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Bendo

Bendo

Appassionato da sempre di attività outdoor con predilezione all'escursionismo esplorativo scandito da ritmi lenti e meditativi, mi sono affacciato al mondo della bicicletta all'età di 13 anni con la medesima predisposizione e da quel momento è stato un crescendo di esperienze che hanno contribuito a far maturare in me una visione romantica di questo bellissimo sport, sempre in contatto e in accordo con la natura.
 
Adoro pedalare nella mia terra d'origine (le Orobie) e sulle bellissime Alpi Occidentali, senza però  trascurare l'Austria, la Svizzera, etc., e tutti quei luoghi che mi stanno ancora aspettando. Peraltro mi piace alternare il ciclismo su strada a quello su sterrato, terreni diversi che non considero come eterni rivali ma bensì come due red carpets dove far scorrere i miei sogni a due ruote!
 

L'idea di concatenare le valli delle Alpi Orobie occidentali in mountain bike attraverso alcuni valichi storici accessibili è nata qualche anno fa in concomitanza con il personale interesse rivolto a due grandi tematiche locali: le vicende belliche legate alle guerre del Novecento e i secolari traffici commerciali che si sono sviluppati nei territori montani compresi tra le province di Bergamo, Lecco e Sondrio.

Il vasto altopiano del Moncenisio in MTB può essere raggiunto anche dal versante francese attraverso delle silenziose strade sterrate che serpeggiano nelle foreste della valle del fiume Arc. Anche in questo caso ci si spingerà a quote elevate, raggiungendo le uniche due fortificazioni realizzate dai transalpini e tutt'oggi ricadenti, insieme ai restanti forti costruiti dagli italiani, in territorio francese.

Le Giudicarie sono un territorio del Trentino occidentale compreso tra il lago di Garda e le montagne del Parco Naturale Adamello – Brenta. Al loro interno spicca la Valle del Chiese, che si estende dalla Sella di Bondo al lago d'Idro per uno sviluppo lineare di circa trenta chilometri. Il seguente percorso ad anello si sviluppa essenzialmente sulla sponda occidentale del fiume Chiese, ad eccezione della prima parte su ciclabile di fondovalle in sinistra orografica. Nel complesso è un giro lungo e impegnativo ma anche straordinario per i panorami e per la completa ciclabilità garantita dall'ottimo stato di conservazione delle mulattiere realizzate in occasione della Prima Guerra Mondiale!

Le Orobie, catena montuosa che abbraccia le quattro province di Bergamo Lecco Sondrio e Brescia, hanno la fama, soprattutto sul lato valtellinese, di essere molto selvagge e poco frequentate. Questo è il caso della Val Belviso, valle che si trova nella zona più orientale della catena a soli dieci chilometri in linea d'aria dal Piz Tri e che custodisce un trail in quota tra i più belli mai fatti!

Natura, storia, tradizioni secolari: un mix di assoluto interesse per il viaggiatore a due ruote curioso di carpire i segreti che le montagne della provincia di Lecco situate tra la Valsassina e la Val Varrone celano. Questo percorso ad anello  in MTB  permette di godere di panorami sul lago di Como, sulle Grigne e sulle vette più rappresentative delle Orobie Occidentali, nonché di attraversare luoghi legati ai conflitti mondiali e alpeggi tuttora vivi e funzionali. E non dimentichiamoci del rifugio, collocato strategicamente in posizione intermedia, quale punto di ristoro e di riposo dopo una lunga e appagante ascesa.

Ricordo ancora con grande piacere il giro della Concarena in MTB effettuato in due giorni partendo dal paese di Cemmo e pernottando al rifugio San Fermo. Proprio in quell'occasione mi venne in mente un'idea: perché non realizzare il periplo di questo massiccio anche con la bici da strada sfruttando solamente l'asfalto? E dalla carta si passò ai fatti, creando un itinerario che dal punto di vista paesaggistico sarebbe stato interessante percorrere in senso antiorario (rispetto alla versione off-road oraria). Ne uscì un gran bell'anello con tre salite ed ora è giunto il momento di pedalarlo!

Come degna conclusione di un fine settimana trascorso in Canton Ticino, non poteva mancare un altro bel giro ad anello da affrontare con le fidate mountain bike! E' domenica e siamo reduci da un sabato vissuto a gironzolare attorno al Monte Bar tra trail tecnici, scorrevoli e molto panoramici. Oggi invece ci aspetta un percorso molto più rilassante tra i boschi di castagno del Malcantone, alla scoperta delle molteplici bellezze che questa piccola regione dal nome oscuro cela agli occhi del visitatore meno attento.

È sempre bello pedalare sul lago, sia per il senso di pace che trasmette sia perché grazie al clima mitigato dalla sua immensa distesa d'acqua si può stare con la maglietta leggera anche durante la stagione primaverile. E sopra il lago, all'interno della boscosa valle di Esino, ci si può spingere sino ai 1200 m di quota senza alcun problema, nonostante sopra di noi ci siano ancora le cime imbiancate. Questa valle, per nulla visibile da sotto, cela un patrimonio costituito da mulattiere, sentieri tematici e storici, casolari sparsi e una chiesa nel bosco. Oggi andremo a visitare tutto questo, all'interno del Parco Regionale della Grigna Settentrionale!

Quando oltre i duemila metri fa freddo e la neve imbianca ancora le cime, è più ragionevole sfruttare i percorsi a quote più basse – anche se in questo caso prossime ai 1400 m di altitudine – grazie al clima temperato originato dal lago e dalla pianura. Oggi ti porterò in Valsassina sopra il lago di Como, pedalando sotto le guglie – tanto amate dagli arrampicatori – delle Grigne Meridionale e Settentrionale (Grignetta e Grignone, così come vengono chiamate da tutti ormai) e spingendomi sino al Pialeràl, sede di belle baite che si affacciano sui paesi della valle e sul dirimpettaio Zuccone Campelli.

Il San Primo è la montagna più alta e rappresentativa del Triangolo Lariano, porzione di territorio lombardo condiviso dalle province di Lecco e di Como e che ha la forma di un triangolo con due lati bagnati dai due rami del Lago di Como – detto anche Lario – e con Lecco, Como e la ridente Bellagio a definirne i vertici. Nonostante il percorso più conosciuto da effettuarsi con la MTB sia la cosiddetta “dorsale” da Brunate a Bellagio con rientro su strada asfaltata o eventualmente con il traghetto (verificare se è possibile trasportare le bici), io propongo una variante al tema che permetta di evitare un lungo ritorno su asfalto percorrendo una parte della dorsale (con l'aggiunta della vetta) e completando il giro sfruttando le piste sterrate che si ramificano dal paese di Albavilla.

               

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