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Come frenare in mountain bike... con gusto!
Scritto da Raffganz
Frenare è un gesto istintivo da cui dipende la sopravvivenza del biker: non tutti sono a conoscenza di alcuni utili accorgimenti per rendere meno drammatica questa fondamentale fase di guida.
La leva del freno
Mi è capitato di notare, anche da biker di una certa esperienza, una impugnatura non adeguata.
L’errore più grossolano è quello di afferrare la leva con tutte le dita della mano, escluso (per fortuna) il pollice.
E’ il tipico errore del ciclista urbano: nella mtb la presa sul manubrio è di vitale importanza, pertanto non bisogna spostare dal manubrio più di una, massimo due, dita!!!
Di solito per attivare la leva del freno si utilizza l’indice e/o il medio. Attenzione però a dove posizionate le dita.
Come si può osservare il nostro strumento termina in una curvatura: quello è il punto corretto dell’impugnatura.
Disposizione dei freni
Alla vostra Dx è situato il freno posteriore alla vostra Sx l’anteriore. Il loro utilizzo deve essere sempre variato a seconda della tipologia di discesa: sui terreni sconnessi e scivolosi frenare con la ruota davanti può comportare una perdita di controllo con conseguente volo d’angelo. Viceversa frenare solo con la ruota dietro può portare ad uno sbilanciamenti del mezzo con pericolosi scodinzolamenti. Bisogna quindi frenare prima di arrivare in questi tratti pericolosi, ancor di più occorre evitare le frenate improvvise e nervose, mai frenare su legni, rocce bagnate, o anche erba umida: hanno l’aderenza del pavimento dopo la cera.
In sintesi: la frenata va sempre rapportata all’aderenza del terreno.
Struttura dei freni
Veniamo alla struttura dei freni. Esistono fondamentalmente di due categorie: freni a disco e Vbrake.
I primi sono incomparabilmente più evoluti dei secondi, pertanto consiglio di affidarsi esclusivamente a questi.
I freni a disco si dividono a loro volta in due tipologie di funzionamento: meccanico ed idraulico. Il primo si avvale del classico filo tirante in acciaio, il secondo di un sistema oleodinamico a pressione. Vi è senza dubbio una maggiore superiorità tecnico pratica nei freni idraulici, ovvero minor sforzo nel frenare e migliore distribuzione della frenata. Sono però più delicati: occorre sempre stare attenti che un urto o una manovra azzardata non provochino rotture indesiderate con fuoriuscita dell’olio e conseguente azzeramento della capacità frenante.
I freni a disco meccanici sono più resistenti, ma solitamente più capricciosi nella regolazione. Prestate costantemente attenzione al consumo delle pastiglie, e soprattutto non sollecitate il disco fino ad arroventarlo: perde capacità frenante e si usura più in fretta.
Altra raccomandazione non toccateli mai dopo che hanno lungamente lavorato: l’ustione del polpastrello è un fatto frequente tra i principianti incauti!
Per i freni come per qualsiasi componente fondamentale della vostra mtb vale sempre il consiglio di rivolgersi ad un meccanico professionista per la garanzia di una buona messa in sicurezza.
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Raffganz
Vivo nella provincia di Modena ma appena posso, scappo dalla pianura per esplorare gli Appennini e le Alpi in mountain bike.
Adoro pedalare nella natura, lontano dal traffico, immerso completamente nel silenzio dei boschi. Da un po' di anni a questa parte viaggio anche all'estero portandomi dietro la mia fedele mtb, dopo Perù, Tenerife, Creta, i Balcani da cui è nato un libro: Da Trieste a Spalato passando per Sarajevo e Mostar
In quest'ultimo anno sono nati tre nuove pubblicazioni legate alla mountain bike: Adrenalina in MTB: 12 itinerari tecnici e panoramici nel centro-nord Italia nella quale sono presenti itinerari fuoristrada tecnici e spettacolari, MTB in trincea: 12 itinerari sul fronte italoaustriaco dal Passo del Tonale a Caporetto con 12 itinerari lungo i sentieri della Grande Guerra e La Mountain Bike pezzo per pezzo
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico