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Donne in bicicletta: viaggio ad ostacoli per il mondo

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Partire per un'avventura, senza orologio e senza limite di tempo, partire in compagnia o da sole, le donne in bicicletta, viaggiatrici coraggiose ed amanti della scoperta, sono un numero in continua crescita: Italia, Regno Unito, Australia, Messico, Iran... alt, fermi tutti!!! In Iran? Delle donne in bicicletta? Mai e poi mai! L'Iran è uno di quei paesi dove andare in bicicletta per una donna è vietato, proibito, perseguito... Il velocipede, uno dei mezzi più innovativi mai ideati, simbolo di libertà e viaggio, di fatica ma anche di quotidianità in luoghi dove l'automobile è un privilegio di pochi ricchi, è considerato una reale minaccia in alcuni stati del mondo! Ecco un breve elenco degli ostacoli che abbiamo scoperto...
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Ci sono stati del mondo dove le donne in bicicletta non sono viste di buon occhio. In occasione della BIT 2013, la fiera del turismo di Milano, ho approfittato della presenza inaspettata dello stand del turismo iraniano per informarmi su uno dei paesi che vorrei visitare in bicicletta. Dopo qualche domanda generica sono entrata nello specifico chiedendo se fosse possibile ottenere un visto d'ingresso al paese direttamente alla frontiera, dopotutto, viaggiando in bicicletta, non si possono calcolare bene i tempi... Con uno sguardo perplesso mi è stato risposto che le donne non possono usare la bicicletta in Iran. Non vi dico la mia sorpresa: ho pensato per alcuni istanti ai racconti di viaggio di una coppia di cicloviaggiatori tedeschi passati dall'antica Persia proprio due anni fa e... sono tornata all'attacco! La referente ha voluto essere certa di quello che affermava e si è recata a chiedere conferma ai suoi due colleghi. Con un sorriso gentile mi ha confermato che le donne in bicicletta non si vedono nella quotidianità iraniana perchè vige il divieto di utilizzare l'unico mezzo che tutti potrebbero permettersi ma che una viaggiatrice, se accompagnata da un uomo, può usare il velocipede per gli spostamenti.
 

Donne in bicicletta... sognando l'Iran!

 
Già da diversi anni per le donne iraniane amanti della bicicletta la vita si è fatta più difficile. La bicicletta è considerata un mezzo sconveniente, non adatta al sesso debole ma, dopotutto, a chi vive nella trafficata ed inquinata Teheran il divieto non ha cambiato la vita. Fra le migliaia di macchine nessuno osava avventurarsi in bicicletta, tanto meno le donne. Nelle città più piccole invece, andare in bicicletta era una pratica diffusa, amata ed usata da tanti giovani, da ragazze ma anche da donne di una certa età, ora purtroppo tutto è cambiato! Anche chi viaggia in Iran, se non accompagnata da un uomo, potrebbe incorrere in sanzioni, insulti o addirittura aggressioni da parte della minoranza integralista. Per una cicloviaggiatrice solitaria pedalare nell'antica Persia è per ora un miraggio lontano, mentre se il viaggio verrà affrontato con un velo in testa, pantaloni lunghi ed un accompagnatore non ci sarà alcun problema se non quello di dispiacersi per tutte quelle donne iraniane che hanno chiuso con lucchetto o chiavistello la propria bicicletta in garage... a tempo indeterminato!
 

Anche in estremo Oriente... la bicicletta è vietata alle donne

 
In Corea del Nord, negli anni '90, un vecchio divieto del dittatore Kim Jong-il vietava alle donne di andare in bicicletta. Introdotto e poi tolto(fortunatamente), il divieto non limitò a lungo la libertà delle donne nord coreane. Ultimamente però, le vecchia legge senza senso è stata rimessa in vigore perchè, a detta del nuovo detentore del potere, le donne in bicicletta sono figure inadeguate a quelle della morale socialista. In una nazione dove la bicicletta è indispensabile alla popolazione per spostarsi, per recarsi al lavoro, per socializzare, per vivere, le donne si trovano ancora una volta colpite nell'equilibrio, già instabile, della propria quotidianità. Coloro che verranno sorprese con le mani nel sacco, o meglio con i piedi sui pedali, in sella alla bicicletta o, anche solamente, dietro ad un uomo sul velocipede, saranno fermate, multate ed il mezzo rischierà la confisca!
Questa decisione, si dice, graverà sull'economia del paese in modo molto pesante visto che i nord coreani non dispongono di altri mezzi di trasporto ed utilizzano la bicicletta per qualsiasi cosa... che senso può avere una misura del genere se non quello di dimostrare quanto sia inutile l'applicazione della stessa?
 

Una bicicletta verde verso la rivoluzione culturale?

 
Negli scorsi mesi al cinema è uscito un film di una regista dell'Arabia Saudita, Haifaa Al Mansour. Il film intitolato la Bicicletta verde tratta con estrema attualità la condizione della donna fra obblighi e divieti nel paese del Medio Oriente... divieti che includono quello di andare in bicicletta. L'Arabia Saudita è un paese estremamente conservatore e la bicicletta, al suo opposto, è vista come un mezzo di trasporto rivoluzionario ed innovativo ( ed in effetti... lo è!) e perciò vietato! Un detto locale, che fa rabbrividire, recita queste parole: « Una ragazza non possiede altro che il suo velo e la sua tomba.» ma... cambierà mai qualcosa?
 

I talebani e l'annullamento della donna in Afghanistan

 
Un donna è un oggetto, nulla di più. Perchè preoccuparsi delle donne quando manca il pane, c'è poco lavoro, c'è povertà... mi sembra quasi scontato dire che in un paese dove le donne non potevano uscire di casa senza indossare il burqa e senza essere accompagnate da un uomo, era loro vietato di salire su una bicicletta. Donne in bicicletta? Un sogno! Ora forse le cose sono un po' cambiate ma la guerra, i continui attentati, l'instabilità dell'Afghanistan non ci permettono di dare una valutazione obiettiva alla situazione...
L'idea di un mondo più equo e giusto, dove ogni donna sia libera di salire e scendere dalla propria bicicletta quando lo desidera è per ora solo un film di cui non conosciamo ancora il finale. La bicicletta, un semplice mezzo di trasporto ecosostenibile che può condurre chiunque anche dove altri mezzi non possono, fa parlare ancora di sè... speriamo che la prossima volta lo faccia come la protagonista di una storia a lieto fine!!!
 

Pedalare in Pakistan non è una buona abitudine

 
Il Pakistan conta oltre 180 milioni di abitanti ma girando per le strade delle città è difficile vedere delle donne in bicicletta... per quale motivo? La bicicletta non è vietata a nessuno sul territorio pachistano, ma non è certamente vista di buon occhio in particolar modo se usata da una donna. E' anche per questo motivo che, in occasione dell'8 marzo, un gruppo di ragazze pachistane ha pedalato per le strade di Islamabad per protestare contro i pregiudizi e per dimostrare, ancora una volta, che la bicicletta è un mezzo di trasporto adatto a tutti... anche alle donne!
 
Conoscete altri paesi dove è impossibile vedere donne in bicicletta perchè è vietato?!? Segnalatecelo!!!
Per approfondire il ruolo della bicicletta in certi paesi del mondo ed il suo rapporto con le donne potete leggere qualche interessante articolo come quello su Il Messaggero " La bicicletta verde - Essere donna in Arabia Saudita fra divieti e contrasti", Donne e diritti violati di Vides e "In Arabia Saudita le bambine non possono andare in bicicletta" sul programma Caterpillaram della Rai. Un ultimo articolo è quello di Il Mondo dedicato ad un gruppo di donne pachistane che l'8 marzo, festa della donna, hanno pedalato per qualche chilometro ad Islamabad sotto lo sguardo incredulo della gente. Se volete invece saperne di più ulla prima donna ad aver fatto il giro del mondo in bici, dovete leggere la storia di Annie Londonderry. Ogni anno centinaia di donne provenienti da diversi paesi del mondo pedalano per le strade del Medio Oriente portando un messaggio di pace... sono le donne in bicicletta di Follow the women, ne avete mai sentito parlare?!?
 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!