Le Dolomiti lasciano sempre il segno: ogni itinerario MTB percorso in prossimità dei Monti Pallidi riempie gli occhi di meraviglie oltre, ovviamente, a mettere alla prova la resistenza fisica dei bikers. Il giro del Sass de Putia in MTB è un tracciato ad anello che si sviluppa dalla Val di Funes altoatesina, costeggiando le vette rocciose del gruppo delle Odle e regalando scorci indimenticabili sulle montagne della regione.
Dati tecnici
Giro del Sass de Putia in MTB
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
S.ta Maddalena |
Tempo |
6-7 ore
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Dislivello |
1560 m circa
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Lunghezza |
36 km
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Tipologia di fondo: |
Asfalto 25%
Sterrato 50%
Single trail 25%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
Giro del Sass de Putia ai piedi delle Odle in MTB
In salita da Santa Maddalena
Da Santa Maddalena, frazione del comune di Funes, dopo aver parcheggiato l'auto in uno degli spazi gratuiti situati ai margini del centro, inizia l'itinerario MTB intorno al Sass de Putia. La strada asfaltata, da subito in salita, lascia presto spazio ad una sterrata che si inoltra nel bosco.
Si guadagna quota, dolcemente, respirando i profumi di queste altitudini. Ci si trova presto a 1700 m di quota incontrando
Malga Zannes e proseguendo fuoristrada tra le fresche fronde boschive. Poche centinaia di metri e un
primo scorcio sulle Odle lascia a bocca aperta.
Queste vette dolomitiche, alcune delle quali superano i 3000 m di quota, hanno forme severe, disegnate dal vento e dal tempo.
Si risale in sella per continuare l'ascesa verso Malga Gampen, a quota 2062 m, tra prati fioriti e nuovi traguardi da raggiungere. Una sosta alla malga è consigliata, magari per bere qualcosa di rinfrescante... ma attenzione a mangiare troppo, la salita non è ancora finita!
Il Rifugio Genova e l'anfiteatro dolomitico
Se pedalare fino a Malga Gampen è stato mediamente impegnativo,
arrampicarsi (è il termine più opportuno!) fino all'ingresso del Rifugio Genova, 240 m più in alto e 800 m più in là, può sembrare follia.
Dalla malga l'ampia sterrata non lascia spazio ad indecisioni: senza alcun ripensamento, nè pietà, la strada
taglia la montagna in verticale portandosi oltre i 2300 m in poche centinaia di metri.
Il
rifugio Genova appare dietro la curva come un miraggio: il tratto più duro di questa prima parte dell'itinerario è ormai alle spalle.
Poco oltre il rifugio Genova il sentiero si stringe divenendo un single trail a dir poco panoramico.
Tenendo la via più bassa, quella a destra, si percorre un trail leggermente tecnico che prosegue in piano, o leggera discesa, in uno degli scenari più belli del percorso: il gruppo delle Dolomiti di Sesto, le Odle, il
gruppo del Sella e la Regina incontrastata, la Marmolada, sfilano uno dopo l'altro mostrando gli abiti più belli. Davanti alle ruote appare invece l'inconfondibile sagoma del
Sass de Putia, 2875 m di roccia spigolosa e candida.
Dopo la fatica per raggiungere l'anfiteatro dolomitico si può pensare finalmente a rilassare i muscoli godendo della bellezza dei luoghi. Per un lungo tratto si pedala in quota ma, ben presto, si deve essere pronti a recuperare la concentrazione per una breve discesa, a tratto tecnica, che ci porterà fino a quota 2100 m. Il
giro in MTB del Sass de Putia, a questa altitudine, attraversa i prati ai piedi del massiccio che sono punteggiati da eleganti baite in legno.
Mentre si sogna di restare a vivere in questo scenario incantato, la sterrata avanza veloce regalando, ancora una volta, vedute fiabesche.
Il Sass Putia... da diversi punti di vista
Le malghe vivaci dell'altopiano, che in estate è ancora colorato dalle fioriture di pulsatilla, genzianelle, arnica e soldanella alpina, scompaiono alle nostre spalle nei pressi del
Gömajoch dove il single trail inizia a scendere sulla sinistra, in direzione nord-ovest. Stiamo girando intorno al Sass de Putia portando i nostri
cavalli d'acciaio nella parte più settentrionale sfiorata dal massiccio e la storia non cambia: le Dolomiti rapiscono la vista ad ogni colpo di pedale.
Il
Sass de Putia, Peitlerkofel in tedesco, si trova all'interno del
parco naturale Puez - Odle e, grazie al suo isolamento, appare inconfondibile. Alternando tratti tecnici a situazioni più semplici si giunge in prossimità dell'
Ütia de Göma dove proseguiremo a sinistra. Il single trail diventa via via più sassoso e tecnico man mano che si avvicina alla parete del Sass de Putia e ci si trova costretti a spingere la bici per circa 10 minuti. Superato il tratto più ostico si ritorna a pedalare su facile sterrata panoramica fino al Passo delle Erbe.
Il Passo delle Erbe e la discesa
Il Passo delle Erbe è un valico secondario e, per questo motivo, poco frequentato dalle automobili.
Dal passo il Sass de Putia si mostra in tutta la sua maestosità e varrebbe la pena giungere fin qui solo per poter assaporare con gli occhi questa vista. Il nostro itinerario MTB lascia il valico scendendo su asfalto per due tornanti prima di imboccare un single trail tecnico sulla destra. Poco più avanti si riemerge nuovamente su asfalto per un altro breve tratto. Lo sterrato torna presto ad essere il protagonista di questa avventura accompagnandoci lungo una facile risalita fino a quota 1880 m.
Nonostante tutto il dislivello già superato, questa breve fatica ha il potere di ritemprare lo spirito tra il suono dell'acqua e la frescura della vegetazione. Cammuffati alla vista degli animali selvatici dagli arbusti del sottobosco potrebbe anche capitare di imbattersi in qualche capriolo. All'altezza dell'Edelweiss, punto sosta ideale per una birra o una radler, si torna nuovamente su asfalto per 1,5 km. Lo sterrato e l'asfalto si daranno il cambio fino a Santa Maddalena per chiudere il cerchio di questo itinerario sulle Dolomiti dell'Alto Adige.
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