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Giro del Monte Mauro nella Vena del Gesso Romagnola in bici
Scritto da Gotico
L’Italia, bella perché varia. Non c’è un luogo che per natura e storia sia uguale all’altro.
Negli Appennini, nella parte occidentale della Romagna, esiste un luogo, dalla conformazione particolare, che ha segnato prepotentemente la flora e la fauna, lasciando anche il segno nella storia e nella vita degli uomini.
Mi riferisco alla Vena del Gesso Romagnola, una dorsale di solfato di calcio lunga circa 20 km e larga mai più di 1, col Monte Mauro come vetta più alta, divenuta parco regionale allo scopo di proteggerne la biodiversità.
Esistevano delle cave per l’estrazione del gesso; attualmente solo una è attiva mentre le altre sono dismesse. Alcune di queste sono visitabili, come la grotta del Re Tiberio.È una delle maggiori zone carsiche gessose d’Europa, in quanto crivellata da doline ed attraversata in profondità da oltre 200 grotte.
Il territorio è ampiamente fruibile grazie ad una serie di sentieri ben segnalati. È stato inoltre realizzato un percorso per le bici, la “Ciclovia dei Gessi”, il quale si inserisce in un progetto più ampio di itinerari ciclabili nelle aree protette della regione chiamato la “Ciclovia dei Parchi”. Questo percorso e quello del parco Cà Carné si sviluppano ad anello, con partenza ed arrivo a Riolo Terme, e si appoggiano in gran parte su questi sentieri e percorsi ciclabili.
Riolo Terme, antica città d’acque
Primo itinerario per raggiungere Monte Mauro, la punta più elevata della Vena del Gesso a quota 517 m.
Partenza da Riolo Terme, nel cuore verde della Romagna Faentina, il cui centro storico è raccolto attorno alla medievale rocca trecentesca. Il paese è diventato un riferimento per la mountain bike, anche in ambito internazionale, grazie al Rally di Romagna. Un evento più che una gara in quanto sono ben 5 le giornate nelle quali atleti ed appassionati si sfidano su percorsi diversi per lunghezza e difficoltà. Ho assistito alla partenza della Ultra Marathon (90 km circa) e devo dire che mi ha fatto un certo effetto… Tanti sono gli stranieri, soprattutto spagnoli e danesi… il nord ed il sud dell’Europa che si incontrano in Romagna: fantastico.
La salita al Monte Mauro
Si esce dunque da Riolo Terme lungo Via Firenze in direzione Borgo Rivola. Fatte poche centinaia di metri si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per il Monte Mauro. Ci si addentra nel bosco sempre su asfalto, e da subito vengo rapito dal profumo delle ginestre che puntellano a macchie gialle il paesaggio. Con lo sterrato la strada inizia a salire, rimanendo sempre pedalabile. Sulla cima si trova l’eremo di San Mauro, datato VI secolo e restaurato circa 20 anni fa, purtroppo chiuso. Il panorama, come intuivo, riassume tutti i caratteri della zona: doline, coltivazioni, boschi, piccoli masi, borghi… un panorama che riempie gli occhi ed emoziona l’animo.
Nel cuore del parco della vena del gesso
Appagato lo spirito e riposato il corpo (mi raccomando portare con sé acqua in quanto non vi sono fontane) si scende svoltando a sinistra per poi imboccare un sentiero sulla destra (attenzione non il 511!) che potrei definire molto flow su terra battuta ed alcuni sassi, con qualche breve tratto di salita e discesa. Tale sentiero termina con una discesa piuttosto tecnica (per chi non se la sente meglio scendere a piedi) per giungere ad un incrocio. L’unica possibilità sta nel girare a destra per portarmi sul sentiero CAI 513. Proseguendo il sentiero si trasforma in una strada sterrata e poi asfaltata, che inizia a scendere sempre più passando per il borgo di Crivellari e quindi Borgo Rivola. Lungo la discesa, veloce e assai facile, è consigliato fermarsi di tanto in tanto per godere del panorama, soprattutto, come nel mio caso, al tramonto. Seguendo la SP 306 ci si riporta a Riolo Terme.
Con l’esclusione del tratto tecnico in discesa l’anello è facile, naturalmente poi dipende da come lo si affronta. Lungo il percorso come in prossimità del Monte Mauro ci sono ancora le indicazioni del Rally di Romagna; immagina lo spettacolo e la grinta dei partecipanti su questi tracciati…
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Gotico
Trentino D.O.C., vivo nella splendida conca del Garda, che adoro. Appassionato di MTB e montagna, arte e cultura. Mi diletto ad esplorare il nostro Trentino, non solo dall'alto della sella di una bicicletta. Non disdegno nemmeno visitare moste e musei d'arte.
In una sola espressione: amo la libertà.
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