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Bendo

Bendo

Appassionato da sempre di attività outdoor con predilezione all'escursionismo esplorativo scandito da ritmi lenti e meditativi, mi sono affacciato al mondo della bicicletta all'età di 13 anni con la medesima predisposizione e da quel momento è stato un crescendo di esperienze che hanno contribuito a far maturare in me una visione romantica di questo bellissimo sport, sempre in contatto e in accordo con la natura.
 
Adoro pedalare nella mia terra d'origine (le Orobie) e sulle bellissime Alpi Occidentali, senza però  trascurare l'Austria, la Svizzera, etc., e tutti quei luoghi che mi stanno ancora aspettando. Peraltro mi piace alternare il ciclismo su strada a quello su sterrato, terreni diversi che non considero come eterni rivali ma bensì come due red carpets dove far scorrere i miei sogni a due ruote!
 
Il Canton Ticino offre molteplici risorse in campo ciclistico, soprattutto nell'ambito dell'off-road sia per quanto riguarda l'utilizzo delle classiche mountain bike che delle più recenti e-bike, ovvero biciclette da montagna a pedalata assistita. Negli ultimi anni gli enti locali hanno sviluppato una fitta rete di trail che permettono di soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di biker, da quello più votato al cicloturismo a quello più propenso all'all-mountain più spinto. Durante un intero weekend ho avuto l'opportunità di percorrere un paio di itinerari in MTB alle porte di Lugano di buon impegno tecnico e fisico, baciato da un clima mite e da panorami di tutto rispetto.
La caratteristica peculiare delle Alpi Occidentali è di possedere dei percorsi sterrati che raggiungono quote importanti, prossime ai 3000 m ed anche oltre, dove la vegetazione si riduce a qualche stelo d'erba e la respirazione si fa più affannosa. Tra gli itinerari di questo calibro ne esiste uno nell'area del Moncenisio che consente di pedalare fino ai 2913 m del Mont Malamot, sulla cui cima si ergono i ruderi di una caserma difensiva ottocentesca.
A seguito del Trattato di Parigi del 1947 i confini vennero spostati, per cui tutti i forti italiani giacenti nell'area del Moncenisio – Malamot compreso – passarono sotto la bandiera francese.

Oggi proverò a raccontarti un'esperienza incredibile che si può vivere pedalando all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Mi trovo in alta Valle Camonica, territorio che cela una perla di grande valore – la Val Grande – nota sia per la sua lunghezza che per le rocce rossastre tipiche del parco, ma soprattutto per la folta presenza di cervi, i veri padroni di questo areale! Consiglio di percorrerla durante la stagione autunnale, ricca di contrasti cromatici, tra l'esplosione dei colori del bosco, una piccola spruzzata di neve sulle cime più elevate e il cielo blu intenso.

La Val Pellice, una delle più corte delle Alpi Occidentali con uno sviluppo complessivo inferiore a trenta chilometri, si presenta ampia, pianeggiante e molto antropizzata nella parte bassa, selvaggia e scoscesa nella parte mediana, alpestre e d'alta quota nella parte terminale al confine con la Francia. L'itinerario MTB proposto consentirà di scoprire queste tre facce della vallata, e sarà pure un banco di prova per il biker più esigente che vorrà divertirsi lungo un anello affascinante, un po' faticoso e per nulla tecnico.

La bresciana Valle Camonica è famosa per la presenza di importanti valichi alpini e prealpini, tra cui il Crocedomini, il Gavia, il Vivione e il Mortirolo. Ma a ridosso della sponda settentrionale del lago d'Iseo si nascondono due piccole valli laterali poco note al turismo di massa (compreso quello motoristico!) e molto interessanti da un punto di vista ciclistico e naturalistico: sto parlando delle salite al Passabocche e al Colle di San Zeno, in parte concatenabili con un giro ad anello a quote di poco inferiori ai 1500 m.
In questi due giorni mi trovo in Alta Valtellina in MTB con l'obiettivo di compiere un giro ad anello rimasto per troppo tempo nel cassetto. Con la complicità di un meteo decisamente favorevole e di un clima gradevole alle alte quote, mi vedrai alla scoperta di questo angolo di Alpi Retiche a cavallo tra Italia e Svizzera, affrontando con l'entusiasmo che mi contraddistingue salite impegnative ma anche discese adrenaliniche e di enorme soddisfazione.
In Alta Valle Camonica è possibile realizzare, e perché no inventare, molteplici percorsi con la propria mtb; uno di questi è sicuramente rappresentato dalle salite in Val Massa e in Val Cané tramite una rete capillare di sentieri, mulattiere militari e strade sterrate. Attraversando diversi nuclei rurali sparsi sul versante destro camuno e visitando uno dei più affascinanti trinceramenti in quota risalenti alla Prima Guerra Mondiale, si potrà ammirare un panorama che spazia dalla Presanella all'Adamello.
Con questo itinerario in Val Germanasca in MTB andremo alla scoperta di un angolo poco noto delle Alpi Occidentali, e ti assicuro che ne resterai suggestionato! Assaggeremo vari tipi di terreno, dall'asfalto allo sterrato sino ai sentieri in quota – praticando anche portage – ed alle mulattiere completamente ciclabili, lungo un percorso MTB ad anello che permetterà di toccare il cielo con un dito ma anche di analizzare da vicino tematiche riguardanti l'attività estrattiva locale, i conflitti di natura religiosa risalenti ai secoli passati e i fatti d'arme più recenti.
Il Moncenisio, vasto altopiano occupato quasi interamente da un enorme lago artificiale situato a duemila metri di quota in territorio francese, mette in comunicazione la Val Cenischia, tributaria della piemontese Val di Susa, con la savoiarda Vallée de la Maurienne. L'anello proposto comprende il giro completo del lago del Moncenisio in MTB e la scalata del Col Clapier unitamente alla visita delle maggiori fortificazioni italiane costruite tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento cedute alla Francia nel 1947.
L'itinerario del Monte Pagano in MTB, ricco di attrattive storiche e naturalistiche, merita di essere inserito nell'albo dei percorsi più interessanti della provincia di Brescia, e più precisamente dell'Alta Valle Camonica. Si tratta di una gita decisamente remunerativa e alquanto insolita rispetto ai classici della valle, ma che garantisce un panorama incredibile sulle montagne dirimpettaie alte più di tremila metri e che permette una visita approfondita delle strutture belliche realizzate in occasione del Primo Conflitto Mondiale.

               

Salta in sella

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