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Nick e David: "i sassi che rotolano" verso Oriente in bici
Nick e David, classe 1996, conosciuti sul web come i sassi che rotolano, sono partiti più o meno un anno fa da Cortina d'Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti venete. Dopo aver girato in lungo e in largo l'Europa in bici, hanno oltrepassato il Bosforo e la splendida Istanbul per proseguire il viaggio nel continente asiatico sfidando le prime nevicate in Turchia. La situazione attuale ha purtroppo fermato, temporaneamente, la loro splendida avventura in Georgia... ma facciamoci raccontare direttamente da loro chi sono e com'è nata l'idea di questo meraviglioso viaggio in bicicletta!
Chi siamo noi?
Ci facciamo chiamare I SASSI CHE ROTOLANO, ovvero due ragazzi normalissimi con la testa dura, non amanti del mondo del cicloturismo ma che al tempo stesso si ritrovano nel bel mezzo di un viaggio in bicicletta di 25.000 km. Tu dirai, beh non ha senso! È una contraddizione. Ma secondo il nostro parere le cose che apparentemente non hanno un senso logico sono le più interessanti perché per capirle bisogna scavare un po' più a fondo.
Iniziamo con calma presentandoci.
Siamo Nicolò e David, classe 1996, originari di Cortina d'Ampezzo ma che da qualche anno a questa parte ci consideriamo cittadini del mondo. Amici dai tempi delle superiori, abbiamo iniziato a viaggiare zaino in spalla subito dopo l'esame di maturità, nel 2015, prima negli Stati Uniti d'America, poi un trekking in Grecia, vacanze lavoro in Australia, Canada, Paesi Bassi (David), Nuova Zelanda e ancora Australia (Nick) e altre uscite minori. Mai uno stop. Mai una pausa, se non qualche stagione a casa per guadagnare qualche soldo. Ciò che ci accomuna di più è la voglia di mettersi in gioco, provare nuove esperienze, arricchirsi di conoscenze e provare sempre forti emozioni. Dopo un'adolescenza insoddisfacente e povera di esperienze per entrambi, eravamo in cerca di qualcosa di più, qualcosa di grande per scoprire quali sono i nostri veri limiti... con anche la speranza di avere le idee un po' più chiare riguardo al nostro futuro e su quello che riteniamo importante.
Per il resto in realtà siamo completamente diversi.
Mentre Nick ama lo sport e la natura, David é più attratto dalla geografia politica e dal mondo della creatività. Detto questo, proprio per questa necessità di mettersi alla prova, il mondo del backpacking ha incominciato ben presto a stufarci. Non era più una novità ma bensì la nostra normalità.
Nel 2017, mentre girovagava nel Sud Est asiatico, a Nicolò è saltata in testa l'idea di fare un primo viaggio in bicicletta, dall'Italia a Capo Nord, in Norvegia.
Nick
Ancora sorrido pensando a quel momento perché non c'era nessun ragionamento logico in quella scelta. Detestavo la bicicletta, ero fuori allenamento, stavo vivendo uno dei momenti più belli della mia vita eee... Eh poi dove azz sta Capo Nord? ?
Ed eccomi 2 mesi più tardi in sella a una bicicletta insieme a un amico tedesco raccattato quasi per caso, pensando di essere pronto e attrezzato per raggiungere il posto più a nord d'Europa con la sola forza delle mie gambe. Quel viaggio fu un successo tappezzato da mille problemi ma fu estremamente importante perché mi diede la possibilità di capire che se c'è qualcosa che sogni nessuno può fermarti, neanche il dover viaggiare nei paesi scandinavi con 1,70€ al giorno. Non siamo qua però a raccontarti di quell'avventura ma bensì di un altro grande viaggio, iniziato nel tardo maggio 2019 e ancora in corso.
Volevo unire l'Europa all'Asia, dove tutto aveva avuto inizio anni prima. Invece di tracciare sulla mappa una linea dritta abbiamo deciso di spingerci fino al sud-ovest della piovosa Norvegia per poi scendere dall'Estonia fino a Istanbul da dove cominciare a pedalare verso Oriente. L'Europa è stata una piacevole riscoperta: ho avuto modo di incontrare vecchi amici sparsi nel centro del continente, amici che ci hanno guidato alla scoperta delle loro città e con i quali abbiamo trascorso qualche serata in memoria dei vecchi tempi.
Affrontare le Alpi Svizzere senza allenamento e con metri di neve a bordo strada rimarrà per sempre impresso nella mia mente, come l'architettura delle città belga e ancora una volta rimanere folgorato dalla natura norvegese pazzescamente selvaggia. Neanche dopo 2 mesi di viaggio, nel nord della Danimarca, io e David abbiamo deciso di prendere strade diverse per un mese (che alla fine sono diventati ben 3). Questo mi ha permesso di immergermi ancora di più nella natura, che è sempre stato il mio punto fermo in ogni viaggio, cercare strade più avventurose e conoscere molte più persone lungo la strada. Per me la solitudine negli ultimi anni è diventata un'amica. È stato un processo lungo, ma una volta che si riesce ad accettarla è una figata. Si è liberi, liberi di fare ciò che si vuole, si impara molto più in fretta dai propri errori e si inizia a conoscersi meglio. E poi la mente vola, viaggia tra un pensiero e un altro di continuo. Senza stop. È un qualcosa di cui ho bisogno e che cerco costantemente in ogni viaggio. Non sono un asociale, questo no, adoro stare in compagnia e condividere delle emozioni, ma penso che stare da soli per almeno qualche settimana immersi nella natura possa fare solo bene a tutti quelli che ci proveranno. Poi, bisogna dire la verità, non si è mai soli. Quando i locali vedono un ciclista, carico come un mulo, tutti si fiondano incuriositi da questa modalità di viaggio. In questo modo nasceranno amicizie straordinarie. Siamo venuti a contatto con un grande calore umano in Turchia, l'ospitalità di questo paese ci ha sorpreso. Ogni giorno venivamo fermati per fare due chiacchiere, bere un cay e spesso ci hanno offerto un letto per passare la notte. Questo calore umano è stato fondamentale per affrontare il freddo entroterra turco. Senza gli inviti a bere un tè ci saremmo ghiacciati tutte gli arti. Adesso siamo bloccati a Tbilisi per via delle note vicende internazionali. Nel frattempo ripensiamo alle mille esperienze di questo viaggio sognando di ripartire al più presto.
David
Passati i dieci mesi dalla partenza mi sono accorto di quanto questo stile di viaggio mi abbia aiutato, è un cambiamento subdolo, difficile da misurare e con tutta probabilità lo devo ancora capire bene io stesso. D'altra parte però sento di non avere molto in comune con gli altri cicloviaggiatori se non il fatto di essere nella stessa "merda" 24 ore su 24. A loro piace la bici, amano la natura, lo sport, le sfide fisiche, il cibo sano. Io cerco la strada veloce che mi porta verso il prossimo confine, il cibo buono, l'ispirazione, il cambiamento continuo.
Per questo, seppur non escludo la possibilità di un futuro viaggio simile, son certo che cambierò ancora strategia nei prossimi anni, per provare cose nuove che magari richiedano uno sforzo più mentale e meno fisico. Speriamo che la nostra esperienza possa arrivare a qualcuno che si riconosca in noi, anche in parte, e che le ultime riflessioni non cancellino in voi l'idea di un viaggio fantastico in cui finisci nei guai anche se non lo cerchi, vedi ogni paese con gli occhi dei locali e vieni ripagato di ogni momento di incertezza da una chiaccherata amichevole, un bel paesaggio, un'avventura di una notte o anche solo un commento sotto a un tuo post.
Mille motivi per amare questi dieci mesi eppure i ricordi più intensi sono quelli che non avrei voglia di rivivere domani: le difficoltà, le bestemmie, le ruote impantanate, le scorciatoie che si rivelano follie. Se avessi saputo che dopo due mesi dalla partenza avremmo continuato da soli per più di tre mesi non sarei partito. Eppure quei cento giorni sono stati essenziali, potenti, hanno avuto un impatto straordinario. Devo riconoscere che tutti i momenti più difficili sono concentrati in quel periodo, il ché è strano dato che è Nick quello che cerca l'avventura anche quando non è necessaria. Questo per dire che non importa quale sia la tua personalità e quella del tuo compagno/a di viaggio, se sei in cerca di una crescita personale devi viaggiare da solo. Farlo in compagnia è diverso. In generale ancora lo preferisco, è bello condividere le emozioni, sia positive che negative. Ti accorgerai di essere legato a questa persona per sempre, di conoscerla meglio della tua famiglia. È una garanzia di rispetto, ammirazione reciproca nonostante i difetti, e un motivo in più per cercare di migliorare se stessi capendo in toto il suo punto di vista, col tempo. Ci vogliono mesi per riuscire in questo, ma è una ricchezza che spesso non si acquisisce in una vita intera. Evoluzione. Questa è la parola d'ordine della vita. Se hai letto tutto capirai che siamo persone normalissime, senza capacità soprannaturali. Tutto dipende dalle tue priorità. Mutui, auto, relazioni limitanti, posto fisso, sono cose a cui entrambi abbiamo finora rinunciato (a volte non per scelta) e non avendo problemi di salute siamo partiti avvantaggiati. Vogliamo fare un plauso quindi a tutti coloro che, solitamente meno giovani di noi, partono risolvendo o convivendo con una o più di queste situazioni, fregandosene della propria sicurezza fisica o finanziaria, sapendo che viaggiando in sella a una bici tutto si risolverà.
Puoi leggere le avventure appena vissute da Nick e David, e quelle che verranno, sul profilo instagram de I sassi che rotolano e sulla pagina facebook.
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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