Il week end appena trascorso rappresenta la nostra prima incursione nelle Alpi Occidentali in mountain bike. La scelta è ricaduta sull'Alta Val di Susa più per l'accessibilità della zona che per motivi tecnici o paesaggistici dato che ogni singolo angolo delle nostre alpi meriterebbe di essere pedalato. In quest'occasione avevamo una guida d'eccezione: Davide, amico, autore di lifeintravel ma soprattutto appassionato ed esperto di fortificazioni sulle Alpi Occidentali.
L'itinerario MTB che descrivo in seguito ci ha condotti sulla cima del monte Jafferau, incoronata dai resti di un forte ottocentesco che rappresenta la più alta costruzione di tale tipo in Italia e la seconda in Europa. Il percorso si trova nel comune di Bardonecchia e permette di ammirare panorami sublimi sull'Assietta, sullo Chaberton e sulle vette del massif des Ecrins oltre Bardonecchia.
Dati tecnici
Monte Jafferau e Valfredda
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Loc. Fregiusia
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Tempo |
4-5 ore
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Dislivello |
1050 metri circa |
Lunghezza |
30 km circa |
Tipologia di fondo |
Sterrato 85%
Single Trail 15%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
Itinerario MTB al Forte Jafferau e Valfredda
Da Fregiusia al forte Föens
Già provati dalla giornata precedente che ci aveva condotto al
passo della Mulattiera, decidiamo di salire in quota con l'auto per concederci un itinerario MTB in Alta Val di Susa più abbordabile seppur sempre mediamente impegnativo. Da Bardonecchia quindi imbocchiamo la strada che conduce alla
località Fregiusia oltre le splendide frazioni di Millaures e Gleise.
Lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio e saltiamo in sella imboccando a ritroso per poche decine di metri la strada appena percorsa. Al primo tornante sulla sinistra si stacca una strada sterrata che subito si impenna. Il fondo è compatto ma le pendenze sono subito a doppia cifra e solo grazie ai numerosi tornanti si può respirare un po'.
In pochi chilometri si guadagna repentinamente quota nel bosco e dopo un breve tratto pianeggiante e panoramico già al limite vegetativo, dove è possibile reperire anche dell'acqua da una fontana, si giunge ai ruderi del forte Föens che si possono visitare con una brevissima deviazione sulla destra.
Questo forte, così come gli altri dell'area, risale alla fine dell'800 ed erano stati costruiti con finalità difensive dagli italiani che avevano l'obiettivo di difendersi da eventuali attacchi francesi.
La strada militare 79
Riprendiamo a pedalare sempre in piano ad una quota che si aggira attorno ai 2200 m. La
strada militare numero 79 che stiamo percorrendo fu costruita con la finalità di collegare i
forti Fenil, Pramand, Föens e Jafferau che avevano il compito di difendere la conca di Bardonecchia. Purtroppo il nostro incedere è disturbato dalla presenza di molte jeep e moto che, seppur sempre cordialmente, alzano notevoli quantità di polvere e ci costringono spesso a soste per lasciar loro strada.
Dopo un paio di chilometri giungiamo al primo bivio e gettando uno sguardo in basso vediamo la strada che sale da Savoulx e che potrebbe essere un'alternativa di salita per i più allenati. Teniamo la sinistra ed avanziamo sempre a mezza costa sui pendii del monte Jafferau fino a raggiungere anche il secondo bivio: dal basso sale la strada militare che giunge dal forte Pramand. Tra di noi ed il forte la strada entra nelle viscere della terra per quasi 900 m: un tunnel circolare, la
galleria dei Saraceni, permetteva di superare le ripide pareti del monte Seguret. Ci ripromettiamo di raggiungere l'ingresso della galleria la prossima volta anche se da luglio 2013 essa è chiusa al traffico per motivi di sicurezza e vi è una chiara segnaletica a riguardo.
Col Basset e monte Jafferau
In ogni caso il nostro itinerario MTB in Alta Val Susa di oggi prevede la salita al monte Jafferau e quindi imbocchiamo la strada a sinistra. Si riprende a salire e dopo qualche pedalata il panorama si apre sulle rocciose pareti e grotte dei Saraceni del monte Seguret: uno spettacolo nello spettacolo!
La sosta per le fotografie è d'obbligo! Riprendiamo a salire e la pendenza diventa nuovamente impegnativa. Il fondo un po' sconnesso aumenta la difficoltà e quando l'ennesima curva svela la
salita al col Basset il morale si affloscia. In realtà, con costanza e tranquillità, la strada per il valico diviene meno tremenda di quanto appare e il panorama sulla Valfredda, sulla cima Galambra e sul Monviso in lontananza ci rincuorano e ritemprano velocemente.
Mettiamo qualcosa sotto i denti e riprendiamo a salire sul versante settentrionale della Roche de l'Aigle, con alle spalle il Vin Vert. La strada spiana per un po' prima di affrontare un saliscendi che si conclude con la discesa alla
Colletta Jafferau dove si trovano dei ruderi di una caserma. Il forte e la strada che risale il pendio del monte Jafferau ora sono ben visibili di fronte a noi.
Di buona lena iniziamo ad affrontare la salita a tornanti: le pendenze sono dolci ma la difficoltà sta nel fondo. Grosse pietre trasversali rendono l'avanzata difficoltosa anche se per lunghi tratti si riesce ad evitare le pietre restando sul bordo della strada.
La "conquista" del
forte a 2805 m toglie il fiato, più per i panorami fantastici che si possono ammirare che non per la fatica dell'ascesa. Dalla vetta si ha una panoramica a 360°: verso sud si vedono il
Monviso, il
Gran Pic de Rochebrune ed il
Monte Chaberton, verso ovest le vette con ghiacci perenni del
Massif des Ecrins in Francia e verso nord-est la Valfredda ed il Monte Seguret.
Discesa in Valfredda e Decauville
Dopo esserci rifocillati e riempiti gli occhi dei panorami, ci decidiamo a malincuore ad affrontare la discesa.
I primi chilometri ricalcano la via di salita anche se è possibile prendere una direttissima che taglia i tornanti.
Giunti nella Colletta Jafferau si tiene la sinistra e si raggiungono i ruderi della caserma. Ancora a sinistra si stacca una traccia di sentiero che era ben visibile dalla
cima del monte Jafferau ma che qui risulta più difficile da individuare. Il primo tratto del sentiero è pedalabile ma dopo qualche centinaio di metri l'acqua ha scavato profonde fratture nel terreno che impediscono l'avanzata in sella. Si prosegue verso valle con tratti a spinta e tratti in bici... più sarete tecnicamente preparati e più riuscirete a stare in sella.
La discesa tecnica si conclude sul fondo della Valfredda dopo una mezz'oretta. Qui si oltrepassa il torrente che in estate è praticamente secco e si giunge su una strada carrozzabile. Un brevissimo dosso e si è nuovamente in discesa. Dopo qualche chilometro di picchiata di fronte a noi si materializza un
muro fiammingo ma fortunatamente sulla sinistra un sentiero ci permette di evitarlo e raggiungere la ex-pista Decauville, una bella sterrata pianeggiante che scende dal lago di Rochemolles e, oltre, dal
Colle del Sommeiller altra entusiasmante escursione MTB.
Svoltando a sinistra si pedala per qualche chilometro nel bosco in piano fino a raggiungere con un ultimo strappo brevissimo il parcheggio di partenza.
Un itinerario MTB in Alta Val di Susa entusiasmante in una giornata splendida di fine agosto: questo percorso entra di diritto a far parte di quei giri da non dimenticare, con salite impegnative e panorami mozzafiato. Il Piemonte tornerà di certo ad essere meta delle nostre scorribande ciclistiche!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico