Che sapore ha percorrere ciclabili e strade secondarie della Lombardia in bici per scoprire che da Milano a Sabbioneta si può pedalare in assoluta tranquillità, senza rischiare la vita su strade trafficate da mezzi pesanti? Sicuramente una sensazione piacevole, di una pianura lombarda a misura d'uomo e... di pedale!
Non esistono dislivelli impossibili da superare, ma molti luoghi inaspettati, pittoreschi e incredibili da scoprire... alla portata di tutti!
Files GPS
Trasferimento in treno
5 tappe in 5 giorni di bicicletta per assaporare con un viaggio lento e meditato il territorio della
pianura lombarda. La prima sensazione provata è stata quella di sorpresa: nonostante abbia vissuto in provincia di Milano per molti anni, la
ciclabile della Martesana era uno di quegli
itinerari in bici a me sconosciuti. Incredibile pensare che dalla stazione centrale della grande città lombarda chiunque, in poche pedalate sull'ampio marciapiede, possa raggiungere Via Melchiorre Gioia per imboccare la
ciclabile della Martesana che corre fino al fiume Adda da cui il canale nasce. Incredibile ed estremamente piacevole!
Dal fiume Adda, dove l'ingegno umano (parliamo di Leonardo da Vinci ma non solo!!!) convive con la Natura, abbiamo esplorato il villaggio operaio di Crespi d'Adda fondato nella seconda metà del XIX secolo ed ancora abitato. Patrimonio UNESCO, è visitabile in qualunque periodo dell'anno.
Sulla nostra strada è apparso poi il fiume Brembo che, senza farci pregare, abbiamo costeggiato per un tratto seguendo un sentiero sterrato molto divertente. Dopo una notte a Brembate, abbiamo pedalato nuovamente lungo l'Adda fino a Fara Gera inoltrandoci nelle campagne bergamasche per conoscere i luoghi del grande pittore Caravaggio. Nel suo paese natio è passato pochi giorni fa il Giro d'Italia e per le strade del paese si è voluto rendere omaggio a coloro che, vivendo qui, utilizzano la bicicletta nel quotidiano o per viaggiare.
Un esempio fra tutti è quello di Pino, 72 anni che, partito da Caravaggio per giungere a Gerusalemme, ha percorso più di 4000 km in bicicletta in un mese!
Da Caravaggio è poca la strada che ci separa dal fiume Serio che nasce sulle montagne della Val Seriana. Sullo sterrato del parco incontriamo Luca, un pastore di mezza età impegnato nella transumanza del suo gregge di oltre 1000 capi.
Il paesaggio fluviale, strano a dirlo, ma non annoia mai: ogni scorcio è quello giusto per essere fotografato, i prati sono fioriti ed i campi dorati punteggiati di spighe e papaveri. Le
rane gracidano invisibili ed in
bicicletta si prosegue ad un ritmo ideale per conoscere con maggiore intensità quello che incontriamo.
Non posso negarlo, adoro visitare i castelli... è come se mi riportassero indietro nel tempo di qualche secolo per farmi vivere periodi storici mai nemmeno immaginati. I
castelli di Urgnano e Malpaga, nella pianura bergamasca mi hanno stregato, la visita al maniero di Malpaga, in particolare, arricchita dai racconti delle geste eroiche di Colleoni mi hanno fatto viaggiare rapidamente attraverso il XV secolo!
Il tempo passa veloce e sereno e muovendoci verso sud lungo il fiume Serio, su sterrati da vivere soprattutto in mountain bike, pedaliamo verso Crema, un piccolo gioiello della pianura padana spesso sottovalutato dal turismo. La prima foratura rallenta la nostra avanzata... ma solo per pochi minuti!
Gli incontri sono ciò che spesso rende davvero speciale un viaggio in bicicletta e quello con Francesco e poi con Linda e Laura, due teatranti di strada ci resta nel cuore. A Ripalta Arpina ci accorgiamo di essere nel Parco Adda Sud ma anche in quello del fiume Serio: la pianura lombarda è terra fertile e ricca di corsi d'acqua che la percorrono in tutte le sue parti, ecco il perchè di tante zanzare in estate!!! Ti giri a sinistra ed inciampi in un corso d'acqua, svolti a destra edevi guadare un torrente... l'acqua è vita!
Una
scorpacciata di more (dette morone)
di gelso ( un tempo anche intorno al castello di Malpaga veniva coltivato per alimentare i bachi per la produzione di seta!)ci dà la carica per risaltare in sella sotto il caldo sole di fine primavera e zigzagando fra santuari celati dalla vegetazione e campi arati, in un batter d'occhio di troviamo di fronte alla
città murata di Pizzighettone, alla fine della nostra quarta giornata di viaggio.
Il suono della trombetta di Girumin indica l'inizio di una nuova giornata: papaveri, 2 forature, pane e salame, 6 cicloviaggiatori, una cittadina patrimonio UNESCO, un teatro del 1500, vino e pancetta arrotolata... ti ho convinto? Puoi ripercorrere l'itinerario della ciclovia tre fiumi in Lombardia in bici seguendo le nostre tappe... tappa dopo tappa!
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