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Giro d’Italia 2014: partenza in Irlanda... un concorso per andarci

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Dopo Danimarca, Montecarlo, Grecia e tanti sconfinamenti alpini durante la gara, nel 2014 il Giro d’Italia partirà dall’Irlanda. A differenza dei precedenti esteri, saranno ben tre tappe che si svolgeranno sul territorio irlandese: 9, 10 e 11 maggio.
La prima tappa si svolgerà interamente a Belfast con una spettacolare cronometro a squadre di 21,7 km che partirà dall’area del rinnovato cantiere del Titanic.
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Il Giro in Irlanda

 
La seconda tappa di 218 km avrà ancora la partenza e l’arrivo ancora a Belfast. Sarà il percorso più spettacolare, uno dei più frequentati dai cicloturisti di tutto il mondo, grazie alla Causeway Coastal Route, nell’estremo nord del paese dove il Giants Causeway è uno degli scorci più famosi e patrimonio Unesco. La terza tappa di 187 km partirà dalla città di Armagh, la capitale religiosa del paese, e terminerà a Dublino.
 

Partecipa al concorso e vinci l'Irlanda

Attraverso il sito del Turismo Irlandese si può partecipare al concorso "Il Giro d'Italia arriva in Irlanda" (fino al 15 novembre), rispondendo ad una semplice domanda, per avere la possibilità di visitare i luoghi in cui si svolgerà la Grande Partenza per partecipare all'estrazione.
Il premio consiste in: voli per 2 persone per/da Dublino con trasferimenti per Belfast, sistemazione di 3 notti in hotel in Irlanda del Nord, in data precedente la fine di aprile, 2 biglietti per lo spettacolare complesso del Titanic Belfast da dove partirà il Giro 2014. 
Se volete avere ulteriori informazioni potete telefonare al numero 02 48296060 oppure collegarvi alla pagina facebook del Turismo Irlanda! Buon giro d'Italia 2014 a tutti!!!
Se volete seguire le prime tre tappe del giro in Irlanda e poi approfittarne per esplorare l'isola verde sui pedali, date un'occhiata al diario di viaggio di Nicola e Gianni .
 
 
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Sauro Scagliarini

Il mio sport era il nuoto e ho fatto gare di fondo in acque libere in giro per il mondo. Il ricordo più bello va alla Piombino-Portoferraio (Isola d’Elba) che vinsi alla prima edizione e terzo alla seconda. E la bicicletta? Dopo il nuoto volevo provare il triathlon e così sono diventato progressivamente un ciclista. Pedalare è diventato così intrigante che passo dalla MTB alla bici da strada senza troppe remore. Con la prima ho fatto diverse edizioni della gara a tappe da Nairobi a Mombasa (Kenya), ma la più epica fu la competizione che attraversava il deserto del Ténéré (estremo sud dell’Algeria) e scalando l’Assekrem, da Tamanrasset a Djanet, 700 km in 6 tappe: un’avventura vera più che una gara. Sulla strada ho partecipato a diverse granfondo e scalato le salite mitiche del ciclismo agonistico (Mont Ventoux, Alp d’Huez, Passo Giau, Colle dell’Agnello), ma non disdegno le piste ciclabili, quelle bellissime dell’Alto Adige sono le mie preferite, da percorrere senza fretta come l’estate scorsa in Provenza da Avignone ad Aiques-Mortes e subito dopo le strade a picco sul mare dell’Irlanda del nord (Causeway Coastal Route) che ho percorso per assaporare in anticipo le tappe del Giro d’Italia 2014.
Da giornalista ho seguito invece gare affascinanti ma estreme che non farei mai per l’abuso del sonno al quale i ciclisti si costringono: durissima la Race Across America, ma anche peggio i Raid (o Adventures Race) come la Southern Traverse in Nuova Zelanda, Elf Authentic Adventure (Nord-Est Brasile, Filippine) e il Raid Gauloises che ha generato il settore. Per evitare l’alienazione da pedale, lo sci sulle Dolomiti e le immersioni nei mari tropicali sono l’antidoto.