Casco con supporto GoPro
  • Maglietta intima X-Bionic
  • 2 completi corti ciclismo
  • Guanti bici
  • Scarpe con attacchi SPD
  • 2 paia di calze ciclismo
  • Asciugamano microfibra
  • Pantalone corto 
  • Costume da bagno
  • Intimo + canotta
  • Calze
  • 2 t-shirt
  • Scarpe leggere pieghevoli
  • Infradito
  • Giacca antivento
  • K-way
  • Sacco lenzuolo
  • 2 Borracce da 950 ml
  • 1 Borraccia da 2 litri
  • Mini cassa JBL
  • Lucchetto

Per il setup in bikepacking sono attrezzato così:

  • Borsa sottosella MissGrape Cluster da 20 litri, 
  • Borsa da telaio MissGrape Internode da 4 litri,
  • Borsa da serie sterzo Alpkit FuelPod da 1 litro,
  • Seconda borsa da serie sterzo AcePak da 1 litro, 
  • Borsa da telaio Alpkit StemCell da 3 litri, 
  • Due borse stagne da forcella Alpkit Airlok da 13 litri, serrate alla forcella grazie alle pratiche Salsa Anything Cage con relative cinghie,
  • Borsa stagna Naturehike da 5 litri adagiata nella “culla portaborse” da manubrio del Vap Cycling Butterfly

Euforia, adrenalina, un po' di tensione e ansia di anticipazione: sono questi gli ingredienti del 14 settembre, il cosiddetto giorno 0, che mi vede percorrere in solitaria "solo" 40 km, da casa (Genivolta, in provincia di Cremona) alla stazione ferroviaria di Piacenza, dove incontrerò il mio socio di avventure Alessio dei Cicloslavisti e insieme salteremo sul regionale veloce per Ancona.

Inutile dire che questi 40 km percorsi a tuono sulla strada asfaltata hanno un loro fascino. Sarà per la partenza in notturna, per la luna arancione che se ne sta andando dietro l'orizzonte, o per la magica alba che mi sveglia ancor più, ma ho davvero l'impressione di volare tra Soresina, Pizzighettone, Maleo, San Rocco al Porto e infine Piacenza.

 Peloponneso in bicicletta partenza

Una volta consolidato il gruppo vacanze, con il nostro supplemento per il trasporto delle bici, carichiamo i nostri mezzi sul treno delle 8.49 per Ancona, che fortunatamente ci conduce alla meta senza cambi. All'arrivo si pranza al volo nella città deserta e avvolta dal caldo torrido e ci si dirige al porto per il check-in e la lunga attesa prima di poter salire a bordo del traghetto per Patrasso, che arriverà l'indomani alle 15.30 circa. La bicicletta viaggia gratis e viene messa in sicurezza nella zona del trasporto delle auto (noi per ulteriore tranquillità leghiamo le nostre due Fargo l'una all'altra e anche a una serie di tubi, per evitare brutte sorprese all'arrivo in Grecia).

Il viaggio scorre con tutti i comfort del caso: birra ghiacciata sul ponte alla partenza, cena abbondante (ma costosa), un magico tramonto in poppa al gusto di salsedine, una dormita in cabina di ben 12 ore indisturbata, colazione e infine pranzo, dopo un brevissimo scalo a Igoumenitsa. Alle 16.30, con un po' di ritardo, approdiamo a Patrasso, da dove può partire la nostra traversata del Peloponneso in bicicletta.

 Peloponneso in bicicletta bandiera greca

Tappa 1 - Da Patrasso a Glyfada

Lunghezza 55 km  |Dislivello 420 m |Fondo stradaleAsfalto 50 km - Sterrato 5 km

Come anticipavo poco sopra, questo primo giorno di pedalate per il Peloponneso parte piuttosto tardi. Il traghetto ha accumulato un po' di ritardo, e ci fa sbarcare a Patrasso oltre le 16.30... Il tempo di sistemare le nostre borse da bikepacking sulla bici e assicurarci di non aver dimenticato nulla e possiamo ufficialmente partire per l'avventura per le strade del Peloponneso in bicicletta. Oggi abbiamo già capito che di soste ne faremo poche e che dovremo percorrere questi 55 km piuttosto in fretta, per evitare di arrivare troppo tardi e di pedalare in notturna. Dopo l'uscita dal porto di Patrasso, dirigendoci verso nord lungo la costa, attraversiamo la città deserta, probabilmente a causa di un evento automobilistico dei prossimi giorni. Poco male, avremo tempo e modo di visitarla al rientro, trattandosi di un giro ad anello e avendo un'intera giornata a disposizione da dedicare alla città portuale.

Superata Patrasso puntiamo verso Glyfada. Il piano è quello di abbandonare il Peloponneso, per poter includere nel nostro tour le città di Delfi e Tebe, prima di rientrare nella penisola. Per poterci lasciare alle spalle il Peloponneso, le possibilità sono due: il traghetto, oppure il futuristico ponte di Rion-Antirion, il ponte strallato più lungo del mondo (2883 m) che collega i due centri abitati, inaugurato nel 2004. Sfortunatamente non è semplice trovare un ingresso accessibile a pedoni e biciclette, e inizialmente imbocchiamo il ponte direttamente dalla strada, come le auto. Vedendo però che a fianco della corsia corre un passaggio pedonale e ciclabile, decidiamo di scavalcare i blocchi di cemento sollevando le nostre bici per poterci godere il ponte (e il vento) in sicurezza e nella corsia dedicata.

rionantirion

Una volta usciti ufficialmente dal Peloponneso, alterniamo tratti di strada secondaria e sterrata e la EO48, la Strada Nazionale Greca 48, che nasce a Antirion e segue il Golfo di Corinto verso Lepanto, Galaxidi e Itea, dove abbandona la costa verso Delfi, Arachova finendo a Livadeia. Il primo centro abitato piuttosto grande e molto vivace che incontriamo e attraversiamo senza fermarci è Lepanto (in greco Nafpaktos, che significa "cantiere navale"), teatro dell'omonima battaglia del 1571 tra Ottomani e la Lega Santa.

Peloponneso in bicicletta mare in strada

Il viaggio si rivela da subito estremamente piacevole e al tempo stesso avventuroso: il tramonto alle spalle, le stradine sterrate lungo la costa, l'aggressivo mare che si getta sulla strada e ci lava di salsedine, il buio che lentamente ci avvolge... un primo giorno decisamente epico, fino al raggiungimento del piccolo borgo di Glyfada, dove ci rifugiamo presso l'immenso appartamento Nikolitsa e iniziamo ad assaporare i premi culinari greci: la famosa feta, il formaggio tipico nazionale prodotto con latte di pecora e capra, e i souvlaki, gli spiedini di carne alla griglia, saporiti e gustosissimi. Dopo questa cena mitica, ci rendiamo conto che l'avventura è veramente iniziata, e siamo pronti a continuarla... ovviamente solo dopo un po' di meritato riposo.

Tappa 2 - Da Glyfada a Delfi

Lunghezza 76 km  |Dislivello 1500 m |Fondo stradaleAsfalto 76 km 

Oggi sarà il primo giorno "normale" di viaggio, con partenza dopo colazione e non nel tardo pomeriggio, con l'intera giornata dedicata al cicloviaggio. Ci svegliamo nella quiete di Glyfada e dopo un'abbondante colazione e aver preparato i nostri potenti mezzi vestendoli delle loro borse, passiamo a fare un saluto alle limpidissime acque del piccolo borgo. Portiamo un saluto sognante anche a Trizonia, isoletta che si erge maestosa davanti a noi, nota per non avere traffico di auto, un piccolo paradiso raggiungibile con una traversata in barca molto breve. Partiamo alla volta di Delfi, rientrando sulla EO48 dopo un'intensa ma breve salita. Questa strada, che ci colpisce subito per la sua ampiezza (che la sera prima, nel buio, non avevamo notato), prosegue con un piacevolissimo saliscendi lungo la costa in direzione est nord-est, toccando centri minori e alcune cittadine più grandi, come Galaxidi e Itea, dove la tappa si fa impegnativa.

Peloponneso in bicicletta per delfi

Dopo un rapido pranzo e relativa pausa ricarico borracce, con i GPS che segnano 48°C (ma effettivi sono "solo" 31°C) e spronati dal ritmo della musica delle nostre casse portatili, attraversiamo il poetico mare di ulivi di questa valle e iniziamo la scalata piacevolissima ma caldissima verso Delfi, dal livello del mare a 600 metri di altitudine. È un tratto non particolarmente impegnativo, con pendenze costanti in media del 5% (con qualche picco al 10% o 14%) lungo 12 km, che affrontiamo con piacere, nonostante il caldo.

Peloponneso in bicicletta ulivi

La storica città greca che ospita uno dei siti archeologici più conosciuti della nazione, è famosa per la sacerdotessa di Apollo, la Pizia. Nel Tempio di Apollo, presso l'omphalos (l'ombelico del mondo) ispirata dai vapori che fuoriuscivano da una fessura del suolo, essa dava i responsi (emetteva i cosiddetti vaticìni) ai viandanti in cerca di risposte sul proprio futuro. Vista la ricchezza culturale di questo luogo, il nostro viaggio in bici prevede la sosta per l'intera giornata di domani.

foglia acanto

Durante questo secondo giorno per la visita alla città e alle sue ricchezze archeologiche e museali, abbiamo modo di tuffarci nella storia e nella cultura del "centro del mondo" (così Delfi era conosciuta nell'antichità), e così visitiamo il sito archeologico (il Tempio di Apollo, il Museo Archeologico, il Tesoro degli Ateniesi), la Fonte di Castalia, il Tempio di Atena, senza però farci mancare una sana (forse non troppo) scorpacciata del pita gyros più buono mai provato e senza perdere l'occasione di scattare qualche foto dall'alto sulla vallata sottostante.

Peloponneso in bicicletta gyros atena

La visita di Delfi vale sicuramente la fatica per raggiungerla allontanandoci dalla penisola greca ed è uno dei ricordi più vividi di questo viaggio in Peloponneso in bicicletta. Se dovessi rifarlo, o per rendere questa scalata ancora più epica e interessante, dalla vallata di ulivi vicino a Itea da cui parte la salita su asfalto si potrebbero esplorare i numerosi sentieri sterrati dal carattere decisamente wild. 

Tappa 3 - Da Delfi a Tebe

Lunghezza 99 km  |Dislivello 1180 m |Fondo stradaleAsfalto 80 km - Sterrato 19 km

Purtroppo dobbiamo abbandonare la bellissima Delfi... ma dopo il riposo e la visita, siamo nuovamente carichi e pronti a sconfiggere le temibili salite greche. Oggi fortunatamente solo una risulterà impegnativa, ma fattibilissima. Si tratta dei primissimi 12 km, che conducono al centro cittadino di Arachova, a 950 metri di altitudine. La strada sale come quella per Delfi, costante ma con gradienti molto rilassanti e percorrerla di prima mattina è molto piacevole. Questo villaggio di montagna è visitato soprattutto da chi passa da Delfi e vuole un posto più tranquillo per pernottare qualche notte e con l’occasione esplorare la zona circostante: noi giriamo velocemente per le vie del centro, apprezziamo la vista dal balcone panoramico, scattiamo qualche foto col drone e ci prepariamo a un godibile tratto del nostro viaggio.

Peloponneso in bicicletta arachova

Da Arachova infatti, scendiamo a quota 245 metri in un'incredibile discesa di 17 km, fresca e panoramica. La vista è quella dei Monti del Parnaso, la cui cima più alta (il picco del Monte Liakoura) raggiunge i 2457 m: uno spettacolo da non perdere. Alla fine della discesa si incontra l'imponente Monumento ai caduti dell'occupazione nazista di Livadeia, per ricordare i 134 civili giustiziati il 25 aprile 1944 nella città che presto raggiungiamo. 

Peloponneso in bicicletta livadeia

Visitiamo Livadeia di sfuggita, ma senza perderci le sue peculiarità: le numerose chiese ortodosse (tra cui la pittoresca Agios Meletios), l'area storico-archeologica con il castello medievale catalano (uno dei 4 presenti in Grecia), il grazioso ponticello in pietra che permette di attraversare il fiume Ercina (nome di una ninfa della Beozia), l'inizio del sentiero per esplorare i monti che sovrastano la città. Dopo una breve sosta per assaporare queste particolarità, scegliamo di evitare (per il momento) la temuta EO3, la Strada Nazionale che collega Eleusi (vicino ad Atene) a Niki (al confine con la Macedonia del Nord). La evitiamo imboccando il tratto sterrato della giornata, attraversando i numerosi campi di tabacco, cotone e cereali. L'unica sorpresa ce la fanno due grossi cani, che scelgono di rinunciare al riposo per rincorrerci per un centinaio di metri. Passato lo spavento, purtroppo ci tocca immetterci sulla EO3, alla ricerca di un luogo per pranzare... Dobbiamo percorrere un po' di chilometri, ma finalmente arriviamo a quello che definiamo "il (nuovo) paesino più bello del mondo", Petra, che ci premia con una fontanella di acqua fresca, dove abbiamo modo di abbassare la temperatura corporea lavandoci completamente e riempendo per bene le borracce.

fontanella

Oltre Petra ci rifocilliamo in un'osteria sulla strada, per poi riprendere a pedalare lungo gli ultimi 26 km della giornata, in un "piattone" un po' monotono, risvegliato solo dalla presenza - a tratti - della parallela gravel, che navigo con piacere per sfuggire alla noia del drittone per la meta odierna. A Tebe non possiamo dedicare la stessa attenzione programmata per Delfi, così dopo aver raggiunto il nostro appartamento vaghiamo per le animate vie del centro, passando di fianco al busto del poeta Pindaro, posando davanti alla possente statua di Epaminonda, rinunciando alla visita del museo archeologico o al Monastero della Trasfigurazione e dedicandoci più "volgarmente" alla cena a base di melanzane fritte e carni miste. Rientriamo nella reggia e puntiamo la sveglia alle 6.30 (come le ultime mattine), domani sarà un giorno avventuroso (ma questo ancora non possiamo immaginarcelo!).

Tappa 4 - Da Tebe a Corinto

Lunghezza 97 km  |Dislivello 1400 m |Fondo stradaleAsfalto 81 km - Sterrato 16 km

Avventura e improvvisazione sono le due caratteristiche di questa giornata infinita, che ti racconto subito. La meta del giorno è Corinto, a un centinaio di chilometri a sud. La sveglia suona presto e dopo una colazione al bar e la preparazione delle borse da bikepacking, alle prime luci del mattino si saluta Epaminonda. Usciamo da Tebe immettendoci su una spettacolare strada secondaria che ci permette di evitare la EO3 pedalando un po' di sano gravel lungo un canale e per un piacevole saliscendi veramente molto divertente tra i campi dorati.

Peloponneso in bicicletta 4 CANALE

Raggiunta Erythres, piccola cittadina ai piedi del Monte Pateras e della sua catena montuosa, parte l'odierna scalata sulla EO3 fino a quota 640 metri all'ombra e immersi nei boschi di conifere dal profumo inebriante. Una volta in cima, dopo una decina di chilometri di meritata discesa, tocchiamo il minuscolo Agios Sotiras, dove scegliamo (pessima opzione) di abbandonare la strada principale, per avventurarci su una dissestata che ci fa soffrire le pene dell'inferno.

Peloponneso in bicicletta 4 scvolo

Dapprima un tratto a spinta, poi fortunatamente pedalabile (a fatica) per qualche chilometro, fino a un cartello in greco che ci avverte (ma noi non lo comprendiamo) che poco oltre troveremo un problema quasi insormontabile. Attorno al km 42 della nostra traccia infatti, ci troviamo davanti alla strada franata, interrotta da una voragine profonda almeno 3 metri, che rende quasi impossibile ogni possibilità di attraversamento. Di tornare indietro però non se ne parla, perché sono almeno 5 km di spinta e pochissime pedalate... e quindi optiamo per la variante più pericolosa, ma che pensiamo possa farci perdere meno tempo: dovremo scendere nella voragine con le bici, passandocele di mano in mano, per poi farle risalire e sperare che la strada migliori.

Peloponneso in bicicletta 4 frana

È uno degli sforzi più grandi del viaggio, nonché il momento in assoluto più delicato di questa avventura nel Peloponneso in bicicletta. Fortunatamente ce la caviamo abbastanza bene, e portiamo a termine la missione, giù nella frana e nuovamente sulla strada le nostre due Salsa Fargo... quella di Alessio, però, inizia ad emettere un orrido suono. Potrebbe essere un raggio? Potrebbe essere il disco? No, è "solo" il freno posteriore: la molla che tiene separate le pastiglie del freno posteriore è storta. Solo grazie all'aiuto telematico di Marco "Il Ciclista di Alessandria" riusciamo a sistemare il problema. Oltretutto ci tocca ancora fare uno snervante portage di almeno 3 km tra rocce e voragini (ancora!) prima di raggiungere nuovamente l'asfalto.

Peloponneso in bicicletta 4 PORTAGE

Sono le 16.00 passate, abbiamo raggiunto l'asfalto, ma ci restano ancora almeno altri 55 km per Corinto. "Fortunatamente" si tratta della EO8 da Megara a Kalamari con un piacevole saliscendi costiero, al tramonto, quando finalmente raggiungiamo l'Istmo di Corinto, in un'atmosfera surreale, carica di tensione e odore di petrolio delle navi che passano lungo la costa.

Peloponneso in bicicletta 4 canale corinto

Non mi dilungo sul fascino dello stretto di Corinto e al tempo stesso sul caos della periferia della città portuale che ci accoglie in un modesto, ma confortevole appartamento e un'abbondantissima cena in un locale del centro. Ce l'abbiamo fatta, nonostante le disavventure, siamo tornati nel Peloponneso, in bicicletta!

Tappa 5 - Da Corinto a Nauplia 

Lunghezza 71 km  |Dislivello 700 m |Fondo stradaleAsfalto 71 km

Il risveglio a Corinto è sonoro: la macchinetta del caffè americano già in funzione e una leggera pioggerella ci accompagnano nella colazione e successiva preparazione dopo le disavventure di ieri. É ora di partire per questa prima tappa interamente nel Peloponneso in bicicletta, così salutiamo la nostra amica gatta randagia che allieta un rapido check alle bici e ci incamminiamo in direzione di Nauplia e quindi verso sud, passando dal Golfo di Corinto al Golfo Argolico in una sola tappa. Oggi solo asfalto in programma, niente fuoripista, niente gravel, nessun momento improvvisato, solo salite, caldo e cultura.

 5strada

Usciamo dalla città abbastanza presto, dirigendoci verso la costa per qualche chilometro, fino a quando imbocchiamo la EO7 (la Strada Nazionale che collega Corinto a Kalamata via Tripoli e Megalopoli) all'altezza della città antica e dell'Acrocorinto, che purtroppo siamo costretti a non visitare, per dedicare il nostro tempo a Micene. Il sole si fa sentire già da queste prime ore del mattino e il continuo saliscendi per Chiliomodi, e successivamente Dervenakia, si fa impegnativo, nonostante le pendenze non siano per nulla proibitive.

Peloponneso in bicicletta 5cartellonauplia

Pochi chilometri di discesa per riprendere fiato e fresco e si raggiunge la nuova Micene, che ci accompagna con una bella salita al sole fino ai resti dell'antica Micene, fulcro della tappa odierna ma anche importante passaggio dell'intero viaggio in Peloponneso in bicicletta.

5micene

Al sito acheologico patrimonio UNESCO parcheggiamo le bici e non ci facciamo mancare la visita della famosissima Porta dei Leoni, la magica vista dalla cima dell'acropoli, le spettacolari tombe di Atreo e di Clitemnestra e un salto al museo dove è conservata la Maschera aurea di Agamennone (ritrovata dal famoso archeologo tedesco Schliemann): ci sembra veramente di essere immersi nella civiltà micenea.

5buco

5agamennoneDopo tutta questa cultura ed essendosi fatta una certa ora, non disdegniamo un bel pranzetto al fresco della veranda di uno dei molti ristoranti della città nuova. Un'insalata greca e un secondo, per processare fatica, caldo e cultura delle ore scorse. E poi succede ciò che battezziamo "il paradosso miceneo": ci siamo così tanto lamentati del caldo e del sole che ora siamo profondamente colpiti dalla pioggia torrenziale appena prima di ripartire alla volta di Nauplia. Le temperature precipitano drasticamente, costringendoci a indossare i pochi scaramantici abiti anti-pioggia portati per il viaggio, ma si rivelano una mera illusione in questo anomalo pomeriggio, negli ultimi 20 km.

5pioggiaLa signora Irena che ci ospita nel suo AirBnb ci racconterà che non ha piovuto per tre mesi e questo è il primo acquazzone che vede dopo davvero tanto tempo. E siamo dovuti passare noi per farlo scendere! Tanto che l'acqua che ci ha colpiti a secchiate è salata, un ricordo difficile da scalfire! Passiamo di sfuggita a fianco dei resti e delle mura di Tirinto, antica città della piana di Argo e arriviamo all'appartamento fradici: fortunatamente possiamo approfittare della lavatrice per riportare a nuovo stato i nostri indumenti oltre a un po' di sano relax e un'abbondante cena a base di pesce. Domani ci attende una bella giornata impegnativa.

Tappa 6 - Da Nauplia a Sparta

Lunghezza 106 km  |Dislivello 2000 m |Fondo stradaleAsfalto 100 km - Sterrato 6 km

Ammettiamolo: la tappa odierna ci preoccupa. Più di 100 km e 2000 metri di dislivello positivo, attraversare colline e catene montuose, lo spauracchio dei cani e di non trovare acqua o cibo... fortunatamente le temperature e il caldo ci danno tregua: l'acquazzone di ieri e il cielo coperto di oggi ci saranno d'aiuto in questa battaglia con il dislivello. Salutiamo di prima mattina Nauplia, la sua fortezza veneziana di Palamidi che la sovrasta, le deserte viuzze del centro storico con bouganville ai balconi e ciottolato... Percorriamo in spensieratezza i primi 17 km lungo la costa in questa surreale e cupa atmosfera.

6drone salita

Usciamo dalla EO7 per iniziare con la salita costante al 6% (con qualche strappo al 19%!) per 20 km, ma che godiamo veramente tutta, essendo una stradina totalmente deserta e immersa nel verde delle montagne attorno ad Antritsa ed Elaiochori, cittadina che ci fa prendere un momento di respiro facendoci anche perdere drasticamente quota sulla strada per Tripoli dove, dopo 6 km di salita abbastanza tosta, raggiungiamo Rizes. Qui ci fermiamo per un pranzo alla buona (vorrei quasi dire "spartano", ma mi brucerei la battuta...): pane, tonno, formaggio tipico, biscotti e frutta in una location d'onore: davanti alla chiesa e a un albero centenario, salutati dal vento, da un docile cagnolone che si rilassa al sole e da un bambino che spensierato ci gira attorno ripetutamente. 

Peloponneso in bicicletta 6sergio

Dopo pranzo sentiamo di aver ricaricato le batterie e possiamo affrontare gli unici 6 km di gravel della giornata, con un guado di un rigagnolo secco e un po' di saliscendi. Poco dopo ci ritroviamo nuovamente ad ascendere sull'asfalto della EO39 (la Tripoli-Sparta-Giteo): per darci la giusta carica riproduciamo il Requiem di Mozart e altri capolavori della musica (anche contemporanea), fino a passare il Katafigio Agrias Zois Kampos, il parco montano a quota 919 metri dove, dopo un veloce volo col drone per visionare il fortino che sovrasta il monte, ci attende una vera e propria pista di atterraggio di 30 km per Sparta.

6fortino

Pausa rituale al cartello d'ingresso per la città, dove siamo anche accolti da alcuni locals che applaudono e gridano: un momento sicuramente difficile da dimenticare. Si passa davanti alla statua bronzea di Leonida, principale attrazione della città della Laconia che un tempo fu una delle poleis più influenti del Peloponneso, ma fu distrutta completamente dai visigoti di Alarico I nel IV secolo. Della città antica restano alcuni reperti archeologici come il Santuario ad Artemide Orthia, l'Acropoli con il Tempio ad Atena Chalkioikos e un teatro ellenistico-romano.

Peloponneso in bicicletta 6sparta

Non ci resta che raggiungere il nostro Airbnb per la notte, il cui gestore ci regala frutta fresca, olio da portare a casa, vino rosé come aperitivo e ci promette aneddoti e caffè alle 6 di domattina. Ci sentiamo davvero coccolati. Inutile dirlo: cena in centro e subito a dormire.

Tappa 7 - Da Sparta a Kalamata

Lunghezza 60 km  |Dislivello 1450 m |Fondo stradaleAsfalto 60 km 

Assieme alla giornata di ieri, la tappa di oggi è sulla carta la seconda più tosta del viaggio in Peloponneso in bicicletta. E ovviamente si rivelerà anche la più avvincente ed epica: nei primi 25 km percorreremo la quasi totalità del dislivello positivo quotidiano, 1300 su 1450 metri. Da Sparta raggiungeremo Kalamata (in italiano Calamata), passando dalla Laconia alla Messenia e attraversando la catena montuosa del Taigeto.

7curwa

Dopo la sveglia e il salvifico caffè offertoci dal proprietario di casa, saltiamo sui pedali per percorrere i primi 8 km della tappa. L'unica pausa culturale della giornata è proprio qui, a Mistra, antica città fortificata capitale del Despotato bizantino di Morea, oggi monumento nazionale patrimonio UNESCO, visita che consigliamo caldamente in ogni tipo di viaggio, magari un po' più approfondita della nostra.

7mistra

Il sito permette l'ingresso dalla città inferiore tramite il possente portale, per poi condurci in salita fino alla cittadella fortificata che sovrasta la collina, passando dalla chiesa evangelista, dal Palazzo del Despota, San Demetrio, il Monastero di San Giorgio, quello di Santa Sofia, numerosi portali e resti delle mura e infine l'attrazione che più ci ha colpiti: il Monastero di Pantanassa, attualmente abitato da suore, un gioiello di architettura bizantina con balconi a trifore, interni affrescati, fiori profumatissimi e una vivace colonia di simpatici gattini.

7bortollini

Ispirati e affascinati da questa meraviglia, riprendiamo le biciclette e ci lasciamo cullare dalla docile (anche se a tratti estremamente aggressiva) salita della EO82 (Strada Nazionale Greca Sparta-Pylos via Kalamata) tra gallerie scavate nella montagna (che ci ricorda il Ponale o la Strada degli Eroi sul Pasubio), momenti ombreggiati tra profumate conifere e nemmeno ci accorgiamo di raggiungere la cima a Silimpobes. Da qui parte l'euforica discesa di 22 km, fino all'osteria che ci vizia con capretto al forno e altre prelibatezze locali un po' pesantucce per affrontare gli ultimi 200 metri di dislivello prima di atterrare nel mare bianco di case di Kalamata, ma riusciamo in questa impresa e ci concediamo una rilassante passeggiata serale capace di sciogliere ogni muscolo.

Peloponneso in bicicletta 7stradatortuosa

Tappa 8 - Da Kalamata a Pylos

Lunghezza 51 km  |Dislivello 670 m |Fondo stradaleAsfalto 51 km

Le ultime due tappe nel Peloponneso in bici ci hanno sicuramente mostrato cosa sia la salita e il tragitto di oggi serve per riprendere fiato. Una rapida colazione e partenza presto: oggi cerchiamo di arrivare prima di pranzo a Pylos (in italiano Navarino), approfittando della quasi totale assenza di attrazioni culturali durante il percorso e per dedicare il pomeriggio al riposo e a un rigenerante bagno in mare.

8volare

Usciamo dalla gigante e caotica Kalamata, città delle olive, imboccando la trafficatissima EO82 che ci conduce a Messini e Rizomilos, dove comincia il solito mantra del "si sale, si sale". Non raggiungiamo quote elevatissime, ma andiamo oltre questa sezione dell'altopiano della Messenia. Al km 35, dopo un "drittone infinito", siamo già al punto più alto della tappa, a "ben" 347 m, da dove proseguiamo sulla EO82 fino alla pittoresca Pylos, che ci accoglie con la brezza di mezzogiorno, le pacate onde che si spezzano sui frangiflutti, i localini di prodotti ittici e il nostro appartamento a due passi dal centro...

Peloponneso in bicicletta 8fortezzapylos

Dopo esserci premiati con un lauto pasto accompagnato da una birra Fix ghiacciata, seguito dal pisolino pomeridiano, esploriamo la città teatro della battaglia del 425 durante la Guerra del Peloponneso o la Battaglia di Navarino durante la Guerra di Indipendenza Greca. Non ci facciamo mancare un tuffo nelle sue rinfrescanti acque e un volo alla sua fortezza, prima di tornare con le gambe sotto al tavolo e assistere a un concerto in piazza.

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Tappa 9 - Da Pylos a Olimpia

Lunghezza 108 km  |Dislivello 1050 m |Fondo stradaleAsfalto 108 km 

Senza nemmeno accorgercene (o quasi) siamo al penultimo giorno di pedalate nel nostro viaggio in Peloponneso in bicicletta. Sulla carta è un'altra tappa piuttosto fattibile e come tutte le tappe "sulla carta fattibili", il cielo è minaccioso già di prima mattina, quando salutiamo la ridente Pylos ancora per poco baciata dal timido sole semi-nascosto dietro le nuvole. Oggi raggiungeremo Olimpia per una pausa turistica di un giorno, percorrendo strade principali al 100% e purtroppo anche oggi snobberemo le possibili attrazioni lungo il tragitto.

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Se a differenza nostra tu avessi più tempo, è sicuramente consigliata la sosta lungo la costa, passando a fianco della Baia di Navarino, nella città marittima di Kyparissia, nota per il suo castello ma soprattutto le sue spiagge dorate e molte interessanti calette visitabili uscendo dalla EO69 per affacciarsi sullo Ionio.

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Superata Kyparissia e Kalò Nerò, il colore del cielo ha raggiunto un grigio tetro e dopo qualche minaccioso lampo e tuono in lontananza, siamo letteralmente sommersi da un muro di pioggia che ci costringe alla (gradita) sosta presso un'osteria di Elea, dove possiamo gustare i souvlaki più saporiti di tutto il viaggio.

Peloponneso in bicicletta 9olimpia

Dopo la spiovuta e l'attesa ricomparsa del sole, ripartiamo inoltrandoci verso l'entroterra dopo Zacharo e il suo Lago Kaiafas. Attraversiamo Makrisia e la sua statua a San Nicola che brandisce una spada, per poi raggiungere il ponte sul fiume Alfeo e il cartello di benvenuto a Olimpia Antica con la sua salita di ingresso con tratti al 18% che richiede un ultimo sforzo per terminare la tappa. La fatica di questa estenuante giornata è sicuramente ripagata da due tipi molto appaganti di nutrimento: prima quello gastronomico (proviamo il pastitsio e la moussaka) e poi quello culturale, presso il meraviglioso museo archeologico e rispettivo sito archeologico.

Peloponneso in bicicletta 9olimpia sito

Questa città dell'Elide fu infatti teatro dei primi giochi in onore di Zeus, nel 776 a.C. e oggi accoglie i visitatori tra i resti di quel mitico mondo, tra l'antico braciere, il Tempio di Hera, il Ginnasio, lo Stadio e affascinanti colonnati, tra cui il Tempio a Zeus, con la statua in oro e avorio realizzata da Fidia, poi scomparsa, e considerata come una delle sette meraviglie del mondo. Noi ci facciamo assorbire dalla potenza evocativa di questi luoghi, sognandoci giocatori olimpici... un po' essendolo, con la nostra traversata a pedali del Peloponneso.

Tappa 10 - Da Olimpia a Patrasso

Lunghezza105 km  |Dislivello 1600 m |Fondo stradaleAsfalto 93 km - Sterrato 12 km

Il nostro ultimo giorno per il Peloponneso in bicicletta inizia con una sveglia molto presto per poter visitare il Museo della Storia dei Giochi Olimpici che ieri abbiamo tralasciato per dare la priorità al sito archeologico. Non possiamo trattenerci a lungo tra le sezioni dedicate alla storia del primo santuario di Zeus, all'organizzazione dei primi Giochi e ripartiamo con il solito mix emozionale da ultimo giorno di viaggio: euforia, tensione e sfinimento, ma comunque rinnovata voglia di pedalare.

La prima parte della tappa scorre abbastanza in fretta, nella campagna dell'Elide, sulla EO74. Ci imbattiamo nella Route of Truce (la Rotta della Tregua), un tracciato ecoturistico di 51 km che collega Elis a Olimpia Antica passando per vigneti, oliveti, melograni e profumi della campagna. La abbandoniamo all'altezza di Karatoulas, dove saliamo a Mouzaki e la vista inizia a farsi spettacolare: riusciamo addirittura a scorgere il Lago Pinios, che a breve raggiungeremo.

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Ma prima un piacevole scambio di battute (in greco) con una simpatica famiglia che ci avverte che il gravel si farà impegnativo. Hanno ragione, ma hanno omesso che le pendenze toccheranno il 14 o anche il 19 %!! Dopo aver goduto ma anche sofferto su questo tratto per qualche chilometro, decidiamo di fermarci per riempire "le bisacce" e per qualche salvifico toast che ci permetterà di proseguire la pedalata al già citato lago, non senza imbatterci in un gruppo di cagnolini ringhiosi, un guado rinfrescante e la seconda strada franata del viaggio, che però non ci spaventa come la prima, riuscendo a oltrepassarla tra i campi.

Una volta raggiunto il bacino di acqua (piuttosto in secca), attraversiamo un'interessante area della regione, con la strada che si inerpica verso Portes e il monte Skoulis (960 m), e sconfiggiamo "i quattro mostricini di fine tappa" (così chiamiamo le ultime quattro salite del viaggio), prima della pista di atterraggio per Vrachnaiika dove, per 10 km, pedaliamo al tramonto sul lungomare fino a Patrasso, un giusto premio per la conclusione di questi 828 km e circa 12000 metri di dislivello positivo lungo il Peloponneso in bicicletta.

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Inutile dilungarmi sul meritato litro di birra locale Mamos, assieme alle delizie tipiche e alla visita della città il giorno successivo (la Basilica di S. Andrea Apostolo, la fortezza bizantina e il teatro romano Odeon), prima di abbandonare questo meraviglioso paese ripercorrendo a ritroso la tratta in battello per Ancona, poi in treno per Piacenza e in notturna i 40 km finali sui pedali per casa.

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Qui termina la nostra avventura per il Peloponneso in bicicletta. La puoi anche vedere nei video di cui sotto ti lascio la playlist. E tu, l'hai visitato? Ti piacerebbe pedalare come noi tra la cultura, la storia, sulle mitiche strade greche degli dèi? Faccelo sapere nei commenti!

  • Al posto del viaggio aereo, ti consiglio il viaggio in traghetto, se ne hai il tempo: non dovrai smontare la bici, non pagherai il supplemento e ti godrai la traversata verso la Grecia, entrando nello spirito del vero viaggio lento.
  • Attraversare il futuristico ponte Rion-Antirion tra Patrasso e la Grecia continentale, il ponte strallato più lungo al mondo (2883 metri).
  • L'epica salita per Delfi, innalzandosi su un mare di ulivi.
  • Il sito archeologico di Delfi, a caccia dei segnali dell'enigmatica Pizia, tra Museo Archeologico, Tempio di Zeus, santuario di Atena o la fonte di Castalia. A Delfi, poi, c'è il miglior pita gyros di tutta la Grecia!
  • La piacevole salita verso Arachova.
  • La campagna attorno a Tebe al mattino presto, con il suo divertente saliscendi gravel.
  • Raggiungere l'Istmo di Corinto, ma senza sostarvi troppo (dato lo smog e il traffico eccessivo).
  • L'Antica Micene, un gioiello dell'Argolide, con la magica Porta dei Leoni e le numerose tombe.
  • La Fortezza di Nauplia merita senza dubbio una visita.
  • La dolce salita tra Nauplia e Sparta (soprattutto per la meritata discesa verso Sparta).
  • Tra Sparta e Kalamata è tutto incredibilmente suggestivo: dal Sito Archeologico della città bizantina di Mistra all'interminabile salita della EO82, con le gallerie naturali e il profumo di montagna tra i suoi tornanti.
  • Pylos e i suoi ristorantini sul mare, la sua Baia e l'acqua cristallina.
  • Olimpia Antica, il Sito Archeologico, lo Stadio e l'affascinante storia dei primi Giochi Olimpici.
  • Patrasso, la Fortezza che la sovrasta e il suo vivace centro con la movida delle sue viuzze.
  • Come raggiungo la Grecia? Da molte città d'Europa esistono voli lowcost per raggiungere la Grecia con la bici al seguito, ma il trasporto bici è piuttosto caro se comparato con il prezzo del volo stesso. Noi abbiamo raggiunto Patrasso con il traghetto della Anek Lines, da Ancona (1 giorno di navigazione).
  • Qual è il periodo migliore per visitare la Grecia? I mesi migliori per non soffrire il caldo sono marzo - ottobre evitando i mesi centrali di luglio e agosto.
  • Che lingua si parla in Grecia? In Grecia si parlano greco e (poco) inglese. Porta con te un frasario (o usa una delle centinaia di app)!
  • Se viaggi con attrezzatura tecnologica porta con te anche un pannello solare per le ricariche anche se potrai ricaricare nelle strutture lungo l'itinerario.
  • Non è presente segnaletica specifica dell'itinerario.
  • Lungo l'itinerario si trovano fonti d'acqua, ma principalmente nelle zone montagnose. Ti consiglio di studiare bene il percorso, in modo che passi almeno una volta al giorno in un villaggio con un alimentari, dove rifornirti di cibo e acqua.
  • Goditi l'ospitalità greca, popolo sempre disponibile ad aiutarti.
  • Come sono le strade in Grecia? Ci siamo stupiti dalla condizione ottimale dell'asfalto. Solo un paio di volte, delle strade secondarie di campagna erano franate, e abbiamo dovuto evitarle con un po' di difficoltà: viaggia con un portapacchi robusto o in bikepacking!
  • Se come noi hai il drone, il suo utilizzo è severamente vietato presso i siti archeologici (l'abbiamo imparato a nostre spese...)
  • Lungo il percorso, soprattutto nelle città più turistiche, non mancano strutture ricettive per l'accoglienza per meno di 20-25€ a persona. A Glyfada, ad esempio, abbiamo trovato l'Appartamento Nikolitsa, oppure a Pylos Ta Adelfia. Dove non abbiamo trovato con booking.com, ci siamo rivolti all'amichevole AirBnb.
  • Noi non abbiamo portato la tenda, ma lungo l'itinerario ci sono senza dubbio numerosi campeggi. Attenzione: il campeggio libero in Grecia è vietato! Consulta questo link per l'elenco completo.
  • Dopo aver campeggiato, recupera tutto il tuo equipaggiamento e i rifiuti e lascia la Natura pulita come era prima del tuo passaggio (se non si rispetta questa regola... meglio restare direttamente a casa!).
  • La cucina greca è incredibilmente ricca e gustosa: frutta, verdura, formaggi e carne non mancano mai nei menù.
  • Prova la moussaka, la feta, il gyros, la tipica pita o i souvlaki (spiedini) o ancora l'insalata greca.
  • Ogni nostro pasto è stato accompagnato da buone birre locali, prime fra tutte Fix, Alfa, Mythos o la tipica di Patrasso, Mamos.
 
 
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Francesco G

ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!

ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...