Cima Ombretta, escursione sulla Marmolada regina delle Dolomiti
Dal parcheggio, dove è possibile prendere la funivia, dopo una lauta colazione in un bar nei dintorni, abbiamo imboccato una forestale sterrata alquanto ripida e trafficata da escursionisti, al termine della quale si trovava una baita ristoro.
Appena superato questo primo pezzo da subito molto stancante, siamo emersi su un altopiano ricoperto di sempreverdi e ampi pascoli che permettono una panoramica niente male sulle montagne circostanti. Il sentiero 602 continua poi lineare senza dislivelli eccessivi per quasi mezz'ora, conducendo gli avventori, con una facile salita, al Rifugio Contrin, costruito per ospitare coloro i quali vogliano trascorrere più giorni su queste splendide montagne. Non è stato il nostro caso purtroppo: il tempo stringe sempre e noi abbiamo avuto a disposizione solo una giornata.
Dal Rifugio Contrin abbiamo seguito le indicazioni per il Passo Ombretta, situato a due ore di marcia. Davanti a noi la parete sud della Marmolada è già in parte visibile e la sua imponenza è incredibile, come quella del Gran Vernel con la sua cima aguzza e rocciosa. Da un grande pascolo abitato da una popolosa colonia di marmotte si prende lentamente quota attraversando tre ruscelli che, con le loro acque gelide, concedono un po' di refrigerio agli assetati e sudati escursionisti. Questa parte del trekking è infatti abbastanza stancante per il dislivello da affrontare e rigenerarsi con dell'acqua fresca è un vero piacere. Si continua l'ascesa costeggiando una parete rocciosa verticale dalla quale provengono strani rumori. All'inizio non vi pongo molta attenzione, ma man mano che mi avvicino riesco a distinguere degli insistenti cinguettii e, alzando lo sguardo verso la roccia, riconosco il colore rosso sgargiante dei picchi muraioli che vivono ad alta quota costruendo il loro nido in piccole cavità. Sono tanti e volano veloci in picchiata da una parte all'altra senza darmi il tempo di scattare qualche foto. Il sentiero prosegue insinuandosi in un vallone più stretto che nasconde ancora un piccolo nevaio resistito al calore estivo. La salita è davvero erta e incespico ripetutamente fra le insidiose pietre che formano la traccia escursionistica. Finalmente vedo qualcosa in lontananza, ha l'aria di essere un resto di qualche eroica impresa su questi monti. Accelero più che posso e mi accorgo che tutt'intorno ad una specie di rudimentale croce ormai arrugginita sostano almeno dieci persone che, sedute e rilassate, consumano il pranzo al sacco: siamo giunti al Passo Ombretta, quota 2700 m. Per poter posare i nostri stanchi piedi sul culmine omonimo dobbiamo percorrere ancora un'ora di camminata, almeno in base a quello che esplica il cartello segnaletico. Sospiriamo indecisi, siamo già abbastanza provati dall'escursione fino al Passo, ma la voglia di raggiungere la cima è davvero tanta, quindi...che fare? Lasciamo la decisione a quando avremo lo stomaco pieno, nel frattempo ci godiamo lo splendido panorama sull'altopiano sottostante e su tutte le montagne dal circondario fino all'Adamello, adagiato all'orizzonte.
L'acqua è reperibile lungo tutto il tragitto fino al Passo dell'Ombretta
Escursione lunga e stancante, ma davvero appagante adatta solo a chi ha già una buona esperienza in montagna e allenamento medio. Non adeguata a bimbi troppo piccoli (fino al Passo Ombretta è percorribile da tutti!) e persone inesperte.
In Val di Fassa è possibile percorrere moltissimi trekking per tutti i gusti. Noi ti consigliamo di esplorare la zona dell'Antermoia fino alle torri del Vajolet e di raggiungere il panoramico rifugio Vajolet situato poco sotto il Catinaccio di Rosengarten!
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Commenta per primo.

Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!