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Vacanza in bici con bambini da 6 mesi ai 3 anni
Organizzare una vacanza in bici con bambini così piccoli non è una passeggiata,ma non neppure impossibile. Attraverso l'esperienza con la mia famiglia ho capito che con i bambini è possibile compiere veri e propri cicloviaggi itineranti della durata di oltre una settimana, senza alcun mezzo al seguito. Questa rubrica ti offre suggerimenti per organizzare questo tipo di esperienza spiegandoti cosa considerare e come scegliere gli itinerari..
L'organizzazione e le caratteristiche di una vacanza in bici con bambini variano molto in base all'età dei bambini. Secondo questo criterio, possiamo distinguere tre fasce d'età corrispondenti a tre diverse tipologie di viaggio:
- dai 6 mesi ai 3 anni d'età,
- dai 3 ai 6 anni d'età;
- oltre i 6 anni
Ogni fascia di età presenta delle necessità specifiche: se riesci ad organizzare il cicloviaggio in modo che risponda a queste necessità, farai in modo che la quota di divertimento sia maggiore a quella di stress... per tutti!
Tratterò le caratteristiche di ciascuna fascia d'età in tre diversi articoli. In questo, inizio a parlarti di fare cicloturismo con bambini dai sei mesi ai tre anni.
Come organizzare una vacanza in bici con bambini da 6 mesi a 3 anni
Viaggiare in bici con tuo figlio di quest'età è possibile grazie all'utilizzo del carrellino portabimbi, un rimorchio che si collega alla bici del genitore; per i bambini di età inferiore all'anno esiste un apposito riduttore che aiuta il bambino a mantenere la posizione seduta (per un approfondimento a riguardo ti rimando a un prossimo articolo sull'attrezzatura per i cicloviaggi coi bambini).
Pausa pranzo e soste lungo l'itinerario
Per organizzare un cicloviaggio con bambini in questa fascia di età, la scelta dell’itinerario con relativo chilometraggio e dislivello giornalieri dipende sostanzialmente dall’allenamento del genitore che trainerà il carrellino con i cuccioli. Il limite da rispettare quando pianifichi il viaggio perciò, non sta nel numero di chilometri giornalieri, ma nella quantità di tempo che i bambini possono trascorrere nel carrellino. A questo riguardo, è importante pensare a come gestire il tempo della tappa giornaliera. Il mio consiglio è quello di dividerla in due blocchi (mattina e pomeriggio) intervallati da una lunga pausa per pranzare e giocare (anche 2 ore).
Se mamma e papà si sono goduti il paesaggio pedalando, devi pensare che il bimbo dal carrellino ha fatto un'esperienza solo parziale; magari non ha visto nulla perchè ha dormito.
La pausa pranzo per lei/lui è il momento più importante della giornata, in cui potrà esplorare l'ambiente, correre, giocare, scatenarsi.
Strategica è la scelta del luogo dove fare la sosta: un prato, un parco giochi, una zona pedonale, una fattoria... Non aspettare l'ultimo momento per decidere di fermarvi, quando il cucciolo è già in protesta o i vostri stomaci reclamano cibo. Inizia a guardarti in giro un po' prima, così da trovare i luoghi che per tuo figlio possano rappresentare un'opportunità di divertimento, in base ai suoi gusti. All’interno della mattina e del pomeriggio prevedi altre soste più brevi. Per una buona riuscita della tappa però, evita di farlo scendere troppo frequentemente.
Considera che il carrello sui bambini ha un effetto simile al passeggino o al treno per gli adulti: culla, rilassa e facilita il sonno. Quando il bambino viene seduto, inizialmente può non essere soddisfatto e perciò protestare un po' (come quando lo fai sedere sul passeggino o sul seggiolino dell'auto). Non appena inizierai a pedalare, il movimento lo aiuterà a rilassarsi e imparerà a esplorare il suo spazio e a cercare i giochini per distrarsi. Salire e scendere continuamente dal carrellino lo renderà, invece, più nervoso e non gli permetterà di abituarsi all'esperienza del viaggio. È meglio resistere qualche minuto alle sue prime proteste e poi “sfruttare” il tempo in cui dorme o gioca per portarsi avanti nella tappa. Il bimbo deve sapere però, che le soste saranno divertenti e sufficientemente lunghe per esplorare l'ambiente e giocare. Perciò meglio poche soste e lunghe rispetto a un continuo stop and go, frustrante per tutti.
Se la sosta per il pranzo sarà di due ore, puoi prevederne un'altra la mattina e una al pomeriggio di mezz'ora almeno. Anche in questo caso, non fermarti se il bimbo dorme o sta giocando; proponila invece nei momenti in cui lo vedi a disagio o annoiato e soprattutto in prossimità di elementi di suo interesse (una spiaggetta accanto a un torrente, un recinto coi cavalli, un altro parco giochi...).
Il tempo nel carrellino
Molto importante per la riuscita del viaggio in bici con bambini è pensare a rendere confortevole il tempo nel carrellino. Lì, la bimba/il bimbo trascorrerà molte ore della giornata. Il mezzo dovrebbe, quindi, diventare la sua “tana” con tutto il necessario per distrarsi.
Vediamo cosa può servire: ciuccio (se lo usa), i suoi pupazzi, un cuscino da culla o qualche indumento morbido per appoggiare la testa se si addormenta; anche un libretto di piccole dimensioni con pagine cartonate o plasticate (ottimi quelli “da passeggino”) gli sarà di aiuto per distrarsi. È importante che i suoi oggetti siano legati al sedile con appositi cinghietti, in modo che se gli sfuggono di mano, li possa recuperare autonomamente.
Dai tre anni puoi proporgli il lettore mp3 con gli auricolari. Ti farà sorridere, ma ascoltare le sue canzoncine preferite sarà molto gradito al bimbo/bimba (è ormai noto che nell'utilizzo della tecnologia i più piccoli non hanno alcuna difficoltà!). Personalmente sconsiglio di dotarli di dispositivi video (tablet, cellulari, ecc) in quanto è utile distrarlo, ma non “ipnotizzarlo” facendogli perdere la percezione del viaggio.
In sintesi, il carrellino va attrezzato in modo simile a come attrezziamo un passeggino; l'unica differenza è che non c'è il genitore a offrire i vari oggetti, ma il bimbo deciderà da solo cosa preferisce e dovrà essere autonomo nel prenderlo. Per i bambini piccoli il tempo nel carrellino può diventare una prima occasione di autonomia!
La scelta dell'itinerario
Un altro punto nell'organizzazione della vacanza in bici con bambini riguarda la scelta dell'itinerario, in particolare la possibilità di privilegiare percorsi su piste ciclabili oppure su strada a traffico misto.
Nel caso della fascia d'età fino ai tre anni, non è particolarmente importante ricercare le piste ciclabili, che necessariamente restringono il ventaglio di possibili destinazioni; è però raccomandabile evitare strade strette o con molto traffico, perché il carrello ha un suo ingombro. A questo riguardo è importante utilizzare sempre l'asticella con la bandierina segnaletica in dotazione, in modo che un eventuale autista di un mezzo alto (camion, furgone, suv) che sopraggiunga dietro di noi, individui chiaramente il carrellino a rimorchio della bici. Rispetto alle possibili destinazioni ti suggerirò qualche itinerario interessante per questa fascia d'età in un prossimo articolo. Una caratteristica da ricercare possibilmente nella scelta della meta è la sufficiente vicinanza tra i centri abitati. Un paese anche piccolo ogni dieci/quindici chilometri ti permette, infatti, di avere un punto di appoggio per qualsiasi necessità il bimbo possa avere e di accorciare o allungare agilmente le tappe in base alle esigenze e alle condizioni dei diversi giorni.
Un altro aspetto importante che può facilitarti nei viaggi in bici per famiglie è la presenza di una ferrovia che percorra più o meno il tuo itinerario. In caso di condizioni meteo veramente proibitive infatti, potrai decidere di non passare in sella l'intera giornata, ma di voler comunque procedere nell'itinerario: il treno ti permetterà di non perdere tempo prezioso. Nei Paesi europei (soprattutto quelli del nord) il servizio di trasporto ferroviario è generalmente molto bike-friendly. É possibile caricare la bici e anche il carrello. Il prezzo è solitamente più alto che in Italia, ma anche la qualità del servizio; il passaggio sul treno risulterà quindi un'esperienza confortevole e anche molto divertente per i bambini.
Quando fare le vacanze in bici con bambini
Un'ultima osservazione merita la scelta della stagione in cui viaggiare. Naturalmente l'estate (pensando alle mete europee) si presta bene ai viaggi in bici per famiglie, perchè generalmente permette di evitare le condizioni più avverse come temperature rigide e precipitazioni. Occorre però fare alcune altre considerazioni. La prima è che nelle giornate molto calde il carrello (anche se completamente aperto) funziona come “una piccola serra”. Se i genitori avranno caldo, ancor di più lo sentiranno i bambini! Al contrario, in condizione di freddo, vento o pioggia, il carrello offre una maggior protezione ai piccoli (sarà però importante verificare l'impermeabilità del tuo mezzo). In conclusione, per le vacanze in bicicletta con bambini puoi optare anche per stagioni un po' più fresche, come l'inizio della primavera o l'autunno. Se terrai a mente queste piccole attenzioni fin da quando prepari il viaggio, l'esperienza risulterà più semplice e naturale di quanto puoi immaginare; ti regalerà emozioni uniche e sarà un bellissimo ricordo d'infanzia per tua figlia/figlio!
Sono pronto a scommettere che il cicloviaggio entrerà a far parte delle tue abitudini famigliari, accompagnando la crescita dei tuoi figli e “crescendo” con loro: con il cambiare della loro età, cambierà il vostro modo di viaggiare, ma questo lo vedrai nel prossimo articolo.
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Simone Peccenati
Sostenitore della teoria per cui una vita non basta per sperimentare tutto quello che il pianeta ci mette a disposizione, la mia mente partorisce più idee di quelle che il mio tempo libero mi permette di realizzare. Sono appassionato di cicloviaggi in solitaria, con amici e con la famiglia. Pratico scialpinismo, arrampicata e corsa in montagna senza eccellere in niente, ma divertendomi un mondo. Innamorato di quel preciso attimo in cui scocca la scintilla di un sogno da realizzare, bramoso ogni volta di portarlo a termine, spostandomi da un punto A ad un punto B senza l’ausilio di mezzi meccanici diversi dalle mie gambe e dalla mia bici... Estasiato dalle emozioni che regala ogni viaggio itinerante.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico