Unisciti alla LiT Family
Bici d'epoca nelle Fiandre: la nostra Retroronde
Le Fiandre, per chi s'intende un po' di ciclismo, sono subito associate ai muri da pendenze assurde, al pavè, alla pioggia ed alle imprese epiche riportate alla memoria dalle immagini del Giro delle Fiandre, classica del Nord giunta quest'anno al suo centenario. Per noi che le abbiamo scoperte per la prima volta, le Fiandre sono la terra delle biciclette: il ciclismo professionistico è soltanto la punta di un iceberg che nasconde la passione e la cultura... ma di questo vi abbiamo già narrato (vedi il link precedente).
Oudenaarde, la città della bici
Tornando al nostro viaggio, Oudenaarde è stata la meta del nostro week end di viaggio ed è la cittadina sede d'arrivo dell'ultimo giro delle Fiandre. Le costruzioni in tipico stile fiammingo (quelle con le facciate "a scala") si stringono attorno alla piazza principale dove domina il municipio gotico brabantino.
L'edificio, splendido, ospita un museo cittadino in cui sono custoditi, tra le altre cose, splendidi arazzi testimoni dell'antica abilità locale. Non distante dalla piazza, proprio ai piedi della cattedrale, è stato costruito il Centrum Ronde Van Vlaanderen, all'interno del quale sono presenti una caratteristica Brasserie, un negozio ed un museo in cui si possono scoprire mille dettagli della classica delle Fiandre. Dal centro è possibile anche organizzare le proprie escursioni in bicicletta alla scoperta del tesoro nascosto delle Fiandre: i suoi paesaggi collinari e le sue stradine praticamente esenti dal traffico!
Grammont, de muur
In francese è Grammont, in fiammingo è Geraardsbergen, tutti lo conoscono come De Muur - Il muro. E' stato per anni il simbolo del Giro delle Fiandre ma da poco il percorso di uno dei monumenti del ciclismo internazionale è stato cambiato ed il silenzio è calato sulla salita verso la cappella che domina la collina. Abbiamo avuto la fortuna di percorrere, seppur a piedi, il chilometro e poco più che separa la base dalla cima di questo strappo mitico e devo dire che sono rimasto impressionato dalle pendenze ma, soprattutto dal fondo sconnesso... tra l'altro, mi è stato detto, non tra i peggiori dei muri fiamminghi.
Appena sotto la cappella del Grammont è stato organizzato uno spettacolo nei giorni della Retroronde (23-24-25 maggio), Muur and Mythe, per celebrare questa mitica salita che, nonostante sia stata esclusa dal tracciato del giro delle Fiandre, resta la più nota e amata dagli appassionati fiamminghi e non solo.
Musica, danze, racconti e proiezioni sono stati accompagnati dal tipico clima delle Fiandre (pioggia e vento) creando un clima surreale sul palco. Mentre il freddo e l'umidità mi entravano nelle ossa, sono rimasto ammirato nel vedere l'impassibile professionalità con cui ballerine e cantanti danzavano in abiti adatti più ad un clima mediterraneo estivo che non a quello da noi affrontato. I fuochi d'artificio conclusivi hanno scaldato l'atmosfera e ripercorrendo in discesa il Muro ho pensato al coraggio di ciclisti impavidi che sfidavano i ciottoli trasformati in saponette dalla pioggia.
Retroronde, bici d'epoca in sfilata
Lo scopo principale della nostra visita ad Oudenaarde è stata la partecipazione alla RetroRonde Van Vlaanderen, gara in bici d'epoca che si snoda su tre percorsi a scelta: 40, 70 o 100 km. Oltre alla Retroronde, nello stesso week end, denso di appuntamenti per i festeggiamenti del centenario del giro delle Fiandre, si è svolta la Ronde100, percorso di 324 km sulle strade del primo Giro delle Fiandre, organizzata appositamente per l'occasione. La Retroronde, manifestazione nata nel 2007, è una ciclostorica che attira centinaia di appassionati (eravamo 535 alla partenza) in cui la sfida più agguerrita è quella di stile: chi è il più vintage? Chi ha la bici, il velocipede, il tandem, l'abbigliamento più retrò? Gli attimi della partenza sono una vera e propria sfilata di personaggi curiosi e splendidamente agghindati!
Noi abbiamo optato per il percorso corto, prima di tutto per lo scarso allenamento e poi per il timore dei novellini che non sanno cosa aspetta loro. Al mattino siamo stati i primi a ritirare la bicicletta preparata per noi: io una Bianchi arrugginita, Vero una nuova bici vintage con accessori Brooks (sponsor della manifestazione).
Sotto un cielo cupo e sferzati da un vento gelido, ci siamo accodati per apporre il nostro autografo sul foglio firme e, casualità, abbiamo subito fatto la conoscenza di Roberto, esperto amante delle corse con bici d'epoca e giornalista anche per Cycle magazine (abbiamo scoperto solo ora, davanti ad un PC, leggendo il suo resoconto della Retroronde, che scrive per lo stesso magazine per cui ogni tanto scriviamo anche noi... pazzesche coincidenze da viaggiatori).
Due chiacchiere, un saluto e via, alla scoperta delle campagne delle Fiandre e di queste manifestazioni d'annata. Lungo il tragitto non sono mancati gli incontri particolari come quello con Ignazio, trovato ad un punto di ristoro, simbolo della retroronde (i cartelloni pubblicitari della manifestazione lo ritraggono spesso) sulla sua bici del 1905 acquistata ad un mercatino dell'usato per 50€, che si mette in posa per la foto prima di ingurgitare un bicchiere di liquore al limone e ripartire verso il traguardo.
Retroronde, un percorso perfetto
Ci penso e ci ripenso, ma non riesco a trovare un difetto nell'organizzazione della Retroronde. Il percorso era segnalato e presidiato ottimamente, con frecce e personale gentile ed attento, le strade scelte erano tranquille e praticamente senza traffico, i passaggi suggestivi e i punti di ristoro di certo non mancavano, i tratti in pavè pianeggianti ci hanno permesso di farci un'idea di quali sollecitazioni subiscano i ciclisti che li percorrono e soprattutto, l'allegria stampata in faccia alle persone che pedalavano con noi era contagiosa e diffusa.
Lasciata Oudenaarde, dopo pochi chilometri ci si immerge nelle campagne collinari delle Fiandre, percorrendo strade poco più larghe di due metri, a volte cementate, a volte ciottolate, a volte sterrate. I paesaggi cambiano spesso e per spostarsi di collina in collina siamo costretti a scalare piccoli muri (niente a che vedere con quelli "veri") che, con i rapporti delle bici d'epoca utilizzate, si fanno sentire nelle gambe. I ristori che passiamo sono magnificamente posizionati in cascine o centri storici di paesini minuscoli... l'ultimo adirittura ci "costringe" a passare attraverso una stalla in cui sono conservate numerose carrozze. Oltre alle bici d'epoca, abbiamo al seguito vetture e motociclette di supporto di 60-70 anni fa che creano ancor più l'atmosfera datata.
Vento, freddo, mulini, pavè, campi di grano... la realtà del paesaggio fiammingo è perfettamente coincidente con la fotografia creata dalla mia immaginazione e mentre pedaliamo tra velocipedi, donne in gonnella e scarpe col tacco, uomini baffuti in pantaloni di feltro, camicia e bretelle, ci sembra di aver fatto un viaggio nel tempo oltre che nello spazio!
Per altre informazioni sulle Fiandre potete affidarvi al sito ufficiale del turismo delle Fiandre mentre informazioni sulla città di Oudenaarde possono essere trovate sul sito Oudenaarde.be. Per chi pedala nelle Fiandre invece, consiglio di dare un'occhiata al sito cycling-in-flanders.com
-
Giovanna e Irene del Turismo Fiandre per l'invito e l'ottima organizzazione, ma soprattutto per la simpatia e allegria con cui ci hanno sopportato e supportato;
-
Felino, mitico bergamasco profondo conoscitore del ciclismo e simpaticissimo compagno di chiacchierate a tavola e non solo, inviato dall'altrettanto mitico Sandro di amicoinviaggio.it
-
Enrico di LeFrancBuveur, nostro guru del cibo ed appassionato di bicicletta
-
Cabiria, dolce viaggiatrice solitaria di TripOrTreat, inviata per l'occasione da Nonsoloturisti.it
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Commenta per primo.
Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
Ultimi da Leo
- Olight RN 2000: recensione della luce frontale bici
- Eventi gravel bikepacking in Italia 2025
- Bikepacking in Madagascar: spezzatino dell'Ovest
- Portaborracce alternativi per viaggiare
- Intervista a Alberto Murgia: a Capo Nord in inverno
- Gonfiare le gomme? Scegli la pompa giusta! Guida completa per ciclisti
Ultimi commenti